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Autore: Zamia    08/10/2018    1 recensioni
Dalla storia: "Adrien camminava guardingo vicino vicino al muro. Era sfuggito all’autista che l’aveva accompagnato per la lezione di scherma. Quel giorno non aveva alcuna voglia di allenarsi e appena entrato nell’edificio ne era subito uscito. Quell’ora e mezza avrebbe voluto passeggiare, prendersi un gelato, entrare in un negozio di videogiochi; avrebbe voluto fare le cose che facevano i ragazzi normali. Poco prima della fine dell’addestramento si sarebbe rinfilato a scuola e sarebbe uscito tutto trafelato per "la faticosa lezione", pronto per essere riaccompagnato a casa.
"Ahi!" urlò Marinette trovandosi a sbattere contro il petto duro del compagno. "Mi scusi, mi scusi, ero distratta!"
Ma giusto il tempo di alzare lo sguardo che incontrò quello sorridente di Adrien.
"Ciao Marinette. Scusa tu! Siamo destinati ad incontrarci sempre sbattendoci uno addosso all’altro, a quanto pare".
Con uno stile introspettivo sono qui a raccontare uno spaccato della storia di Ladybug e Chat Noir fino alla rivelazione delle reciproche identità.
La storia si pone in continuo agli ultimi episodi della Stagione 2 trasmessi in Italia. Buona lettura!!!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9 – Amici
 
"I due piccioncini sembrano andare di nuovo d’accordo, vero?"
"Chiamarli piccioncini mi sembra un parolone, Nino, ma mi sembra che si siano ristabiliti i vecchi equilibri. Anche se vedo Adrien più spesso di buon umore."
"Si, Alya, trovo anch'io che stia piú sereno. Magari il padre lo sta tormentando di meno. E mi ha raccontato che ha detto di no anche a un paio di servizi fotografici che trovava ridicoli."
"Di che parlate?" Rose si avvicinò ai due fidanzatini col suo solito sorriso a 32 denti.
"Niente" rispose Nino.
"Alya? Parlate dei due piccioncini?" ribatté la ragazza
"Voglio sapere anch’io" si intromise Juleka.
"Che novità ci sono?" aggiunse Alix raggiungendo gli amici. “L’operazione Giardino Segreto é finalmente andata a buon fine?"
"Niente da fare, sfortunatamente!" rispose Alya
"Di che parlate voi quattro?" chiese Nino
"Niente!!!" Urlarono in coro.
E poi si allontanarono da Nino per continuare a spettegolare bonariamente sull’amica che come al solito era in ritardo per la scuola.
 
Quando la videro arrivare, la richiamarono verso di sé.
"Parlavamo di te" le disse Rose.
"Di che?"
"Dell’operazione Giardino Segreto" le fece l’occhiolino Alyx
"Nessuna novità ragazze ma sono contenta così…se son rose fioriranno. Ho deciso di non forzare piú la mano. Le cose vanno come devono andare e io non posso farci niente. Almeno così dice il mio massaggiatore di fiducia!"
"Massaggiatore? Com’é che non ne so niente?" le chiese Alya.
"Permettimi di avere qualche segreto, Alya. E poi mi vedi…rischio sempre di inciampare…un posturologo ci voleva prima o poi!"
“Ecco perché il pomeriggio sei sempre irreperibile nell’ultimo periodo! E’ questo che mi stai nascondendo? Non devi mica vergognartene, sai?” notò Alya
“No, Alya, giuro che non ti nascondo niente…cioè…più o meno…”
“E’ il più o meno che mi preoccupa…ma, hai ragione, devo pur permetterti di avere qualche segreto. In fondo chi di noi non ne ha?”
 
Tutte scoppiarono a ridere e si abbracciarono.
 
Erano contente di vedere l’amica di nuovo allegra e serena. Il suo breve momento di malumore era stato difficile da sostenere per tutte loro. Era Marinette, non potevano vederla nervosa. Era sempre dolce, affettuosa e tranquilla!
 
Le ore di lezione per fortuna passavano veloci. Erano fortunati ad avere degli insegnanti così bravi. I loro insegnamenti erano chiari ed interessanti ed era quasi sempre un piacere stare ad ascoltarli.
 
Nella pausa per la ricreazione, Adrien avvicinò Marinette agli armadietti.
"Ciao Marinette!"
"Ahh!"
"Ti ho fatto saltare di nuovo?"
"Mi compari sempre dietro la porta dell’armadietto! Certo che mi fai spaventare!"
"Come va? Come mai ieri non hai risposto ai miei messaggi? mi sono preoccupato."
"Scusami me ne sono accorta tardi. Ma avrei risposto oggi alla tua domanda..."
"Ne hai parlato con le nostre amiche? Ti ho visto chiacchierare con loro prima. Ho visto che ti abbracciavano."
"Certo che no! Non avrei mai svelato il nostro segreto."
"Ma prima o poi dovremo dirglielo, non pensi? Non capisco perché hai vergogna di dire loro la verità. Potrei offendermi, sai?"
"Andiamo avanti così ancora per un po’. Sto aspettando il momento giusto."
"Ma non possiamo nasconderlo all’infinito. Anche io non ho ancora detto nulla a Nino ma comincia a sospettare qualcosa. Sono troppo spesso impegnato il pomeriggio per dedicarmi a lui e l’altra sera ho inviato a lui un messaggio destinato a te!"
"Spero niente di compromettente!"
"Per fortuna no. Ti mandavo solo il titolo di quel libro. Ma lui non capiva di che si trattasse e ha cominciato a fare mille domande."
"Devi stare più attento, Adrien" gli disse severa.
"Io non ti capisco. Non credo ci sia niente di male!"
"Dovrei dare troppe spiegazioni che non mi sento di voler dare, adesso. Specie con Alya non sono stata sincera dall’inizio e adesso è diventato un po’ complesso dirle tutto senza doverle spiegare un po’ di bugie passate. Quindi ho bisogno di tempo. E poi pensavo che potremmo far loro una sorpresa per il prossimo venerdì."
 
Chloé era rientrata negli spogliatoi a prendere gli occhiali da sole che aveva lasciato nell’armadietto prima dell’ora di ginnastica. Quando vide Adrien e Marinette sussurrarsi qualcosa con un tono di voce sospetto, drizzò le orecchie e ascoltò. Tutto quello che sentì le fece saltare i nervi.
 
Quei due nascondevano qualcosa di cui gli altri non potevano essere al corrente. Sentì distintamente che "non c’era da vergognarsi a dire la verità" “che era inutile nascondersi ancora" e che “speravano di non aver mandato messaggi "compromettenti".
 
Il sangue le salì alla testa. Il suo bellissimo Adrien poteva mai avere una tresca con l’odiata Dupain-Cheng? Doveva scoprire di piú. Si mise a fissarli e pedinarli per i successivi due giorni di scuola ma non vide nulla di sospetto. Ognuno si comportava esattamente come al solito. Eppure, era certa di ciò che aveva sentito. Allora sguinzagliò Sabrina che, approfittando di un momento di distrazione di Marinette, le prese il telefono per poi rimetterlo repentinamente a posto dopo aver letto l’ultimo messaggio che i due si erano mandati: - l’appuntamento per oggi é alle 17 e 30 al solito posto. Passo a prenderti o ci vediamo lì? -
Chloé era disgustata. Adrien invitava Marinette a uscire. Che gli era preso? Era forse impazzito? Con tutte le ragazze a suo livello che c’erano in giro usciva con la piú insignificante in assoluto? Decise di parlargli. Lo avrebbe fatto per il suo bene.
 
Alla fine della lezione lo strattonò per il braccio e lo tirò da parte. Cominciò a parlargli seriamente ma con il suo solito piglio presuntuoso e con il ditino indice piazzato davanti al viso.
"Mio caro Adrien, come tua piú sincera amica devo dirti che so quello che stai facendo e non posso approvarlo. I nostri genitori hanno sempre sperato che tra noi potesse nascere un forte sentimento e non dubito che in futuro succederà. Capisco anche che tu voglia cominciare a fare delle esperienze ma siamo persone di un altro livello, noi. Per il momento, quindi, devo metterti in guardia contro certe piccole arrampicatrici sociali."
"Chloé non so davvero di cosa tu stia parlando" rispose lui, sorpreso anche per il linguaggio sprezzante e snob che l’amica aveva utilizzato.
"So tutto Adrien. Non mentirmi. E voglio che tu sappia che lo dirò a tuo padre se non smetterai di avere certe frequentazioni."
"Cosa? Pensi che io riesca a fare qualcosa di nascosto senza che mio padre lo sappia?!" rise Adrien.
"Sa dove vai questo pomeriggio con Dupain-Cheng?"
"Certo che lo sa! Come fai a saperlo tu, piuttosto?" Il suo viso era attaccato a quello dell’amica e il piglio era scocciato.
"Diciamo che mi preoccupo per te e per puro caso ho sentito dire a te e a Marinette che dovevate tenere nascosto qualcosa a noi altri."
"Chloé, sai tenere un segreto?" Si guardò intorno Adrien
"Certo che so tenere un segreto? Ne Dubiti?"
"Si ne dubito, a dire il vero. Ma voglio fidarmi di te. Io e Marinette stiamo seguendo un corso di fotografia di un grande fotografo americano. É molto impegnativo e abbiamo molti appuntamenti pomeridiani e incontri di pratica."
"Non hai una storia d’amore con lei allora!?" bisbigliò Chloè sollevata e lo abbracciò.
Adrien la spinse lontano da sé come al solito e continuò "Promettimi di non farne parola con nessuno. Marinette non vuole che gli altri compagni di classe lo sappiano. Vorremmo far loro una sorpresa per la prova di metà anno. E io voglio rispettare la sua volontà."
"Non siete fidanzati allora?"
"Chloé" alzo la voce Adrien. "Concentrati sulla promessa che devi farmi. NON.DIRE.NIENTE.A. NESSUNO. Ripeti?"
"Non dire niente a nessuno...va bene, se non siete innamorati sono piú sollevata."
Adrien sbuffò e si allontanò.
Sapeva di aver fatto male a dire la verità a Chloé ma sperava che lei sarebbe stata discreta. E soprattutto sperava così di evitare guai piú grossi come bizzarre telefonate ai giornali per rendere pubblica una storia d’amore inesistente che avrebbe fatto arrabbiare fan, amici e genitori.
Ma poi perché doveva essere così strana una storia tra lui e Marinette? Andavano così d’accordo! Lui in effetti non aveva mai pensato a questa possibilità seriamente. Un po’ per via della sua cotta per Ladybug, un po’ perché Marinette non si era mai mostrata effettivamente presa da lui. Certo, a lui lei piaceva e lui piaceva a lei, era evidente: i balbettii, le foto in camera…ma non le sembrava una ragazza innamorata. Lo evitava invece che cercarlo ed era sempre in imbarazzo con lui. Non aveva dimenticato di quella volta che voleva accompagnarla a casa e lei aveva rifiutato perché preferiva fare qualcosa altro di imprecisato tipo mangiare il riso? - non si ricordava bene -.
Sembrava più in soggezione che innamorata, in realtà, ma comunque, al momento si stavano divertendo tanto e questo corso li aveva resi ancora più amici.
 
In realtà il loro rapporto era cominciato a cambiare dopo la telefonata alla fine della giornata al luna park. Quella, infatti, era stata la prima di una lunga serie. Avevano finalmente rotto il ghiaccio.
Marinette non considerava più tabù mostrarsi gentile e affettuosa con Adrien e lui non trovava più tanto strani i suoi discorsi a volte sconclusionati. All’inizio si trattava di chiamarsi per scambiarsi compiti o impressioni su un argomento di studio o l’altro. Marinette era piú precisa di Nino nel prendere appunti e il suo contributo era molto piú utile per Adrien. Poi piano piano nelle loro chiamate o messaggi presero a parlare degli impegni lavorativi di lui e di quelli in pasticceria di lei. Dei loro sogni e delle loro paure. Ogni tanto parlavano anche di Papillon e di come si sarebbe mai potuto sconfiggerlo e quando, di conseguenza, il discorso cadeva sui due eroi parigini Adrien stava ben attento a nominare Ladybug il meno possibile mentre Marinette si mostrava sempre molto entusiasta del gatto nero.
Questo rendeva felici entrambi: Marinette smetteva di essere gelosa della sua controparte a pois perché non la percepiva più come troppo perfetta rispetto alla sua forma normale e lui era contento che la sua controparte in nero potesse non essere considerata sempre e solo uno sbruffone.
 
Angolo dell’autrice: Vi mancava Chloè? Eccovela col suo solito modo di fare. Ma in fondo non è colpa sua…è che la disegnano così!
Grazie a tutti quelli che continuano a leggermi e che hanno inserito la storia tra le preferite e le seguite. A presto!
   
 
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