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Autore: devil_may_cry_wrath_92m    03/10/2018    0 recensioni
un nemico spietato, un odio antico e la genesi dei quattro cavalieri
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~~“SIAMO INTERESSATI ALLA TUA OFFERTA CAVALIERE. MA NON SIAMO ANCORA CERTI DI FIDARCI DI TE E DEI TUOI FRATELLI” disse una delle tre gigantesche teste scolpite nella pietra.
L’arso Consiglio, questo era il nome dell’entità con il quale la misteriosa creatura stava dialogando e sebbene fosse in ginocchio davanti a loro lui non li temeva, non gli importava del fatto che fossero le creature ai quali gli eserciti del Paradiso e dell’Inferno avevano giurato eterna obbedienza o che il Creatore li avesse scelti per preservare l’Equilibrio dell’intero Creato, un tempo li avrebbe sfidati apertamente senza alcuna paura ma erano altri tempi, adesso la figura incappucciata pensava solo ad una cosa: alla sopravvivenza sua e dei suoi compagni, la sua unica famiglia in quel grande caos che era ormai divenuta la sua vita.
“I RECENTI AVVENIMENTI TI DANNO IL PERMESSO DI OTTENERE CIO’ CHE CHIEDI MA COME FACCIAMO A SAPERE CHE NON SIA UN TRUCCO?” disse la testa di sinistra facendo uscire dalla sua bocca, più simile ad una caverna che ad una bocca, fiamme che investirono in pieno l’incappucciato ma senza lasciargli la benché minima bruciatura. La figura si alzò in piedi e disse:
“Non c’è nessun trucco. Quello che io e i miei fratelli vogliamo è solo protezione da parte vostra e noi in cambio vi daremo ciò che volete” “ATTENTO A CIO’ CHE DICI! NOI NON ABBIAMO MAI AVUTO BISOGNO DI NESSUNO BENCHE’ MAI DELL’AIUTO DELLA TUA RAZZA! LA TUA PRESUNZIONE DI ESSERE TU QUELLO CHE PUO’ DARE A NOI CIO’ CHE DESIDERIAMO E’ A DIR POCO MADORNALE. SE SCEGLIEREMO DI ACCETTARE LA TUA OFFERTA DOVRAI RICORDARTI SEMPRE CHE NOI NON CHIEDIAMO MAI. NOI ESIGIAMO!” tuonò la testa al centro.
“In questo caso riformulerò la richiesta: Vi prego di accettare la mia offerta anche per il bene dell’intero creato” “SPIEGATI” “Se voi accettate la mia richiesta avrete come vostri esecutori me e i miei tre fratelli e allo stesso tempo anche dei guerrieri completamente neutrali, la nostra natura ci impedisce di essere dalla parte di Paradiso e Inferno e questo è un punto di vista molto importante, per voi significherebbe completa neutralità e certezza che l’equilibrio non sarà mai sbilanciato in favore di una delle due fazioni” “PARLI A NOME DI TUTTI E TRE I TUOI FRATELLI CAVALIERE?” domandò la testa di pietra a sinistra “Non sarei qui altrimenti” “E CHE DICI DEGLI ALTRI TUOI FRATELLI, L’ARMATA DEI NEPHILIM? DOPO LA BATTAGLIA DEI CAMPI DEL KOTHYSOS SEMBRA ANCORA INTENZIONATA A SEMINARE DISTRUZIONE NEL CREATO NONOSTANTE LE INGENTI PERDITE SUBITE?” a quella domanda l’ospite rispose in tono seccato: “Il loro destino non è più un mio problema né per quello degli altri miei fratelli, se ci siamo separati da loro rinunciando alla loro protezione e venendo da voi attirandoci così anche il loro disprezzo non è già una prova sufficiente della nostra buona fede?” a quel punto le fiamme poste all’interno delle fauci e degli occhi delle tre mostruose statue si affievolirono segno che le tre entità o forse la sola entità, che parlava tramite tre diverse facce per confondere l’interlocutore, si erano ritirate per decidere.
Per diversi minuti, che all’incappucciato parvero durare un’eternità, L’Arso Consiglio non si fece sentire, in quel breve intervallo di tempo la misteriosa figura osservò da sotto il cappuccio la sala del Consiglio, una gigantesca caverna sotterranea al cui centro stava la vasta piattaforma di roccia circolare dove lui si trovava e sulla quale incombevano le tre gigantesche teste dall’aspetto demoniaco. Fuori dalla piattaforma c’era solamente un mare di lava incandescente e sopra la testa del visitatore una volta talmente alta che non se ne vedeva la fine, solamente le lunghe e appuntite stalattiti che erano visibili facevano capire che c’era una fine nella oscurità in alto della caverna. L’entrata in quel luogo era possibile solo attraverso una apertura che si trovava alle spalle del visitatore e che era collegata alla piattaforma tramite un ponte di roccia. La creatura si domandò se ciò che stava facendo, prestare i suoi servigi a questi esseri, fosse la cosa più giusta ma ormai era troppo tardi per tornare sui suoi passi e il Consiglio non avrebbe accettato un ripensamento da parte sua. Mentre il suo sguardo si abbassava di nuovo sulle statue dell’Arso Consiglio le fiamme nelle tre bocche e negli occhi si ravvivarono e le voci delle creature tuonarono nuovamente nella caverna.
 “D’ACCORDO, TU E  I TUOI FRATELLI SARETE D’ORA IN POI AL NOSTRO SERVIZIO. IL VOSTRO COMPITO SARA’ DI PROTEGGERE PER NOI L’EQUILIBRIO DEL CREATO, VI SARANNO CONCESSI MOLTI TALENTI, MA RICORDATI, COME VE LI ABBIAMO CONCESSI POSSIAMO TOGLIERVELI CON LA STESSA FACILITA’!”
“Me ne ricorderò” “PORTA QUI GLI ALTRI TUOI FRATELLI. CHE SAPPIANO ANCH’ESSI CIO’ CHE LI ASPETTA E CHE GIURIATE INSIEME FEDELTA’ ETERNA A NOI E ALL’EQUILIBRIO”

Qualche ora dopo, quattro creature si inginocchiarono di fronte al Consiglio, era il gruppo più strano e pericoloso che esistesse nel Creato intero, le loro gesta erano leggendarie, i loro nomi incutevano timore anche solamente pensarli non solo pronunciarli.
Il primo, partendo dalla testa di sinistra del Consiglio, indossava un’armatura di acciaio rilucente che gli aderiva al corpo e lo rivestiva completamente in un profilo scintillante, rotto solo dal pesante mantello color vino. I capelli erano neri, tagliati in modo disordinato e sovrastavano due occhi glaciali e un volto che sembrava solo capace di ghignare. Era armato di due pistole con quadrupla canna e accanto a lui c’era un elmo fatto della stessa lega della sua armatura, con una sinistra visiera a tutta faccia, predatoria, a prima vista quasi insettiforme. Il suo nome era Conflitto ed era il più giovane ed il più arrogante del gruppo. La seconda alla sua sinistra era l’unica femmina dei quattro ma non per questo la meno pericolosa, i suoi occhi erano accesi in un vivido bagliore e contornati da un tatuaggio nero che accentuava il suo sguardo freddo e crudele. La pelle era del colore dell’avorio ma anche pallida quanto la Luna, pelle che strideva con il netto contrasto dei suoi capelli del colore del mantello di Conflitto, indossava una corazza di cuoio con collare e un kilt spaccato di un viola ancora più scuro. Le altre tonalità di colore che risaltavano erano le bordature e i passamano d’oro sulle estremità dell’armatura. Era armata di una frusta che teneva avvolta intorno alla vita fatta di un’materiale che faceva sembrare l’arma un serpente pronto a mordere chiunque avesse toccato la sua padrona. Il nome della donna era Furia.
Accanto a lei vi era la creatura incappucciata che aveva parlato con il Consiglio, non si vedeva niente di lui tranne la lunga falce che teneva stretta per il manico con entrambe le mani bendate. La lama dell’arma era più grossa e lunga rispetto al  suo possessore ma questo non sembrava impensierirlo minimamente.
E per ultimo, ma non per questo meno importante, alla sinistra dell’incappucciato vi era Guerra, il suo nome si addiceva al suo aspetto, era poco più basso di Furia, ma la sua muscolatura era talmente pronunciata che nemmeno l’armatura che indossava poteva nasconderla, le piastre di rame chiodate che la formavano erano così spesse che niente avrebbe potuto nuocere al suo portatore, dagli spallacci e dalle ginocchiere lavorate a sbalzo dal rigido metallo, sporgevano figure barocche, demoni luminescenti e teschi contorti nelle grida. In alto, su spalle tanto larghe che avrebbero potuto sostenere uno degli innumerevoli mondi del Creato, ricadeva un mantello rosso come l’ira che risiedeva nel cuore del guerriero. Il cappuccio, anch’esso rosso, avrebbe nascosto il suo volto a chiunque e in qualunque altro luogo, ma non in quella caverna la cui luce suffusa illuminava tutto, e così era possibile scorgere sotto il cappuccio i suoi capelli completamente bianchi e i  suoi occhi privi di pupille. L’ espressione del suo volto era rigida e spietata come quella di nessun altro essere vivente del creato, nemmeno i marziali abitanti della Città Bianca, sarebbero stati in grado di produrre sui loro volti così tanta imperturbabilità. La sua arma, che teneva piantata davanti a lui, era una spada più alta del suo proprietario, l’elsa era avvolta in una fascia di cuoio , mentre la lama dava mostra di una moltitudine di volti urlanti. Un’arma impossibile, secondo logica, da brandire, ma quando si trattava di Guerra nulla era impossibile.
La testa centrale dell’Arso Consiglio disse:
“VOI CAVALIERI GIURATE DI SERVIRE L’EQUILIBRIO DEL CREATO E DI PROTEGGERLO DA QUALUNQUE MINACCIA SIA CHE PROVENGA DAL PARADISO O DALL’INFERNO?”
E i quattro risposero all’unisono: “Lo giuriamo”.
L’eco della loro voce si era appena spento che subito le loro grida si alzarono altissime, fu per pochi secondi ma per i quattro fu un dolore che superava qualunque immaginazione, fu come se il loro cervello fosse trafitto da centinaia di pugnali e alla fine quando finì, sentirono un acre odore di carne bruciata. Toccandosi la fronte sentirono i solchi lasciati dal marchio dell’Arso Consiglio un semicerchio tagliato a metà da una linea verticale. L’unico dei quattro che non aveva urlato era l’incappucciato anche se il dolore che aveva provato era identico a quello dei suoi compagni.
“ALZATEVI. D’ORA IN POI IN TUTTO IL CREATO NON SARETE CONOSCIUTI SOLO COME NEPHILIM, VOI SARETE I QUATTRO CAVALIERI CHE ALLA FINE DEI TEMPI, QUANDO I SETTE SIGILLI SU CUI SI BASA L’EQUILIBRIO SARANNO INFRANTI, PORTERANNO LA SUPREMA PUNIZIONE A COLORO CHE SONO MALVAGI. SIA CHE SIANO I FIGLI DEGLI UOMINI, I SIGNORI DEL PARADISO O CHE SIA LA FECCIA DELL’INFERNO E QUANDO RIPORTERETE L’ORDINE, UN’ NUOVO EQUILIBRIO SARA’ GENERATO . VOI SARETE I QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE!”
I cavalieri si alzarono e impugnando le loro armi, cominciarono a parlare in una lingua incomprensibile per chiunque tranne per il Consiglio. Era il giuramento di fedeltà che li legava indissolubilmente a proteggere l’equilibrio.
“PER COMPLETARE IL GIURAMENTO DITE I VOSTRI NOMI E IL VOSTRO TITOLO”
“Furia, cavaliere del destriero nero e portatrice di carestia”
“Conflitto, cavaliere del destriero bianco e portatore di pestilenza”
“Guerra, cavaliere del destriero rosso portatore di distruzione e battaglie”
L’incappucciato, con un rapido movimento delle spalle fece cadere a terra la tunica e il cappuccio rivelando il suo vero aspetto. Era alto quanto Conflitto ma più muscoloso rispetto a lui, dinoccolato, quasi scimmiesco ma si poteva percepire una fierezza e una potenza incommensurabili provenire da lui. La pelle del suo torso nudo, liscia e tirata sulla massiccia corporatura, era di un colore grigio cadaverico anche se era illuminato dalla luce del fuoco della caverna.
Sotto la vita indossava un’armatura di cuoio nera, ai piedi portava un paio di logori stivali marroni anch’essi di cuoio, le mani e gli avambracci erano avvolti da delle bende logore e sporche.
I capelli erano neri come l’ombra di un demone e gli coprivano le spalle in ciocche unte e arruffate e appena sotto il collo si potevano scorgere i resti di un tessuto viola che poteva essere stato un mantello o una tunica.
Ma niente del suo aspetto era paragonabile alla sua faccia o per meglio dire quella che fungeva da faccia, una maschera intagliata in modo che riproducesse un teschio la quale, conservava una parvenza di pulizia nel suo scintillante bianco d’osso. Nelle orbite prive di palpebre brillavano occhi di un arancione ardente accentuati dalla maschera, la quale permetteva questo effetto dal fatto che era completamente priva di lineamenti di ogni sorta che rendevano il cavaliere ancora più terrificante.
Il Nephilim con tono pacato disse:
“Morte, cavaliere del destriero verde e sono la fine di ogni cosa”
“L’ARSO CONSIGLIO VI DA IL BENVENUTO NELLE SUE FILA CAVALIERI”
I cavalieri fecero per andarsene ma la voce proveniente della testa di destra disse:
“FERMI! VI AVEVAMO DETTO CHE VI ASPETTAVA QUALCOSA, INFATTI ABBIAMO UNA MISSIONE PER VOI. UNA MISSIONE DI ESTREMA IMPORTANZA!”
“E sarebbe?” chiese Morte. Fu la testa al centro a parlare: “COME FORSE SAPRETE, L’ARSO CONSIGLIO E’ STATO SCELTO PER SUPERVISIONARE TUTTI I REGNI DEL CREATO, NON SOLTANTO PARADISO E INFERNO. ALCUNI DI QUESTI REGNI SONO DEI MONDI ISOLATI E QUASI DIMENTICATI DOVE SI SONO INSIDIATI DIVERSI COLONI PROVENIENTI DA UNA DELLE DUE FAZIONI. ED E’ DEI COLONI PROVENIENTI DAI REGNI DEMONIACI CHE E’ INCENTRATA LA VOSTRA MISSIONE, MA PRIMA CHE VI VENGA ESPOSTA VOGLIAMO FARVI UNA DOMANDA, CHE COSA SAPETE DELL’OSCURO RE MINAX?”
A quel nome fu ancora Morte a parlare: “E’ uno degli arciduchi dell’Inferno, il più vicino al principe delle Tenebre, la sua forza è pari quasi a quella di Samael e a causa del carattere arrogante di quest’ultimo è il favorito per la scelta di chi dovrà sedere sul trono dell’Inferno in caso di morte dell’attuale regnante o di una sua abdicazione.
“ESATTO CAVALIERE, QUESTO NON SUCCEDERA’ MOLTO PRESTO E MINAX SAPENDOLO SI E’ INSIDIATO, INSIEME ALLA SUA CORTE INFERNALE, SU UNO DEI MONDI DI CUI VI ABBIAMO PARLATO”
“Molto interessante questa storia ma potreste arrivare al punto?” disse Guerra con un tono di voce spazientito alla quale, i membri dell’Arso Consiglio, risposero facendogli assaggiare la loro potenza attivando il segno che avevano impresso sulla sua fronte, e su quella degli altri suoi fratelli, costringendolo ad inginocchiarsi a causa dell’acuto dolore che aveva provato.
La testa di sinistra disse: “ATTENTO A TE GUERRA! SAPPIAMO CHE TRA I TUOI FRATELLI TU ERI IL PIU’ CONTRARIO A QUESTA ALLEANZA E HAI GIA’ PAGATO CON LA MANO SINISTRA LA TUA INSOLENZA” Guerra sfiorò con la destra la gigantesca protesi d’acciaio. Era simile ad una mano ma la sua forza e la sua resistenza la rendevano un’arma temibile; poteva essere usata dal suo portatore come uno scudo oppure come arma d’attacco, qualunque creatura ne fosse stata colpita sarebbe morta all’istante, chiunque si fosse trovato schiacciato nella sua morsa ridotto in poltiglia. Ironia della sorte Guerra doveva proprio a Morte quest’arma straordinaria ed anche il fatto di non avere più la sua mano, il cavaliere aveva rifiutato l’idea di Morte di allearsi all’Arso Consiglio, avevano ingaggiato un duello fra di loro per stabilire chi avesse ragione e Morte ne era uscito vincitore e Guerra invece perdente e anche mutilato della mano. All’inizio era furioso col fratello, lo aveva definito traditore della sua gente e aveva desiderato più volte di vendicarsi di lui per l’affronto subito ma dopo la ricerca di un arto sostitutivo, di quello che Morte aveva fatto per lui per proteggerlo dalla furia dei nemici che avevano incontrato nel loro viaggio aveva iniziato a rispettare il fratello e cominciava a capire le ragioni per cui si era separato dagli altri Nephilim portando loro tre con sé cercando di salvarli dalla follia che stava contaminando la mente degli altri loro simili, ma sentendo le parole arroganti del Consiglio l’ira e la frustrazione che aveva provato nei confronti del fratello maggiore ritornavano a scorrere come un fiume in piena.
“Perdonatelo, mio  fratello è giovane ed impaziente di agire e quindi la pazienza non è la sua migliore virtù” disse Morte cercando, con quelle parole, di inibire la rabbia del Consiglio e di Guerra prima che la situazione degenerasse.
“DI A TUO FRATELLO DI TENERE A FRENO LA LINGUA LA PROSSIMA VOLTA O LO FAREMO NOI”
Guerra, portò la mano destra dietro la schiena come per afferrare la sua spada, Divoracaos questo era il nome dell’arma, quando Furia intervenì usando la sua frusta, bloccando la mano di Guerra a mezz’aria, Guerra la fulminò con un’ occhiataccia e lei gli rispose con queste parole:
“Siamo al servizio del Consiglio, Guerra, fattene una ragione” Conflitto aggiunse “Neanche a me piace la decisione di Morte ma mi piace ancora meno morire inutilmente per il tuo stupido orgoglio, quindi o ti calmi oppure ti fai da parte” il tutto avvenne sotto gli occhi minacciosi di Morte e dell’Arso Consiglio, sapendo di averli tutti contro, Guerra fece un cenno di rassegnazione con la testa e Furia liberò la sua mano e la frusta si riavvolse intorno alla vita della sua padrona.
“LA PROSSIMA VOLTA TENETE QUESTI SCIOCCHI BISTICCI LONTANI DA NOI O LA PAGHERETE”
“Non avverrà mai più, avete la mia parola, potete continuare a spiegarci quale sia la nostra missione ordinate e noi obbediremo” disse Morte, ora in ginocchio.
“COME STAVAMO DICENDO, MINAX SI E’ INSTAURATO SU UNO DEI MONDI CHE FANNO PARTE DEL CREATO. SONO DISTANTI DA PARADISO E INFERNO MA NON DISTANTI ABBASTANZA PER SFUGGIRE ALLA LORO POLITICA. MINAX HA GIA’ PARLATO CON NOI RIGUARDO ALLA SUA FEDELTA’ AI TRATTATI DI PACE CHE ABBIAMO STIPULATO E SIAMO CERTI DI POTERCI FIDARE DI LUI MA NON POSSIAMO DIRE ALTRETTANTO DEGLI ALTRI”
“Cosa intendete dire?” domandò Morte, fu la volta della testa al centro di parlare: “MINAX E’ QUELLO CHE SI POTREBBE DEFINIRE UN MODERATO, TROPPO MODERATO PER UN DEMONE O ALMENO E’ COSI’ CHE LA PENSANO ALCUNI DEGLI ARCIDUCHI DELL’INFERNO, SONO MOLTO CONTRARIATI PER LA SCELTA DEL SIGNORE DEGLI INFERI DESIDERANO ARDENTEMENTE LA GUERRA CON IL PARADISO MA MINAX HA IL FAVORE, NON SOLO DEL PRINCIPE OSCURO MA ANCHE DI BUONA PARTE DEL REGNO INFERNALE PER NON PARLARE DEL FATTO CHE NESSUNO, NEMMENO SAMAEL, E’ COSI’ FOLLE DA SFIDARCI APERTAMENTE IN VIOLAZIONE DEI TRATTATI CHE ABBIAMO STIPULATO. MA UN NOSTRO INFORMATORE CI HA AVVERTITI DEL FATTO CHE IL MONDO DOVE SI TROVANO MINAX E LA SUA CORTE SONO STATI ATTCCATI DA UN VASTO ESERCITO COMPOSTO DA DEMONI E ANCHE DA ARTEFATTI, L’INFORMATORE NON HA SAPUTO DIRCI CHI LI COMANDA MA DI SICURO SI TRATTA DI QUALCUNO CHE VUOLE MINAX MORTO ECONTROLLARE IL SUO REGNO, SE CI RIUSCISSE AVREBBE ABBASTANZA POTERE DA CONVINCERE I DUCHI E I GENERALI DELL’INFERNO ANCORA RETICENTI AD UNIRSI ALLA SUA CAUSA E PORTARE ALLA DEPOSIZIONE DELL’ATTUALE SIGNORE DELL’INFERNO”
“Quindi volete che proteggiamo Minax?” domandò Guerra, la testa di destra disse: “NON SOLO, DOVRETE SCOPRIRE ANCHE CHI C’E’ DIETRO ALL’ATTACCO DEL SUO REGNO ED ESTIRPARE QUALUNQUE MINACCIA SIA COLLEGATA A LUI, NON POSSIAMO LASCIAR VIVERE QUALCUNO CHE HA OSATO SFIDARE COSI’APERTAMENTE NOI E CERCATO DI VIOLARE L’EQUILIBRIO”
Morte disse: “Se non avete problemi prenderò con me solo mio fratello Guerra” a quella affermazione Furia e Conflitto fecero per replicare ma Morte alzò la mano destra come per zittirli e continuò dicendo: “Guerra e io siamo più avvezzi nel combattimento e nelle strategie da adottare per affrontare un nemico che ci supera di numero, voi invece siete più portati per l’infiltrazione e lo spionaggio, dovrete andare all’Inferno e scoprire quanto più potete su chi c’è dietro a questo attacco e chi lo spalleggia, l’informatore ha detto che l’armata è composta non solo da demoni ma anche da artefatti, quindi ci deve essere qualche artefice che li ha costruiti”
“A QUESTO PROPOSITO, SE SCOPRIRETE CHI E’ QUESTO ARTEFICE E CHI SONO GLI ALTRI CHE HANNO MESSO INSIEME QUESTA ARMATA AVETE CARTA BIANCA, AGITE COME MEGLIO CREDETE, ELIMINATELI IN PIENA LUCE, FATEVI CONOSCERE E FATE CAPIRE A TUTTI CHE NON SARANNO AMMESSI ALTRE VIOLAZIONI NEI CONFRONTI DELL’EQUILIBRIO”
Furia inarcò un sopracciglio mentre Conflitto spalancò entrambi gli occhi e si leccò le labbra come se pregustasse un lauto banchetto.

 

   
 
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