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Autore: Re i    13/07/2009    0 recensioni
Bloody Party..la festa sadica della vita.
Risate, risse, nausee e canzoni.Nella vita di Nami c'è tutto questo..tra volpi e teppisti incalliti, in un party frenetico di follia <3
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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d Capitolo 5

Dirty Dirty Fuckers.



In terrazza troviamo quasi tutti i ragazzi e anche qualche faccia nuova..
Hisa si ferma ad osservare le new-entrys mentre io mi accendo una sigaretta -se esiste un gruppo di sostegno giuro che mi iscrivo seduta stante- e butto la cartella per terra senza la minima grazia..
-Hey tu- mi rivolgo ad un ragazzino che non ho mai visto prima - non ricordo di averti invitato..alza i tacchi e subito- dico gelida
-Nami datti una calmata..l’ ho portato io..no problem ya ya- snocciola cantilenando un tizio che nè io nè Hisa possiamo vedere..
Credo si chiami Asano..secondo anno..una gran testa di cazzo..
Muovo pochi passi verso di lui e senza dargli tempo di registrare il mio gesto lo afferro per il colletto minacciosa
-Da quando le regole le fai tu eh?chi cazzo ti credi di essere?-
-Nami..capo..- vacilla -avevi detto che dovevamo allargare la banda..e così..-
-Così hai pensato di non farti i cazzi tuoi, ecco cosa hai fatto..non voglio mocciosi nel mio gruppo..tantomeno gente che agisce senza informarmi-
Silenzio..
Tutti guardano la scena irrigiditi..Hisa è in un angolo insieme a Tastu, percepibilmente infastiditi
-Dì ai tuoi amichetti di levarsi dalle palle ora o vi prendo a calci nel culo..sono stata abbastanza chiara?-
-Limpidissima..- mormora mentre fa cenno, ad almeno 5 facce che non conosco, di sloggiare.

Nessuno parla più e io calcio di sotto una lattina di birra
-Capo..- si fa avanti Himura
-Se..-
-Le chiedo scusa a nome di tutti noi..le abbiamo mancato di rispetto..- dice mentre tutti accennano un piccolo inchino
-Chiudiamola qui, adesso..che non si ripeta..-
Riprendo respiro e mi calmo.
-Dobbiamo concordare una strategia dati gli ultimi avvenimenti..proposte?-
Hisashi rompe il silenzio -Io un’ idea ce la avrei..-
Lo guardo e abbozzo un sorriso -..ti ascolto-





-Ey Tacchan!- chiamo mentre tutti si congedano
Lo strafigo dagli occhi verde smeraldo si volta..
-Mio bellissimo Sensei, ai suoi ordini- fa il cretino
Gli tiro una manata sulla nuca e gli sorrido -piantala..parli come un soldatino-
-Non è quello che siamo?- continua a sfottermi
-Cretino..non sei mio subordinato..ne lo sarai mai-
-Lo so piccola Nami, dimmi tutto- sorriso.
-Senti..- mi mordicchio il labbro attirando la sua attenzione sul piercing -mi accompagneresti in un posto?-
Lui mi guarda sorpreso e accenna un dolcissimo sorriso -Dove?-
-Poi ti spiego- sorrido mentre lo precedo e ci dirigiamo per le scale

Apro la porta e mi sfilo le scarpe
-Trashh mee- canto in screaming
Mi dirigo verso la cucina per farmi un caffè quando mi blocco..
Silenzio..
In questa casa non c’ è silenzio..
Mai..
Il timore che il criceto sia deceduto mi balena alla mente..
Salgo gli scalini come una furia spalancando la sua, la mia e la stanza di Dharma..
Nulla..
Devo avvertire Misato?chiamare il WWF?
I criceti possono essere in via d’ estinzione?
Merda ieri ho spento la TV quando hanno passato GeoNews..Forse non avrei dovuto..

DRIN DRIN DRINNN
Con un balzo afferro il telefono e quasi mi ammazzo -Kei????-
-Nami???- la voce di Misato mi trapassa il cervello
Cazzo..
-Hey ciao..come procede il lavoro?- cerco di divagare
-Nami hai appena urlato il nome di mia figlia..non ti sarai persa Keiko vero?non sei scema verooo????- urla in preda al panico
-Ma che vai a pensare..- e ora che mi invento? -è che..mentre ho risposto..il criceto ha fatto cadere il mio portatile e l’ ho rimproverato..si..-
La bevi vero?
-Cavolo mi hai fatto prendere un colpo..senti me la passi al volo che devo andare ad una cena con i pezzi grossi dell’ azienda?-
-Si è chiusa in bagno- sparo secca
-Cosa?-
-Aveva paura mi arrabbiassi..-
Fisso una riproduzione di Picasso in trans
-Dille di uscire per l’ amor del cielo Nami!!!- si altera
-No perché..l’ hai viziata Misato..- deglutisco -non dovresti andarci così leggera con lei..è in un’ età delicata..ed ha bisogno di regole-
COSA CAZZO STO’ DICENDO??
Silenzio..
Ora mi ammazza lo sento..
-Sai Nami..- eccola che parte -pensavo non ti preoccupassi per gli altri..del resto sei sempre stata una ragazza autosufficiente e che tende a fare sempre di testa propria..sei cresciuta da sola, ma non ti sei mai aperta a qualcuno..sono felice che ti sia affezionata a  Keiko..probabilmente hai ragione..grazie per prenderti cura di lei-
Cosa???????
-Ma ti pare..-
Sono shoccata..
-D’ accordo..beh..in questo caso io vado..mi raccomando, l’ affido a te..-

Resto con il telefono in mano per circa 30 secondi..
Oh merda..oh santissima merda…
ME LA AFFIDA???IO NON SO’ NEMMENO DOVE SIA LA SUA BAMBINA!!!

-Allora?- mi chiede la volpe con aria scocciata
-Allora che Dharma?- mi scaldo
L’ ho trascinato in strada appena rientrato per aiutarmi a cercarla..questo cretino ci ha messo una vita per arrivare..
Tiri supplementari ha detto..questa sarebbe la sua scusa???
-Da dove cominciamo?-
Si..bella domanda..
-Stiamo calmi..dove può scappare una bambina di 9 anni alle otto di sera?-
-Se non lo sai tu..- sbotta sarcastico
-Senti biondina..Sua madre mi ha telefonato un’ ora fa e se mi guardi attentamente puoi vedermi sudata fradicia..l’ ho cercata d’ dappertutto e se non la ritrovo alla svelta, oltre a farmi sbattere fuori da Misato, potrebbe succederle qualcosa..perciò fatti venire in mente una fottuta idea e smettila di incolparmi in silenzio-

Mi accascio sull’ altalena del parco giochi, abbassando la testa.
-Non ti stò incolpando- pronuncia a voce bassissima
-Non me ne frega un cazzo..sono preoccupata da morire..se le succedesse qualcosa io..- mi fermo, colpa di un nodo alla gola che non mi fà proseguire

Prende posto vicino a me e resta in silenzio..
-Non le succederà niente-
-Come fai a dirlo eh?- rialzo la testa rabbiosa -Cosa cazzo ne sai me lo dici??-
Senza nemmeno accorgermene l’ ho afferrato per la maglietta, urlandogli contro
Lui si limita a guardarmi negli occhi tranquillo.
-Perché non lasceresti che le facciano male-
Gli lascio la maglietta e mi volto verso l’ oscurità che cala minacciosa..
Alla luce dei lampioni scorgo due figure familiari..
Mitchi mi rivolge un sorriso stupido, mentre tiene per la mano Kei con i ginocchi sbucciati e pieni di sangue
Non faccio in tempo a parlare che corro verso di loro, stringendo il mio criceto in un abbraccio..
Chiudo gli occhi e la tengo ancora stretta..
-Tata..scusa..io..- singhiozza
-Stai bene?-
E’ l’ unica cosa che riesco a dire..
-Io..avevo visto un gatto e l’ ho seguito..non so per quanto..poi..ho inciampato e..-
-E io stavo venendo da te- conclude Hisa dolce -L’ ho trovata per strada e l’ ho portata da un dottore per vedere se aveva qualcosa di lussato..è OK-
Gli rivolgo uno sguardo stupido ed apparentemente incolore, ricambiato da un occhiolino
Mi alzo voltandomi verso Kaede, ma lo vedo in lontananza, mentre si incammina in direzione di casa..

-Forza zuccherino- dice Mitch prendendo in braccio Keiko -Opplà..andiamo a casa-
-Si Hisa kun- sussurra abbozzando un piccolo sorriso dolorante
-Zia Nami vieni con noi?- mi riscuote l’ “ex” teppista che mi ha appena salvato la vita, così mi incammino insieme loro, con mille pensieri in testa..


-Dorme?- sussurra Mitch quando mi vede uscire dalla stanza
-Ah..si..-
-Allora vado..- sorride
-Hisa..io..grazie..- mugugno senza un senso
-Mi ricompenserai in modo adeguato- spara gonfiandosi, salutandomi con la mano
Sotto il mio sorriso, va via.

Scendo le scale e trovo Kaede seduto sul divano in silenzio
Mi avvicino e mi siedo vicino a lui..
-Sono una stupida vero?- dico buttando la testa all’ indietro e chiudendo gli occhi, in attesa di una sua tagliente conferma
-Non lo sei-
Rimango in silenzio in stato di shock..
-Dharma avevi la possibilità di abbattermi e l’ hai sprecata?..non ci credo- dico abbozzando un sorriso senza aprire gli occhi
Senza aspettare una risposta che non mi darà, appoggio la testa sulla sua spalla e sibilo soltanto
-Grazie anche a te Dharma-
Lui non mi dice né di levarmi, né che sono assurda..
Semplicemente rimane seduto, mentre i nostri respiri danzano ritmicamente a tempo..


____________________




Il giorno dopo si rivela un delirio.
Appena scesa dal letto comprendo il mio errore..
Keiko non la finisce di cantilenare una canzoncina idiota che le hanno insegnato a scuola, Dharma mi ignora completamente e Hisa non si presenta a scuola..
E io sono qui che compilo un grafico per valutare il modo migliore di farla pagare a quell’ idiota..
Quando barro decisa la casella “affogamento” il professore mi guarda spiazzato..
Dio che palle.
Cosa darei per un gin tonic..




FUCK ME FUCK ME HONEYYYY!!!!!FUCK ME FUCK ME FUC..
Cazzo!
Sfilo dall’elastico delle coulotte il mio terzo cellulare della settimana, mentre continua a gracchiare un motivetto distorto
-Chi cazzo ti ha dato questo numero?- ringhio nell’ apparecchio, dopo aver interrotto un’ interessantissima lezione di letteratura inglese, che diciamocelo, mi sbatte meno di zero
Il supplente mi guarda, rivelandomi un’ apertura oculare a dir poco disumana..minchia riesco a vedergli le vene da quaggiù
Figo!
-Nami..- una voce strascicata dall’ altra parte dell’ apparecchio mi rivolta le budella -Nami..mi dispiace io..-

No!

-Dove sei?- lo pronuncio in un sussurro, talmente impaurita da non riuscire a mettere a fuoco la situazione, solamente il mio sesto senso ha la decenza di avvertirmi che qualcosa non torna
-Io..Takedo..-
-TI HO DETTO DI DIRMI DOVE CAZZO SEI PER DIO!- scatto in piedi urlando, tanto per non dare dell’ occhio
-Al Jungle..dietro, uscita secondaria- l’ immagine che mi si para feroce davanti agli occhi mi fa incazzare come una iena a digiuno
-Arrivo subito- sentenzio categorica prendendo la cartella e ficcandomi il foglietto nel gambaletto arrotolato
-Namichan scu..- tossisce..probabilmente sangue
-Ho detto che stò arrivando- chiudo la comunicazione secca, con una mezza rotazione di polso, la porta scorre tra i binari prima una volta, poi un’ altra
Nessuno mi ha detto nulla, come al solito.
Cagasotto..una parola per definire 18 persone, divertente

-Che fai?..- voce atona, di chi sarà mai?
Non lo cago minimamente, impegnata come sono a scardinare l’armadietto di Mitsui, non ricordando bene la combinazione
-Non puoi fare questo casino in corrido..-
SBOM
L’anta di ferro cade a terra in un tonfo , seguita dalle mie mani, che veloci estraggono dall’ armadietto una mazza di legno massiccio -pino?-
Dharma finalmente si zittisce e, quando comincio a camminare verso l’uscita, sento i suoi passi dietro i miei, secchi ed eleganti, scandire il ritmo della mia furente vendetta
-Che cazzo vuoi?- snocciolo senza smettere di camminare
-Ti seguo-
Dai..
-Motivo?- pronuncio distratta, sfilando dalla tasca superiore della mia cartella un coltellino macchiato, sotto le 4 dita, per questo ancora legale
-Giri con una mazza ed un coltello- mi informa da grande gentleman
-Sul serio?- apro il cancello con un calcio e accelero il passo, il locale non è lontano da questo buco di merda, ma preferisco non correre per non sottrarre al mio corpo energie utili
Barbie non si affatica a rispondermi, continuando a interpretare l’ eroico ruolo della mia ombra silenziosa, finchè entrambi non ci ritroviamo di fronte ad un locale di serie C, dal dubbio gusto estetico, posizionato in un angolo tra un Sex Shop ed un allibratore della mafia estera.


Alzo i miei occhi cerchiati di nero fino all’ insegna che scandisce a caratteri netti il nome del posto -riportandomi alla mente una simpatica canzone dei GunsNroses- respiro di naso e posiziono una mano sulla maniglia, senza abbassarla.
Dharma, ancora al mio fianco sembra non respirare, tanto è concentrato a fissare le mie dita, chiuse attorno all’anello di ferro

Revenge.

La mano destra si abbassa velocemente, facendo scattare una serratura logora, in un piccolo click.
Muovo un passo e mi ritrovo accecata dall’ oscurità di questo luogo che puzza ancora di birra e urina, fancendomi storcere il naso lievemente divertita, mentre la mano sinistra serra in preda ai muscoli involontari il legno liscio
Faccio mente locale per ricordare la piantina del posto, al buio si sa perdo metà del mio senso dell’ orientamento -che già di suo fa abbastanza schifo-
Ci pensa Dharma a farmi presente l’ idiozia del quadretto, prendendomi per un polso e avanzando verso quello che io sono sicura sia il cesso
Sbagliato.

Tastu giace come una bambola di pezza, tra i badili della spazzatura, al freddo e con un labbro spaccato
Rimango dall’ alto della mia posizione a fissarlo, senza un motivo reale, quasi schifata per quello che mi ritrovo a guardare.
Uno spettacolo non desiderato
I miei occhi si muovono da destra e a sinistra, impazziti, alla ricerca di una fonte di allarme
Codardi.
Schifossimi codardi.

-Namichan..- rantola, in una smorfia che mi permette di intravedere il suo perenne sorriso, anche in una situazione come questa
In due passi gli sono accanto, sollevandolo quanto basta perché la sua schiena poggi contro le mie ginocchia nude a contatto con la terra leggermente bagnata
-Senti dolore?- sussurro a due centimetri dal suo orecchio, tastando leggermente il suo fianco sinistro
Il volto si contrae per qualche secondo lasciando uscire dalle belle labbra, leggermente sporche e graffiate, un piccolo gemito che mi procura un brivido lungo i lombari
Gli scosto un ciuffo verde acido, malamente adagiato su un occhio, scoprendo un’ altro livido, ed un altro ancora
La rabbia stà montando, trabbocca dal mio sguardo e rende i miei movimenti meno delicati di quello che vorrei
-Kaede- lo chiamo per nome e quasi non lo sento avvicinarsi, silenzioso e perfetto com’è
-Rimani un secondo con lui-
Lo sento sospirare impercettibilmente, ma non mi interessa nonostante tutto
Percorro un breve sopralluogo dell’ edificio, un giro di ulteriore controllo in cerca di indirizzi o avvertimenti inutili, calcio una bottiglia contro un bidone e sferro un destro contro il muro in cotto, graffiandomi le nocche
Sono incazzata come una bestia, mi sento presa per il culo, hanno ridotto a un corpo dolorante uno dei miei e nessuno è rimasto ad aspettarmi
Continuo a ricercare uno scontro con il vento pestando violentemente un preservativo usato, mi mordo un labbro e torno sui miei passi, umiliata e vuota


Kaede mi accoglie con il suo sguardo gelido, accarezzando la mia figura freddamente
-Fanculo- mi sfugge dalla bocca, scivolando lungo la curva del labbro inferiore
-Nami..- mi accosto a Tatsu come una crocerossina DOC, pulendo i residui di terra dalla sua bocca
-Hanno detto qualcosa?-
Mi guarda.
Due pozzi verdi appena umidi mi spaccano quello che dovrebbe esserci al posto del cuore
-Che è solo l’ inizio.- flebile e strascicata la sua dichiarazione, la loro fine
-Muoviamoci- strappa l’aria Kaede, con la sua pragmaticità, sollevando il corpo del mio protetto e precedendomi nei passi
In questi momenti mi strugge l’aura di protezione e sicurezza che sembra emanare, talmente percettibile da essere quasi di conforto


-Dovresti dormire- sentenzia svogliato davanti alla TV che trasmette un documentario sui panda -che sia un appassionato?-
La luce dello schermo irradia il suo volto, indurendone i lineamenti nei suoi numerosi flash, potenti, che abbagliano i miei occhi non abituati alle radiazioni continue
Keiko giace addormentata sul petto di Dharma, rigirandosi ogni tanto per emettere qualche mugolio, nemmeno fosse un gatto, mentre lui non batte ciglio
Resto a guardare la statua greca che soggiorna sul mio tatami, quasi estasiata da tanto silenzio e perfezione, muta nella mia capacità contemplativa
E se provassi qualcosa per il tizio qui davanti..?

Nel momento in cui riesco a formulare un pensiero di questa portata illogica, mi sento la pancia in formicolio provocato dal suo sguardo che -finalmente- si è spostato dalle scimmie in pelliccia a me
-Cosa c’è?- chiede senza discostare il braccio dalla schiena di Keiko che, abbandonato su un corpo così candido, mi provoca sensazioni a dir poco oscene
Apro le labbra rosee pigramente, da cui non esce niente se non un rantolo che riservo al fortunato di turno nei momenti di piacere
I suoi occhi taglienti continuano a scivolarmi addosso, soffermandosi poco più poco meno nei punti ben definiti da Madre Natura
Un piccolo sorriso attraversa le sue iridi, un guizzo che indugia appena sulla sua bocca, morendo in una smorfia deliziosa
In questo momento sento che potrei rimanere a guardarlo fino alla fine della mia vita.
Stupida, stupida pancia che non vuole stare in silenzio
-Dha..Kaede- mi correggo in un sorrisino tagliente
-Nh?-

Me lo scopo.Qui.Con Keiko che gli dorme addosso.
Fanculo!Maledetto orgoglio.

I miei occhi sono accecati dalla perfezione delle sue labbra leggermente socchiuse.
Le mie orecchie uccise da un bip continuo, sordo, al pari di una sterile sala operatoria.
Le mani congelate, irrigidite, spente.
Il respiro accelera impedendomi di respirare normalmente e persino di vedere
Urlo nella mia testa, nel vano tentativo di uccidere quel barlume di irrazionalità che mi stà inondando.
Stò bruciando.

Mi accorgo di osservare il muro nel momento in cui sento una scia di fresco, sfiorarmi sulla destra.
Se n’è andato con il criceto tra le braccia.
Brava cogliona!
Clap Clap

Un’ occasione assolutamente perfetta nella sua distorsione di sentimento, buttata nel cesso, scaricata nelle fogne.
Chiudo gli occhi, nel buio, respirando piano il suo profumo involontariamente.
Ridacchio tra me e me, vuota ed euforica
Mi sento patetica, una bambolina da fotoromanzo forse un po’ troppo disillusa, spenta, marcia fino alle ossa.
Che importa?
Mi perdo in un sorriso fresco, ingenuamente bianco, abbracciandomi le gambe nude, abbandonandomi al nulla.



Ho un sussulto incontrollato nel momento in cui la mia pelle percepisce un corpo estraneo a contatto con la mia spalla.
Mi volto senza alcuna reminescenza di grazia, scontrando i miei occhi verde sporco (le lenti riescono a fare ben poco su degli occhi giapponesi) con i suoi, cristallinei, figli di una purezza glaciale, in cui non riscontro nessun’ ombra di incertezza.
Cosa hai in mente ragazzino?
Dimmi.

La presa si fa appena più decisa nel momento in cui decide di piegarsi sulle ginocchia per permettermi di guardarlo ad un’ altezza quasi normale, e non più da pigmea a basketman.
-Sei caldo..strano- mi scivola in una smorfia stupidamente fuori dalla bocca che richiudo rapidamente il secondo successivo
Cazzo.
Che cazzo fai?

Dha..Kaede..si chiama Kaede Accidenti!
Dicevo si..Kaede discosta la mano dalla mia spalla magra, lasciandomi ad una sensazione di stupido vuoto, altrettanto stupidamente riempito dal bruciore che mi invade l’ incavo collo-spalla.
Abbandona il capo accanto al mio collo, incurante del fatto che potrei staccarglielo da un momento all’ altro.
Ingenuità o sfrontatezza?

I suoi capelli di seta mi solleticano la pelle, a contatto quasi impercettibile con le sue labbra fresche, le sue ciglia che chiudono in una delicata immagine quegli occhi.
La cosa mi coglie talmente tanto in contropiede che rimaniamo fermi, come i più coglioni degli attori di OC, lui con la testa abbandonata sulla mia magra sporgenza, le braccia lungo i fianchi, il corpo rigido.
Solo quel breve contatto, che mi droga i circuiti al pari di una dose di Jimmy, il Reverendo.
-E’ così che ci si sente in Piccoli problemi di cuore?- sibilo in una risatina cattiva, incrociando il suo volto che si è appena sollevato, davanti ai miei occhi macchiati
-Nh?- mugugna senza un minimo movimento che possa scomporre quella perfezione lattea
-Buongiorno Dharma- concludo passandogli una mano fra i capelli, senza pensare, senza la minima esitazione, sorridendo un pochino, quasi sinceramente
-Ciao..- sussurra piano sul mio orecchio nella penombra del soggiorno
Il buio chiude alla vista esterna di qualunque spione una scenetta patetica, al limite del romantico, alle soglie della banalità.
La notte arriva, puntuale come mai ad avvolgere questo momento di debolezza che forse domani catalogherò come uno dei miei tanti sbagli.
Ma dopotutto..che importa?


__________

Mi sveglio di soprassalto, con una morsa allo stomaco indecifrabile.
Lascio vagare lo sguardo sul mio salotto, le tende spalancate ed il sole perfidamente puntato sulle mie palpebre assonnate
Affianco a me, nessuno.
Mi guardo nello specchio, espressione contrariata, capelli all' aria ed un occhio pesto di trucco
Me lo sono sognato, Fanculo!

Trascino la silhuette sino al balcone, imprecando un paio di volte contro l' accendino, che non compie esattamente il suo dovere.
Stupido inutile oggettino zebrato.

-Uccide-
Mi volto colta in flagrante, come una cleptomane nei suoi giorni peggiori: Dharma, si, è una visione che uccide.
Ad avvolgere la perfezione statuaria maschile, una canottiera stropicciata che mostra arti forti, muscolosi, modellati da ore di allenamenti estenuanti, che ricade con grazia sino all’ elastico dei pantaloni della tuta, leggermente abbassati sino a mostrare una minuscola porzione di pelle, bianca come la neve.
Il volto assonnato -che novità- e perfetto, attraversato da un leggero raggio di sole, illumina il volto del mio Dio personale.
-Ti sei alzato presto- farfuglio di fretta ignorando per mancata connessione sinaptica la precedente frecciatina
-Hn?- mugugna lanciando un’ occhiataccia al display luminoso che sovrasta un grattacielo della Fuji Film, parte del panorama oscuro verso cui siamo affacciati, vittima dell’ addensamento nuvoloso che minaccia la pacifica Kanagawa

Poi il suo sguardo indagatore torna a rimirare la mia Marlboro accesa, ed infine me.
-Che giorno è?-

Trattengo a forza una risata ed un commento acido e rispondo la cosa più stupida che mi viene in mente -Qualunque giorno vuoi che sia-
Lucifero mi scruta silenzioso, freddo e duro come il metallo

Senza lasciarmi tempo di riformulare una frase meno cretina, mi prende per un braccio, attirandomi a sé e alla sua bocca semiaperta.
Il contatto tra le nostre labbra è preceduto dal precipitare della mia sigaretta a terra, inerme, come sono io tra le sue mani in questo momento
Confusamente inerme, intorpidita dallo scorrere delle sue dita sulla pelle della mia schiena, che seguono abili la linea della colonna vertebrale sporgente.
-Mangi?- gli scappa sorprendentemente dalle labbra, appoggiate al mio collo
-Solo quello che mi piace- sentenzio mordendogli il labbro ferocemente, accompagnato da un gemito sottilissimo

-Zia?Zio?- strascica Keiko a piedi nudi e con la voce spezzata, fissandoci come se avesse visto Godzilla spuntarci alle spalle e demolire in un istante l’ intero quartiere.
-Scoiattolo?- mi esce insieme ad un ghigno sarcastico e soddisfatto

-..devo fare la pipì- mi spiega ad occhi sbarrati, ancora scombussolata
-Ricevuto-
Spontaneamente la prendo per mano dirigendomi verso il cesso, senza voltarmi, incurante di fornire una scusa di congedo all’ angelo della -mia- morte.

Keiko accucciata sulla tavoletta continua a non spostare gli occhi da me, che intanto raccatto un pacchetto di sigarette di serie C dal cassetto del mobiletto, squadrandolo abbastanza sospettosa.
Per principio non fumo cose sconosciute dal nome esotico, cibo scaduto.
Con un lancio rapido e calcolato, degno di Hisashi, lo cestino senza pietà, appoggiandomi al bordo del lavandino
-Ti sei ingoiata il Nilo?- ridacchio ricambiando il suo sguardo
-Zia Nami..- tentenna torcendosi le dita -Perché mangiavi la bocca a Zio Kaede?-
La sua espressione innocentemente disagiata mi permette di esplodere in una risata cristallina, che mi scuote in convulsioni violente per diversi secondi
-Cosa c’è da ridere?Potevi fargli male..- borbotta offesa tirandosi su i pantaloncini puntando lo sguardo verso il pavimento.
-Ha un buonissimo sapore..è colpa sua- gli spiego con un sopracciglio alzato ed un sorrisino malizioso, aprendo la porta e uscendo.

Keiko ancora mi guarda perplessa, probabilmente immaginandomi nelle vesti di una sorta di predatore feroce o vampiro assetato mentre Kaede ci passa a fianco, lasciando una leggera scia fresca e dolciastra e lanciandomi uno sguardo divertito
-Capisci ora?-
-..Ah..- mugugna in stato di adorazione verso la figura che scivola in camera mia, silenziosa e terribilmente affascinante, lanciarmi un ultimo sguardo eloquente prima di accostare la porta.
-Mi sa che mi tocca fare colazione un po’ prima del previsto- mugugno soddisfatta, avviandomi a passo sicuro verso la mia stanza, lasciando Keiko a chiedersi probabilmente, da quando nascondo i cereali in camera.






Commenti dell' autrice (stressata dalla sessione estiva e dalle tempeste dell' ammhoreh)

Dal prossimo capitolo si prevede un netto miglioramento stilistico.
A titolo informativo, sia chiaro.

A tutti voi un grazie. (Ma chi siete?Ma ci siete, sopratutto?).
Ahh che mal di schiena sconcertante.
Per ultimo, ma non meno importante, date l' 8 per mille agli omosessuali piuttosto che alla Chiesa.
E' questione di etica.

  
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