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Autore: lisi_beth99    11/10/2018    1 recensioni
Dopo essere usciti dal Labirinto, Lane e i suoi compagni d'avventure dovranno affrontare le sfide della Zona Bruciata. Avranno a che fare con gli Spaccati e con la W.C.K.D.
Ma questa è solo una parte della storia! Lane e Newt affronteranno alcune difficoltà, la fiducia potrebbe scarseggiare... l'Eruzione potrebbe mettersi fra loro... Come affronteranno le sfide? Rimarranno uniti?
Scopritelo leggendo!
// SEQUEL DI: LOVE LIVE REMEMBER \\
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Live, Fight, Win'
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Dal luogo in cui ero andata a “nascondermi” potei vedere mia madre uscire dalla tenda dove avevano portato Brenda. Decisi di non fare nulla. Forse, alla fine, non avevo tutto questo coraggio… Ma ancora non riuscivo a perdonarla. Per colpa sua mi avevano torturata, usata come cavia e spedita in una sorta di incubo.
La W.C.K.D. era solo stata causa di innumerevoli morti e distruzione. Era nata con buoni propositi ma ora… Come si poteva ancora ritenerla buona? Teresa non sembrava aver cambiato idea nemmeno di una virgola, ancora li difendeva.
-Aspetta! – dissi ad alta voce alzandomi dalla roccia su cui mi ero sistemata. Stava fissando l’orizzonte… e se aspettasse qualcuno? Mi chiesi mentre cominciavo a correre verso i ragazzi che non si erano spostati da dove li avevo lasciati. La mora stava tramando qualcosa, me lo sentivo.
La sera stava calando portandosi dietro quel leggero tepore dei raggi del sole e lasciando un freddo umido e pungente.
-Dov’è Thomas? – domandai arrivando in cima alle rocce, la voce lasciava trapelare la mia preoccupazione. – Lì – rispose Minho indicando un punto poco distante dove sapevo esserci Teresa – è andato da Teresa. Perché? –
Come immaginavo… - Non c’è tempo per le spiegazioni. Ora noi – ma non finii la frase perché il rumore di un elicottero ci fece alzare lo sguardo al cielo.
Pochi istanti dopo apparve il velivolo che sganciò un razzo esplosivo sull’accampamento, illuminandolo a giorno.
-Che caspio? – Newt, come se avesse dimenticato tutto quello che era successo poco prima, si fiondò al mio fianco.
Più in basso la gente urlava e correva da ogni parte. Molti presero fucili e armi di ogni tipo, preparandosi all’imminente scontro. In pochi secondi eravamo nella mischia anche noi. Vince ci fece segno di armarci e corse in direzione di alcuni suoi sottoposti. – Chi sono? – chiese un ragazzo sui quindici anni. – W.C.K.D. – risposi senza enfasi mentre seguivo i miei amici.
Diversi elicotteri si posizionarono sopra all’accampamento e i soldati di W.C.K.D. si calarono fra i ribelli. Iniziarono a sparare ai ragazzi che fuggivano quelle loro cariche elettriche, rendendoli inermi.
C’era il caos più totale. Io mi guardavo attorno cercando di individuare Thomas o chiunque fosse di mia conoscenza. Proprio allora notai mia madre spingere alcuni ragazzi per portarli in salvo. Un uomo dietro di lei fu colpito e Mary si fermò per aiutarlo. No! Pensai mentre un soldato le si avvicinava minacciandola con la sua arma. Non ci pensai nemmeno. Scattai nella loro direzione impugnai bene la pistola che tenevo in mano e la puntai contro il soldato. Presi la mira. – Madeleine no! – urlò mia madre stesa ancora a terra, ma io non la ascoltai e premetti il grilletto. La pallottola si andò a schiantare contro il giubbotto antiproiettile dell’uomo, facendolo cadere al suolo. – Tesoro… - sussurrò lei rimettendosi in piedi e abbracciandomi. – Stai bene? – chiese allontanandomi quel tanto da guardarmi in viso – Certo. Tu? – risposi cominciando a correre verso Newt che mi guardava preoccupato mentre stava in piedi accanto ad un fuoristrada del Braccio Destro. Impugnava un fucile e, assieme a Frypan, Minho e Vicne, cercava di tenere a bada gli uomini di W.C.K.D.
Non arrivai mai a quella vettura. Un altro soldato sbarrò la strada a me e mia madre costringendoci a fermare. In quello stesso istante una carica elettrificata fu lanciata nel fuoristrada e tutti furono percorsi da scariche elettriche. – No! – urlai cercando di raggiungerli, ma l’uomo di fronte a me mi colpì con il calcio della sua arma in testa e crollai al suolo.
Quando rinvenni, la prima cosa che mi raggiunse fu la voce di Janson che chiedeva dove fosse Thomas. Ciò significava che era riuscito a scappare. Avrebbe potuto venire a salvarci…
Provai a muovere le braccia, scoprendo di avere le mani legate dietro alla schiena. – Lane! – sussurrò Minho, mi accorsi solo allora che ero su un fianco, sdraiata tra lui e Newt. Uscendo dallo stato di torpore riuscii a mettermi in ginocchi come tutti gli altri. Con lo sguardo cercai mia madre. Era poco lontana da me, accanto a Vince e mi guardava con un briciolo di sollievo negli occhi.
-Stai ben? – mi chiese il biondo guardandomi la fronte che sentivo pulsare. – Sì dai, anche se vorrei picchiare quella stronza! – sibilai riferendomi a Teresa.
-Sono qui! – la voce di Thomas fece girare tutti i presenti. – Non ti muovere. – gli intimarono due soldati mentre si avvicinavano.
Lo portarono da Janson che lo guardò soddisfatto – Thomas! – disse mentre gli dava un pungo in pieno stomaco. Lo fece mettere in fila accanto a noi. Perché si era fatto prendere per me era un mistero, ma speravo avesse qualche piano dei suoi per farci scappare tutti.
-Perché non sei scappato? – domandò Minho che era il più vicino al moro. – Sono stanco di scappare – rispose serio l’altro.
-Siamo spacciati… - sussurrò Newt accanto a me. – Hey – lo guardai sorridendo in modo da infondergli un po’ di speranza – Siamo già stati in situazioni da cui non credevamo di uscire… ma siamo arrivati fin qui. Ce la caveremo anche questa volta. –
In quell’istante apparve una Berga, una sorta di aeroplano con due eliche potenti che riuscivano a sollevare tutto il peso del velivolo. Atterrò di fronte a noi e vi uscì la dottoressa Ava Page, in un suo classico abito completamente bianco, preceduta da varie guardie.
-Sono tutti? – domandò la donna a Janson che si affrettò a rispondere –La maggior parte, ma saranno abbastanza. –. La dottoressa diede una rapida occhiata ai giovani inginocchiati – Iniziate a caricarli. – ordinò cominciando ad avanzare verso di noi.
I suoi soldati si affrettarono ad eseguire gli ordini, iniziando a portare i giovani nei vari velivoli. La Page fece cenno di far avvicinare Thomas – Ciao Thomas. – disse solo continuando ad osservarlo.
Teresa fece la sua comparsa scortata da un paio di uomini della W.C.K.D. – Sono felice che stai bene. – la Page si rivolse alla mora con una voce più dolce del solito.
-Che cosa? – domandò stupito Frypan. – Puttana! – sibilai io disprezzante.
-Ma che significa? – Newt la fissava disgustato. Ciò significava che aveva già capito tutto. – Lei sta con loro. – rispose Thomas e io mi permisi di aggiungere – Li ha chiamati lei. Non è vero Teresa? – il suo nome mi creò un conato in fondo allo stomaco. Tutti si erano fidati di lei, Thomas in primis. Ed ora era stata proprio lei a tradirci.
-Oh, Teresa ha un’alta considerazione del bene più importante. Una volta recuperata la memoria, era solo questione di tempo… -
-Mi dispiace… - disse la mora in sua difesa – non avevo altra scelta. Questa è l’unica strada. –
Avrei voluto saltarle addosso. – Smettila con queste idiozie. Trovare una cura torturando e sfruttando dei ragazzi non è il modo corretto! – gridai e un soldato mi afferrò per un braccio per impedirmi di muovermi.
-questo è solo un mezzo per arrivare a un fine. Non mi importa di cosa pensiate di me. Io non sono un mostro, sono un dottore. Ho giurato di trovare una maledetta cura. Ad ogni costo! Ho solo bisogno di un po’ più di tempo. – disse la Page, guardandoci ad uno ad uno, come per cercare di convincerci.
-E più sangue. – mia madre si fece avanti dal resto del gruppo. L’altra la guardò quasi con compassione – Ciao Mary. Speravo tanto di rivederti. Ma mi dispiace che sia in queste circostanze. – ma mia madre non si fece intimorire dal modo in cui parlava la Page – Anche a me dispiace di molte cose. Ma non questa! Almeno ho la coscienza pulita. – mi lanciò uno sguardo di scuse. Io le risposi con un sorriso. In fondo l’avevo perdonata appena l’avevo vista aiutare Brenda. Era cambiata, o forse era scappata perché era già cambiata…
-Anch’io Mary. – disse solo Ava. Uno sparo riempì l’aria.
Una chiazza di sangue imbrattò la camicia a scacchi di mia madre in pieno torace. Janson le aveva sparato. – Mamma… - sussurrai senza poterci credere. Vidi il corpo di mia madre accasciarsi al suolo con Vince che la teneva fra le braccia.
Non riuscii a muovermi, mi cedettero solo le gambe e Newt fece appena in tempo a prendermi. – No – singhiozzai nascondendomi nell’incavo del suo collo.
-Scusa Lane. Ma andava fatto. – disse senza emozioni la donna – Forza Janson, carica i ragazzi e sbarazzati degli altri. – non la vidi ma sentii che si stava allontanando.
Poi temetti che fosse giunta la fine.
   
 
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