Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Ryu Hime    03/10/2018    1 recensioni
[Tratto dal Prologo]
–Dove cazzo sei stato!? Lei ti ha cercato dappertutto! E adesso è scomparsa! Tutto per colpa tua! Tua maledizione!- urlò Komor, adirato come mai lo era stato in vita sua.
Quell’uomo non rispose, in cuor suo sapeva quanto avesse ragione.
-Che cosa ci fai qui?- domandò duramente il Capo Palestra, furioso per il suo mutismo.
–So dov’è.-
[Tratto dai capitoli]
-Allora? Chi sceglie per primo?- domandò Belle, la ragazza bionda.
-Direi di far scegliere a Touko, dopotutto è casa sua.- disse Komor aggiustandosi gli occhiali.
La ragazza in questione fissava le Pokeball con un’espressione concentrata, come se stesse cercando di scrutare l’anima dei loro ospiti.
Passarono due minuti prima che si decidesse ad allungare la mano verso una delle sfere rosse e bianche.
[Autrice]
L'intero viaggio all'interno di Unima ed il post Lega, più qualche chicca direttamente dalla mia mente malata.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Komor, N, Touko, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

In volo!

Era da parecchio che non incontrava più nessuno del Team Plasma e di questo Touko non poteva che esserne grata. Seguiva le indicazioni che le dava Joltik, sperando che il Pokémon Appiccicante la stesse portando fuori dalla cava.
Una volta fuori avrebbe ricaricato l’Interpoké e avrebbe aspettato Belle e Komor. Sapeva che loro potevano trovare la via d’uscita facilmente. Per quanto riguardava lei, nonostante il prezioso aiuto di Joltik non sapeva ancora dire.
Intanto il Pokémon Appiccicante continuava a dare direttive dall’alto della spalla della ragazza. Talvolta c’era un masso elettromagnetico da spostare, altre volte cunicoli incredibilmente stretti e soffocanti. Non mancarono le volte in cui la ragazza si ritrovò a strisciare con la pancia sul terreno roccioso che poi si rivelò la galleria di un Drilbur o di un Excadrill.
Eppure, nonostante quelle disavventure infondo Touko di fidava cecamente del piccolo Pokémon che la guidava.
Stava camminando da almeno mezz’ora quando sentì delle voci in lontananza.
-Non può essere sparita, trovatela!-
Spaventata si appiattì contro una parete. Sentì Joltik agitarsi sulla sua spalla. Delicatamente le accarezzò il capino.
-Non preoccuparti.- sussurrò.
Quella per tutta risposta si andò a nascondere dietro il collo della ragazza dove lo zaino creava una sorta di nicchia nascosta.
Istintivamente la mano di Touko si serrò su una delle sue Pokeball, probabilmente quella di Servine. Sentiva i passi delle reclute del Team Plasma farsi sempre più vicine. Il suo cuore accelerò paurosamente, le mani tremavano leggermente ed era come se le sue gambe penzolassero nel vuoto.
Prima che potesse rendersene conto uno dei suoi Pokémon era uscito dalla Pokeball, lanciandosi come un proiettile sui nemici.
Fece appena in tempo a vedere di chi si trattasse.
Vide a malapena il Team Plasma contrattaccare in fretta e furia, preso alla sopravvista.
-Ferrothorn, Cannonflash!-
Touko era come paralizzata, si sentì trattenere il respiro senza poter muovere un muscolo. Ebbe paura come mai prima nella sua vita.
L’attacco Forzantica di Archen si sgretolò con facilità disarmante contro l’attacco di tipo acciaio. Il Pokémon Paleouccello venne scaraventato contro una delle parete cadde inerme a terra.
Touko si sentì mancare il fiato, il suo cuore perse un battito.
-ARCHEN!- chiamò uscendo allo scoperto.
Velocemente afferrò la Pokeball di Darumaka.
Il Pokémon Daruma si preparò all’attacco con fare minaccioso e la ragazza impartì subito le direttive.
-Darumaka, Fuococarica!-
Ferrothorn andò immediatamente al tappeto per la potenza dell’impatto.
Touko intanto si era già precipitata da Archen.
-Archen?- chiamò piano prendendolo imbraccio con una delicatezza infinita.
Tuttavia il Pokémon Paleouccello non dava segno di ripresa.
Sentì che i tirapiedi del Team Plasma avevano rimesso mano alle Pokeball, ma non avrebbe dato loro nessun modo di contrattaccare.
-Darumaka, Bruciatutto!-
Poi mise mano alla Pokeball di Umbreon.
-Umbreon, Palla Ombra!-
Tuttavia non sembrava bastare perché il Team Plasma si fermasse.
Touko allora con una mossa rapida oltre l’umano afferrò la padella che aveva attaccata a lato dello zaino, la stessa che aveva usato tempo prima per lo stesso scopo. Con decisione ed una rapidità sorprendenti assestò dei colpi decisi sulle teste dei suoi avversari, facendone svenire uno sul colpo.
Il secondi riuscì a richiamare il suo Pokémon sul campo di battaglia.
-Eelektrik, Scarica!-
L’attacco colpì Darumaka che però riuscì a sopportare il colpo ricevuto.
La recluta del Team Plasma mise mano ad una seconda Pokeball.
-Beheeyem, Psichico!- ordinò mente il Pokémon Cervello faceva il suo ingresso in scena.
L’attacco colpì sia Touko che la sua Squadra. La potenza telecinetica era tale che fece cadere la ragazza a terra reggendosi la testa.
Devo proteggerli!” pensò disperata.
Devo proteggerli!” urlò ancora dentro di sé, ma la forza psichica la prosciugava di ogni forza.
Aiuto!
«Non temere, sono con te.»
La voce dentro di lei tornò finalmente a farsi sentire e Touko si sentì sollevata.
Il ciondolo che portava al collo divenne improvvisamente rovente.
Touko si portò le dita alla collana, si scottò i polpastrelli, ma per qualche strano motivo non riuscì ad allontanarli dal gioiello.
Una luce bianca ed accecante illuminò immediatamente l’intero antro costringendo i presenti a chiudere gli occhi.
Solo Touko riuscì a guardare ciò che stava accadendo.
Un enorme e candida figura era al suo fianco, sfuocata come un fantasma esposto alla luce del Sole. Non vedeva bene, ma le sembrava che avesse un paio di occhi zaffiro, simili ai suoi per certi versi. Nonostante quella figura fosse imponente e quasi minacciosa la ragazza si sentiva come in compagnia di una vecchia amica. Sorrise a quel pensiero mentre il suo ciondolo aveva cominciato a fluttuare attaccato alla cordicella all’altezza dei suoi occhi.
Avrebbe dovuto chiedersi come fosse possibile che un gioiello potesse mettersi a fluttuare da solo, ma dopo quei sogni premonitori e la rivelazione di N la stupivano ben poche cose.
Gli occhi azzurri del fantasma si posarono su Archen.
Puoi aiutarlo?
«Il suo animo è pronto a sbocciare.» rispose la figura.
Detto questo adagiò il muso candido sul becco roccioso del Pokémon Paleouccello. Quello aprì lentamente gli occhi.
-Archen!- esultò Touko sollevata.
La luce stava iniziando ad attenuarsi, ma prima che i presenti potessero riabituarsi all’oscurità della cava che un’altra luce, seppur meno intensa, cominciò a brillare.
Il piccolo Archen divenne grande. Dalla sagoma si notava che provvisto di un folto piumaggio, la testa da rettile con una bocca provvista di denti affilati.
Quando la luce dell’evoluzione si dissolse Touko poté vedere il suo amico finalmente cresciuto. Sulla nuca squame verde smeraldo e sotto rosse come la pietra. Tutto il corpo, ad eccezione delle zampe, della coda, del collo e della testa, era ricoperto da piume gialle, verdi e blu. Le braccia erano ricoperta da un folto piumaggio che le rendeva ali. In corrispondenza delle zampe anteriori erano visibili piccole dita artigliate. La coda scoperta tranne sulla punta dove troneggiavano ciuffi di piume colorate.
Touko prese il Pokédex.
«Archeops, il Pokémon Paleouccello. Si evolve da Archen e a differenza sua è in grado di volare. Collabora con i suoi simili per catturare le prede. Vivono in branchi poco numerosi e corrono velocemente per poter spiccare il volo. Un po' goffi in volo, sono agili e scattanti sulla terra.»
Archeops spalancò le braccia ed emise un verso con una tale potenza da far tremare le pareti della grotta. Guardò i membri del Team Plasma con sguardo truce e questi scapparono in tutta fretta.
***
-Hai sentito?- domandò Belle a Komor.
-Sembrava il verso di un Pokémon decisamente arrabbiato.-
-Sbrighiamoci a trovare Touko.- disse Komor accelerando il passo, imitato da Pignite.
Camminarono più rapidamente quando avvistarono una fessura dalla quale sembrava provenire la luce del giorno. Davanti una figura, che pareva stesse per correre in quella direzione.
***
Touko si sentì immensamente sollevata. Archeops stava bene. Sentì lacrime di sollievo bagnarle le guance.
-Archeops!- chiamò gettando le braccia attorno al collo squamoso del Pokémon Paleouccello.
Quello sorrise e ricambiò delicatamente la stretta.
-Hai idea della paura che mi hai fatto prendere? Non lanciarti mai più all’attacco in quel modo!- esclamò fingendosi severa.
Alla fine stava bene, era quello che contava davvero.
Fu in quel momento che Joltik uscì timidamente dal suo nascondiglio, sorridendo.
Ripresero a camminare ed impiegarono pochi secondi per intravedere la luce del mondo esterno.
-Al fondersi e confondersi di valori diversi, il mondo si va tingendo di tinte fosche.- la voce della figura sagomata dai raggi solari provenienti dall’esterno la fece sobbalzare.
-Adesso ti metti anche a fare il poeta? Ce la fai ad avere tutti questi hobby con i tuoi “impieghi regali”?- domandò la ragazza tentando di far trasparire soltanto sarcasmo dalle sue parole e non la sconfinata ansia che provava a stare davanti ad N.
-Pensavo che fosse la descrizione più azzeccata alla nostra situazione.-
-Che cosa intendi?-
-Nero e Bianco, Ideali e Verità. È questo che siamo. E la separazione tra Pokémon e uomini sarà netta, come tra bianco e nero.-
Esattamente come noi due.” ma questo non lo disse.
-Solo in questo modo i Pokémon potranno diventare esseri completi. Questo è il mio sogno! Un sogno che devo realizzare a tutti i costi! Touko! Ce l’hai anche tu un sogno?- ad ogni parola che aggiungeva al suo discorso Touko lo sentiva sempre più folle.
La follia della disperazione, di chi ha bisogno di credere nella sua missione a tutti i costi e vi si aggrappa con le unghie e con i denti, anche se le sue certezze stanno vacillando.
-Distruggere il Team Plasma e riavere mio padre.- lo disse in tono piatto, distaccato, come se avesse appena detto la verità più assoluta.
-Avere dei sogni è una cosa meravigliosa. Tuttavia se quello che vuoi è la distruzione del Team Plasma… immagino che debba schiacciare le tue volontà.-
E detto questo scomparve dalla sua vista come un’ombra.
Touko rimase bloccata sul posto per qualche secondo.
Fece per muovere il primo passo, ma una voce la bloccò sul posto.
-Touko!-
La ragazza si voltò appena in tempo per vedere Belle correrle in contro e gettarle le braccia al collo.
-Ci hai fatto prendere un bello spavento, sai?- domandò la bionda stringendo l’amica in una morsa letale.
-Belle, la stai soffocando.- l’ammonì Komor.
-Mi dispiace!- esclamò Belle lasciando immediatamente la presa.
Touko si concesse qualche secondo per riprendere fiato.
-Che cos’è successo?- domandò Komor aggiustandosi gli occhiali.
-Come hai fatto a sparire in quel modo? E chi erano quelle persone? Che Pokémon è quello che hai sulla spalla? E quello? Assomiglia ad Archen. Non dirmi che si è evoluto!- Belle sembrava un disco che era impossibile fermare.
Komor sospirò e Touko sorrise divertita. Era da Belle tutta quell’esuberanza e le dava un senso di familiarità.
Dopo un respiro per ricordarsi gli eventi con maggiore lucidità e chiarezza iniziò a raccontare le sue piccole peripezie dall’arrivo del Trio Oscuro.
-Questa storia non mi piace.- commentò Komor aggiustandosi gli occhiali.
-Nemmeno a me.- confermò Touko pensierosa.
-Ma che cosa vorranno da te?- domandò Belle.
Touko non aveva raccontato della luce e del fantasma che li aveva soccorsi. Preferiva tenere per sé tutte quelle bizzarrie. Komor e Belle erano già abbastanza in ansia per tutta la faccenda del Team Plasma. Se avesse detto loro anche della voce che sentiva nei suoi sogni non sapeva come avrebbero reagito.
-Non lo so.- rispose semplicemente con un’alzata di spalle.
Uscirono dalla Cava Pietrelettrica e la luce morente della sera li accolse in tutto il loro splendore.
***
-Come sarebbe a dire?- domandò Iris confusa.
-Nemmeno a tua moglie? Per tutti questi anni in cui è stata in ansia?- domandò Aristide con altrettanta perplessità.
-Per quanto mi costi farlo devo rimanere ancora nell’ombra. Non sono sicuro che il Team Plasma sappia della mia fuga, quantomeno ai piani alti.- rispose Makoto.
-Quindi cosa intendi fare?- domandò il Capo Palestra.
Makoto gli lanciò un’occhiata d’intesa ed il Sindaco Inflessibile chiese al medico di lasciare la stanza tenendo il segreto su quello che aveva appena visto e sentito. Aristide era amato e rispettato a Boreduopoli, quindi non c’era da dubitare che avrebbe fatto come richiesto.
-Allora, che cosa farai?- domandò nuovamente.
-Ho intenzione di andare a Mistralopoli. Ho nascosto una cosa alla Torre Dragospira.-
-Che cosa?-
-È meglio che non sappiate di che cosa si tratti.-
-Non mi piacciono i segreti.- disse Iris mettendo il muso.
Makoto sorrise, quella ragazza doveva essere poco più grande di sua figlia. Gli venne una forte nostalgia, ma decise di concentrarsi su quello che doveva fare.
-Come intendi andare a Mistralopoli se vuoi evitare che qualcuno ti riconosca?- domandò Aristide con fare pratico.
-I miei Pokémon.-
-Ma… loro…-
-Aki se ne sarà certamente occupata, ma alcuni sono talmente legati alla centrale che saranno sicuramente ai loro Box. Non mi ci vorrà nulla a recuperarne uno.-
-Posso aiutarti, a casa mia ho i macchinari per fare quello che ti serve.- disse prontamente Aristide.
-Perfetto, allora direi di andare subito; se non vi dispiace.- disse Makoto con ansia.
Più tempo passava più diminuivano le sue possibilità di riuscire nella sua missione. Se il Team Plasma era davvero così avanti nelle ricerche come pensava allora doveva sbrigarsi e Mistralopoli era la località più veloce da raggiungere in quel momento.
 
Arrivati alla casa di Aristide, Makoto digitò rapidamente le password per accedere ai Box della centrale dove lavorava. Sapeva già chi scegliere e quando ebbe la Pokeball tra le mani quasi si rallegrò per la sua abitudine di portare solo Umbreon con sé. In quel modo tutti i suoi Pokémon erano ancora al loro posto.
Fece scattare la serratura della sfera ed immediatamente ne uscì un Pokémon di tipo volante. Sembrava una grossa aquila dall'aspetto regale, il piumaggio sul dorso e sopra le ali erano color rosso camino. La pancia, le zampe e la parte anteriore delle ali grigio scuro. La testa bianca con le prime tre piume rosse, quella centrale con una macchia azzurra alla base. La coda invece aveva la punta gialla e azzurra nella parte più esterna. Grandi occhi come cioccolata calda ed un grosso becco giallo ricurvo. Le zampe avevano quattro dita, tre anteriori e una posteriore con un artiglio nero ciascuno.
Non appena il Pokémon lo riconobbe emise versi di gioia e lo abbracciò con le immense ali, strusciando il muso contro il viso dell’uomo.
-Anche tu mi sei mancato Braviary.- disse sorridendo e scompigliando le piume del Pokémon Baldanza.
 
Al calare delle tenebre Makoto indossava dei vestiti da viaggio. Grossi anfibi marroni, pantaloni sabbia con una quantità non ben precisata di tasche. Una maglietta di cotone rossa ed una giacca a maniche lunghe dello stesso colore dei pantaloni.
-Sta’ attento, mi raccomando.- lo ammonì Iris.
-State tranquilli.- disse.
Salì sul dorso di Braviary e quello spiccò il volo, tuffandosi nel Sole morente.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Allora... direi che a parte qualche infarto direi che questo è un capitolo abbastanza banale.
Penso che tutti abbiate riconosciuto la "misteriosa sagoma" e sì, è esattamente chi pensate che sia.
Per quanto riguarda Makoto... che cosa starà cercando di recuperare (domanda superflua immagino)?
Beh, lo scopriremo solo vivendo :p
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda Alex Ally per aver recensito e tutti voi che continuate a seguirmi :D
Noi ci vediamo la prossima volta con Impeto nevoso (che per inciso è stato un parto scrivere).
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Ryu Hime