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Autore: AllisonHermioneEverdeen    07/10/2018    0 recensioni
( Seguito di "Rachel Potter e i guai di Hogwarts - ma lei non c'entra niente! )
Dopo aver sconfitto Voldemort affrontando prove spaventose ed il professore balbuziente, impedendogli di arrivare alla Pietra Filosofale e salvando il mondo magico, non credereste di meritarvi un anno tranquillo?
Questo succede a Rachel Potter, che sta per cominciare un nuovo anno scolastico nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e tutti sappiamo che significa guai in vista. Tra elfi domestici che tentano di ucciderti (a loro avviso, cercando di salvarti la vita), lezioni di magia, serpentese e inquietanti attentati, Rachel affronterà il suo secondo anno.
[scrivo senza alcuno scopo di lucro. I personaggi, a parte Rachel e la sua famiglia, appartengono alla Rowling ]
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Guai di Hogwarts'
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Capitolo diciassette


Nei giorni successivi io ed Harry passiamo molto tempo a mimetizzarci ogni volta che anche solo intravediamo Gilderoy Allock. Più difficile è evitare Colin Canon, che sembra abbia imparato a memoria i nostri orari. Niente sembra emozionarlo di più che chiederci sei o sette volte al giorno: - Tutto bene? - e del sentirsi rispondere, a volte da me, a volte da Harry, un laconico ed esasperato - Ciao, Colin-.
La bacchetta di Ron è ancora in avaria: l'ultima volta ha superato se stessa, quando gli è sfuggita dalle mani durante la lezione di Incantesimi e ha colpito il professor Vitious dritto in mezzo agli occhi.
Ogni tanto cerco di riavvicinarmi a Violet, ma la misteriosa ragazzina riesce sempre a scomparire tra la folla. A volte riesco a intravederla in fondo ad un corridoio vuoto, ma quando le corro incontro per parlarle scompare senza lasciar traccia. In classe è sempre seduta lontano da me, di solito vicino ad un riluttante Malfoy.
- Non capisco perchè ti interessi tanto, - mi dice Hermione quando le chiedo se l'ha vista in giro. - Se non vuole stare con noi, ben venga! -. Hermione non è molto entusiasta di Violet, anche se sono sicura che questo suo astio sia dovuto all'avversione di Violet per Allock. Ron invece continua a ripetermi che è una Serpeverde, per di più sorella adottiva di Draco. In realtà, questo suo continuo puntualizzare sulla sua Casa mi irrita non poco...
- Non m'importa! - esclamo all'ennesima sua tirata sui Serpeverde e su Malfoy. - Potrebbe anche essere la figlia di una manticora o la sorella di Fuffi per quanto mi interessa! -. Ron non mi rivolge la parola per il resto del giorno.
Harry rimane neutro nei confronti di Violet, non sembra particolarmene interessanto, ma mi assicura che mi aiuterà nelle ricerche, non appena avremo un momento libero. L'unico che sembra incuriosito quanto me è Rolf. Ultimamente riusciamo a vederci solo durante le lezioni condivise e, a volte, anche nella pausa dopo pranzo, in cortile, perciò sono molto felice che finalmente sia arrivato il week-end. Io, Ron, Harry, Hermione e Rolf vogliamo andare a trovare Hagrid sabato mattina, ma prima voglio vedermi con Rolf sulla riva del lago per avere un momento di pace. Non appena metto piede nella Sala Comune, però, mi ritrovo Oliver Baston in tenuta da Quidditch che mi punta minacciosamente la scopa al petto.
- Che succede? - farfuglio, sorpresa.
- Allenamento di Quiddicth! - esclama lui. - Per fortuna sei già sveglia, non sapevo come venirti a chiamare! -.
Ed io che pensavo addirittura che svegliandomi all'alba avrei avuto qualche minuto pacifico!
- Ma Oliver, - indico fuori dalla finestra. - E' l'alba -
- Appunto, - dice Baston. - Fa parte del nostro nuovo programma di allenamento. Muoviti, prendi la tua scopa e andiamo, - continua concitato. - Nessuna delle altre squadre ha cominciato gli allenamenti, noi saremo i primi in classifica quest'anno... -.
Così devo risalire le scale, scavare nel baule spargendo metà vestiti e libri di scuola in giro per la stanza e recuperare la mia Nimbus Duemila. Sto per uscire dimenticandomi di prende la divisa della squadra, ma un'Hermione mezza addormentata me la porge.
- Grazie, - sussurro, cercando di non svegliare Calì e Lavanda.
Scendo le scale sbadigliando e incrocio Harry che, con gli occhi gonfi di sonno, è appena sceso in Sala Comune.
- Oliver sta dando i numeri, - afferma, cercando di trattenere uno sbadiglio.
- Non è una novità, - ribatto. - L'anno scorso avrebbe dato un polmone per vincere... -
- Ci vuole in campo tra un quarto d'ora, - mi informa Harry mentre usciamo dal buco del ritratto.
- Ottimo, così ho il tempo per avvisare Rolf del cambio di programma, - sospiro di sollievo: l'ultima cosa di cui ho bisogno è dare buca al mio migliore amico senza avvisarlo.
Un quarto d'ora, però, non è così lungo come credevo: faccio appena in tempo a correre sulla riva del lago, spiegare a Rolf l'imprevisto e sfrecciare di nuovo verso lo spogliatoio che trovo Oliver accogliermi con uno sguardo torvo.
- Sei in ritardo, - afferma secco.
- Scusa, - ansimo, lasciandomi cadere tra Fred e Harry.
- Bene, - afferma Baston, scrutando la squadra ora al completo: le altre due Cacciatrici a parte me, Katie Bell e Angelina Johnson, i Battitori Fred e George e Harry, il Cercatore. - Prima di entrare in campo volevo fare due chiacchiere con voi, - continua Baston. - Ho passato l'estate a mettere a punto un nuovo programma di allenamento che secondo me cambierà radicalmente le cose... -
Baston ha in mano una grande pianta di un campo da gioco, su cui sono state tracciate linee, frecce e croci con inchiostro di colore diverso. Tira fuori la bacchetta con cui dà un colpetto al suo grafico e le frecce cominciano a contorcersi come millepiedi. Mentre si lancia in una dissertazione sulla sua nuova tattica, Fred Weasley abbandona la testa sulla spalla di Angelina Johnson e comincia a russare.
Ci vogliono circa venti minuti per spiegare il primo grafico, ma sotto quello ce n'è un altro e poi un terzo! Comincio a sonnecchiare sulla spalla di Harry, che sbadiglia vistosamente, tenendo a fatica gli occhi aperti.
- Allora! -. Sobbalzo alzando di scatto la testa: pare che Baston abbia finalmente finito. - Tutto chiaro? Ci sono domande? -
- Sì, io ne ho una, Oliver, - dice George, che si è svegliato di soprassalto come me. - Perchè tutto questo non ce l'hai detto ieri, quando eravamo svegli? -
A Baston l'osservazione non sembra piacere molto.
- Statemi bene a sentire tutti, - dice, guardandoci torvo. - L'anno scorso avremmo dovuto vincere la Coppa di Quidditch. Siamo senz'altro la squadra migliore. Ma purtroppo, a causa di circostanze indipendenti dalla nostra volontà... -
Cerco di farmi piccola piccola, scambiando uno sguardo di vergogna con Harry: l'anno scorso, durante la partita finale, eravamo entrambi in infermeria, privi di sensi, e per questo Grifondoro è rimasto a corto di due giocatori e ha subito la peggiore sconfitta degli ultimi trecento anni.
Baston ci mette un po' a riprendere il controllo: è evidente che l'avvenimento gli scotta ancora molto. Faccio il giuramento silenzioso che quest'anno non permetteremo a niente di impedirci di giocare la finale e vincere la meritata Coppa di Quidditch!
- Quindi quest'anno ci alleneremo molto più di quanto non abbiamo mai fatto... Bene, ora andiamo a mettere in pratica le nostre nuove teorie! - esclama Baston afferrando il suo manico di scopa e precedendoci fuori dagli spogliatoi. Carica di nuova grinta, lo seguo a passo deciso.
Siamo rimasti così a lungo nello spogliatoio che il sole ormai è sorto del tutto, anche se sull'erba dello stadio ristagna ancora qualche residuo di nebbia. Ron, Hermione e Rolf sono seduti sugli spalti.
- Non avete ancora finito? - chiede Ron, incredulo.
- Non abbiamo neanche cominciato, - risponde Harry. Guardo con lo stomaco che brontola il pane e la marmellata d'arancia che Ron e Hermione si sono portati dalla Sala Grande... e un muffin al cioccolato compare sotto il mio naso. Abbasso gli occhi: è Rolf che me lo porge, sorridendomi come se avesse già capito tutti i miei pensieri.
- Grazie! - esclamo. Tre bocconi ed è finito. Harry si è fatto dare una fetta di pane e marmellata, che finisce in un lampo.
- Harry! Rachel! - ci chiama la voce esasperata di Baston. Ci affrettiamo a salire sulle scope e decollare. Quanto mi era mancato volare! L'aria che sibila nelle nostre orecchie, il vento che mi scompiglia i capelli, la sensazione di assoluta libertà che mi brucia nelle vene mentre sfreccio nell'aria...
L'allenamento prosegue bene, Baston ci ferma in continuazione per mostrarci come mettere in atto i nuovi schemi, e devo dire che seguendoli trovo che io, Katie e Angelina diamo il meglio di noi, muovendoci come un'unica cosa, coordinate e precise.
- Che cos'è questo rumore di scatti? - chiede d'improvviso Fred, volandomi accanto. Abbasso lo sguardo sulle tribune: Colin è andato a sedersi su una delle file più in alto, brandisce la macchina fotografica e scatta foto all'impazzata. Mi allontano il più possibile da lui, arrossendo. Questa situazione comincia a farsi davvero imbarazzante, è davvero il momento di andare a parlargli...
- Che succede? - chiede Baston accigliato. Harry mi vola accanto: dalla sua espressione, capisco che anche lui ha notato Colin.
- Perchè quel ragazzo del primo anno scatta foto? - continua Baston, assottigliando gli occhi. - Non mi piace, potrebbe essere una spia dei Serpeverde che cerca di saperne di più sul nuovo programma di allenamento -
- E' un Grifondoro, - dice Harry.
- E, Oliver,- interviene George. - I Serpeverde non hanno bisogno di spie -
- Perchè dici così? - chiede Baston con aria inquisitoria.
- Perchè sono qui di persona, - dice George indicanoli con la mano.
Un gruppetto in divisa verde sta facendo il suo ingresso in campo, scope in resta.
- Non ci posso credere! - sibila Baston, indignato. - Il campo l'ho prenotato io per tutta la giornata! Adesso la vedremo! -
Scende in picchiata e, arrabbiato com'è, atterra più bruscamente di quanto non fosse sua intenzione, tanto che una volta smontato barcolla leggermente. Ci affrettiamo a seguirlo.
- Flitt! - grida Baston al capitano dei Serpeverde. - Questo è il nostro turno di allenamento. Ci siamo alzati di buon'ora apposta. E ora fuori dai piedi! -
Sul volto di Marcus Flitt si fa spazio un'aria furbetta che non mi piace per niente. - C'è spazio a volontà per tutti, Baston - risponde. Sono arrivate anche Angelina e Katie. I giocatori Serpeverde, tutti maschi, formano una sorta di muro davanti a noi Grifondoro, gettando occhiate maliziose a qualcuno dietro di noi.
- Ma il campo l'ho prenotato io! - ribatte Baston, infervolito. - L'ho prenotato io! - insiste.
- Ah, - replica Flitt. - Ma io ho un permesso speciale dal professor Piton. "Il sottoscritto, professor S.Piton, autorizza la squadra di Serpeverde ad allenarsi oggi sul campo da Quidditch per la preparazione del suo nuovo cercatore" - - Avete un nuovo Cercatore? - chiede Baston, preoccupato. - E dov'è? -
E da dietro i sei possenti Serpeverde ne compare un settimo: mingherlino, viso pallido e appuntito illuminato da un sorriso gongolante...
- Malfoy! - esclamiamo io ed Harry , increduli.
- E non è finita, - il ghigno dei Serpeverde si ingrandisce. - Il padre di Draco ha fatto un dono molto generoso alla nostra squadra -. Tutti e sette sfoderano la propria scopa: sette manici lustri e sette targhette d'oro fino, con su scritto "Nimbus Duemila Uno".
- Ultimissimo modello, - afferma Flitt, gongolante.
- Nessuno dei Grifonoro si è comprato l'ammissione, - afferma Hermione con voce aspra. Sobbalzo: non mi ero accorta che lei e Ron si fossero avvicinati. - Loro sono stati scelti per il talento! -
L'aria soddisfatta di Draco vacilla.
- Nessuno ha chiesti il tuo parere, lurida Mezzosangue! - sbotta.
Ok, non ho idea di cosa significhi, ma suonava come un insulto pesante, anche perchè scoppia subito una sommossa. Flitt deve tuffarsi davanti a Malfoy per impedire che Fred e George gli saltino addosso; Katie strilla "Ma come osi?!" e Ron affonda la mano nelle pieghe del vestito, , estrae la bacchetta gridando: - Questa me la paghi, Malfoy! - e la punta furibonda contro di lui.
Uno scoppio tremendo risuona per tutto lo stadio: un fascio di luce verde esce dalla parte sbagliata della bacchetta di Ron, lo colpisce allo stomaco e lo scaraventa a terra.
Resto attonita a fissarlo, ancora confusa da come è scoppiato il caos in così poco tempo. Ci pensa la voce di Hermione a scuotermi: - Ron! Ron, stai bene? -
Ron fa per parlare, ma non riesce a dire neanche una parola. Emette invece una specie di rutto e e dalla bocca gli esce un getto di lumache che gli cadono sulle ginocchia.
I Serpeverde sono paralizzati dal ridere, ma non ho tempo da perdere con quei mezzi troll: mi faccio strada tra gli altri Grifondoro attorno a Ron e, insieme ad Harry ed Hermione, lo aiuto a tirarsi su.
- Andiamo da Hagrid, - dice Harry. - E' più vicino -.
Evitando gli scatti di Colin e i suoi bombardamenti di domande, tiriamo Ron attraverso lo stadio e poi giù, attraverso i campi, verso il limitare della foresta.

Hagrid non sembra affatto impensierito dal problema delle lumache che Harry si affretta a spiegargli mentre entriamo nella capanna.
- Meglio fuori che dentro, - dice allegramente, scaraventando davanti ai piedi di Ron un grosso bacile di rame. - Buttale fuori tutte, Ron -.
Mentre mi accomodo vicino ad Hermione, mi guardo intorno: è dall'anno scorso che non rientro nella capanna di Hagrid, devo dire che mi è mancata, con la sua atmosfera confortevole, ma anche intrigante, come se improvvisamente potesse spuntare fuori un drago...
La capanna è composta da una singola stanza con un letto enorme in un angolo e un fuoco scoppietante nell'altro.
- Chi stava cercando di affatturare? - chiede Hagrid mentre armeggia per preparare il thè.
- Malfoy, - spiego. - Ha insultato Hermione. Deve essere stata una cosa pesante perchè tutti si sono arrabbiati -
- Era pesante, - dice Ron con voce roca sollevando la testa pallido e sudato. - Malfoy l'ha chiamata "Mezzosangue", Hagrid... -
Si interruppe per una nuova ondata di lumache. Hagrid sembra fuori di sè...
- Ma davvero?! - ruggisce rivolto ad Hermione.
- E' proprio vero, - risponde lei. - Non so che intendesse, però. Naturalmente ho capito subito che era un'offesa... -
- Forse è la parola più offensiva che gli poteva venire in mente, - dice Ron, boccheggiante, riemergendo da sopra il bacile. - "Mezzosangue" è un modo di dire spregiativo per indicare un mago Nato Babbano... voglio dire, da genitori non maghi. Alcuni, come la famiglia Malfoy, per esempio, pensano di essere meglio di tutti perchè sono quello che la gente chiama "Purosangue" -. Ha un lieve conato e questa volta un'unica lumaca cade nella sua mano tesa. La getta nel bacile e e prosegue. - Tutti quanti noi sappiamo che non fa nessuna differenza. Prendi Neville Paciock: lui è un Purosangue, ma non riesce neanche a far star dritto un calderone -
- Mentre non l'hanno ancora inventato un incantesimo che 'sta streghetta non sa fare, - dice Hagrid tutto orgoglioso. A queste parole le guance di Hermione divengono di un bel rosso papavero.
- E' vero, - affermo. - Lascia stare quell'idiota di un vermicolo troll, Hermione -. Lei mi sorride.
- Non ho intenzione di perderci tempo, - dice solo.
In realtà, io vorrei mandargli così tante fatture da trasformarlo davvero in un vermicolo-troll, ma così darei importanza agli insulti che ha fatto alla mia migliore amica, e non credo che farebbe bene ad Hermione. Per questa volta, lascerò stare, ma se prova di nuovo ad insultarla non basteranno due draghi per fermarmi!

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed eccolo il nuovo capitolo!
Ci ho metto più tempo del previsto a finirlo, tutta colpa dello studio...
Comunque il prossimo è già in lavorazione, ce la metterò tutta per finirlo in tempi umani.
Questo capitolo è un po' di passaggio, ma spero non vi abbia annoiati nonostante non abbia cambiato molto dal libro. I prossimi si addentreranno sempre più nella storia del secondo anno, e Violet ricomparirà sempre più spesso...
A presto con il nuovo capitolo!
AllisonHermioneEverdeen

   
 
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