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Autore: FrancyF    06/10/2018    1 recensioni
Una parola può cambiare la vita di due persone per sempre.
Nicholas, dopo la storia d’amore più importante della sua vita, vuole solo dimenticare cosa sia l’amore.
Miley, invece, sta imparando che amare vuol dire anche perdonare, per il bene del suo matrimonio.
Si ritroveranno in una notte d’autunno e scopriranno presto che il destino li ha legati in maniera indissolubile e che non possono fare a meno l’uno dell’altra.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“So excited I can barely even catch my breath
We have each other to lean on for the road ahead
This happy ending is the start of all our dreams
And I know your heart is with me”

- “Wherever I Go” Miley Cyrus
 
Nick non si allacciò nemmeno la cintura, girò la chiave e diede gas. L’auto sgommò sulla ghiaia e in men che non si dica stava guidando verso la strada principale, diretto all’ospedale.  Si era decisamente pentito di averla avuto vinta sull’abitare a New York: erano le quattro del pomeriggio e le strade erano intasate dal traffico dei pendolari. Con una mano stringeva il volante tanto forte da farsi venire le nocche bianche, con l’altra teneva la mano di Miley che respirava a fondo e guardava preoccupata la strada.
-Nicholas ci vogliono ore prima che nasca, rallenta-
-Ah si? Beh fidati io sono di qui, a volte ci vogliono ore persino ad uscire dal traffico!-.
Una fitta particolarmente forte fece gemere Miley che strinse la mano di Nick.
-Non ti dispiace se bagno i sedili della Munstang vero?-
-No di certo! Che mi frega! Chiama Joe piuttosto! I tuoi… i miei… Dio amore c’è la fai a chiamarlo, vero?-
Con le mani che tremavano Miley fece partire la chiamata.
Il tuuu…tuuu del cellulare rimbombò in tutta la macchina.
-Rispondi…rispondi….-
Miley poteva chiaramente sentire Nick quasi pregare che il fratello rispondesse. Si stava agitando anche lei in quel modo. La stava irritando. Gli aveva promesso che non sarebbe caduto nel panico durante il travaglio, ma evidente quella promessa era già morta in partenza.
-Ehilà Mils!- il tono gioviale di Joe la rincuorò.
-Ehi Joey…-
-Senti io e Sophie pensavamo di fare un giro a Central Park domani e siccome il nostro hotel è poco distante da casa vos…-
-Joe! ZITTO UN ATTIMO!- sbraitò Nick –Miley sta per partorire!-.
Ci fu un minuto di silenzio.
-Come dici?- la voce del mezzano appariva incerta –Nick, ma sei serio?
-Certo che sono serio! Sto guidando verso l’ospedale fregandomene della segnaletica per una volta!-
- Oh mio Dio! Sto per diventare zio!- la voce di Joe era così alta che a Miley sanguinarono le orecchie. In tutto quel marasma emotivo dentro di lei, zampillò una sincera nota d’affetto per l’amico.
-Joe ma tu sei già zio!- rise Miley.
-Intendo di nuovo! Io e Sophie arriviamo in men che non si dica! Chiamo io Kevin, mamma e papà! Tranquilli! Sto per diventare zio!-.
 
-Benvenuti al Lennox Hills Hospital dove il paziente è al primo posto. Vi prego di riempire questi moduli e aspettare il vostro turno- un’impiegata attempata fu la prima persona che Nick e Miley incrociarono una volta usciti dall’ascensore nel reparto maternità.
-Sa cosa me ne faccio dei suoi moduli?!-
-Nick tesoro calmati-
-No che non mi calmo! Mia moglie sta per partorire e io non mi calmo!-
-Signor Jonas!- il dottor Sherman arrivò dietro di loro, seguito da due infermiere, e fece sedere Miley su una sedia a rotelle –non può importunare mezzo ospedale!-.
Nick si zittì e seguì il quartetto lungo le corsie fino alla loro camera.
-Beh mi spiace ragazzi, ma il piccolo ha deciso di arrivare un po’ prima. Vi potete accomodare lì e mi assicurerò che nessun fotografo entri-
-Beh la pago per questo!- strillò Nick –credevo di avere pagato per la stanza migliore!-
-Nicholas!-
Miley gli lanciò un’occhiataccia. Stava andando fuori di testa, era chiaro. Non l’aveva mai visto così agitato. E nemmeno così pallido. Era terrorizzato.
-No Miley- il dottor Sherman le sorrise caloroso mentre collegava tutti i monitor e passava una sonda sul pancione –Nick ha ragione. Effettivamente ha pagato per farti stare in una suite con champagne e menù personalizzato, tv privata, connessione wi fii, e persino una guardia del corpo fuori dalla porta-.
L’uomo scrutò la coppia di sbieco da dietro i suoi occhiali e scribacchiò qualcosa di rapido su una cartellina.
-Ma quella prenotazione è stata fatta per il mese di luglio, ovvero fra tre settimane. Siamo solo a giugno ma nessun poteva immaginare che vostro figlio sarebbe nato così presto. Perciò vi dovrete accontentare. Torno fra due ore per un controllo-.
-Nicholas ti vuoi calmare?- Miley gli fece cenno di avvicinarsi –non ti riconosco. Sei troppo agitato-.
Nick si lasciò cadere sulla poltrona, vecchia e sfondata, vicino a Miley e le strinse la mano. Le contrazioni non erano ancora così dolorose tuttavia il ragazzo poteva percepire benissimo il dolore che sentiva Miley ogni volta che lei gli stringeva la mano.
-Jay ti sbrighi a nascere?- Nick appoggiò la testa sulla pancia e Miley sorrise –mamma e papà vogliono vederti. Tutti vogliono vederti: i tuoi nonni, gli zii e le tue cuginette e persino i fan-.
-Amore ti sei accorto di avermi chiamato moglie prima?-
-Chi? Quando?-
-Prima- un sorriso furbo si dipinse sul volto della ragazza –quando eravamo alla recepition e tu hai dato di matto-
-Non ho dato di matto. E’ che non voglio vederti soffrire-
-Vedermi soffrire?- Miley lo baciò dolcemente –Nick non soffrirò così tanto. E poi non era necessario prenotare quella suite con tutte quelle cose superflue? Insomma un body guard fuori dalla porta? Che ne è stato del tuo motto di famiglia? Di vivere umilmente anche quando si è al top?-
-Si era necessario. Era necessario perché farei di tutto per voi e vi amo fino ala follia. E poi insegnerò a mio figlio a essere umile e a apprezzare le piccole cose quando sarà nato, ma questo non toglie il fatto che farei di tutto per lui e per la sua scurezza, per renderlo felice-.
Miley lo baciò con passione. Lo amava così tanto. Era straordinario. Non riusciva ancora a credere al fatto di aspettare suo figlio, ma Miley non vedeva l’ora di vedere il volto di suo figlio.
-Ti amo-
-Ti amo anch’io. Sicura di non volere nulla?-
-Sto bene Nick. Davvero e scusami in anticipo se ti urlerò contro i peggiori insulti di questo mondo… ah…-
-Era una contrazione?-.
La mano di Miley strinse forte quella di Nick e il ragazzo dovette trattenersi per non gemere.  
-Si era un po’ più forte delle altre, ma sto bene davvero. Spero solo che tutti riescano ad arrivare per vederlo-.
 
-Yoooo! Si può?-
Dieci minuti dopo una parte del desiderio di Miley si era già avverata.
Joe e Sophie entrarono sorridenti, mano nella mano e con un mazzo di fiori enormi.
-Beh come va futuri genitori?- cinguettò Sophie apprestandosi a baciare entrambi sulle guancie. Era radiosa: si vedeva che non stava più nella pelle. E Joe non era da meno: saltellava da un piede ad un altro, dondolandosi nervosamente.
Sophie sorrise a Miley.
 –Stai male? Perché se stai male devi cogliere l’occasione e insultarlo. Almeno io farei così…-
-No, sto bene grazie- Miley sorrise.
-E’ una donna forte- Nick fece l’occhiolino al fratello maggiore e Miley non potè fare altro che arrossire lievemente e sorridere.
-Mamma, papà e Frankie sono in viaggio. Kev e Dani arriveranno domani con le piccole e Alena mi ha detto di dirvi che vuole assolutamente scegliere lei il primo completo che metterete a Jay- .
-Ehi dolcezza!- il signore e la signora Cyrus entrano nella stanza e strinsero la figlia in un lungo abbraccio.
-Beh i Jonas sono già qui- sorrise impaziente Billy Ray.
-Quasi- puntualizzò Nick.
-Tu come stai amore?- Tsi si affrettò a servire alla figlia un piatto di fragole.
-Non c’è  male mamma grazie- rispose Miley respirando profondamente. Dannazione era solo in travaglio da due ore e già avrebbe voluto uccidere tutti i presenti nella stanza. Perché cavolo continuavano a chiederle come stava andando? Perché non potevano farle diminuire il dolore?
-Ricordati che la respirazione è fondamentale. Fidati tesoro ho avuto cinque figli e tutti i parti sono stati estrema…-
-Ti serve qualcosa Miley?- Nick iniziava innervosirsi in mezzo a tutta quella gente che continuava a preoccuparsi per Miley. Era compito suo prendersi cura di lei!
-NO Nicholas!- sbottò Miley e tutti si zittirono all’improvviso.
-Amore rilassati dai!- il ragazzo tentò di accarezzarle una guancia, ma Miley si scostò.
-Sei serio? Rilassarmi? Tuo figlio mi sta provocando un dolore immenso! In questo momento devo essere in grado di fare uscire un bambino grosso come una palla da bowling dalla mia vagina e tu mi dici di rilassarmi?!-.
-Ok beh…- Tish strinse la mano della figlia –perché voi uomini non vi prendere un caffè? Ci vorrà ancora molto tempo. Starò io con Miley-.
 
Era già sera inoltrata quando Billy Ray e Nick si concedettero una pausa caffè.   
-Come va?-
Billy Ray prese la sua tazza di caffè fumante e allungò il braccio, ma lo ritrasse quasi subito: stava per dare una pacca sulla spalla di Nick ma all’ultimo secondo aveva cambiato idea. Gli piaceva quel ragazzo, davvero. Tuttavia non si fidava ancora completamente di lui. Così come in passato non si era mai fidato completamente di Liam.
-Io sto bene-
-Dalla tua faccia non si direbbe. Anche io ero un fascio di nervi quando doveva nascere la mia Mils-
La mia Mils. L’uomo faticava ancora ad accettare che da quel momento in poi sua figlia sarebbe stata una donna adulta a tutti gli effetti. Che avrebbe dato alla luce una’altra vita. Che gli uomini della sua vita sarebbero stati altri due, non più lui solamente.
Nick gli rivolse un sorriso forzato.
Era evidente che entrambi si sentissero ancora a disagio quando erano soli.
-Senti…-
-Volevo chiederle-
-Prima te-
-No… no prima lei si figuri-
-Dovresti darmi del tu ragazzo. Sei uno di famiglia ormai-
-Oh- Nick tossì e si pulì la schiuma del caffè dalla labbra –ok-
-In ogni caso volevo solo chiederti come sta tuo padre-
-Sta… - Nick riflette un attimo –bene. Bene credo. Insomma ha fatto il primo ciclo di chemio ed è stato operato, ma sta bene. O almeno finge di stare bene con noi, soprattutto quando c’è Frankie-.
-Bene. Bene-.
Billy Ray si grattò il mento e sbuffò. Stava per aggiungere qualcosa quando dei passi concitati risuonarono per il corridoio.
-Ncky!- Denise strinse a se il figlio, facendogli quasi cadere di mano il caffè.
-Ehi ragazzo. Come sta Miley?- suo padre lo strinse in un lungo abbraccio.
-E’ già nato?- Frankie stringeva nervosamente il suo I-Phone: pronto ad inviare una foto del nipotino a tutti i membri e agli amici dei Jonas.
Nick sorrise nel vederli tutti lì al suo fianco. Sua madre, suo padre, Kevin e Dani con le piccole, Joe e Sophie e Frankie.
-Ci vorrà un po’ di tempo Denise- Billy Ray gli fece l’occhiolino e Nick gli sorrise.
-Sta soffrendo tanto? Perché in quel caso dovresti andare da lei- asserì Kevin Senior.
-Ma ha detto di non vuole vedermi-.
Perché doveva sempre giustificarsi in quelle situazioni?
-Si tesoro, ma l’ho detto anche io a tua padre quando ti stavo partorendo. Intendeva dire che vuole che la supporti stando zitto-
Nick si sentiva sempre più confuso, ma annuì lievemente e si incamminò per il corridoio.
-Ehi come va?- chiese, quasi timoroso.
-A rilento signor Jonas, ma non c’è nulla di cui preoccuparsi- il dottor Sherman gli sorrise.
-Si è un po’ calmata- lo informò Tish che accarezzò i capelli alla figlia, addormentata –sta dormendo ora. Le hanno dato un po’ di gas anestetico per il dolore e sembra andare un po’ meglio-
-E’ normale che ci voglia così tanto?-
-Dopo le ventiquattro ore iniziamo con gli antibiotici- lo informò il dottor Sherman –ma durante il primo parto è normale, si rassereni-.
Battè una pacca sulla spalla a Nicholas e uscì fischiettando.
Nick invidiava la sua serenità.
-Vuoi che resti?- le chiese Tish.
-No… no. Ti chiamo se cambio qualcosa ok?
-Siamo tutti qui fuori- Tish lo baciò su una guancia ed uscì.
Nick si portò la mano sul volto. Era stato piacevolmente sorpreso da quel gesto.
Il ragazzo si sedette vicino a Miley e stette ad osservarla dormire per un tempo imprecisato. La amava così dannatamente tanto che si odiava per essere stato la causa di così tanta sofferenza.
Era notte inoltrata quando Miley si svegliò. Anche se aveva dormito più di otto ore era distrutta. Le contrazioni non accennavano a diminuire, ma il travaglio si era fermato ed era sempre dilatata di pochi centimetri.
-Ehi Nicky…- allungò le braccia verso di lui e Nick la baciò dolcemente.
-Ti senti meglio dolcezza?-
-Si. Un po’… ma ti odio comunque. Promettimi che non mi metterai di nuovo incinta?-
-Tesoro non credo sia…-.
-Ah!-
Miley gli strinse la mano così forte che Nick fece fatica a trattenere un gemito.
-Ti amo lo sai? Ho parlato poco fa con le infermiere. Hanno detto che ti daranno un po’ di antibiotico e che sei stata bravissima fino ad adesso. Sicura che non vuoi fare l’epidurale?-
-No…no… davvero sono per le cose naturali Nicholas-
-Ok no. Va bene.-
Miley si sedette composta e fece per alzarsi.
-Faccio una doccia. Ho letto da qualche parte che dovrebbe accelerare il travaglio, almeno spero-.
Nick scattò in piedi e l’aiuto a scendere dal letto e ad andare in bagno.  
-Nicky…- Miley lo trattene –mi canti qualcosa?-.
Il cuore di Nick mancò un battito a quella richiesta. Avrebbe fatto di tutto per lei, altro che cantare!
-Certo Smile-
Called her for the first time yesterday
Finally found the missing part of me
Felt so close but you were far away
Left me without anything to say…
Cullata dalla dolce voce di Nicholas e dall’acqua calda sul proprio corpo Miley respirò profondamente e cercò di allontanare tutto quel dolore fisico ch stava provando.
Provò a focalizzarsi sul suo bambino.
-Mamma e papà ti amano tanto sai Baby J.? Lo so che sei spaventato perché sono terrorizzata anche io, ma ti sarei eternamente grata se finalmente ti decidessi a nascere-.
Stette sotto l’acqua calda per un’ora. Nick stava diventando rauco a forza di cantare per lei. Poi il dottor Sherman la chiamò.  
 
-Non sono pronta- sussurrò Miley, quasi intimorita dalle contrazioni che si facevano sempre più forti –Nick digli che non sono pronta!-.
-Beh tesoro tu non sarai pronta ma il piccolo si- la intimò il dottor Sherman mentre si sedeva su una sedia girevole e si raddrizzava gli occhiali.
Sorrise alla coppia.
-Le tenga pure la mano Nick. Dovreste essere genitori in non meno di mezz’ora-.
-Nicky…- Miley singhiozzò sommessamente. Era stremata.  E aveva paura.
Non poteva vedere nascere suo figlio così.
-Miley…- la incitò il dottor Sherman.
-Senta!- sbottò Nick, pentendosene subito dopo. Si schiarì la voce e alleggerì il tono –puoi darci un minuto?-.
-Va bene- il dottor Sherman alzò le mani, già coperte dai guanti, e sbuffò leggermente ma fece un lieve cenno del capo alle infermiere che si spostarono e diedero a Nick e Miley una parvenza di intimità.
-Un minuto. Non di più. Vostro figlio vuole nascere da un giorno e mezzo e Miley è dilatata di dieci centimetri finalmente-.
Ma Nick non lo stava ascoltando. Miley era così bella. Anche in quegli attimi così concitati le sembrava la donna più meravigliosa del mondo. Le sfiorò delicatamente i capelli, mantidi di sudore, nel tentativo di calmarla. Prima di quel momento credeva di amare Miley alla follia, ma ora sapeva di avere avuto torto. Perché tutto l’amore che aveva provato per lei in quei nove anni, tutto era una parte insignificante ora, paragonato all’amore che provava per lei in quel preciso momento. La amava come non mai.
-Shhh va tutto bene- le sussurrò all’orecchio –sei stata bravissima amore lo sai? Mi hai reso così fiero di te-
-Sono distrutta…-
-Lo so. Lo so. Mils credimi vorrei non vederti soffrire così. Ma stai per vedere Jay-
Miley accennò un sorriso debole e acquoso nel sentire pronunciare il nome del figlio.
-E sarà meraviglioso come te, come la sua mamma. So che sei abbastanza forte piccola. Quindi stringimi la mano, anche quella della chitarra non mi importa. Stringila e facciamo questo bambino ok?-
-Ok…- Miley annuì debolmente mentre stringeva la mano a Nicholas che si mise di fianco a lei.
-Credo in te va bene Smile? Ce la possiamo fare-.
La baciò sulla fronte e fece un rapido cenno al dottor Sherman.
-Ok adesso apri bene le gambe e alla prossima contrazione spingi più forte che puoi. E’ un bel giorno per avere un bambino sai?-
Miley gli sorrise debolmente ma avrebbe tanto voluto strozzarlo. Gettò un rapido sguardo a Nick che le sorrise incoraggiante.
Poteva farcela con lui al suo fianco.
Iniziò a spingere con tutte le sue forze.  Sentiva la calda mano di Nick stringere la sua. Sentiva il contare delle infermiere “Uno… due… tre…”. Non credeva di avere mai provato un dolore fisico così intenso. Era come se le si stessero rompendo tutte le ossa dal bacino in giù, ed era ancora sotto l’effetto del gas anestetico. 
-Ok ferma adesso. Vedo la testa. Devi fermarti così posso vedere se è messo bene- la voce del dottor Sherman le giunse come un eco lontano.
Fermarsi? Proprio ora che aveva iniziato a spingere? Dio santo avrebbe dovuto scegliersi un ginecologo donna!
Nick si sporse per vedere, ma se ne pentì subito e sbiancò.
-Non ti azzardare a svenire!- gli sibilò Miley.
-Mils…- Nick prese un fazzoletto e le asciugò il sudore dalla fronte –non ti ho mai amata tanto sai?-
-Ok- il dottor Sherman emise un borbottio e Miley si voltò verso di lui -ultime spinte. Si vede la testa. Ha tanti capelli-.
Un debole vagito irruppe l’aria e Miley urlò un’ultima volta, accasciandosi sul cuscino.
-Congratulazioni!- esclamò allegro il dottor Sherman sollevando in aria un esserino minuscolo, coperto di sangue e muco.
Suo figlio.
Miley si sciolse in un pianto liberatorio e allungò istintivamente le braccia verso il piccolo. Era rosso in volto e piagnucolava piano.
Un’infermiera mise in mano a Nick un paio di forbici .
-Può tagliare il cordone se vuole-.
Tagliare cosa?
Nick era completamente in trance. Tagliò piano il cordone tenendo gli occhi fissi su suo figlio.
-Ve lo lascio per pochi minuti. – li intimò la donna, mentre gli liberava le vie aeree.
Ma Miley non la stava sentendo. Le aveva passato suo figlio. Loro figlio. Il loro miracolo e lei non poteva fare altro che stare in completo silenzio ed ammirarlo.
-Jay ti voglio bene- Miley baciò deliacamente la fronte del piccolo che teneva ancora gli occhi chiusi –è stupendo Nick. Hai visto quanto è bello?-.  
-E’ … è magnifico- una lacrima rigò il volto di Nick.
-E tranquillo- Miley lo osservò meglio: era piccolo, più piccolo di quanto si aspettasse e mingherlino. Aveva il naso di Nick e tanti capelli scuri ma per tutto il resto era figlio suo. Era identico a lei.
-Anche troppo silenzioso- si intromise un’infermiera –fatemi dare una controllata. E’ decisamente troppo pallido-.
Nick avrebbe voluto strapparglielo dalle mani. Gettò una rapida occhiata al dottor Sherman che aggrottò la fronte e posò Gerald sulla bilancia, con fare preoccupato.
Che diavolo stavano facendo? Glie l’avevano praticamente strappato dalle braccia e lui non l’aveva neppure stretto per un secondo!
Dio no ti prego…
Il suo cuore prese ad accelerare mentre sentiva la stretta della mano di Miley sempre più lontano. Tutto quello che voleva sentire era il pianto di suo figlio.
Miley al suo fianco era pietrificata. Aveva il volto bagnato di lacrime, ma questa volta non erano di gioia. Stringeva ancora forte la mano di Nick.
-Ha bisogno di un po’ di ossigeno- si affrettò a spiegare i dottor Sherman mentre usciva velocemente dalla stanza con in braccio Gerald.
Le porte della sala parto si chiusero dietro di loro.
Erano andati.

 

Finalmente pubblico questo capitolo da laureata!!! *___* Ancora non ci credo! In ogni caso, torniamo al capitolo... lo so', mi state odiando adesso. Non perdetevi il seguito per vedere cosa succederà! Ci vediamo sabato prossimo 13 ottobre.
- Fran


   
 
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