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Autore: AlexaBonet    07/10/2018    0 recensioni
Tanto tempo fa, in una Galassia lontana lontana...
La Repubblica Superiore dichiara guerra a Orion Paver e chiunque ne sia affiliato. La Galassia viene messa sotto stretta sorveglianza militare sia da parte dell’esercito della Repubblica Superiore che dalla Forza Unita.
Dopo il furto dello scettro, nessuna informazione contenuta in esso è stata ancora resa pubblica, ma l’intero corpo militare repubblicano si assicura che questo non accada senza che la Senatrice Superiore non sia la prima a saperlo.
Moon Halot compone un gruppo investigativo con l’intenzione di portare a termine il compito che gli è stato affidato.
In poco tempo, il gruppo scopre che nel mercato illegale delle risorse minerarie un losco figuro, che potrebbe rivelarsi come unico alleato di Orion Paver, compie acquisti di dubbie necessità a costi incommensurabili.
Il pedinamento del sospettato porta il gruppo investigativo sul pianeta Attran...
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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VII


 Orion Paver e Moon Halot iniziarono a girare in cerchio, fuori dalla stanza di controllo si sentivano i rumori della battaglia che incombeva sulla Orion Mas.
Moon Lilia si trovava a debita distanza, alla fine si fece coraggio e corse per contrapporsi tra i due. I due uomini si fermarono, lei ebbe modo di guardare Moon Halot negli occhi.
-Halot! Ascoltami! Orion Paver vuole distruggere la Repubblica Superiore, ma è costretto a farlo per poter salvare la Galassia!
-Ma ti ascolti quando parli? Sei una povera pazza!

Moon Lilia non pensava si sarebbe mai scontrata con tanto odio e dolore, doveva trovare le parole giuste per far comprendere a Moon Halot che tutto quello in cui aveva sempre creduto e per cui aveva sempre combattuto era una bugia. Quando realizzò la portata di tali informazioni, comprese a pieno la difficoltà dell’impresa, ma ci avrebbe provato comunque.
-No, non sono pazza, fratello. Ho visto quello che lo scettro della Senatrice Superiore nascondeva. Hai la più pallida idea delle informazioni che c’erano là dentro?
Moon Halot si allontanò leggermente perché la sorella si era avvicinata a lui. Nel mentre, Orion Paver lo teneva d’occhio; Moon Lilia doveva assolutamente sopravvivere, era d’estrema importanza per i suoi piani.

-E come puoi essere certa che le informazioni che hai visto non siano state costruite da lui per farti tradire la Repubblica Superiore?!
Moon Lilia si aspettava una domanda del genere, ma era pronta a rispondere.
-Perché Orion Paver è… lui è…
Moon Lilia si girò verso di lui perché non era sicura che fosse una buona idea rivelare la sua identità, cercò una conferma, ma fu lo stesso Orion Paver a farsi avanti.
-Perché io sono Alistar.

Il respiro di Moon Halot si fermò per un breve istante, un istante intenso in cui fece difficoltà a processare quella informazione. Dopodiché iniziò a ridere isterico.
-Lilia, che cosa hai fatto?! Sei cascata come una stupida nella sua trappola! Ora si spiega perché ha violato la tua mente per vedere quel particolare ricordo! Lo ha usato per convincerti! Ti prego, lascialo perdere e torna da me, convincerò Varama a perdonarti, se glielo dico io, lo farà. Lilia?
Moon Halot aveva allungato la sua mano verso la sorella, ma lei non l’afferrò, deglutì con difficoltà.

-Halot, il giorno dell’incidente di Alistar, tu hai portato il suo corpo su Zagariath. Ma lui era ancora vivo. Tu l’hai ignorato e sei andato via, lasciandolo lì.
Moon Halot si allontanò di colpo dalla sorella, quell’informazione era vera, come faceva a sapere che era stato lui a occuparsi del corpo di Alistar?!
-Varama aveva detto che era morto! Morto!!
Orion Paver si avvicinò a Moon Lilia, avvicinandosi di conseguenza anche a Moon Halot.

-Ero ancora vivo e se fossi stato attento te ne saresti accorto. Ma non volevi credere ai tuoi sensi, preferivi la cieca fiducia nelle parole della Senatrice Superiore. Che vita facile che devi aver avuto: non hai mai sentito la necessità di mettere in discussione niente, NIENTE. E anche adesso, continui a ignorare i tuoi sensi, e come il bravo cane che sei, continui a fidarti ciecamente, perché questa è la cosa più semplice da fare. Continua a obbedire, Moon Halot, così avrò tutte le ragioni per farti fuori una volta per tutte!
Orion Paver allontanò Moon Lilia e si gettò su Moon Halot, ma il Jedi era pronto allo scontro.

-Orion Paver, sei solo un vigliacco! Parli, parli, ma non hai nemmeno il coraggio di farti vedere in faccia! Forse perché se quella maschera cadesse, con lei cadrebbero anche le tue bugie?!
Prima di attaccarsi a vicenda, furono bloccati da una Forza esterna, era Moon Lilia.
-No! Non fatelo, vi prego!
Aveva le lacrime agli occhi e faceva difficoltà a tenerli lontani. In quel momento, nella sala entrò il gruppo di salvataggio accompagnato da V4T2.
-Mi devi perdonare, Lilia, ma è importante che tu sopravviva a tutto questo. La tua vita vale più di quella di tuo fratello.
Furono le parole di Orion Paver prima di sconvolgere completamente la situazione.
Il pavimento della sala scomparve di colpo, caddero tutti al di sotto di esso, tranne Moon Halot e Orion Paver.
Il pavimento ricomparve subito dopo, erano rimasti soli nella sala di controllo.

Al piano di sotto il gruppo corse verso Moon Lilia. Lei si mise a urlare.
-No! No! Noooo!
Velvet l’aiutò ad alzarsi, lei si sorresse a lui.
-Si uccideranno a vicenda! Non voglio che muoiano così!
-Lilia, dobbiamo andarcene da qui, siamo venuti a salvarti!
Moon Lilia guardò tutte le persone raccolte lì per lei, fu così felice di rivedere Carmine e Shenny, ma quella felicità fu immediatamente travolta dalla tristezza che provava al pensiero che Moon Halot e Alistar stessero combattendo.

-Non posso andarmene! Devo fermarli!
-Lilia! La piattaforma sta per essere distrutta dalla Repubblica Superiore, dobbiamo andarcene adesso!
Fu Phoros a parlare.
-Vuoi abbandonare Halot?!
Chiese sorpresa Shenny.
-Se non lo facciamo, moriremo insieme a lui! Ha più probabilità lui con la sua Forza di salvarsi che noi!
Shenny corse da Moon Lilia.
-Halot ha provato a ucciderti, Lilia?!
Lei dissentì con il capo, non aveva più la forza di rispondere a voce.

-Ti aiuterò a salvarlo!
-Cosa?!
Chiese furioso Phoros.
-Senti, scappate pure se volete, io salverò Halot! Chi vuole aiutarmi, mi segua pure!
-Non abbiamo tempo!
Urlò di nuovo Phoros contro Shenny.
-Li salveremo entrambi!
Urlò Velvet.
-Se c’è qualcosa che ho capito, è che né Halot, né Orion Paver sono il nostro vero nemico. Li salveremo entrambi, sia da loro stessi che da questa piattaforma! D’altronde siamo venuti qui con in mente esattamente questo: salvare delle vite!
Il gruppo annuì, Phoros aveva difficoltà a decidersi.
-V4T2, portaci da loro!
Il gruppo iniziò a correre, Phoros li raggiunse subito dopo, nonostante non si fidasse più di Moon Halot non sarebbe stato realmente in grado di abbandonarlo così.

Nella nave del generale Jackso, l’arma finale che avrebbe disintegrato la Orion Mas era quasi pronta.
-Il conto alla rovescia sta per partire, generale Jackso.
-Ottimo, così questa storia finirà una volta per tutte. Non vedo l’ora di appendere la testa di Orion Paver nel mio ufficio, o quel che ne resterà di lui.

Moon Halot e Orion Paver nel frattempo avevano quasi distrutto la sala di controllo, ma questo non era un problema per il secondo, il suo piano era già stato avviato, la sala di controllo non gli sarebbe più servita a nulla da lì a poco.
Entrambi erano feriti e stanchi, ma non volevano arrendersi senza un vincitore.
Tra di loro c’era questa voglia malsana di uccidersi a tutti i costi.
Orion Paver sapeva che era una voglia nata solo dall’istinto e che aveva poco a che fare con la ragione, sarebbe stato più ragionevole scappare e salvarsi la pelle, lo stesso valeva per Moon Halot.
Ma non riuscivano a farlo, sarebbe andato contro i loro principi, contro il loro ottuso orgoglio.

Orion Paver si accorse che Moon Halot era intenzionato a fargli cadere la maschera dal volto; che il suo avversario avesse finalmente messo in dubbio le sue certezze e quell’atto si potesse rivelare un sua necessità di trovare delle risposte?
Poco l’importava, quello che voleva era sconfiggerlo una volta per tutte e fargliela pagare per averlo abbandonato su quel maledetto pianeta.

Orion Paver voleva ricorrere a un trucco simile a quello del precedente combattimento che ebbe con il Jedi, ma stavolta fu colto di sorpresa, perché Moon Halot pensò in anticipo una cosa simile.
Il Jedi colpì con un calcio la mano del suo avversario che teneva la spada laser, facendola cadere, si tolse di colpo il mantello, usò la Forza per attorcigliarlo al corpo di Orion Paver e lo fece cadere a terra, continuando a stringere il mantello su di lui.

Orion Paver usò la Forza per spostare uno dei pezzi distrutti della console della sala. Il pezzo colpì la fronte di Moon Halot, lui barcollò e perse la presa sul mantello.
Orion Paver si liberò, richiamò la sua spada laser e si gettò su Moon Halot, che era caduto in ginocchio dopo il colpo.
Ma i sensi di Moon Halot non si erano di certo impigriti, anzi, non erano mai stati così attivi e veloci.

Moon Halot con la sua spada laser attaccò dal basso verso l’alto, mentre Orion Paver attaccò dall’alto verso il basso.
La spada di Moon Halot tagliò in due la maschera di Orion Paver, mentre la spada di Orion Paver tagliò la spalla destra di Moon Halot.
Quel colpo fu l’ultimo per Orion Paver.
Perdendo la sua maschera aveva perso anche i sensi. 

Il Jedi lo vede crollare all’indietro su sé stesso.
Si avvicinò per guardare il suo viso.
Quando lo vide, una lacrima si palesò sul sua guancia ruvida.
Tutto il caos che aveva dentro si concentrò in quella lacrima.

Davanti a lui era presente un giovane dai capelli rossi, così rossi che il sangue che colava dalle sue tempie, si mimetizzava completamente nella sua ricca capigliatura.
Dovevano essere stati quei buchi sulla fronte a farlo svenire, la sua maschera era stata attaccata direttamente alla sua testa usando le tempie come punto d’incontro.
Moon Halot riconosceva i tratti, lo aveva visto così tante volte dopotutto, Orion Paver era Alistar, su quello non c’erano più dubbi.

-Generale Jackso, il conto della rovescia è partito. Meno due minuti all’attivazione del cannone principale.
Jackso annuì e sorrise contemporaneamente, che spettacolo sarebbe stata la Orion Mas una volta fatta esplodere in mille pezzettini.

Moon Halot si alzò completamente distrutto nell’anima, continuava a fissare il corpo di Alistar, non sapeva proprio più cosa fare, perché non riusciva a pensare.
Voleva solo scappare via, il più lontano possibile, da sé stesso e da tutto il resto.

Il gruppo entrò nella sala in quel esatto momento.
Moon Halot nel vederli non ebbe il coraggio di rimanere lì fermo.
Iniziò a scappare.
Tutti gridarono il suo nome, ma lui continuò a correre.
Lontano. Sarebbe andato anche oltre i confini della Galassia se solo avesse potuto.

Shenny fu fermata da Carmine, l’amica sapeva che era intenzionata a rincorrerlo.
-Fermati! Non abbiamo tempo adesso! Hai sentito Phoros! Abbiamo solo due minuti per uscire da qui!
-Ma…!
-Nessun “ma”! Lui sopravviverà! Sta scappando, Shenny!
Moon Lilia fu la prima ad avvicinarsi ad Alistar. Quando lo vide in volto, il suo cuore fece una capriola. Velvet le confermò che fosse ancora vivo.
I ragazzi conoscevano quel viso, infatti rimasero di sasso nel ritrovarsi davanti ad Alistar, il ragazzo morto a causa della sua stessa Forza.
-Prendiamolo e usciamo da questo luogo infernale una volta per tutte!
Furono le parole di Velvet.
Così fecero.

Il raggio del cannone del generale Jackso fu finalmente liberato.
L’intera Orion Mas iniziò a esplodere.
Dietro il fuoco prodotto dall’enorme energia scatenata dall’attacco, la nave di Moon Lilia volava al massimo della velocità lontana da quell’inferno di fuoco e metallo.
Alla guida c’erano Shenny e Carmine.

Moon Lilia teneva la testa di Alistar sulle sue cosce e si commosse, tanto da sorridere.
Gli uomini della Forza Unita guardavano la scena senza potersela spiegare.
-Ce l’hai fatta anche stavolta, Alistar. Presto l’intera Galassia saprà per cosa combatti.
-Cosa intendi, Lilia?
Chiese Velvet, un po’ spaventato di sapere la risposta a tale domanda.
-L’energia scaturita dall’arma della Repubblica Superiore era quello che serviva alla Orion Mas per creare un flusso di informazione talmente potente da raggiungere tutta la Galassia. Era nei piani di Alistar che la Orion Mas esplodesse, solo così sarebbe stato in grado di rendere pubbliche le informazioni dello scettro della Senatrice Superiore. Ed è appena successo! Sono così felice.

Krillio barcollò e si avvicinò di colpo a Moon Lilia.
-Vuoi dire che adesso tutti potranno sapere la verità?!
-Tutta la Galassia.
Phoros respirò affannosamente.
-È qui che le cose diventeranno veramente complicate allora. La Repubblica Superiore farà qualsiasi cosa per mantenere la sua egemonia.
-Alistar ha detto la stessa cosa, d’ora in poi non potrà più sorprendere la Repubblica Superiore, saremo costretti a combattere alla pari, senza trucchi, e vincerà il più forte.
Velvet posò una mano sulla spalla di Moon Lilia.
-Sono contento che siete entrambi qui. Ma con quali forze terremo testa alla Repubblica Superiore?
Moon Lilia si ricordò di colpo una cosa. Posò delicatamente la testa di Alistar e si presentò nella cabina di pilotaggio.

-Shenny, Carmine! Dove siamo diretti ora?
-Sinceramente non lo sappiamo ancora, qualche idea?
-Certo, sul pianeta Zagariath!
-Sicura?

-Più che sicura!
-Come vuoi tu allora! Destinazione: Zagariath!

Moon Halot aveva fermato la sua nave in mezzo allo spazio.
Si era sdraiato per terra e rimase fermo a guardare il soffitto.
La ferita sulla spalla aveva smesso di sanguinare, ma continuava a fare molto male.
Si portò una mano davanti al viso. Era piena di lividi e guardandola si chiese quante vite innocenti l’avessero incontrata.

Moon Halot aveva ormai accettato che tutto quello in cui aveva creduto fino ad allora fosse una bugia. Gli servì vedere il viso di Alistar per accettare la realtà dei fatti.
Non sapeva tutto nel dettaglio, anzi non sapeva niente, ma sapeva che la Repubblica Superiore non lavorava per la Galassia.
Ormai sentiva che era così, e presto sarebbe venuto anche lui a conoscenza di tutto.

Non aveva più nulla di cui andare fiero, nulla per cui combattere.
Il mondo intero l’aveva tradito.
Tutta la sua vita era stata una menzogna.
Avevo sofferto, combattuto, perso e letteralmente sanguinato per qualcosa che non conosceva veramente, qualcosa che aveva sfruttato le sue capacità come più gli conveniva.

Non aveva più fiducia in niente e nessuno.
Non aveva più ambizioni o morale.
Voleva solo trovare la pace, e allontanarsi da tutto.
Fuggire lontano, o nascondersi.
Tutto, tranne che tornare alla vita di prima.
Tanto valeva non averla più una vita.

[Angolo Autore: Ringrazio chiunque sia arrivato fino a questo punto della storia, come sempre invito calorosamente a farvi avanti con le vostre opinioni. Vorrei far presente alcuni aggiornamenti sulla parte finale di questo racconto che è ancora in fase di costruzione. La parte non verrà pubblicata finché non sarà completa. Personalmente non me la sento di pubblicare qualcosa di non revisionato e revisitato secondo necessità. Per chi si chiedesse quanto tempo potrebbe volerci, posso assicurarvi che eventualmente e presto la trilogia arriverà finalmente a concludersi.]

   
 
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