No, non state sognando. ho davvero aggiornato. vi chiederete perchè? perchè tanto ritardo? per un semplice motivo... un terribile virus aveva cancellato ogni singola lettera di questa fanfic, in un secondo.. persa, svanita nei dati di un computer forse troppo vecchio, e l'ispirazione di conseguenza ne ha subito un duro colpo.
sperando nel vostro perdono, eccovi il nuovo
capitolo, grazie a tutti i commentatori, che ringrazierò nel
prossimo capitolo e anche ai lettori.
Kagome si
preparò all’annuncio, come erano soliti fare al primo quarto di luna crescente
il gruppo si disperdeva, per ritrovarsi poi il mattino seguente
< questa
notte è di gran caccia signori, andate e godetevi i piaceri della vita con i
vostri risparmi, ci ritroveremo l’indomani all’alba per smontare le tende e
partire >
< ai suoi
ordini capo >
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Intanto anche
Inuyasha si stava godendo i piaceri della vita, reduce da una nottata passata
in compagnia di una giovane fanciulla si apprestava a trarre, sulla via del
ritorno, tutta la tranquillità che la notte poteva offrirgli.
All’inizio
non era affatto soddisfatto della nuova dimora e della sua locazione, ma aveva
poi scoperto la vicinanza di molti villaggi, il che portava la conoscenza di
nuove donzelle, pronte ad offrire i propri servigi.
La strada
voltava ormai ad una radura immersa, un tesoro nascosto fra la fitta boscaglia.
Continuò a
camminare tenendo la luna come guida, così lucida nella notte nera.
D’un tratto i
suoi sensi si destarono, il mezzo demone avvertì un profumo solleticare le sue
narici, talmente dolce, talmente leggero che si disperdeva nell’area
circostante.
Volgendosi nella
direzione ove proveniva la fragranza vi notò fra le fronde una chioma nera, che
giocherellava con i rami degli alberi, inseguendo animali notturni.
Che fosse un
demone?
Una trappola?
Una dea?
Spostò il capo
e assottigliò le palpebre per scrutare meglio ma il velo della notte gli
impediva una qualsiasi certezza nel capire il luogo esatto.
Sussultando,
per paura di apprestarsi a far qualcosa di sbagliato, si convinse a seguire
quell’armoniosa figura fluttuante tra gli arbusti.
La seguì fino
a quando questa arrestò il girovagare sulle rive di un piccolo laghetto d’acqua
limpida, scavato da una cascata poco distante.
La figura si avvicinò
a quest’ultima, attirata dallo scrosciare insistente dell’acqua e più volte ci
passò sotto, scomparendo al di là di essa, per poi riapparire poco dopo.
E d’improvviso
fu fulminato d’energia, attraversato da una bellezza quanto mai rara, ala luce
della luna erano finalmente visibili le forme sinuose di una ragazza, avvolte
da lunghi capelli d’ebano in contrasto con una pelle di perla.
Le mani che
giocavano nell’acqua erano snodate e composte.
Preso dall’emozione,
inebriato dai sensi non si rese conto di aver calpestato un accidentale
rametto, creando del rumore.
Rumore che le
orecchie attente di lei, percepirono immediatamente.
< chi và
la? >
Nessuna risposta
< si
faccia vedere >
Ai suoi occhi
si presentò un ragazzo con sembianze demoniache, certamente di nobile famiglia,
a giudicare dai vestiti che indossava.
Il suo viso
quasi angelico incorniciato da una chioma d’argento era però squartato da due
occhi di miele.
< chi
siete? >
Inuyasha si
fece avanti, in modo da poterle parlare tranquillamente senza il bisogno di
alzare la voce sconvolgendo la tranquillità notturna.
< non
abbiate paura di me, voi piuttosto, siete una ninfa dei boschi? Una demone
ingannatrice? >
< cosa vi
spinge a pensarlo? >
< la
vostra bellezza, non può essere certo di natura umana >
< che
andate dicendo? Io non sono dea ma una semplice contadina, o meglio una
vagabonda, ma non vi è dato sapere altro, non ne colgo il motivo. >
< umana è
dunque la vostra natura? Posso avvicinarmi? >
< non vi
conosco, demone, come potrei fidarmi di voi? >
< non ho
armi con me, ne altro che possa offendere la vostra persona >
< forse
non armi materiali, ma i vostri occhi, i fini capelli d’argento e la
corporatura potrebbero ugualmente colpire il cuore di una dama >
< e voi ne
siete stata colpita? >
< non ci
sperate, è già d’altri ciò che bramate, quindi calmate la vostra sete ad altre
fonti** >
Mentì Kagome,
infatti lei non era proprio di nessuno, se non libera, ma non riuscì a far a
meno di rivolgere un pensiero a Koga.
< è chi è
il fortunato possessore? >
< proprio
nessuno, messere, io appartengo a me sola e nessun altro >
Kagome si
portò più vicina a lui, dove aveva appoggiato il mantello nel quale si avvolse.
E in un
attimo lui le fu di fronte, grazie all’agilità demoniaca.
Si avvicinò
velocemente fino ad averla molto vicina.
Stranamente non
riuscì a muoversi, mentre in qualunque altra situazione sarebbe già fuggita
lontana si sentiva stranamente al sicuro.
Lui, vedendo
che lei non si muoveva, gli si avvicinò prendendo il suo viso tra le mani.
Ne sfiorò la
guancia, notando che era leggermente più calda alle sommità.
Kagome
continuava ad osservarlo.
La trasse a se ponendogli un braccio intorno ai fianchi e avvicinò il suo viso, fino a sentire il suo naso gelido sfiorarlo.
La vide
chiudere gli occhi e in quel momento fu pronto a colpire, a fare sue altre
labbra.
Ma non
riuscì: poco prima d’incontrarle lei riuscì a sgusciare via con un agilità
impressionante.
<
aspettate >
Ecco, lo
aveva rifatto. Nel sentire quella voce si era bloccata di nuovo.
< potrò
mai rivederti? >
< non
penso, il mondo è grande e io ho intenzione di andare lontano>
E mentre lei
fuggiva, lui sentì qualcosa dentro,
nonostante questo però non riuscì a seguirla, trattenuto da qualcosa,
da quelle
parole.
Dove le aveva già sentite?
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[** citazione]
già, chissà? se non ricordate riprendete dal primo capitolo, un consiglio visto tutto il tempo che è passato, di nuovo scusa.
e per la serie "a volte ritornano" a presto (si spera)
Elisa