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Autore: Gatto1967    13/10/2018    1 recensioni
Questa storia è il seguito di "Candy ai giorni nostri"(leggere qui https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3745705&i=1), la storia della Candy odierna e italiana liberamente ispirata al nostro anime preferito.
Sono passati degli anni da quando Candy Bianchi sembra aver superato i problemi e i turbamenti di orfana, quando un personaggio riemerso dal suo passato sembra poterle dare quella felicità tanto a lungo cercata, ma qualcuno trama nell'ombra.
Chi è? Qual'è il suo scopo?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Susanna Marlowe sembrava sul punto di crollare: l’interrogatorio andava avanti da un paio d’ore.
-Insomma: quante volte ve lo devo dire? Io non so niente né di quella carta né di quella lettera! Non ho idea di dove abiti quella… Candy Bianchi!-
Il capitano Rinaldi, comandante della caserma dove lavorava Luisa, si fece porgere proprio da Luisa un mazzo di carte dentro una confezione di cartone.
-Queste le abbiamo trovate nella sua abitazione signorina. Sa dirmi cosa sono?-
-Sono tarocchi. Fin da piccola ho avuto la fissa con quel gioco. Mi diverto a fare le carte ad amici e parenti.-
La ragazza parlava con fatica. Alla poca dimestichezza con la pronuncia italiana si univa la pesantezza della situazione: si trovava in una sala per interrogatori dei carabinieri, delle forze dell’ordine di un paese straniero, sospettata di minacce di morte.
In più il peso dei suoi precedenti non l’aiutava di certo.
Vedendo che la ragazza inglese sembrava soffocare, Luisa gli porse una bottiglietta d’acqua minerale che lei accettò e che bevve avidamente. Il capitano riprese a parlare.
-Abbiamo controllato quel mazzo, manca una carta. Sa quale?-
La ragazza fece cenno di no, anche se in cuor suo temeva la risposta.
-Questa è la carta che manca!- disse il capitano mostrando la carta della morte recapitata a Candy Bianchi.
-Il dorso di questa carta è lo stesso delle sue carte, strana coincidenza, non trova?-
Susanna era sempre più affranta: la vita di cui si era tanto faticosamente riappropriata, le sfuggiva dalle mani.
-In più, sa cosa abbiamo trovato sul suo computer?
Un grazioso file che conteneva la stessa scritta che è stata recapitata alla signorina Candy Bianchi! Una scritta veramente simpatica con caratteri simili a lettere insanguinate: “CANDY BIANCHI STAI PER MORIRE!!!”
Dimenticavo un piccolo particolare: i suoi vicini l’hanno vista ieri portare via la sua stampante. Strano che si sia rotta proprio ora non trova?-
-Mi è… caduta…-
Susanna ormai non sentiva più niente e cercava inutilmente di biascicare qualcosa, quando sentì due mani che le afferravano le spalle. Alzò lo sguardo e vide il volto di una giovane donna bionda. La riconobbe: era la fidanzata italiana di Terence.
-Susanna ascoltami. Io posso anche credere che tu non abbia mai voluto farmi veramente del male. Posso credere che tu sia una brava ragazza magari un po’ fragile, ma hai bisogno d’aiuto.
Non voglio mandarti in prigione, non voglio farti del male. Ma voglio che tu dica la verità. Se sei stata tu a mandarmi quella busta, dillo e io ti perdonerò.-
La ragazza inglese cercò di riappropriarsi della parola, e solo dopo aver ingollato un’altra bottiglietta d’acqua riuscì a spiccicare parole sensate.
-Ascoltami Candy. Ti prego ascoltami!
Ho fatto molte sciocchezze nella mia vita, e la più grande è stata quella di ferire Terence quel giorno, a Trafalgar Square!
Sono andata in una clinica psichiatrica e ci ho passato due anni della mia vita, capisci?!?!?
Un anno fa ne sono uscita con il consenso dei medici che mi avevano in cura, e ho deciso di venire a Roma. Volevo cambiare vita, buttarmi il passato alle spalle. Non avrei mai creduto di trovarci Terence!
Un giorno a settembre vi ho visto a Piazza Venezia, e poi anche a Trastevere. Ho sofferto d’accordo. Come dite a Roma, c’ho “rosicato”, ma non ho mai pensato di farvi del male!
Quella sera al cinema ho avuto una reazione esagerata, ma è stato solo perché Terence mi guardava come una pazza, e non ci ho più visto!
Ti prego, credimi!-
Candy era sconvolta dallo strazio di quella ragazza.
-Se tu non c’entri niente con quella lettera, allora perché il file stava sul tuo computer?-
-NON LO SO! Mi stanno incastrando credimi!- la ragazza cadde in ginocchio davanti ad una sconcertata Candy. –Non mi rovinare… ti prego…-
Luisa la aiutò a rialzarsi e la portò via.
 
-Ne è sicura signorina Bianchi?- chiese il capitano Rinaldi sconcertato dalla decisione della ragazza davanti a lui.
-Si capitano, ne sono sicura. Ritiro la denuncia. Non so se sia stata lei a mandarmi quella busta, ma non intendo mandarla in prigione e distruggerle la vita.-
Dietro a lei Terence e Maria erano altrettanto sconcertati dalla decisione di Candy.
-Signorina, il suo è un gesto molto nobile, ma la invito a ripensarci. In assenza di una sua denuncia noi non potremo procedere e quella donna sarà libera.-
-Non credo che quella persona sia capace di fare del male, e in ogni caso saprò affrontarla.-
 
Nonostante sua madre e Terence cercassero in tutti i modi di farle cambiare idea, Candy fu irremovibile e Susanna poté tornare libera a casa sua.
A casa Candy dovette litigare violentemente con entrambi e volarono parole talmente grosse che lei, infuriata, se ne andò a dormire sbattendo la porta.
Era la prima volta che litigava così duramente con sua madre.
   
 
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