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Autore: Zoe__    07/10/2018    1 recensioni
Anne si era iscritta alla facoltà di lettere moderne senza un’apparente ragione, senza che nessuno nella sua famiglia sapesse il perché. Aveva solo detto di voler continuare i suoi studi classici, pur di proseguire indisturbata verso quel futuro che aveva disegnato nella sua mente, ancora poco chiaro.
Jamie detestava ammetterlo, ma rimpiangeva la convivenza con i suoi genitori. Da quando, due anni prima, aveva accettato la cattedra, in poco tempo si era visto privato del suo autista, della domestica, di tutti i comfort che lo avevano cresciuto - viziato - nella sua bella villa di campagna, a trent'anni.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Il sole che filtrava dalle finestre, in alto su di loro, si posava come una carezza delicata sui loro volti riposati e sul loro letto, sul quale giacevano l’uno di fianco all’altra. Anne dormiva prona, il volto nel cuscino e le mani al di sotto - una di queste stava sotto quello di Jamie ed era stata attorcigliata alla sua tutta la notte. La sua schiena nuda traspariva appena dal lenzuolo, fermo sulle sue scapole, a scoprirle il resto della pelle ed il collo. La luce era impigliata fra i suoi capelli, poggiati sulla spalla sinistra, mossi e appena più chiari per il sole, che la illuminava e che l’aveva illuminata nei giorni precedenti. Sebbene la stessa luce le illuminasse anche il volto, lei rimaneva indifferente. Dormiva, Anne, con le palpebre rilassate e le ciglia a sfiorarle le guance, mentre il suo respiro regolare fuoriusciva lieve dalle sue labbra schiuse. 
Jamie stava disteso su un fianco, poggiato su un gomito e rivolto verso la figura della ragazza accanto a lui. La osservava dormire, silenziosamente, indeciso se svegliarla o meno. Erano da poco passate le otto, se l’avesse svegliata di certo gli avrebbe tenuto il muso tutto il giorno e proprio non voleva che fosse così. 
Lentamente, con la punta delle dita, le accarezzò la spina dorsale, spingendo il lenzuolo oltre la schiena di lei, fino alla vita. I suoi polpastrelli si adattavano perfettamente alla conformazione della sua schiena e continuò a farli scorrere sulla sua pelle nuda per diversi attimi. Era soffice, più abbronzata e dorata, a causa della luce che in quel momento la illuminava e che l’aveva illuminata nei giorni precedenti. La sua mano scorreva indisturbata, delicata e sempre attenta, la toccava sfiorandola. Vedendola stringersi al cuscino, Jamie sorrise lievemente e si chinò sulla sua pelle, lasciandovi un bacio, proprio sulla nuca. Decise poi di scendere, quindi baciare anche il collo, per riprendere il percorso della sua mano, lungo la sua schiena. Le sue labbra si muovevano dolcemente su di lei e Jamie si spinse oltre, spostando il lenzuolo sui suoi fianchi e baciandola fin lì, riprendendo poi verso su. Non appena riprese a muoversi sulla sua schiena, la sentì muoversi e posò una mano sulla sua schiena, accarezzandola mentre con i baci risaliva fino alla sua nuca, notando che fosse sveglia, più velocemente, per raggiungere il suo volto. 
Quando furono alla stessa altezza, Anne aveva già gli occhi aperti - semiaperti per via del sole. Li richiuse non appena le labbra di Jamie furono sulle sue e si fece più vicina al suo corpo, prima di scansarsi. Lo osservò diversi attimi, posando poi la mano che teneva sul cuscini sulla sua guancia ed accarezzandola dolcemente. Sorrise ed incrociò le gambe alle sue, stringendosi ancora al suo corpo. Jamie la teneva stretta a sé accarezzandole la parte bassa della schiena, ormai completamente libera del lenzuolo, mentre i loro petti nudi erano così vicini da toccarsi.
“Buongiorno.” Quello di Anne risultò come un sussurro, mentre col pollice ancora gli accarezzava lo zigomo. 
“Buongiorno a te.” Allora arrossì e lo guardò ridere sotto i baffi alla sua reazione. 
“Come stai?” Le chiese, dopo qualche secondo di silenzio. 
“Sto bene” gli spostò via i capelli dalla fronte “e tu?” La sua mano era ora sul collo di lui.
“Non riesco ancora a muovermi del tutto.” Confessò, Anne gli colpì scherzosamente la nuca. 
“Jamie!” Sussurrò indignata. Il fatto che si riferisse così a quello che era successo la notte precedente la imbarazzò, anche se in realtà, per quanto tempo andasse avanti fra di loro, lei doveva essere più che abituata a quelle sue uscite mattutine. 
“Sto scherzando.” disse, sollevando le spalle. 
Sto scherzando.” gli fece il verso, lei, sorridendo, mentre si spostava lentamente sul suo corpo. La schiena di Jamie finì sul materasso e le sue mani attorno ai fianchi di Anne, proprio sull’orlo dei suoi slip “non pensare di poter salvare così il tuo orgoglio maschile.” Fece scorrere un polpastrello lungo i suoi addominali e Jamie sorrise, complice.
“Non lo sto facendo, non ne ho bisogno” le fermò la mano, prima che potesse andare oltre e lei sollevò un sopracciglio, contrariata “non con te.” Le fece poi un occhiolino. Anne sorrise e si chinò sul suo volto, prima di baciarlo. La mano di lui si fece strada verso i suoi slip, ed Anne lo lasciò fare, chinandosi completamente su di lui e socchiudendo gli occhi al tocco familiare delle sue mani. 

“Richard è partito senza che salutassi Porquerolles?” Chiese, porgendo il caffè a Jamie, seduto in pantaloncini sul divano difronte al tavolino, al centro della stanza e ai piedi del letto. 
Lo spazio all’interno della sua barca a vela era ben poco, ma la amava proprio per quello. Era stata di suo padre, che aveva deciso di regalargliela a seguito della cattedra in Università - grazie alla quale aveva conosciuto Anne. Gli interni, color ciliegia e decorati con i toni freddi del grigio e dell’azzurrino, con un tocco di bianco, davano alla barca un’aria più raccolta e famigliare, che aveva ammaliato Anne da quando per la prima volta vi aveva messo piede, qualche anno prima. Dato che il lavoro lasciava poco tempo ad entrambi, l’estate era sempre un punto interrogativo. Così quella barca era risultata la soluzione migliore ai loro problemi. Quando avessero voluto, avrebbero potuto chiamare Richard - che Jamie conosceva già da tempo - e partire. Lui avrebbe portato la loro barca dove avessero preferito e per la seconda volta, anche quell’anno, si trovavano a navigare per le acque cristalline della Costa Azzurra, che Anne amava e di cui Jamie si era col tempo innamorato. 
“Io alle otto ero sveglio, tu, invece, ancora ronfavi.” Le ricordò, non appena lei si sedette di fianco a lui, con la tazza fumante di latte fra le mani. “Come fai a bere il latte?” Sussurrò, quasi inorridito. 
“Non puoi farmi questa domanda ogni giorno a colazione.” Bevve un sorso e lo lasciò raffreddarsi sul tavolo, prima di sedersi in ginocchio ed osservarlo dall’alto. Il pizzo della camicia da notte le sfiorava le cosce, fermandosi appena sopra il ginocchio. Gli occhi di Jamie furono catturati per diversi attimi dal tessuto nero, quando la mano di lei si chiuse attorno al suo mento, sollevandogli il volto.
“Non cederò al caffè” mormorò, chinandosi sulle sue labbra “mai.” Poi lo baciò velocemente a stampo, scansandosi, ma la presa di Jamie si fece più forte attorno alla sua coscia sinistra e l’attirò presto a sé. 
“Rimarrai per sempre bambina?” Aggrottò un sopracciglio. Lei annuì, chinandosi sul suo orecchio.
“La tua.” Jamie rise e gettò il capo all’indietro, Anne non potè far altro che seguirlo. 

Il fatto che riuscissero entrambi ad ironizzare tanto su quella differenza, li aveva resi irrimediabilmente più affiatati, inutile dire quanto fra di loro, ma in modo del tutto sensazionale fra gli altri. Anne e Jamie non ci facevano quasi più caso, era normale a volte scontrarsi per opinioni differenti, fra loro c’era quasi una generazione, ma avevano imparato a mediare anche e soprattutto in quello. In quei loro anni di relazione, ormai diventati troppi per le dita di una sola mano, Anne e Jamie avevano vissuto appieno l’uno l’altra, conoscendo lati che agli altri avrebbero preferito nascondere - in positivo ed in negativo. Vi era stima, vi era ammirazione e rispetto, ma anche passione ed amore totalizzanti. Ciò che c’era li investiva completamente, rendendoli perfettamente complici l’uno dell’altra. 
Sentirsi inadatto non era più un sentimento che gli apparteneva: Jamie riusciva sempre a sentirsi al suo posto con Anne che, nella smaniosa ricerca di perfezione ed armonia, l’aveva trovata anche nel suo uomo. Allora con lei, prima che con gli altri, aveva modificato lati del suo carattere, non rinunciando mai alla sua autentica diffidenza. Di Anne era maledettamente perso, ogni suo lato la rendeva irresistibile ai suoi occhi e alla sua mente e la sua attitudine dolce lo aveva sicuramente reso un uomo migliore, anche verso se stesso - con i suoi sorrisi morbidi lei smussava gli spigoli rigidi della sua personalità, accarezzandoli finché non fossero diventati un comodo giaciglio per il loro amore. Forse non l’avrebbe mai ringraziata abbastanza, perché Anne dal primo momento non si era mai tirata indietro ed aveva creduto in loro, seppur silenziosamente, davanti alle difficolta la sua voce era stata più forte della sua. 
D’altra parte, anche lei doveva a Jamie molto. Non solo era riuscito a mostrarle lati nascosti di sé, perché, conoscendola, l’aveva messa davanti a tratti a lei ancora ignoti della sua personalità. Anne gli doveva il suo nuovo approccio alla realtà che la circondava, più giudizioso di quanto già non fosse e sicuramente più attento e non solo severo. Come lo era stata verso Jamie, aveva imparato a tollerare caratteri più duri, affrontare situazioni ancora più scomode ed era cresciuta più di quanto già non fosse matura. Era una donna, a ventotto anni, una donna realizzata nel suo lavoro e nella sua vita privata - sentiva che con Jamie non poteva mancarle nulla. Nonostante alcune delle sue colleghe e compagne di studi fossero già sposate, Anne aveva pensato che fra di loro quella formalità non fosse ancora necessaria, sebbene lo volesse, perché sapeva che lui sarebbe stato inevitabilmente il suo futuro - e questa era una consapevolezza condivisa, perché anche Jamie la vedeva in quel momento come la sua famiglia. 
Ed era proprio a quello che pensava, su quello che rifletteva mentre, davanti a lui, indossava un bikini che ancora non le aveva mai visto addosso. Anne si voltò verso di lui, disturbandolo dal flusso dei suoi pensieri e chiedendogli una mano per allacciarlo dietro la schiena. Allora si alzò e la raggiunse, posando le sue mani attorno alle sue spalle e stringendo bene due fiocchi. 
“Dunque per oggi?” Gli domandò, voltandosi. “Grazie.” Sussurrò sulle sue labbra, prima di lasciargli un bacio. 
“Richard  ci sta portando a Port-Cros.” Le sorrise, accarezzandole la parte bassa della schiena, prima di prendere un libro dei suoi dalla mensola affianco al letto. 
“Possiamo prendere un po’ di sole nel frattempo.” Disse Anne, cercando gli occhiali da sole ed afferrandoli subito.
“Non sfidarmi!” Le ricordò, aprendo la prima pagina e vedendo un foglietto cadere. Jamie aggrottò le sopracciglia e lo raccolse subito da terra, Anne era ora dietro le sue spalle. 
“Quando ti sarai bruciato, non venire a piangere da me, capito?” Gli ricordò, accarezzandogli la schiena e lasciandovi un bacio.
“Non mi brucio e” si voltò “nemmeno piagnucolo.” Lei rise e lui la affiancò. Solo in quel momento le fu possibile vedere il biglietto fra le sue mani. La reazione di lei fu simile a quella dell’uomo, Jamie lo lesse velocemente.
‘Essenzialmente, tutto quello che cerchiamo lo troviamo in noi stessi. Ritengo che il bisogno di amare qualcun altro sopraggiunga quando, no non quando non ci bastiamo più, ma quando vogliamo dare tutto quello che abbiamo - che è quello di cui abbiamo bisogno - a qualcun altro.’ 
Quelle parole erano di Anne, senza alcun dubbio. 
“Hai portato del lavoro?” Si voltò verso di lei, che arrossì immediatamente. 
“L’ho scritto qualche tempo fa ed è rimasto nel libro” lo prese subito dalle sue mani, nascondendolo dietro la schiena “tieni, ora è tutto tuo.” Così gli porse il libro. Jamie si allungò per stamparle un bacio veloce sulle labbra, distraendola ed impossessandosi nuovamente di quel pezzettino di carta.
“Prendo anche questo, lo userò come segnalibro!” esclamò, sollevandolo in aria, prima di allontanarsi verso l’esterno della barca, venendo immediatamente investito dalla lucentezza del sole su di lui. “No! È parte del nuovo libro, Jamie!” Si lamentò lei.
“Sono o no il tuo ragazzo che deve leggere sempre tutto in anticipo?” Anne calò gli occhiali sul naso, guardandolo senza rispondere. Aveva vinto anche quella volta. 

Writer's corner
Con una settimana di ritardo, eccomi qui! - con Anne e Jamie diversi anni dopo. Vi ricordo che si tratta di una slice of life, quindi del racconto dei momenti più importanti della loro storia. Questo capitolo può apparentemente sembrare insignificante, ma come avete letto si tratta solo della prima parte. Cosa scopriremo nella seconda? Aspetto la vostra curiosità fra le recensioni. Un bacio, Zoe :) xx 


   
 
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