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Autore: ArrowVI    10/10/2018    0 recensioni
L'Arcadia, un luogo idilliaco dove chiunque vive in tranquillità ed armonia, la nazione con meno criminalità e la qualità di vita migliore fra tutte...
Fino a quando rimani all'interno delle mura della sua capitale.
Dietro la facciata di "Nazione perfetta", si cela un lugubre teatro dove chi non è considerato utile alla nazione viene rapidamente allontanato, un mondo dove coloro che sviluppano abilità speciali sono considerati demoni e prontamente eliminati.
Si dice che la luce della speranza possa nascere anche nei luoghi più bui... Sarà veramente così?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 4-6: Effetto Farfalla

 



In tutta onestà, non so perché non riuscii a rispondergli.

Ciò che avevano detto... Lo capivo. 
Compresi perfettamente le loro ragioni e, sotto certi versi, i loro metodi e ideali andavano in linea con ciò che io, nel mio subconscio, avevo sempre voluto fare.

Ciononostante, però, rimasi in silenzio a fissare quella mano con una stranissima sensazione in corpo...
Ci misi molto tempo a capire cosa fosse l'origine di quella sensazione.


Quando sollevai il mio sguardo, fissai intensamente quell'uomo negli occhi senza proferire parola.


~ Accetterai? ~
Sentii dire improvvisamente da quella voce.

<< Non lo so. >>
Risposi a entrambi.

<< Capisco. Non ti biasimo, non è una decisione semplice. >>
Mi rispose Evans, abbassando la mano.

<< Voglio tu sappia che io non ho intenzione di obbligarti. Qualunque scelta tu voglia prendere, io l'accetterò. In ogni caso, però, non posso fare a meno ma ricordarti che il tuo dovere è quello di prendere una decisione di cui, in futuro, tu non debba pentirti. >>
Continuò, attirando la mia attenzione con quelle parole.

<< Sono disposto ad attendere ventiquattro ore. Prenditi pure questo tempo per decidere il tuo futuro, considera ogni singola possibile conseguenza. E tieni bene a mente che, se ti unirai alla nostra causa, per loro tu sarai un criminale. Le cose potrebbero andare male da un momento all'altro, senza preavviso, e tu dovrai essere pronto ad affrontare qualunque ostacolo ti si metterà davanti. Tieni a mente che potresti ritrovarti a ferire persone, o assistere a questo genere di scene senza poter fare niente per aiutare quelle persone. Prima di prendere qualsiasi decisione, ragiona su ogni singola conseguenza, come ti ho già detto. Ma tieni bene a mente che non devi pensare solo alle conseguenze che avranno effetti su te stesso, ma anche ciò che potrebbe accadere alle persone intorno a te. Vedrai persone ferite, non importa quale decisione prenderai oggi. Ma ciò che puoi cambiare, è da che angolo guarderai queste cose. Proverai a cambiare le cose? Rimarrai a guardare, senza prendere alcuna decisione? Tornerai dai militari, e ti unirai a loro? Scegli il tuo destino, ma fai molta attenzione. L' "Effetto Farfalla" può cambiare il futuro partendo anche da eventi che sono, all'apparenza, di poco conto. >>
Concluse, dandomi poi le spalle.



Dopo quelle sue parole, lasciammo tutti il suo ufficio.
Non appena fummo fuori, Jeanne si lanciò su di me, abbracciandomi.

"Sono così felice sia andato tutto bene!"
Furono le parole che mi disse.

Poco dopo, Jeanne chiese a Mist di farle da guida.
Nonostante la mia titubanza e le mie preoccupazioni, Jeanne riuscì a convincermi di non preoccuparmi.

"Ho già passato del tempo con Serilda."
Mi disse.

"Ora vorrei conoscere un po' meglio Mist e questo posto!"
Continuò.


Non capisco tutt'ora come facesse a essere così spensierata...
Sapeva dove fossimo, e non credo non avesse capito in che genere di situazione eravamo coinvolti.

Esplorare quel posto, in quella situazione, non faceva altro che dare loro più motivi per tenerci rinchiusi, in caso non avessimo accettato la loro offerta.
Dopotutto, più scoprivamo su quel posto, più pericolosi diventavamo per loro.

Avere troppe informazioni in quelle circostanze, non faceva altro che giocare a nostro sfavore. Erano un'arma a doppio taglio che loro potevano usare contro di noi in qualunque momento.

Mentre la guardai allontanarsi insieme a Mist, il quale accettò l'offerta di Jeanne senza farsi troppe domande, istintivamente pensai alla cella in cui mi avevano rinchiuso.

Già mi immaginavo il peggio...

"Sapete troppo di noi, ormai. Non possiamo lasciarvi andare, potreste rivelarvi un pericolo."
Avevo paura di sentire queste parole provenire da Mist o Evans.


Improvvisamente, sentii qualcuno darmi un colpetto nella spalla.
Mi voltai verso quella persona rapidamente.

<< Uh? Cosa è quel muso lungo? >>
Mi domandò Serilda, con un ghigno divertito stampato in volto.

<< Ti interessa? >>
Le risposi a tono.

<< Non devi preoccuparti. Mist non toccherà la tua ragazza neanche con un dito. >>
Mi disse, facendomi l'occhiolino.

<< Non è la mia ragazza, mi sembra di avertelo già detto. E no, è l'ultimo dei miei problemi, al momento. >>
Le risposi, voltandomi del tutto verso di lei, fissandola con uno sguardo innervosito.

<< Ohh? E quale sarebbe il "primo" di questi problemi, eh? >>
Mi chiese subito dopo, divertita.

<< Sai essere davvero odiosa, quando vuoi, eh? >>
Le domandai, con tono infastidito.

Serilda mi rispose ridacchiando.

In quell'istante mi diede le spalle, facendomi poi segno di seguirla.

<< Perché dovrei seguirti? >>
Le chiesi, senza fare neanche un passo in avanti.

In quell'istante Sera si voltò leggermente verso di me, guardandomi con la coda dell'occhio.

<< Oh, stai pure qui se vuoi. Non mi interessa. >>
Mi rispose, sollevando leggermente le spalle.


Sbuffai, ma decisi di seguirla.
Non sapevo come muovermi li dentro, dopotutto. 


<< Quindi, cosa hai intenzione di fare? >>
Mi domandò, mentre mi faceva strada per quei lunghi corridoi.

<< Non lo so. Mi piacerebbe fare qualche domanda a questi "volontari" di cui il tuo capo ha parlato. >>
Le risposi.

<< Dovresti scendere di un piano, però, per trovare qualcuno. Questa sezione della base è, di norma, vuota. C'è solo l'ufficio di Evans. >>
Mi rispose, senza voltarsi, continuando a camminare.

<< Come mai questa scelta? >>
Le chiesi, incuriosito da questa cosa.

<< Non ne ho idea. Evans preferisce la solitudine, suppongo. >>
Fu la sua risposta.
Dal suo tono, non mi sembrò stesse mentendo.

Sbuffai.

<< Qualcosa ti turba? >>
Le sentii domandare.

<< Userete le informazioni che otterremo contro di noi? >>
Non appena le feci quella domanda, Serilda si bloccò di scatto, voltandosi poi verso di me.

<< Cosa vuoi dire? >>
Mi chiese, con espressione confusa.

<< Insomma, se facessi domande alle persone nella base e venissi a sapere informazioni importanti e poi dovessi rifiutare la sua offerta? Ci lascerete andare, nonostante ci sia il pericolo che queste informazioni possano cadere in mano ai militari? >>
Le spiegai.

In quell'istante una espressione sorpresa apparve nel volto di Serilda.

<< Oh! >>
Esclamò, guardandomi con occhi spalancati.

Rimasi in silenzio per qualche secondo, confuso e sorpreso dalla sua reazione.

<< Cosa?! >>
Le domandai, non riuscendo a capire la ragione del suo stupore.

<< Quindi non sei un idiota! >>
Esclamò.

La sua risposta mi lasciò di stucco.

<< E io che credevo tu fossi uno di quei classici "tutto muscoli e niente cervello". Sono scioccata, non me l'aspettavo... >>
Continuò.

<< Stai mettendo a dura prova la mia pazienza, stronzetta. >>
Le dissi, digrignando i denti e stringendo i pugni.

Serilda ridacchiò.

<< Can che abbaia non morde.
~~ >>
Canticchiò, dandomi poi le spalle e riprendendo a camminare.

Titubante, ripresi a seguirla.

<< Quindi? Vorresti farmi qualche domanda, prima che arriviamo al mio laboratorio? >>
Mi domandò subito dopo.

<< Si. Perché stiamo andando li? >>
Le chiesi.

<< Mist probabilmente riporterà la tua amica li, quando avrà finito di farle fare il giro turistico. >>
Mi rispose, senza voltarsi.

<< Come fai a esserne sicura? >>
Le domandai, sorpreso dalla sua sicurezza.

<< Conosco Mist meglio di chiunque altro. >>
Rispose.

<< Da quanto tempo sei in contatto con Evans? Ci si può fidare di lui? Mi viene difficile dare fiducia a qualcuno che è la copia sputata di Levyathan. >>
Le domandai, di nuovo.

<< Da parecchio tempo, in realtà. Sono entrata nella fazione di Evans un po' prima di Mist. E si, mi fido ciecamente di lui. Non ha importanza che sia il gemello di quel mostro. >>
Mi rispose, senza esitazione.

<< Fa sempre quel genere di discorsi? Non mi piacciono le persone logorroiche. >>
Continuai, subito dopo.

<< Parli del discorso sul "decidere cautamente"? Fa sempre quel discorso, quando chiede a qualcuno di seguire la sua causa. Molti non sanno neanche cosa sia l' "Effetto Farfalla" di cui parla. >>
Mi rispose, continuando a darmi le spalle.

<< Tu sai cosa sia? >>
Mi chiese subito dopo, voltandosi leggermente verso di me.

<< Blake una volta me ne aveva parlato. >>
Le risposi, posando il mio sguardo su di lei.

Una espressione incuriosita apparve nel suo volto.

<< Blake? Chi è? >>
Domandò.

<< Un mio compagno. Eravamo insieme alla capitale prima che... Insomma. >>
Le risposi.

<< Capisco. Quindi sai cosa sia l'Effetto Farfalla? >>
Mi domandò subito dopo, dandomi di nuovo le spalle.

<< Più o meno le informazioni basilari. Blake era solito dire che "la storia è come le nervature di una foglia". Secondo lui non esiste un singolo futuro: ogni scelta che prendiamo, per quanto insignificante possa essere, determinerà in quale di questi futuri noi finiremo. Alcune decisioni potranno essere più importanti di altre, altre invece potrebbero non significare nulla, ma noi non possiamo saperlo. Blake ha sempre detto che l'Effetto Farfalla potrebbe cambiare radicalmente il corso della storia, anche partendo da un evento insignificante come il cogliere un fiore. >>
Le dissi.

<< Oh, è così poetico e romantico! >>
Esclamò Serilda, con uno strano tono.

<< Ma si, praticamente quello è l'Effetto Farfalla. Eventi semplici, all'apparenza insignificanti, a lungo andare potrebbero avere effetti devastanti nella storia. Questo è esattamente perché noi non siamo rimasti a guardare. Se il battito d'ali di una farfalla può causare un tifone dall'altro lato del pianeta, non vedo perché le nostre azioni non possano, un giorno, dare i risultati a cui noi ambiamo. >>
Non appena finì di parlare, si fermò di colpo.

<< Siamo arrivati. >>
Dopo aver pronunciato quelle parole svoltammo in un angolo.

Mi ritrovai davanti una grossa porta metallica scura, senza maglia o serratura.
Nel muro adiacente alla porta notai uno strano dispositivo.

C'era una strana tastiera numerica verde con un piccolo macchinario in cui si poteva inserire una carta magnetica.

Serilda prese rapidamente una strana scheda grigia dalla tasca, inserendola nel macchinario, poi scrisse qualcosa nella tastiera.

Improvvisamente la porta davanti a noi cominciò a salire lentamente verso l'alto, scomparendo poco dopo nel soffitto, permettendoci di entrare all'interno della gigantesca stanza.


Non appena entrammo, Serilda si voltò rapidamente verso di me, aprendo le braccia e sorridendo.

<< Benvenuto nel mio laboratorio, Yuushi Hikari. >>
Esclamò.


Sarò onesto: non avevo mai visto qualcosa del genere in vita mia.

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Fine del capitolo 4-6, alla prossima con la fine del volume 4!

 

   
 
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