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Autore: _Akimi    09/10/2018    3 recensioni
[AquaWoman - Writober]
"«Un tempo quest’isola era un rifugio d’amore.»
Diana lo esclama affondando lo sguardo nel mare cristallino; segue la linea dell’orizzonte e le pare di rivivere l’infinita storia umana e tutto ciò che di affascinante gli uomini hanno regalato a questi granelli dorati.
«Ma ora è luogo di morte e paura.»
Aggiunge lui, rovinando la visione idilliaca che Diana, forse ancora alle volte idealista, ha di ciò che la circonda - non può smettere di credere, anche se non vuole screditare il comprensibile pessimismo del compagno.
Vorrebbe potergli dire che gli uomini sono più di violenza e pregiudizi, ma ricorda anche lei le tristi fotografie di bambini e adulti riposare per sempre sulla superficie indifferente dell’acqua.
Il solo pensiero l'addolora, come se ognuna di quelle morti fosse la perdita di una persona a lei vicina.
«Ciò che stai facendo, Arthur, loro lo ricorderanno per sempre.»"
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Curry, Diana Prince
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ápeiron


Arthur ha una casa vasta, una dimora che non ha limiti di lingua o di cultura - è ovunque nel medesimo momento, ma allo stesso modo non è da nessuna parte perché sulla terra non si vedono né l’ombra dei suoi passi né i suoi sarcastici sorrisi.
Arthur è nelle onde che si increspano a Tampa, in Florida, e poi ancora più in là, vicino a quelle che Diana conosce come colonne d’Ercole, nell’Europa che tanta acqua ha da offrire ad un solitario com’è lui.
Ed è proprio nel vecchio continente che si incontrano - casualmente, questa volta su una spiaggia silenziosa dell’isola di Lesbo - e l’amazzone accenna un sorriso poiché è passato molto dall’ultima volta che hanno combattuto fianco a fianco.
Sa perché ora è qui e non in nessun’altra parte al mondo - Arthur Curry è dove le persone hanno bisogno di lui, i sofferenti, i dimenticati; usa le sue abilità per salvarli dalla forza indomabile e cieca della Natura e mostra un ghigno sarcastico non appena si accorge di avere una spettatrice.

«Un tempo quest’isola era un rifugio d’amore.»
Diana lo esclama affondando lo sguardo nel mare cristallino; segue la linea dell’orizzonte e le pare di rivivere l’infinita storia umana e tutto ciò che di affascinante gli uomini hanno regalato a questi granelli dorati.
«Ma ora è luogo di morte e paura.»
Aggiunge lui, rovinando la visione idilliaca che Diana, forse ancora alle volte idealista, ha di ciò che la circonda - non può smettere di credere, anche se non vuole screditare il comprensibile pessimismo del compagno.
Vorrebbe potergli dire che gli uomini sono più di violenza e pregiudizi, ma ricorda anche lei le tristi fotografie di bambini e adulti riposare per sempre sulla superficie indifferente dell’acqua.
Il solo pensiero l'addolora, come se ognuna di quelle morti fosse la perdita di una persona a lei vicina.
«Ciò che stai facendo, Arthur, loro lo ricorderanno per sempre.»
È una carezza quasi impercettibile, un gesto inusuale tra di loro, ma non per Diana; non le interessa quante scaglie dorate Arthur usi per difendersi, come sia affilato il suo tridente o quanto minaccioso voglia apparire con i tatuaggi a segnare la sua pelle.
Sfiora il dorso della sua mano, si aspetta un rifiuto, ma per la prima volta rimane fermo - non si allontana dalla realtà, incontrando i suoi occhi senza più nascondere nulla.
«Non è mai abbastanza.»
«Una vita in più salvata è sempre una vittoria, lo sai.»
Si limita ad un mugugno confuso - Diana capisce che non ne vuole più parlare, che ha assistito a troppe malignità in questi luoghi - e nel sacro silenzio, le bacia con insolita gentilezza le dita - pensando a quanto forti siano le braccia e le mani delle affascinanti amazzoni.

Solo gli dei potevano dare vita ad un essere sublime quanto letale.

«Spero che il trucco con cui ti pasticci la faccia sia resistente all’acqua, donna meraviglia.»
«Proviamo a scoprirlo.»
Arthur lascia sulla sabbia l’impronta del suo passaggio e Diana ora sa, seguendolo, che ogni angolo del mondo può essere chiamato casa.

 
  
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