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Autore: lmpaoli94    08/10/2018    0 recensioni
Il mondo che tutti gli abitanti del mondo dei pokémon stava misteriosamente cambiando.
Una guerra, capitanata da uomini potenti, stavano distruggendo la felicità di ogni singola persona che credeva in un futuro roseo insieme a quelle creature speciali.
Chi avrebbe potuto cambiare il destino in un futuro in cui non si vedeva un briciolo di speranza?
Chi avrebbe riconsegnato il mondo ai pokémon e agli esseri umani come un tempo?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Isola Cannella ore 00:09
Le luci che contornavano le poche case ricostruite dopo la disastrosa eruzione vulcanica, si spensero una dopo l’altra.
Il silenzio regnava sovrano in quell’isola posta all’estremo sud della regione di Kanto.
Se non fosse per l’arrivo di alcune persone completamente incappucciate e scortate da guardie vestite di nero.
Senza fare il minimo rumore, gli individui misteriosi furono fatti accomodare all’ultimo piano della Villa Pokémon, un edificio abbandonato dopo che negli anni passati erano stati fatti esperimenti scientifici illegali.
< Capo, ci siamo tutti > fece una guardia a Giovanni.
< Molto bene. Chiudi immediatamente tutte le vie d’accesso al quarto piano della villa. Mi sono spiegato? >
< Certamente. >
< Se vedi qualcuno aggirarsi per la zona, uccidilo all’istante. >
< Ma capo, credo che sia una decisione alquanto avventata. >
< Non discutere i miei ordini e fai quello che ti ho detto > ringhiò Giovanni con voce acuta e perentoria.
< Sì. Mi scusi > replicò frettolosamente la guardia raggiungendo i suoi compagni al piano terra.
Dopo che si erano radunati tutti dinanzi al tavolo, Giovanni si posizionò a capotavola ordinando a tutti i presenti di levarsi il cappuccio.
< Buonasera, signori e signore. Mi dispiace avervi fatto chiamare con così poco preavviso e per aver usato metodi di sicurezza poco ortodossi, ma era mia premura parlare di voi questa sera stessa. >
Mentre Giovanni faceva il suo discorso di benvenuto, notò che nella sala c’erano due posti vuoti.
< Vedo che tra gli assenti abbiamo il capopalestra di Plumbeopoli Brock e la capopalestra di Celestopoli Misty. >
Irritato per questa mancanza, Giovanni chiamò subito i suoi scagnozzi per farsi dare spiegazioni.
< Mi dispiace capo, ma non li abbiamo trovati né nella loro abitazione e nemmeno nella loro palestra. >
< Hai provato a dire a qualcuno se li aveva visti? >
< Sì. Ma nessuno sa dove posso essere finiti. >
< E di Ash Ketchum? Che cosa mi dici di lui? Non vorrei che fossero ripartiti insieme a lui per scombinarmi i piani ancora una volta. >
< Ne dubito, Capo… L’ultima volta che abbiamo visto Ash Ketchum si trovava ad Altopiano Blu ed era completamente solo. >
< E adesso? Dove si trova? >
< Purtroppo abbiamo perso le sue tracce qualche giorno fa’. >
< Rintracciate immediatamente quel ragazzino! Devo sapere ogni suo singolo movimento. >
< Sì, capo. >
< Mettimi subito in contatto con la Silph spa. >
< Ma capo, la vostra riunione? >
< I presenti possono aspettare! Fai quello che ti ho detto! >
Spaventato dagli urli del suo capo, la recluta compose il numero privato dell’ufficio dell’azienda.
< Ufficio di Giovanni. In questo momento è assente. Ma se volete lasciare un messaggio… >
< James, sono io. >
< Ah, mi scusi capo. Non l’avevo riconosciuta. >
< Devi farmi un favore urgente… Mediante i nostri venditori, voglio sapere se hanno visto i due capipalestra Brock e Misty. >
< Provvedo subito alla vostra richiesta. >
< Richiamami immediatamente se li trovi, d’accordo? >
< Senz’altro. >
Dopo aver riagganciato la chiamata, Giovanni tornò al tavolo della Villa Pokémon.
< Giovanni, va tutto bene? >
< No, LT. Surge… Questa doveva essere una riunione che avrebbe riunito tutti i capipalestra della regione… Non posso sopportare che ci siano assenti. Non dopo quello che credo di fare. >
< Il suo nuovo piano ha riscosso grande successo tra di noi > disse Blaine con voce stridula < Peccato che non tutti l’abbiano accolta. >
< Blaine ha ragione > s’intromise Koga < Se Brock e Misty sono assenti, è perché sono dei vili traditori e appoggiano quel ragazzino che ci ha sconfitti tutti conquistando le medaglie della regione. >
< Ma adesso la musica sta per cambiare > mormorò Sabrina < Ash Ketchum non sarà più un problema per nessuno… Non ora che i miei poteri psichici aumentano sempre di più. >
Mentre i capipalestra della regione di Kanto si scambiavano accenni di concordo, la giovane allenatrice dei pokémon d’erba Erika rimase in silenzio per tutto il tempo.
< Qualcosa non va, Erika? > domandò Giovanni attirando la sua attenzione.
< No, Giovanni. È solo che sono molto stanca. A quest’ora sono già a dormire da un po’ visto che il giorno dopo mi devo svegliare di buon mattino. >
< Vorrà dire che ti sveglierai più tardi, allenatrice di pokémon d’erba… Anche perché i tuoi pokémon di tipo erba/veleno ci servono per fare degli esperimenti. >
< Cosa? >
< Victrebeel e Vileplume sono perfetti per iniziare il nostro esperimento di clonazione. >
< Aspetti un momento! > fece Erika alzando i toni < Noi non avevamo concordato nessun esperimento! Lasci subito andare i miei pokémon. >
< Mi dispiace Erika, ma è troppo tardi. >
I due pokémon di Erika furono rinchiusi in capsule per iniziare il processo di clonazione.
< No! Così farete del male ai miei pokémon! >
< Non ti preoccupare, Erika. Ti prometto che non sentiranno alcun male. >
Il procedimento che avrebbe portato alla vita le due figure identiche, non andò a buon fine.
< Che diavolo è successo? Perché Vileplume e Victrebeel non si sono clonati? >
< Mi dispiace capo, ma la macchina ha avuto qualche problema > gli spiegò un sua scienziato.
< Mi avevate detto che era pronta! Perché questo intoppo?! >
< Non so cosa dirle, capo. Eppure ieri funzionava. >
Cercando di placare la sua rabbia, Giovanni fece liberare i due pokémon di Erika.
< Meno male che non vi è accaduto nulla > mormorò la ragazza tirando un sospiro di sollievo.
< Recluta, fai riportare la macchina alla Silph per applicare modifiche. >
< Sì, Capo. >
Nel mentre lo scienziato addetto alla macchina della clonazione stava cercando di aggiustarlo, Giovanni lo prese in disparte per sbatterlo al muro.
< Sai benissimo che io non sopporto questi intoppi, idiota di uno scienziato. >
< Mi dispiace. Davvero. Non so cosa sia accaduto… >
< Ah no? Molto bene… Io invece so cosa accadrà a te. Nidoking, scelgo te! >
Il pokémon terra/veleno di Giovanni si ergeva in tutta la sua forza.
< Hai definitivamente concluso il tuo compito, sciocco di uno scienziato. >
< NO! >
Il povero essere umano fu completamente spazzato via dalla forza di un perforcorno di Nidoking, sotto gli sguardi attenti dei presenti.
< Erika, vieni un attimo nella stanza accanto con me. Devo parlarti in privato. >
Con il cuore che gli martellava in gola, Erika acconsentì alla richiesta del capo del Team Rocket.
< Siediti. >
Erika non sapeva cosa dire.
Dopo aver assistito alla scena del povero scienziato, anche lei aveva paura di morire.
< Per questa notte ti lascerò in vita, Erika… Ma sappi che i tuoi atteggiamenti non mi soddisfano affatto. >
< Mi scusi, Giovanni… Vedere i miei poveri pokémon rinchiusi in quelle capsule… >
< Era per una buona causa… Una causa che purtroppo non è andata a buon fine. Ma come puoi ben vedere, i tuoi pokémon sono in perfetta salute. >
< Mi dispiace ancora. Non so cosa mi sia preso veramente. >
Nel mentre i due stavano conversando, Giovanni si alzò dalla sua postazione per ritrovarsi di fronte alla giovane allenatrice indifesa.
< Mi raccomando, Erika. Io mi aspetto molto da te. Presto il mio piano di raggruppare tutti i pokémon catturati e selvatici in un nuovo ordine mondiale dove solo le creature vincenti potranno sopravvivere e distruggere tutti i deboli, sarà finalmente realtà. È solo questione di tempo. >
< Certo, Giovanni. Noi non vediamo l’ora. >
< Molto presto parlerò anche con tutti gli altri capipalestra… Chi sarà dalla mia parte, verrà ricompensato a dovere. Mentre quelli contro di me, verranno tolti di mezzo all’istante. Questa è una promessa… Tu da che parte vuoi stare, Erika? >
< Dalla sua, Giovanni. >
< Molto bene. È quello che volevo sentire dire… Adesso tu e tutti gli altri capipalestra potete tornare nelle rispettive città. La riunione è conclusa. >
Da qualche parte nei cieli di Hoenn ore 02:27
Ash stava sorvolando insieme al suo Charizard il grande Porto di Alghepoli.
Era una nottata tranquilla e senza vento.
Mentre era impegnato a guidare il suo pokémon, Ash ripensava a come riuscire a rintracciare la mente di quel folle piano.
“Non permetterò mai che accada l’irreparabile tra le razze di pokémon… Fosse l’ultima cosa che faccio.”
Il giovane allenatore di pokémon era arrabbiato con il mondo.
Doveva salvare ancora una volta tutti i pokémon e tutti gli esseri umani.
Una missione molto più ardua e difficile delle altre.
< Più veloce, Charizard! Dobbiamo raggiungere la città di Plumbeopoli. >
Ma purtroppo il suo viaggio s’interruppe all’istante a causa di uno stormo di Noctowl che volavano nella zona.
Il pokémon di Ash dovette atterrare immediatamente tra Forestopoli e Porto Alghepoli.
“Ci mancavano pure i Noctowl…”
Ma non fu l’unica notizia spiacevoli di quella notte.
Ad attenderlo a terra, un gruppo di poliziotti circondò il giovane allenatore e il suo pokémon.
Charizard stava cominciando a spazientirsi.
Ci volle tutta la calma di Ash per farlo stare tranquillo.
< Charizard, ritorna nella sfera > gli ordinò l’allenatore.
Il gruppo di poliziotti, armati di torce e in compagnia dei Migthyena fissava intensamente il ragazzo.
< Che cosa volete da me? >
< E’ molto raro trovare un giovane allenatore come te sorvolare queste zone a quest’ora della notte… Dov’è che stavi andando? >
< Me ne stavo tornando a casa, agente. Mi chiamo Ash Ketchum e sono originario di Biancavilla. >
< Ash Ketchum? > domandò una guardia sorpresa < Sapevo che la tua faccia non mi era nuova. Ti ho visto in tv! Alla Lega del Pokémon di Kanto.  >
Nel ripensare a quell’avvenimento trasmesso in tv in tutto il mondo, Ash fu colto da un senso di dispiacere.
< Se non ricordo male sei stato sconfitto da un giovane allenatore come te nei quarti di finale. >
< La storia che lei ha visto in tv è molto diversa da quella che posso raccontare io. >
< Che intendi dire? >
< Agenti, credo che abbiate preso il ragazzo sbagliato… >
< Come agenti di polizia della regione di Hoenn siamo tenuti a controllare ogni area del cielo… >
< Per quale motivo? >
< E’ una questione che non ti riguarda, ragazzo. >
< Generale, secondo me questo ragazzo deve sapere > intervenne un poliziotto.
< No, Warren. Le nostre indagini devono rimanere segrete. >
< Ma se davvero lui è tornato… >
< Non aggiungere altro! > gridò il generale.
Con sguardo confuso, Ash assistette a quella scena rimanendo in completo silenzio.
< Stai facendo un lungo viaggio per ritornare a casa… scusami se ti abbiamo interrotto. >
< Non c’è nessun problema, agente. >
Nel guardare gli sguardi di quegli agenti di polizia, Ash capì che avevano bisogno di aiuto.
< Generale? >
< Che cosa c’è? >
< Per qualsiasi aiuto… >
< No, Ash Ketchum. Un civile non può immischiarsi in affari molto più grandi di lui. Mi dispiace. >
< Va bene. Come preferisce lei > disse infine Ash Interrompendo la conversazione e riprendendo il suo viaggio insieme a Charizard.
< Generale, secondo lei abbiamo fatto bene… >
< Teniamo d’occhio quel ragazzo… Più avanti potrebbe tornarci molto utile. >
Monte Luna ore 03:23
Brock e Misty avevano deciso di alloggiare in una casetta circondata tra le grotte del Monte Luna.
Il suono dei Clefary non avrebbe mai disturbato il loro sonno.
Se non fosse…
< Chi è? > domandò il proprietario della pensione dopo che qualcuno continuava a bussare alla sua porta.
Sentendo i rumori soffocati provenire dalla sua camera, Brock si alzò dal suo letto per andare a vedere cosa stava succedendo.
Dalla finestra non riuscì ad intravedere niente.
Era troppo buio là fuori e non c’era niente che si illuminava a parte la luna piena nel cielo.
< Chi siete voi? > domandò terrorizzato il proprietario vedendo entrare due individui alti e poco raccomandati.
< Stiamo cercando due persone che alloggiano qua dentro. >
< Nella mia pensione non ci alloggia nessuno> ribatté il proprietario senza sapere cosa dire.
< Non le conviene dirci le bugie… Potrebbero accaderle delle cose molto dispiacevoli… >
Preso dalla paura e dallo sconforto, il vecchio proprietario della pensione si mise da parte facendo passare i due individui.
Una volta che raggiunsero il piano superiore dove stavano le camere, controllarono tutte le stanze.
Fortunatamente, Brock e Misty riuscirono a scappare prendendo un’uscita secondaria.
< Brock, che cosa succede? Perché stiamo fuggendo come due ladri? >
< Ti spiego tutto più tardi. Adesso corri e non fiatare. >
Ma la loro fuga si era interrotta ancor prima di cominciare.
Fuori dalla pensione ad attenderli, c’era Giovanni insieme ad un gruppo dei suoi scagnozzi.
< Dove stavate andando così di fretta? >
Misty e Brock rimasero terrorizzati nel vedere chi avevano davanti.
< Credevate di farla franca e di non venire ricercati? Mi dispiace tanto, ragazzi miei… ma la vostra fuga finisce qui. >
< Non puoi costringerti a non seguire le tue idee, Giovanni! >
< Tu dici, Brock? Allora non mi conosci a dovere. >
I due ragazzi furono circondati e catturati.
< E’ inutile ribellarsi. Tanto non servirà a niente. >
< Adesso che cosa vuoi farci? > domandò Misty con tono ferreo.
< Per il momento vi rinchiuderò nella mia azienda… poi si vedrà. Il mio piano del nuovo ordine mondiale spazzerà via tutti i ribelli come voi. >
< No! Non ci riuscirai mai! > gridò Brock.
< Questo è tutto da vedere. Portateli via! > ordinò Giovanni prima di rimontare sul suo elicottero personale e tornare alla base.
   
 
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