Prompt #4:
Segreti
Non
era mai stato bravo ad
aprirsi con gli altri, Gray.
Perdere
ciò che hai di più
caro al mondo da un giorno all’altro rende difficile fidarsi
nuovamente,
prendersi il rischio di lasciare che qualcuno si avvicini a noi ancora
una
volta.
Gray
aveva trovato il
coraggio per farlo, si era fidato di Ur. Aveva trovato un fratello in
Leon.
Uno
stupido errore aveva
frantumato anche quella nuova realtà.
Aveva
lasciato il villaggio,
si era ritrovato a Fairy Tail.
La
Gilda era diventata la
sua nuova casa, ma le ferite di Gray erano troppo profonde per
rimarginarsi del
tutto. Ci mise una benda sopra e le ignorò,
finché gli fu concesso.
Ma
il passato torna. Sempre.
Per
Gray era tornato
gradualmente, costringendolo ad affrontare sé stesso. Aveva
retto, grazie all’aiuto
dei suoi amici. Aveva digrignato i denti ed era andato avanti.
Trovarsi
di fronte suo padre
come nemico aveva nuovamente
sbriciolato le sue certezze.
Era
tornato nel suo
villaggio d’origini, a riflettere sulla tomba dei suoi
genitori: sapeva di
essere vulnerabile in quel momento, non voleva che gli altri lo
vedessero così.
Aveva paura, Gray, una paura
illogica
che non avrebbe mai confessato neanche a sé stesso. Cercare
la solitudine era
stato un istinto.
Un
istinto che lei gli aveva negato.
L’aveva
seguito fin lì,
Juvia, e lui non aveva capito subito. La sua prima reazione era stata
rabbia,
possibile che non potesse lasciarlo in pace?
Ma
non era stato un gesto
vano. L’aveva seguito per necessità.
Nevicava
quando lei gli
aveva svelato il terribile segreto che l’aveva oppressa fino
a quel momento.
“Juvia
non crede di avere ancora il diritto di amarti. Juvia… ha
ucciso tuo padre.”
Si
era sentito sconvolgere;
rabbia, incredulità, dolore l’assalirono. Si era
avvicinato alla ragazza, che
attendeva immobile una sua qualsiasi reazione. Se lui
l’avesse colpita, non si
sarebbe opposta: Gray lo sapeva, lo intuiva.
Era semplicemente fatta così.
Il
vuoto l’aveva stretto
nella sua morsa gelida. Che stava facendo? Juvia l’aveva
raggiunto in preda ai
sensi di colpa. Quanto doveva esserle costato eliminare il negromante,
con la
consapevolezza di quel che sarebbe successo dopo?
Aveva
sacrificato tutto per
lui, persino il suo amore. E lui era lì, incapace di
ricambiare, incapace di
fare qualsiasi cosa. Si era sentito patetico.
Si
era finalmente lasciato
andare, poggiandosi a lei in singhiozzi. Le aveva chiesto scusa, ma lei
non si
era scostata.
Juvia
era rimasta al suo fianco
nei suoi momenti peggiori, quella sera sotto la neve e nei sei mesi
seguenti.
Non le aveva mai detto quanto l’avesse apprezzato.
Era
stato in quei mesi che
aveva imparato ad andare oltre all’apparenza, a conoscere la Juvia sotto alle reazioni esagerate nei
suoi confronti. Ad amarla.
Era
solo uno dei tanti segreti che le
aveva taciuto.
Socchiudendo
gli occhi
adesso e scoprendola accanto a sé, trovò che
fossero fastidiosi.
Si
bloccava al solo pensiero
di dirle sinceramente cosa provava, ma sapeva che avrebbe dovuto farlo.
Era
molto che non si sentiva così felice al risveglio.
Basta segreti.