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Autore: hachi22    12/07/2009    3 recensioni
un'amicizia che sboccia fra due bambini che si protrarrà in un epoca sconvolta da leggende e demoni, un misto tra fantasia e realtà e due paia d'occhi, uno dallo sguardo ambrato, l'altro color ametista, che non si scordano facilmente...
Genere: Romantico, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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OCCHI DI DEMONE, OCCHI DI DEA

OCCHI DI DEMONE, OCCHI DI DEA

 

No, non state sognando. ho davvero aggiornato. vi chiederete perchè? perchè tanto ritardo? per un semplice motivo... un terribile virus aveva cancellato ogni singola lettera di questa fanfic, in un secondo.. persa, svanita nei dati di un computer forse troppo vecchio, e l'ispirazione di conseguenza ne ha subito un duro colpo.

sperando nel vostro perdono, eccovi il nuovo capitolo, grazie a tutti i commentatori, che ringrazierò nel prossimo capitolo e anche ai lettori.

Kagome si preparò all’annuncio, come erano soliti fare al primo quarto di luna crescente il gruppo si disperdeva, per ritrovarsi poi il mattino seguente

 

< questa notte è di gran caccia signori, andate e godetevi i piaceri della vita con i vostri risparmi, ci ritroveremo l’indomani all’alba per smontare le tende e partire >

< ai suoi ordini capo >

 

****************************

 

Intanto anche Inuyasha si stava godendo i piaceri della vita, reduce da una nottata passata in compagnia di una giovane fanciulla si apprestava a trarre, sulla via del ritorno, tutta la tranquillità che la notte poteva offrirgli.

All’inizio non era affatto soddisfatto della nuova dimora e della sua locazione, ma aveva poi scoperto la vicinanza di molti villaggi, il che portava la conoscenza di nuove donzelle, pronte ad offrire i propri servigi.

La strada voltava ormai ad una radura immersa, un tesoro nascosto fra la fitta boscaglia.

Continuò a camminare tenendo la luna come guida, così lucida nella notte nera.

D’un tratto i suoi sensi si destarono, il mezzo demone avvertì un profumo solleticare le sue narici, talmente dolce, talmente leggero che si disperdeva nell’area circostante.

Volgendosi nella direzione ove proveniva la fragranza vi notò fra le fronde una chioma nera, che giocherellava con i rami degli alberi, inseguendo animali notturni.

Che fosse un demone?

Una trappola?

Una dea?

Spostò il capo e assottigliò le palpebre per scrutare meglio ma il velo della notte gli impediva una qualsiasi certezza nel capire il luogo esatto.

Sussultando, per paura di apprestarsi a far qualcosa di sbagliato, si convinse a seguire quell’armoniosa figura fluttuante tra gli arbusti.

La seguì fino a quando questa arrestò il girovagare sulle rive di un piccolo laghetto d’acqua limpida, scavato da una cascata poco distante.

La figura si avvicinò a quest’ultima, attirata dallo scrosciare insistente dell’acqua e più volte ci passò sotto, scomparendo al di là di essa, per poi riapparire poco dopo.

E d’improvviso fu fulminato d’energia, attraversato da una bellezza quanto mai rara, ala luce della luna erano finalmente visibili le forme sinuose di una ragazza, avvolte da lunghi capelli d’ebano in contrasto con una pelle di perla.

Le mani che giocavano nell’acqua erano snodate e composte.

Preso dall’emozione, inebriato dai sensi non si rese conto di aver calpestato un accidentale rametto, creando del rumore.

Rumore che le orecchie attente di lei, percepirono immediatamente.

 

< chi và la? >

 

Nessuna risposta

 

< si faccia vedere >

 

Ai suoi occhi si presentò un ragazzo con sembianze demoniache, certamente di nobile famiglia, a giudicare dai vestiti che indossava.

Il suo viso quasi angelico incorniciato da una chioma d’argento era però squartato da due occhi di miele.

 

< chi siete? >

 

Inuyasha si fece avanti, in modo da poterle parlare tranquillamente senza il bisogno di alzare la voce sconvolgendo la tranquillità notturna.

 

 

< non abbiate paura di me, voi piuttosto, siete una ninfa dei boschi? Una demone ingannatrice? >

 

< cosa vi spinge a pensarlo? >

 

< la vostra bellezza, non può essere certo di natura umana >

 

< che andate dicendo? Io non sono dea ma una semplice contadina, o meglio una vagabonda, ma non vi è dato sapere altro, non ne colgo il motivo. >

 

< umana è dunque la vostra natura? Posso avvicinarmi? >

 

< non vi conosco, demone, come potrei fidarmi di voi? >

 

< non ho armi con me, ne altro che possa offendere la vostra persona >

 

< forse non armi materiali, ma i vostri occhi, i fini capelli d’argento e la corporatura potrebbero ugualmente colpire il cuore di una dama >

 

< e voi ne siete stata colpita? >

 

< non ci sperate, è già d’altri ciò che bramate, quindi calmate la vostra sete ad altre fonti** >

 

Mentì Kagome, infatti lei non era proprio di nessuno, se non libera, ma non riuscì a far a meno di rivolgere un pensiero a Koga.

 

< è chi è il fortunato possessore? >

 

< proprio nessuno, messere, io appartengo a me sola e nessun altro >

 

Kagome si portò più vicina a lui, dove aveva appoggiato il mantello nel quale si avvolse.

E in un attimo lui le fu di fronte, grazie all’agilità demoniaca.

Si avvicinò velocemente fino ad averla molto vicina.

Stranamente non riuscì a muoversi, mentre in qualunque altra situazione sarebbe già fuggita lontana si sentiva stranamente al sicuro.

Lui, vedendo che lei non si muoveva, gli si avvicinò prendendo il suo viso tra le mani.

Ne sfiorò la guancia, notando che era leggermente più calda alle sommità.

Kagome continuava ad osservarlo.

La trasse a se ponendogli un braccio intorno ai fianchi e avvicinò il suo viso, fino a sentire il suo naso gelido sfiorarlo.

La vide chiudere gli occhi e in quel momento fu pronto a colpire, a fare sue altre labbra.

Ma non riuscì: poco prima d’incontrarle lei riuscì a sgusciare via con un agilità impressionante.

 

< aspettate >

 

Ecco, lo aveva rifatto. Nel sentire quella voce si era bloccata di nuovo.

 

< potrò mai rivederti? >

< non penso, il mondo è grande e io ho intenzione di andare lontano>

 

E mentre lei fuggiva, lui sentì  qualcosa dentro, nonostante questo però non riuscì a seguirla, trattenuto da qualcosa,

da quelle parole.

Dove le aveva già sentite?


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[** citazione]

già, chissà? se non ricordate riprendete dal primo capitolo, un consiglio visto tutto il tempo che è passato, di nuovo scusa.

e per la serie "a volte ritornano" a presto (si spera) 

Elisa

  
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