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Autore: darken_raichu    07/10/2018    1 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Ansa di Giratina, 14/07/4783, circa le 16
Ruft balzò dalla sua nave a quella più vicina, imitato da altri membri della sua ciurma.
«Hakamo-o, prendi quelli alla nostra destra. Machamp, Sentret, Pidgeot, voglio che lo aiutiate. Absol, Sableye, Sliggo, voi tre a sinistra. Fate in modo che non ci abbordino. Inoltre, fate fuori qualunque Pokémon Acqua, non voglio rischiare di trovarmeli addosso. Chiaro?»
I pirati annuirono, e Ruft sorrise, per poi lanciarsi all’attacco. Colpì con Breccia un Watchog che volò indietro, schiantandosi contro l’albero maestro. Il capitano dei Pirati Combattenti si guardò intorno. Contò almeno trenta nemici a terra. Il totale doveva essere di almeno quaranta nemici.
“Se sono tutte così, forse siamo solo in lieve svantaggio…” Rifletté il Pokémon, schivando un Idropulsar lanciato da un Octillery, per poi rispondere con una nuova Breccia che costrinse il Pokémon ad arretrare. “In ogni caso, devo solo fare il mio lavoro e sperare che vada bene.” E usò Fossa. Ovviamente, a bordo di una barca l’attacco lo fece precipitare al piano di sotto, ma era proprio quello che il Pokémon voleva.
 
Idria è il ducato settentrionale di Normalia. Sede della Cattedrale dell’Acqua e di una delle casate che muovono i fili dell’elezione della Voce, è ovviamente una delle prede più agognate dai pirati e dalle bande di banditi che vogliono conquistare un obbiettivo tanto importante. Ma nessuno è mai riuscito a sconfiggere la loro flotta sul mare o i loro Combattenti sulla terra.
Ser Ruft però era eccezionale anche da quel punto di vista. Nato da una piccola famiglia benestante, ascese i ranghi fino a ottenere il titolo e il comando di duemila uomini. Raccolse fama e onore sia sulla terra che in mare, ma era nel primo che era più noto, essendo un abile guerriero corpo a corpo. Fino al giorno in cui era stato tradito e scacciato dalle terre che aveva difeso fino a quel momento, nessuno aveva mai capito che era altrettanto pericoloso in mare.
 
Ruft scese sottocoperta e sorrise. Legno di Baccafrago, come pensava. Poi usò Fossa. Ovviamente, si ritrovò sottacqua, ma avendo Surf, era in grado di nuotare fintanto che tratteneva il fiato. Perciò con tutta calma si spostò un poco più avanti, si appoggiò alla chiglia della nave usando Surf per evitare che l’impatto fosse troppo forte. Quando tutte e quattro le zampe furono in contatto con la chiglia, scavò di nuovo, riemergendo nella nave, la chiglia definitivamente spezzata dai due buchi che aveva creato, l’acqua che entrava rapidamente.
 
Fossa è una mossa che si può usare solo quando tutti gli arti stanno toccando una superficie. Può scavare attraverso quasi ogni materiale, ma si interrompe nel momento in cui il corpo incontra un materiale troppo duro o un liquido. Surf permette di muoversi in acqua senza problemi, anche se diversamente da Sub non permette di respirare sott’acqua.
Usando quelle due mosse, un Pokémon sufficientemente abile poteva tranquillamente affondare una nave. Ovviamente, era un metodo rischioso. Si rischiava continuamente di sbattere contro il fondo della nave, o di essere trascinati via dalla corrente, o di affogare. Ma Ser Ruft era anche chiamato, tra i suoi compagni, l’Affondatore. Per sua fortuna, il nomignolo non si era mai diffuso, dato che le sue imprese più note si erano svolte sulla terra, dove effettivamente era un combattente più abile. In fondo, nessuno nota chi sta affondando la nave da sotto, mentre tutti vedono un Furret che sconfigge avversario dopo avversario.
E questo vuol dire che, di fatto, nessuno ha mai capito che Ruft era più forte sulla terra, ma molto più pericoloso in mare.
 
Risalendo in fretta sul ponte, lanciò un fischio, mettendosi a correre schivando vari attacchi, mentre la nave si inclinava. I suoi annuirono e si lanciarono dietro di lui sulla propria nave. Poco dopo, con il rumore di legno schiantato, la nave cominciò a spezzarsi in due, a causa della rottura della chiglia e della forza dell’acqua che entrava. Ben presto, scomparve sul fondo del fiume, l’albero maestro e una decina di Pokémon rimasti a cercare di non affogare.
Ruft diede un ordine e un gruppetto di Pokémon si fece avanti. Un Rotom, un Heliolisk e un Dedenne puntarono verso l’acqua e scagliarono mosse Elettro. L’elettricità si diffuse e i pokémon che cercavano di non sprofondare scomparirono tra i flutti.
Ruft annuì. “Bene, andiamo alla prossima.”
 
Dopo essere stato scacciato, Ruft si era dato alla pirateria contro navi militari e mercanti che battevano la bandiera di Idria. Dato che attaccava molte navi quasi vuote, si era fatto il nome di pirata fallimentare. A lui andava bene. Meno era conosciuto, più era difficile che il suo vecchio lord, ora il suo più grande nemico, decidesse di ritenerlo una minaccia seria.
Ma per lui, schierarsi con la Fratellanza in questa guerra assurda era impensabile. Per questo si era unito a Crult e gli altri.
 
Ansa di Giratina, 14/07/4783, circa le 17
 
Rygo scagliò un Falcecannone, centrando in pieno il capitano nemico.
«Adesso!» Gridò, e decine di attacchi piovverò verso l’avversario, che precipitò nel fiume. Se non era morto per tutti quegli attacchi insieme, sarebbe morto per la caduta.
“Il prossimo.” Pensò, usando Localizza. Uno dei Pokémon a bordo della nave nemica, un Cinccino, si girò, ma non fece in tempo a reagire prima che il Falcecannone lo investisse.
«Adesso!» Gridò Rygo di nuovo, e una decina di attacchi centrarono il Cinccino gettandolo al suolo, morto o svenuto.
Rygo annuì e usò di nuovo Localizza.
 
I Porygon-Z sono pokémon creati non da Arceus, ma da altri Pokémon, a Metallia, il grande paese del futuro. In un’epoca lontana, quel paese aveva cominciato a credersi degno di creare la vita, come i Loro. E così aveva cominciato a creare. Prima solo risvegliando Pokémon Antichi, che il tempo aveva reso di pietra. Ma non si potevano fermare lì.
Quando crearono Genesect, che in seguito sarebbe divenuto protettore di Alvearia ed uno dei Loro, si sentirono abbastanza fiduciosi da creare la vita. E i primi che crearono furono i Porygon.
In seguito, i loro desideri li avrebbero spinti troppo oltre, e dopo il disastro nel creare Mewtwo, quelle ricerche mostruose furono abbandonate, i laboratori distrutti e tutte le informazioni a riguardo bruciate. Ma ormai loro esistevano. I Porygon, senza un posto dove andare, si diressero a Normalia, e lì rimasero, nel sud del paese, nelle colline oltre il Draak, isolati e nascosti in decine di piccoli villaggi.
Rygo aveva deciso di provare a cambiare le cose. Aveva messo insieme le sue cose, preso la sua famiglia, e si era trasferito in città. Qui, si era unito all’esercito di Normalia, il primo Porygon a farne parte, e aveva cominciato a farsi un nome. Sperava di poter ascendere ai ranghi elevati: i Generali nell’Esercito di Normalia, vengono infatti premiati con un feudo, un piccolo baronato che, però, per Rygo poteva essere l’occasione per creare un luogo dove far vivere i Porygon.
Ma ai nobili questo non piaceva. I Porygon erano creature strane, da molti considerati sbagliati. I Porygon-Z avevano bizzarri difetti di pronuncia, che rendevano difficile comunicare con essi. Certo, non potevano scacciarli, ma non per questo avrebbero tollerato l’idea che uno di loro diventasse un nobile.
Perciò architettarono l’assassinio suo e dell’intera famiglia. Veleno di Seviper puro, versato sul loro cibo. Fu solo per caso che Rygo evitò la morte. Quella sera, rientrò tardi, e trovò la famiglia sterminata, uccisa dal veleno.
Disperato, si rivolse ai soldati, ma questi si limitarono a fargli le loro condoglianze. Non ci furono mai colpevoli. Non ci furono mai neanche sospettati, secondo loro.
Dopo un attentato alla sua vita, Rygo si diede alla macchia. Per caso finì per unirsi a dei pirati, e grazie alle sue abilità presto ne prese il comando. E così, cominciò a vagare come capitano lungo le rive del Draak, attaccando le navi dei nobili e sperando di riuscire un giorno a scoprire chi aveva colpito la sua famiglia.
 
Ansa di Giratina, 14/07/4783, circa le 18
«Quanto tempo… Da quanto stiamo combattendo?» Chiese Rose, scagliando una Fangobomba contro un Florges, che crollò sul ponte della nave.
Marsh riuscì solo ad ansimare in risposta, senza fiato. Si guardò intorno. Era uno scenario da incubo. C’erano navi in fiamme, con Pokémon che cercavano di abbordare la nave più vicina o di arrampicarsi più in alto per sfuggire al fuoco, sperando di riuscire a sfuggire all’inferno sottostante. C’erano navi mezze affondate, di cui solo una parte sporgeva fuori dall’acqua, e da cui vari Pokémon si lanciavano cercando di raggiungere le navi vicine, o più spesso precipitando nel fiume. Il cielo coperto di nuvole e fumo ormai era nero, bloccando completamente i raggi del sole, che per altro ormai stava calando. Aggiungendoci anche il vapore creato dalle fiamme, lo scenario circostante rendeva impossibile vedere alcunché.
In quel disastro era impossibile dire chi stesse vincendo. Marsh riconobbe la bandiera di una delle navi di Lickylicky che bruciava, ma era difficile dire se fosse la principale o una alleata.
In quel momento, un Linoone gli allungò quattro Baccameline. Mud annuì in segno di ringraziamento e le diede un morso. Sentì il corpo rinforzarsi, libero di sostenere di nuovo lo stress che scagliare attacchi comportava. Notò che anche altri le stavano mangiando, approfittando della pausa nello scontro.
«Possiamo andare avanti ancora per molto?» Chiese intanto Rose, dando un morso a una Baccarancia dietro l’altra.
«Le nostre scorte non reggeranno ancora a lungo. Presto dovremo smettere di darle alla maggior parte della ciurma.»
«Dannazione… Notizie di Crult e degli altri?»
Crult e Simipour si erano allontanati insieme quasi un’ora prima, sulla nave della Pokémon Acqua, per attaccare una nave che rischiava di bloccarli a tenaglia. Da quel momento, si erano persi nel disastro.
«Niente. Abbiamo visto di sfuggita la bandiera di Furret passare una nave affondata, ma in mezzo a tutto questo fumo è quasi impossibile dire in che condizioni fossero.»
Rose annuì e scagliò una Fangobomba verso il cielo. L’esplosione viola di veleno si disperse nell’aria. I presenti rimasero in attesa, ma non ci furono risposte.
«Probabilmente non sono riusciti a vederci o non hanno riconosciuto il segnale.» Concluse la Pokémon. Sembrava sicura di sé, ma a Marsh pareva chiaro che in realtà non ne era convinta. In fondo, per quel che ne sapevano, potevano essere l’ultima nave ancora in grado di combattere.
In quel momento, una nuova nave emerse dal fumo, passando loro accanto. Per un momento, tutti trattennero il fiato. La nave era molto grande, con enormi vele rovinate, e circondata da lanterne che brillavano di luce viola.
Marsh rimase a fissarle, sorpreso. Le lanterne ondeggiavano avanti e indietro, avanti e indietro…
«Non guardate direttamente le luci!» Gridò una voce che a Marsh parve lontana, eppure sufficiente a riscuoterlo dal torpore. Realizzò in quel momento che era crollato a terra, imbambolato, e Rose lo stava scuotendo violentemente. Non si era reso conto di nulla.
“Cosa…”
«Dannazione, dannazione, dannazione… Chande Spettro di Fiume non era proprio il nemico che volevo affrontare adesso.» Sentì Roserade dire, mentre scagliava Fangobomba contro le lanterne, coprendo le fiamme.
 «C… Chi?» Chiese Marsh, rialzandosi a fatica.
«Il braccio destro di Goodra, un pirata famoso che possiede le Fiamme Viola. Sono un potere che hanno solo i più forti Chandelure, o i membri della Famiglia Reale. Per questo dice di essere un discendente dei Re. Sciocchezze, ma è pericoloso lo stesso.»
Marsh annuì. Da quel che aveva capito guardare il Fuoco Viola dava effetti ipnotici. Perciò…
Inspirò e cominciò a spegnere le lampade con un getto di Idropompa. Lui e Rose erano quasi a metà quando si sentì il primo tonfo. Ci misero un attimo a capire che uno dei membri della loro ciurma, un Machamp, si era gettato in acqua.
«Dannazione… Svegliatevi idioti!» Gridò Rose, mentre alti Pokémon cominciavano ad avvicinarsi al parapetto, per cercare di raggiungere le lampade.
In tutto ciò, la nave stava continuando ad avanzare. Ovviamente, pensò Marsh. A che serviva combattere, quando le tue fiamme bastavano a far affogare il nemico.
«D’accordo, cambio di piano.» Rispose Rose, continuando a scagliare Fangobomba verso le fiamme «Dobbiamo affondarli.»
Marsh annuì. Rose si rivolge alla ciurma «Tutti quelli ancora svegli, dividetevi in due gruppi. Uno cerchi di svegliare quelli che si stanno gettando in acqua. Gli altri, all’arrembaggio!» Gridò. I Pokémon ancora svegli erano ancora molti, notò il Marshtomp. Un parte cominciò a lanciarsi verso i compagni, scuotendoli e chiamandoli, mentre gli altri si lanciarono verso la parte dove Marsh e Rose avevano spento le fiamme, per arrampicarsi. I Pokémon Volanti come Pidgeotto, intanto, erano impegnati a combattere contro alcuni Pokémon Volante nemici, anche se Marsh non riusciva a distinguere quali. Poi seguendo Rose si aggrappò a una delle lampade e al parapetto nemico, atterrandoci sopra.
Il grande ponte della nave nemica era illuminato dalle fiamme viola, il che rendeva quasi impossibile guardarsi intorno a lungo senza finire ipnotizzati.
Poi ci fu un ruggito ed un Tyranitar caricò Marsh. Il Pokémon scagliò un’Idropompa, ma nonostante l’impatto il nemico non si fermò nemmeno, continuando ad avanzare un passo dopo l’altro. Quando fu su Marsh, colpì con una Frana, usando il proprio braccio coperto di pietra come una mazza. Marsh arretrò, e lanciò un nuovo Idropompa. Il Tyranitar lo caricò ancora, ignorando il dolore.
«Non si ferma!» Gridò, scorgendo con la coda nell’occhio che altri stavano cominciando a combattere contro la ciurma di Chande.
«Tutta la ciurma di Chande è fatta di Pokémon forti che lui ha ipnotizzato per essere ubbidienti.» Disse Rose, colpendo intanto con Energipalla il Tyranitar. Quello crollò a terra, finalmente. «Non si fermano finché non vengono sconfitti o muoiono. Una ciurma perfetta, se tutto quello che ti interessa sono schiavi ubbidienti.»
«Che esagerazione.» Disse una voce alle loro spalle. I due si girarono. Ed entrambi abbassarono gli occhi all’istante.
«Ah, sì, così i popolani dovrebbero porsi davanti a un re.» Commentò Chande, osservando i due, che tenevano la testa bassa per fissare solo il corpo e non la grande fiamma viola sopra di esso.
«Sarà dura.» Commentò Rose «Se alziamo lo sguardo è finita. Credi di farcela?»
Marsh deglutì, ma riuscì ad annuire.
«Allora andiamo.» Rispose Rose, scagliando un Fangobomba. Chande rispose con un Fuocobomba violaceo, che volò verso i due. Marsh rispose con Idropompa, spegnendo le fiamme un momento prima che colpissero Rose.
«Rose!» Esclamò. La pokémon sbatté le palpebre.
«Mi ha fregato al primo colpo…» mormorò quella «Maledette fiamme…»
Marsh deglutì. Come si combatteva contro un nemico che non si doveva guardare?
 
Crult sorrise. Ingoiò l’ultima Baccarancia e osservò la nave davanti a loro. La bandiera di Goodra sventolava alta sulla nave davanti a loro.
«Impatto!» Gridò, e le fiancate delle due navi cigolarono e si spezzarono l’una contro l’altra, diventando un tuttuno di legno e corde. Le due parti si fissarono. Simipour, accanto a Crult, strinse il pugno. Purugly, al centro delle forze nemiche, si fece avanti, come se non avesse notato quello che stava succedendo tutto intorno a loro.
«Mi hai rovinato la nave, Crult.» Commentò la Pokémon con voce calma.
«Sono venuto per la tua testa, non per la tua nave.» Rispose Crult.
La Pokémon si limitò a sorridere, e posò gli occhi su Simipour «Piacere di vederti, Simipour. Sei ancora una palla al piede?»
La Pokémon Acqua strinse i pugni, e Purugly sorrise ancora di più «Bene, bene, sono contenta di vederti ancora in forma. Sarà un piacere dimostrarti cosa succede a chi sfida la Regina del Draak.»
E così dicendo diede il segnale. Le due forze si lanciarono una contro l’altra.
 
Lickylicky sospirò, guardando una delle sue navi, ridotta a un cumulo di macerie fumanti che galleggiavano pigre sul Fiume.
«Questa alleanza mi sta costando parecchio.» Si limitò a commentare, guardandosi intorno. In qualche modo, si erano ritrovati fuori dallo scontro, e avevano una visuale completa del campo di battaglia. Lui e i suoi osservarono quel disastro, ammirati.
«Potrebbe essere la più grande battaglia che il Draak abbia mai visto, almeno tra pirati.» Commentò.
«Peccato che non siamo solo spettatori. E’ uno spettacolo che varrebbe un biglietto.» Replicò Part. Lickylicky ridacchiò
«Che vogliamo fare signore? Possiamo ancora ritirarci. Se navighiamo verso sud, possiamo raggiungere il nostro nascondiglio secondario a Gelia.» Chiese un membro della ciurma, un Herdier.
«No. Torniamo là dentro. Ma prima, Part. Vedi qualche bandiera importante?»
Part si arrampicò sull’albero maestro e guardò con attenzione, scrutando tra fumo, fiamme e nebbia.
«Sembra che le navi di Purugly e Simipour si stiano affrontando. Probabilmente Crult è lì.» Disse.
«Purugly la Regina del Draak? Ottima preda, ma se è come dici potrebbe esserci troppa fila. Altro?»
«Riconosco la bandiera di Rose e quella dello Spettro del Fiume.»
«La vedo dura per loro. Un nemico che non puoi guardare a lungo è una bella fregatura, specialmente se non si conosce la debolezza delle Fiamme Viola.» Commentò il Capitano, annuendo «Non ci voglio avere a che fare. Altro?»
Part si sforzò, fissando il disastro davanti a loro in cerca di qualche bandiera importante dei loro nemici. Poi annuì.
«Abbiamo un bersaglio.»
Quando sentì il nome, Lickylicky sorrise.
«Avanti tutta allora!» Esclamò, ed il timoniere cominciò la manovra per puntare verso la loro preda.
  
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