Nami
si aggirava nel
giardino di casa come un'anima in pena. Doveva assolutamente
raggiungere la sorella in città il più in fretta
possibile ma il
suo motorino non voleva saperne di partire e gli amici non le
rispondevano al telefono. Come avrebbe fatto adesso?
Mentre pensava a una
possibile soluzione, vide passare Luffy con il suo, e per quanto
l'idea potesse essere quanto meno rischiosa, capì di non
avere
alternative. Sospirando, gli spiegò quindi la situazione e
il
ragazzo non esitò un attimo a invitarla a salire.
Stretta a lui, Nami cercò
di rilassarsi per poter essere maggiormente d'aiuto a Nojiko al loro
arrivo, ma fu un grosso errore da parte sua. L'amico infatti era una
bravissima persona, ma aveva la tendenza a distrarsi facilmente e la
giovane, per sua disgrazia, ci mise un po' ad accorgersi che il
viaggio stava durando decisamente troppo...
“Non
siamo ancora
arrivati?” chiese allora rialzando la testa e pregando
intanto
dentro di sé che non fosse successo ciò che
temeva.
“Ah,
Nami, scusa. Dov'è
che dovevamo andare?” le rispose Luffy sorridendo e la
ragazza,
accortasi con un tuffo al cuore di non riconoscere minimamente il
posto, si sentì morire.
“Ma
sei stupido o cosa? Te
l'ho detto pochi minuti fa! Si può sapere dove mi hai
portata?” lo
sgridò furiosa. Possibile che dovesse sempre tenerlo
d'occhio?
“Non
ti arrabbiare, vedrai
che in un attimo arriviamo” la rassicurò l'amico,
dopo che lei gli
ebbe ripetuto la destinazione.
“Sarà
meglio per te che
sia vero” sbuffò imbronciata, ripromettendosi di
non distogliere
più lo sguardo dalla strada. Da qualche parte avrebbe dovuto
esserci
un cartello che indicasse il centro città, no?
Purtroppo non fu così
fortunata, visto che il ragazzo aveva imboccato, senza nemmeno
rendersene conto, la vecchia strada statale, che facendo un lungo
giro tra le colline, portava alla città vicina. Inutile dire
però
che i due se ne accorsero solo dopo svariati chilometri e a quel
punto Nami, sempre più irritata, dovette fare uno sforzo
notevole
per non fargli seriamente del male. E sì che la sorella le
aveva
chiesto di fare il più in fretta possibile...
Disperata, la ragazza provò
a un certo punto a chiamarla per avere notizie vergognandosi come una
ladra, soprattutto perchè Nojiko, nonostante la situazione,
riuscì
anche a scoppiarle a ridere in faccia prima di calmarsi quel tanto
che bastava per fornire loro l'indicazione giusta. La giovane dai
capelli azzurri, infatti, aveva capito subito dove si trovassero, e
grazie al suo consiglio, i due arrivarono presto in città
con grande
sollievo di Nami.
“Hai
visto? Te l'avevo
detto che ce l'avremmo fatta” le disse Luffy sorridendo dopo
aver
parcheggiato e la ragazza, incerta se lui la stesse prendendo in giro
o meno, rimase un attimo interdetta.
“Certamente.
Alla prossima
emergenza, però, ricordati che guido io” gli
rispose in tono
lievemente minaccioso, ma a se stessa non poteva negare che in
realtà, nonostante tutto, le avesse fatto piacere averlo
accanto in
quel momento difficile.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che la storia vi
sia piaciuta e di essere riuscita a mantenere il carattere originario
dei personaggi. Sinceramente non mi ricordavo se anche Luffy (pur non
arrivando di sicuro ai livelli disastrosi di Zoro! XD) fosse a sua
volta un problema quando va in giro, ma se non sbaglio anche lui si
era perso quando, ancora agli inizi, aveva rischiato di essere
giustiziato dalla Marina, e dal momento che il prompt “La
prossima
volta guido io” mi aveva subito ispirato la scena finale tra
lui e
Nami, ho pensato di riprendere la cosa. :)
A
proposito di loro due, come forse avrete notato, nell'introduzione li
ho segnati come coppia, ma sono rimasta apposta sul vago per
permettere anche di vederli come semplici amici, mentre per quanto
riguarda l'accenno al problema di Nojiko... ammetto purtroppo che non
sapevo bene cosa potesse esserle successo per richiedere il rapido
intervento di Nami (nel caso ve lo stiate chiedendo, Bellemere non
c'è più e le due ragazze vivono quindi per conto
loro come
nell'opera originale), e visto che, oltretutto, avevo l'obbligo di
utilizzare per la storia 500 parole esatte, ho preferito lasciare,
anche in questo caso, la libertà di decidere sull'argomento.
Se
avete tempo/voglia, vi chiederei di farmi sapere cosa ne pensate di
questa fic, ma ringrazio ovviamente di cuore anche tutti coloro che
si limiteranno a leggere, nella speranza di aver fatto un lavoro
migliore dell'altra volta. :)
Penso
di non avere nient'altro da dire, quindi per ora vi saluto
augurandovi una buona serata e buona settimana.
Alla
prossima, spero!
Ellygattina