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Autore: lisi_beth99    10/10/2018    1 recensioni
Dopo essere usciti dal Labirinto, Lane e i suoi compagni d'avventure dovranno affrontare le sfide della Zona Bruciata. Avranno a che fare con gli Spaccati e con la W.C.K.D.
Ma questa è solo una parte della storia! Lane e Newt affronteranno alcune difficoltà, la fiducia potrebbe scarseggiare... l'Eruzione potrebbe mettersi fra loro... Come affronteranno le sfide? Rimarranno uniti?
Scopritelo leggendo!
// SEQUEL DI: LOVE LIVE REMEMBER \\
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Live, Fight, Win'
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Rimasti soli, non avevo né il coraggio né la voglia di guardare in faccia i miei compagni. Temevo che Newt fosse rimasto risentito da ciò che gli avevo detto poco prima e sapevo che tutti erano ansiosi di sapere di mia madre.
-Lane? – domandò delicatamente il mio ragazzo. – Scusa per prima. – sussurrai continuando a fissare un punto sulle montagne. – Vuoi parlarmene? – continuò il biondo senza avvicinarsi. Io scossi la testa – Devo delle spiegazioni – mi voltai a guardare Newt, Minho e Frypan negli occhi – A tutti, devo delle spiegazioni… - abbassai lo sguardo. Sarebbe stata dura… e me ne avrebbero dette di tutti i colori per la storia del mio contagio. In quel momento però mi sembrava giusto che sapessero.
-Bene, Madeleine, raccontaci tutto! – il solito tono scherzoso di Minho mi fece alleggerire il macigno che si era depositato sul mio cuore.
Ci allontanammo dal fulcro dell’accampamento, andandoci a sistemare su delle rocce un po’ più in alto del resto. I ragazzi si sedettero, anche se Newt mostrava segni di agitazione non poco evidenti.
-Allora… - cercai di tergiversare per trovare il modo di cominciare quel discorso. – Iniziamo dal principio. La dottoressa Mary Cooper, mia madre, lavorava per la W.C.K.D. ed era convinta di ciò che facevano. Era stata assegnata ai laboratori presenti attorno al Labirinto in cui siete stati mandati voi. Si è occupata lei della maggior parte delle vostre analisi e dei vostri controlli. Io vivevo con lei negli alloggi del personale, sono cresciuta lì e non ho mai messo piede fuori dal perimetro sicuro… - mi schiarii la voce cercando il modo di continuare. I ragazzi mi fissavano senza parlare, come ipnotizzati. – Poi un giorno tutto cambiò. Mia madre arrivò, dicendo che era tutto sbagliato. Si era resa conto che W.C.K.D. non stava facendo le cose in modo giusto… Il giorno seguente svanì nel nulla, portandosi con sé delle attrezzature rubate dai loro laboratori e lasciando me nelle grinfie della Page. – a quel punto le facce di Minho e Frypan lasciarono trapelare la sorpresa per quell’affermazione ed un guizzo di comprensione attraversò i loro occhi. Newt, dal canto suo, sapeva già e non poté fare a meno di trasmettermi il suo amore con un semplice sguardo.
-La Page decise di usarmi come cavia da laboratorio facendomi iniettare sostanze di diverso tipo. È così che ho sviluppato una certa resistenza al veleno dei Dolenti e al liquido per cancellare la memoria… Però – e lì mi concentrai sul volto di Newt – la prima volta che volevano portarmi a fare esperimenti, diciamo così, un ragazzo mi salvò e mi aiutò a scappare. E quel ragazzo lo fece molte altre volte; in realtà continua a farlo anche oggi. – un sorriso mi si dipinse sul viso e gli altri due ex Radurai si voltarono a guardare il biondo che stava arrossendo leggermente. – Amico! – esclamò Minho dandogli una manata sulla spalla destra – Non sapevo vi conosceste già. – disse Frypan restando più calmo.
-In realtà ci conosciamo tutti da prima della Radura. Voi non ve lo ricordate ma W.C.K.D. vi addestrò prima di mandarvi nel Labirinto. Vi insegnarono ad usare le armi, a combattere e a usare la strategia. Volevano vedere se alcune cose di quello che apprendevate vi sarebbe rimasto anche dopo la cancellazione della memoria o se avreste scordato tutto. –
Minho a quel punto mi interruppe – Ma anche tu sai usare le armi. Ce l’hai dimostrato con Janson… Anche tu dovevi essere mandata nel Labirinto? – io scossi la testa – Ho imparato guardando i vostri addestramenti. Ero troppo pericolosa per la W.C.K.D. da permettermi di imparare come tutti voi. Dopo un po’ di tempo iniziarono a mandare i primi ragazzi nel Labirinto. Io fui spostata nella centrale di controllo. Il mio compito era di sorvegliare i ragazzi ma, quando Alby si trovò difronte a un Dolente che avevano fatto uscire apposta, lo manomisi portandolo a schiantarsi contro una parete e distruggersi. Alla Page non piacque molto e, visto che non era la prima volta che cercavo di sabotare i loro piani, aveva deciso di spedirmi in un altro Labirinto. Qualcuno – e mi voltai per fissare nuovamente il mio ragazzo – li convinse che ero più controllabile se rimanevo nei laboratori e si offrì, in cambio, di essere mandato nel Labirinto. Perché tu l’abbia fatto ancora non mi è chiaro… - Newt mi guardò come se fossimo da soli in un luogo sicuro, lontani dal pericolo e dalla W.C.K.D. – Perché ti amavo già allora. – disse senza esitazione. Il respiro mi si mozzò in gola e temetti di non essere in grado di continuare il mio discorso. – Anch’io. – dissi solo. Poi mi voltai verso gli altri due che passavano lo sguardo da me a Newt e sorridevano divertiti dalla scena.
-Andiamo avanti con la storia? – chiese Minho soffocando una risata.
-I ragazzi continuavano ad essere spediti nel Labirinto, uno ad uno. Io e Thomas cominciammo a pensare ad un piano perché sapevamo benissimo che non era quello il modo di trovare una cura all’Eruzione. Dopo un po’ si unì a noi anche Teresa. Lei era ancora convinta che W.C.K.D. fosse buono e avesse buone intenzioni… poi riuscimmo a convincerla e iniziò ad architettare un piano con noi. A quanto pare però, Thomas aveva già iniziato a metterne in pratica uno tutto suo con mia madre… E dopo poco, fu spedito assieme a voi nella Radura. Sentii qualcuno dire che la Fase 1 sarebbe finita a breve e capii di dover agire ma Teresa non volle ascoltarmi e fu mandata anche lei da voi. Quello stesso giorno tentai di introdurmi all’interno del Labirinto passando dalla porta da cui siamo usciti poi. Ovviamente mi fermarono prima che ci riuscissi e mi mandarono nella Gabbia. La mia memoria è riaffiorata in fretta per via di tutte le volte che avevo avuto quel liquido in circolo. È per questo motivo che svenivo così spesso… - Newt allora fece per alzarsi – Direi che il resto lo conosciamo tutti. – ma io lo fermai – C’è ancora una cosa che dovete sapere… - mi schiarii la voce mentre il mio ragazzo mi lanciava uno sguardo preoccupato e si risedeva. – Quando Winston ha tentato di spararsi e io l’ho fermato… Lui mi ha ferita. – a quel punto abbassai quel tanto il collo della maglietta per permettere la visuale sull’ormai cicatrice delle unghie di Winston. – Dannazione Lane! – esclamò il biondo alzandosi di scatto e venendo a controllare la ferita – Tranquillo, sono guarita. È per questo che stavo male i giorni scorsi… Io sono stata infettata e sono guarita. Ciò significa che sono immune, circa… Prima non volevo offenderti, ma avevo promesso a Brenda di aiutarla. Lei sapeva ciò che mi è successo… Scusami Newt. – lui rimase immobile a fissarmi negli occhi – Tu non mi hai detto di esser stata infettata. – disse solo, voltandomi poi le spalle.
-Se lo avessi fatto? Cosa avrei ottenuto? Ti saresti preoccupato, ci saremmo rallentati e tutti avrebbero temuto il peggio, intaccando la nostra missione di trovare il Braccio Destro! –
-E cosa avresti fatto se fossi peggiorata? – quasi urlò il biondo. Frypan si alzò per farlo ragionare –Andiamo amico. Lo sai che sei iperprotettivo se si tratta di Lane. Prova a capirla… - io mi avvicinai maggiormente – Avevo già messo in conto di non sopravvivere. Appena avessi dato cenno di peggiorare vi avrei detto la verità e mi sarei allontanata dal gruppo. Ho cercato di essere di peso il meno possibile per tutti voi… Ho sbagliato, lo so. Ma lo rifarei se fossi certa di fare il bene di tutti voi. Specialmente il tuo, Newt. – mi voltai e decisi di lasciarlo da solo a pensare ma non feci molti passi che la sua voce mi raggiunse – Cerchi sempre di aiutare tutti tu. Provi a fare in modo che le persone stiano bene con loro stesse anche se hanno fatto cose orribili… Ma a te quando pensi? Hai appena ritrovato tua madre e non hai la minima intenzione di rivolgerle la parola se non per farle pesare ciò che ha fatto. Non ti sentiresti meglio a perdonarla? Tu hai un’opportunità che tutti noi non abbiamo. Perché non sfruttarla? – mi guardò rimanendo molto serio, non mi sarei mai aspettata che da quella discussione uscisse mia madre…
-La mia situazione non è come le vostre. Voi siete stati strappati alle vostre famiglie, io sono stata abbandonata da mia madre. E questo non posso perdonaglielo proprio… Ora scusatemi, ho voglia di restare un po’ sola. -.
Nessuno mi fermò, il che fu un bene perché davvero avevo bisogno di alcuni attimi per pensare. Quello che aveva detto Newt era vero: io avevo ancora mia madre, magari avrei potuto provare a riallacciare un rapporto…
Arrivai in cima ad una piccola vetta e vi trovai Teresa intenta a guardare l’orizzonte.
-Ciao. Anche tu hai bisogno di schiarirti le idee? – domandai andandomi a sedere accanto alla mora. Lei non spostò lo sguardo – Sì, sai… Guardo questo accampamento e non vedo altro che gente sola che cerca di fare gruppo anche se ha poco in comune… Stanno tutti scappando da una piaga che si potrebbe curare se solo tutti capissero gli sforzi e i sacrifici che ci sono da fare… - fu allora che capii che stava ancora parlando della W.C.K.D.
-Ancora con questa storia? Ti ricordo che hanno cercato di ucciderci e che tuttora ci danno la caccia! – esclamai alzandomi. – Tu non capisci Lane! Loro stanno cercando una cura per un virus che sta uccidendo chiunque! Ti tortura e ti lascia agonizzante… Tu lo sai quello che è successo a mia madre. Perché non capisci che Loro stanno tentando di porvi fine? – aveva una lacrima che premeva per uscire. – Hai ragione Teresa. Io non capisco. Non capisco perché tu ti stia ostinando così tanto… - mi allontanai lasciandola lì. Non avevo più voglia di discutere con lei… Capivo che ciò che aveva visto da bambina l’aveva traumatizzata: vedere la propria madre cavarsi gli occhi non è un bello spettacolo. Ma anche lei aveva vissuto le mie stesse esperienze e aveva visto le stesse cose che mi avevano portata a capire che W.C.K.D. non è buono. Perché lei non lo capiva?
   
 
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