12/07/2009
3 recensioniI would have another three chances
Il sole tramontò come sempre, mentre la luna sorgeva per regnare sovrana su quello sfondo buio e stellato.
La luna: unica compagna delle missioni dei guerrieri Anbu, protettrice della loro crudeltà. E proteggeva anche quei due,
nascosti nella semioscurità di una folta radura, un uomo ed una donna con i visi coperti da maschere.
Entrambi sfoderarono le katane, correndo in linea verticale senza mai perdersi di vista: uno scatto improvviso,
ed il rumore del violento contatto delle due lame che riflettevano la luce della luna; colpi veloci, precisi, insidiosi,
che sembravano non finire mai. Ma lui era troppo abile nell’arte della spada: e la disarmò.
Fu per colpa dei due simboli incisi sulle loro maschere, una foglia ed una nota musicale, fissi ricordi di due paesi sempre in guerra tra loro,
solo per quello, che i due si riconobbero come nemici; ma probabilmente non avevano alcun torto da spartire. Fu per questo che lui affondò
con vigore la spada nell'incavo tra i due seni di lei, un colpo severo e mortale, che le lasciava qualche minuto di vita per disperarsi e rimpiangere
tutto ciò che avrebbe voluto fare e non ha potuto.
La mia vita è stata anche uno schifo; se non fosse perchè mi sono dovuta sporcare troppe volte le mani, la rimpiangerei amaramente.
Ci sono tante cose che avrei voluto ancora fare, tante cose da vedere, assaporare, toccare...
Probabilmente, mi sarebbe bastato amare. Ma tu, stupida Yamanaka, non hai mai voluto dimenticarlo...
Anche ora, in punto di morte, chiedo solo di tornare indietro e cambiare la mia vita in tre occasioni, tre possibilità, per averlo avuto accanto
anche se la mia ora fosse questa.
Innanzitutto, vorrei essermi intrufolata nell'ufficio di Iruka-sensei ed aver manomesso le formazioni dei team, per poter essere in squadra con lui.
Nella seconda occasione vorrei essermi allenata di più, stremata fino all'anima, così da esser tanto forte da sconfiggere Sakura, non risparmiarmi,
ed aver avuto l'opportunità di accedere alla terza fase dell'esame Chunnin; e lì chissà, forse l'avrei potuto aiutare nello scontro finale con Gaara.
Nell'ultima, e mi sarebbe bastata anche questa, avrei voluto essere io colei che l'avesse incontrato per l'ultima volta in strada, quando ci lasciava, in una
notte senza sonno: perchè io, al contrario di Sakura, non avrei pianto implorandolo di fermarsi e poi di portarmi con lui; l'avrei seguito in silenzio e basta. Non gli avrei permesso di scacciarmi via, non mi sarei fatta toccare da lui, nè ipnotizzare dal suo Sharingan.
Sarebbe bastato anche questo, ed ora starei accanto a lui, indosserei una maschera simile a quella del mio nemico, e saprei come si è fatto uomo, se è felice, se finalmente ha trovato ciò che cerca. E se quel che cercava sarei potuta essere io.
Maledetto Sasuke Uchiha: mi fai diventare così schifosamente patetica.
E mentre pensava queste cose, sentì l'aria farsi sempre più pesante, il fiato le mancò sempre più; tanto che se ne infischiò del protocollo ninja e
si tolse la maschera, rinfrescata dall'aria notturna che le pungeva sul volto angelico. Il suo nemico, che non smetteva di fissarla impassibile, ebbe un
impercettibile cambiamento; come se indeciso sul da farsi si inginocchiò accanto a lei, afferrandola per le spalle e stringendola tra le sue braccia.
Ino ebbe una spiacevole sensazione di pietà, ed avrebbe voluto ribellarsi e scostarsi da lui, se ne avesse avuto la forza.
Crudele: prima mi ferisci, poi mi umili con la tua stupida compassione.
Ma adesso che era così vicino ebbe la pericolosa sensazione che egli la conoscesse, poteva vederlo solo ora dagli occhi che la fissavano oltre la maschera,
brillavano di una strana luce. Una luce triste, carica di lutto. Ebbe solo la forza di sfilargli la maschera.
Il destino, o forse fu la debolezza che l'accompagnava alla morte, manifestò il volto di Sasuke Uchiha sul corpo del suo assassino, oramai ricoperto del sangue
di lei che scendeva a fiotti dal petto.
Era davvero lui? O la crudele morte? Perchè quel volto era contratto in una smorfia di dolore peccaminoso?
Sasuke l'avrebbe davvero riconosciuta e si sarebbe disperato nel vederla morire?
Constatò che tutto ciò non era di alcuna importanza; perchè aveva potuto rivederlo per l'ultima volta. Gli sfiorò la guancia, mentre la morte le socchiudeva gli occhi,
pronunciando quel nome come ai vecchi tempi, come se fosse miele.
Sasuke-kun...
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L'avevo detto che, probabilmente, ogni tanto sarei ricomparsa con qualche storiella xD L'ispirazione va e viene, ma stavolta è rimasta.
Questa è una SasuIno moolto ma moolto angst, la più triste che abbia mai scritto; è un pò lasciata a sensazioni e gesti, non c'è scritto nulla sui sentimenti di Sasuke,
ognuno può vederlo come preferisce. Ho cercato come al solito di mantenere entrambi IC, spero di esserci riuscita. La parte in corsivo è dedicata tutta ai pensieri
di Ino: e preciso che lei non vuole essere Sakura per poter stare accanto a Sasuke, ma aver avuto le occasioni di Sakura, o almeno quelle tre, perchè si sarebbe comportata in maniera diversa e probabilmente sarebbe riuscita a fare "di meglio" rispetto a lei. Questo è il pensiero di Ino ed il mio, considerato che sono una fan SasuIno è ovvio che sia così, se per qualcuno non lo è affatto può anche evitare di dirlo perchè è una cosa che va soggettivamente; ed in questa fict è così, vista la coppia.
L'ispirazione sulle tre occasioni mi è venuta rielaborando una scena tra Ichigo ed Orihime di Bleach, riguardo "le cinque vite" che lei avrebbe voluto avere per poterlo amare; ma l'ho basata sulle opportunità di cambiare l'unica vita che è stata concessa e sull'ambiente ANBU, che come sapete adoro letteralmente.
Dedico questa storia ai fans della coppia: spero che vi piaccia!
Sayonara!
La vostra Rael
PS: Spero che il titolo sia scritto in inglese corretto, altrimenti lasciatemelo passare, siate buoni! : D