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Autore: KiarettaScrittrice92    03/10/2018    1 recensioni
Marinette Dupain è una delle più brave ballerine dell'Operà de Paris, ma quando il misterioso Fantasma che vive nascosto in quel luogo scopre le sue magnifiche doti canori le promette qualcosa che lei non potrà mai più rifiutare: un amore pericoloso, violento e proibito.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Missive dal Fantasma

«È uno scandalo!» irruppe André Bourgeois entrando nel teatro e togliendosi il cappotto, che diede subito a uno dei valletti.
Le due inservienti, che stavano pulendo l’immenso pavimento in marmo del maestoso ingresso, proprio davanti all’elegante scalinata, alzarono la testa, incuriosite.
Sembrava stesse parlando da solo, come se pensasse a voce più che alta, a meno che non credeva davvero che ai dipendenti del teatro interessasse l’argomento. Forse sì, visto che alla fine dei conti anche il loro lavoro dipendeva dal successo del teatro.
«La mia povera bambina via dallo spettacolo! E come se non bastasse questo ridicolo Fantasma manda lettere minatorie, come se il teatro fosse davvero suo!» sbottò, prendendo nuovamente la busta ricevuta quella mattina, per poi aprirla e rileggerne ad alta voce il contenuto.
«Mio caro André, Marinette è già una star, ormai. Se quell’incapace di sua figlia rimane, sa bene che sarà un disastro, perciò spero nella sua obiettività. Post Scriptum, le ricordo che è in ritardo con il mio salario.»
L’uomo, adirato, strappò il foglio in tanti piccoli pezzi, gettandoseli poi alle spalle, mentre saliva le scale.
Una delle due donne, risalì velocemente i gradini, ripulendo subito.
«È inaudito! Questo buffone si crede spiritoso nel fingersi un fantasma. Vorrei proprio vederlo in faccia! Se pensa di potermi prendere in giro, può star certo che non ci riuscirà!» disse con aria di sufficienza.
«Lei dov’è?!» esclamò una voce alle sue spalle.
Si voltò, vedendo qualcun altro entrare nell’edificio. La sua acconciatura rossa, perfettamente curata, lo rendeva subito riconoscibile.
«Visconte Kuntzberg… Di chi parla?»
«Marinette Dupain, dov’è?» insistette lui.
«Non ne ho idea.» rispose l’uomo alzando le spalle confuso.
«Voglio sapere chi mi ha inviato questa lettera!» disse mostrando anch’egli una busta, per poi porgerla al proprietario.
Questi la prese e, per la seconda volta in pochi minuti lesse un nuovo scritto ad alta voce.
«Non temete per Marinette Dupain. L’Angelo della Musica la tiene sotto le sue ali. Non tentate mai più di rivederla.»
«Chi osa minacciarmi in questo modo? Come se non bastasse ieri sera dopo lo spettacolo sono accaduti fatti inspiegabili. Voglio sapere dov’è! Chi è questo Angelo della Musica?» il tono di voce del giovane nobile era sempre più preoccupato e ansioso e i suoi occhi dello stesso colore dei pini osservavano quasi supplichevoli il proprietario del teatro, come se lui potesse risolvere la situazione.
«È inaccettabile!» intervenne una terza voce e subito li raggiunse anche la giovane soprana, accompagnata come al solito dalla sua valletta personale e dal tenore, che stavano in silenzio al suo fianco.
«Oh, bambina mia!» esclamò il signor Bourgeois nel vederla.
«Voglio sapere chi ha scritto questa lettera!» gridò, con la sua voce acuta e odiosa.
«Un’altra lettera?!» domandò sconvolto l’uomo, prendendo il fazzoletto dal taschino e asciugandosi il sudore.
«È stato lei non è vero, Visconte?!» disse la bionda, puntando il dito contro il suo coetaneo.
«Io? – chiese quello, sgranando gli occhi dallo stupore – Non so nemmeno di cosa parlate.»
«A no? Allora leggete qua!» disse schiaffandogli il foglio sotto il naso.
Questa volta fu il turno del giovane Nathaniel leggere ad alta voce, in modo che tutti gli altri potessero sentire.
«I vostri giorni all’Operà Populaire sono contati ormai. Marinette Dupain canterà in vece vostra…»
«Quell’insulsa ballerina, vi rendete conto?» lo interruppe, ricevendo però una terribile occhiata proprio da lui, che poi riprese a leggere.
«Preparatevi a una grande disgrazia se proverete a cantare al suo posto…» concluse, abbassando il foglio sconvolto.
«Basta! Ne ho abbastanza di queste assurdità! – intervenne il proprietario, strappando la lettera dalle mani del Visconte e stracciando pure quella, per poi buttarla alle sue spalle – Bambina mia…» fece poi, prendendo entrambe le mani della figlia, con un sorriso accondiscendente.
«Che c’è…?» domandò lei un po’ scocciata.
«D’ora in poi sarai tu l’unica diva di questo teatro. Credo che si parli troppo di questa Marinette. Ha fatto uno spettacolo, nulla di più, ma sei tu la vera protagonista.» fece estendendo ancora di più il sorriso.
In quel momento intervenne un’altra voce.
«Madame, monsieur…»
«Se è un’altra lettera giuro che non vedrò più di me.» sbottò il signor Bourgeois.
«Volevo informarvi che Marinette è nei dormitori delle ballerine, proprio come ho detto ieri sera al Visconte.» disse madame Bustier con un inchino, ignorando di proposito il commento del proprietario.
«Bene, allora la porti qui. Bisogna parlare dello spettacolo!» ordinò l’uomo.
«Monsieur, è meglio che riposi. Non ha avuto una nottata tranquilla, forse dovuta alle forti emozioni di ieri sera.» spiegò la donna, sempre con quel suo tono educato e garbato.
«Potrei vederla almeno io?» domandò il Visconte.
«No, monsieur, per ora è meglio di no.» rispose nuovamente, ammonendo il ragazzo solamente con lo sguardo, mentre la voce rimaneva tranquilla.
«Beh, spero che non pretenda di cantare al mio posto.» disse stizzita la bionda, scostandosi con un gesto plateale i capelli, per poi stringere la sua elegante pelliccia gialla.
«Lei no, ma credo dovreste leggere questa.» disse porgendo l’ennesima missiva di quello che, ormai avevano compreso tutti, fosse il Fantasma, o comunque qualcuno che lo impersonava.
«Oh mon dieu.» sospirò l’uomo, impallidendo.
«La dia a me. – si offrì il Visconte, che era il più vicino alla donna, afferrando il foglietto – Miei cari signori avete ricevuto diverse note, in cui chiarivo come il mio teatro dev’essere gestito. Non avete seguito le mie istruzioni, vi darò solo un’ultima chance. La mia Marinette canterà nuovamente per me. Per questo motivo, l’allestimento dello spettacolo de Il Muto, subirà dei cambiamenti. Il ruolo del paggetto dovrà andare a Chloé e la contessa passa invece a Marinette. Quel ruolo comporta molto carisma e beltà, mentre il piccolo paggio che non parla sarà perfetto per l’ormai inutile vostra diva. Assisterò allo spettacolo dal mio solito posto nel palco cinque, che deve essere tenuto libero per me. Se questi ordini venissero disattesi si verificherà una catastrofe al di là della vostra immaginazione. Firmato, F.O.» concluse, la sua voce che si abbassava ad ogni frase, sempre più sconvolta.
«Marinette, Marinette, sempre lei! Io non ne posso più! – sbottò la soprana – E voi! – continuò puntando il dito contro il rosso – Non m’ingannate dolcezza. Questa è opera vostra! In fin dei conti non siete l’amante di quella ballerina sciatta?»
«Vi ho già detto che non sono stato io a scrivere queste lettere!» rispose a tono il ragazzo, tirando fuori un tono di voce, molto diverso da quello intimidito e indeciso che assumeva solitamente.
«Oh insomma, basta! Lo spettacolo de Il Muto si farà come abbiamo deciso. Con la mia piccola Chloé nella parte della contessa, mentre mademoiselle Dupain farà il paggetto. E ora, mio tesoro, vatti a preparare.» sentenziò il signor Bourgeois per poi congedare tutti.
«Sabrina, vieni!» ordinò allora lei, facendo in modo che la ragazza che era venuta con lei la seguisse, sgambettando.

  
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