Capitolo
4
Chirone
osservò le due ragazze davanti a lui con
espressione seria mentre rifletteva sulle implicazioni di quello che
erano
venute a riferirgli. Miime e Ruby lo osservavano a loro volta,
religiosamente
in silenzio, mentre l’una si tormentava nervosamente le mani
e l’altra
trascinava la suola delle scarpe contro il pavimento.
-
L’avete detto a qualcun altro? –
Ruby
scosse il capo. – No, a nessuno, siamo venute qui non
appena Miime si è svegliata. –
-
Bene, allora continuate a tenerlo per voi finchè non
sarò io
stesso a comunicarlo agli altri semidei … o
l’Oracolo non pronuncerà una delle
sue profezie. –
Non
era ancora il caso di far precipitare tutto il mondo
semidivino nel più completo dei caos.
-
Va bene, Chirone, faremo come ci hai detto –
asserì Miime,
mentre Ruby sembrava sul punto di aprire bocca, - Entrambe obbediremo.
–
-
Potete andare, immagino che qualche altra ora di sonno
faccia bene a tutti e tre. –
Si
congedarono e non appena ebbero messo piede fuori dallo
studio del centauro la figlia di Hypnos sbottò.
-
Perché gli hai detto che avremmo tenuto la bocca chiusa?
–
-
Chirone sa quello che fa -, replicò ambigua, - e quando
verrà il momento di un’impresa tutti noi lo
sapremo in modo altrettanto chiaro.
–
-
Ma … -
-
Niente ma, Ruby,
manteniamo il silenzio e basta. E ora seguiamo il suo suggerimento e
torniamo
nelle nostre Cabine, i sogni profetici lasciano molto spossati e ho
bisogno di
dormire un po’. –
Jude
rivolse un’occhiata sorpresa all’indirizzo di
Benedict. Non erano esattamente amici, ma gli piaceva considerare il
figlio di
Percy Jackson come una persona ragionevole perciò non
riusciva proprio a capire
come gli fosse balenata per la mente un’idea come quella in
pieno stato d’emergenza.
-
Una caccia alla bandiera coinvolgendo anche i romani? –
-
Già, la facciamo sempre al ritorno dalle vacanze quindi non
vedo perché annullarla solo perché abbiamo
ospiti. –
-
Mi sembra un’idea ... –
-
Ottima – concluse Gabriel, le iridi castane che luccicavano
eccitate, - veramente ottima. –
Non
era decisamente quello che il figlio di Dioniso aveva in
mente, ma davanti all’entusiasmo di Ben e dei suoi amici non
sapeva come
obiettare senza rischiare di passare per il guastafeste di turno.
-
Spero solo che questa non sia una scusa per saltarsi alla
gola a vicenda. –
-
Beh, se non lo facessimo il divertimento sarebbe
praticamente nullo – lo rimbeccò Jax sorridendo
sghembo.
Così
non gli rimase che alzare gli occhi al cielo e allargare
le braccia.
-
Va bene, mi avete convinto, appoggerò questa vostra folle
idea. –
-
Bisognerà organizzare una terza squadra visto che siamo
troppi per farne solo due -, osservò Gabriel, - la blu hai
intenzione di
guidarla tu come al solito? –
Ben
annuì. – Già, Jax tu prendi la rossa?
–
-
Puoi scommetterci. –
Evelyn
ascoltò la proposta dei ragazzi greci mentre
un sorriso si dipingeva sempre più rapidamente sulle sue
labbra carnose tinte
di rosso vermiglio. Volse le iridi scure a incrociare quelle di Marcus,
che
sembrava a sua volta favorevole alla cosa. Del resto il suo collega era
fortemente competitivo e aveva una voglia pazzesca di dimostrare che i
romani
erano migliori dei greci, per cui convincerlo era facile come rubare le
caramelle a un bambino.
-
Anche per noi va bene, ma c’è una condizione.
–
Vide
con la coda dell’occhio che Marcus aveva steso le labbra
in un sorrisetto divertito. Probabilmente era lieto di non essere il
solo a
essere sottoposto ai suoi giochetti mentali.
-
Che tipo di condizione? – sondò cautamente Ben.
-
Le tre squadre saranno composte sia da romani che da greci,
niente strane guerre improvvisate. –
- Così lo spirito
di
collaborazione tra i due Campi ne beneficerà e i ragazzi
impareranno a lavorare
fianco a fianco. –
-
Precisamente -, sorrise compiaciuta dal fatto che Benedict
avesse afferrato il punto del suo discorso, - devo dire che sei molto
più
sveglio di Roy … fammi indovinare, i geni buoni dalla parte
Chase li avete
presi tutti tu e tua sorella. –
Il
moro ridacchiò.
-
Non sei esattamente una fan di mio fratello, eh? –
-
Diciamo pure che ci detestiamo cordialmente. –
-
Lo adoro, ma non posso dire di biasimarti – ammise.
Dopotutto
Robert sapeva rendersi abbastanza insopportabile
quando ci si metteva d’impegno.
Mirabelle
accolse la notizia della partita di
Caccia alla Bandiera con un sorriso soddisfatto e potè
constatare che anche sua
sorella Nives appariva compiaciuta e al contempo particolarmente
agguerrita.
-
Fa quasi strano vedere delle figlie della dea della bellezza
e dell’amore gioire all’idea di menare le mani -,
considerò Samantha, - ma devo
dire che apprezzo molto più il vostro carattere di quello
del resto del gruppo.
–
-
Questo perché noi due siamo assolutamente fantastiche -,
decretò Nives ravviando una ciocca castana, -
perciò è del tutto naturale il
fatto che primeggiamo tra i nostri mezzi consanguinei. –
-
Già e anche tremendamente modeste. –
-
La modestia non fa esattamente per me. –
-
Chissà perché ma non avevo dubbi in proposito
– scherzò la
ragazza.
Tutte
e tre ridacchiarono piano, prendendosi sottobraccio e
dirigendosi verso il centro delle lizze dove stavano cominciando ad
allestire l’organizzazione
delle varie squadre.
-
Preferenze particolari? –
Samantha
scrollò le spalle. – Non direi,
l’importante è non
trovarmi circondata da tizi che ci provano spudoratamente …
ma forse Mira ha idee
diverse in proposito. –
Il
volto di Nives si illuminò per la curiosità e si
voltò
verso la sorellastra con fare inquisitorio.
-
Devi assolutamente dirmi di chi si tratta, sarebbe
imbarazzante se ci provassimo con lo stesso ragazzo. –
Già,
non poteva essere più vero di così specialmente
per il
fatto che sembrava che molti dei figli di Afrodite, o Venere che fosse,
finivano con l’interessarsi quasi di riflesso ai figli di
Ares, o Marte,
proprio come i rispettivi genitori divini.
-
Gabriel Richards, il Capocabina dei figli di Ares – ammise,
le gote che assumevano una sfumatura particolarmente delicata e
graziosa di
rosa.
Nives
l’osservò per qualche secondo, soffermandosi sul
fisico
muscoloso e sui tratti del viso virile e affascinante, prima di annuire
con
approvazione.
-
A quanto pare il buon gusto in fatto di ragazzi è genetico.
–
Thea
osservò Crystal ed Evelyn con espressione
decisamente sorpresa.
-
Volete che sia io a fare il Capitano? –
-
Già, sei l’Augure del Campo, la
neutralità per definizione …
almeno eviterò di strozzare Robert e le sue pretese da
despota – confermò il
Pretore.
-
Perché non Crys? –
La
figlia di Giove scosse il capo, incrociando le braccia
sotto al seno con risolutezza. – Non ci penso proprio,
mediare tra greci e
romani sarà un incubo. –
-
Quindi avete affibbiato il compito a me, troppo gentili. –
-
Vedila così -, insistè la mora, - avrai
l’occasione di
urlare contro tutti i tuoi sottoposti e costringerli a marce forzate.
–
Un
sorriso balenò sul volto dell’Augure.
Quella
sì che era una prospettiva molto divertente,
specialmente se si fosse ritrovata in squadra con qualcuno di
assolutamente
insopportabile.
-
D’accordo -, cedette, - raggiungo i due Capitani delle altre
squadre e diamo il via alla selezione. –
S’incamminò
a passi decisi e si fermò di fronte a Benedict e
Jackson, che stavano assicurando alle rispettive braccia delle insegne
colorate.
Il
figlio di Zeus l’accolse con un sorriso tiepido e le porse
una fascetta nera.
-
Per identificare le varie squadre. –
L’accettò,
armeggiando qualche istante prima di riuscire a
fissarla con precisione, poi tolse l’elastico che teneva al
polso sinistro e l’usò
per legarsi le lunghe ciocche color miele.
-
Va bene, chi comincia con il sorteggio? –
I
due ragazzi si scambiarono un’occhiata.
-
Prima le signore. –
In
condizioni normali avrebbe affibbiato loro una risposta
pungente, magari suggerendo che le signorine
erano loro due e che pertanto avrebbero dovuto essere loro a
precederla, ma
sapeva riconoscere un vantaggio e accaparrarsi dei validi contendenti
era
troppo importante per la vittoria per sfoggiare la sua indole
indipendente e
femminista.
-
Benissimo, allora scelgo Brett. –
Chi
meglio di un Pretoriano per affrontare un gruppo di greci?
-
Io prendo Gabriel – asserì Jackson.
-
E io Robert – concluse Ben, mettendo fine alla prima
selezione.
Spike
vide l’Augure farsi nuovamente avanti per
aggiudicarsi il secondo contendente e lanciò
un’occhiata all’indirizzo di Alexander.
Di solito finivano nella stessa squadra visto che ormai al Campo
Mezzosangue
tutti conoscevano i rispettivi modi di combattere e sapevano fin troppo
bene
quali erano le accoppiate che funzionavano meglio, ma in quella
particolare
circostanza non sapeva dire chi sarebbe stato scelto.
-
Prendo Nives. –
Le
repliche di Jackson e Benedict giunsero in modo quasi
scontato.
-
Jude. –
-
Samantha. –
-
Adrian. –
-
Evelyn. –
-
Anders. –
Le
ultime scelte dei suoi compagni di Campo erano dettate
dall’istinto,
non sapendo bene come combattessero, ma erano perfettamente logiche
dopotutto
non si diventava Pretori se non si aveva una certa attitudine al
comando né tantomeno
era facile vedere un figlio di Nettuno inabile al combattimento.
Le
cose si stavano facendo sempre più competitive
c’era poco
da dire.
-
Il figlio di Efesto … Spike, giusto? – chiese Thea.
Annuì,
raggiungendola e lanciando un’occhiata ad Alexander.
Forse
un piccolo suggerimento gli avrebbe permesso di portarlo
lì con loro.
Arianne
raggiunse il gruppo di Jax non appena venne
chiamata. Del resto loro lavoravano bene in squadra e avevano
un’ottima intesa
per cui era stata certa fin dal principio che avrebbe finito con il
reclamarla
per sé.
Suo
fratello rispose chiamando Crystal e poi Thea rilanciò con
Marcus.
-
A chi punti come altro membro? –
Jackson
osservò i semidei rimasti con fare pensieroso, evidentemente
impegnato a fare il punto della situazione e delle rispettive
capacità. Voleva
bilanciare la squadra e impedire agli altri due Capitani di fare lo
stesso
perciò ogni scelta aveva il suo motivo.
-
Mirabelle – decretò alla fine.
La
figlia di Afrodite si avvicinò loro con aria visibilmente
compiaciuta e si sistemò tra lei e Gabriel.
Arianne
inarcò un sopracciglio con fare complice e l’amica
rispose con un accenno di risata prontamente soffocata da un colpo di
tosse.
La
sua cotta per Gabriel non era certo un mistero per coloro
che la conoscevano bene e sapevano vedere oltre il suo apparire.
Lauren
raggiunse la squadra blu e Alexander quella nera; venne
poi il turno di Manon di unirsi a loro, seguita da Ruby tra i membri
della
squadra di Benedict e da Alexìus in quella nera.
Restavano
solo Silvia e Miime.
-
Prendi Silvia, è abbastanza minuta e agile da correre con la
bandiera se necessario. –
Jackson
soppesò il suo suggerimento per una manciata di
secondi prima di annuire.
-
D’accordo, Silvia unisciti a noi. –
Robert
osservò le squadre avversarie radunarsi e
parlare fittamente mentre recuperavano le armi prescelte e si aiutavano
a
vicenda a indossare elmi e armature.
Rivolse
un’occhiata al gemello.
-
Sei pronto a fargli mangiare un bel po’ di polvere?
–
-
Decisamente, tocca a noi vincere. –
Poi
il fischio di Chirone, improvvisatosi arbitro e giudice in
quell’occasione, annunciò loro che era giunto il
momento di iniziare la
partita.
Spazio
autrice:
Salve!
Era
un po’
che non aggiornavo, ma come ho già detto in altre storie
settembre è stato un
mese movimentato per cui eccomi qui alle prese con un ottobre molto
più calmo
(almeno fino ad adesso). Nel prossimo capitolo vedrete la partita a
Caccia alla
Bandiera perciò per determinare i vincitori vi chiederei di
votare per una
delle tre squadre (tramite mp) e ovviamente non potete
votare
per la squadra di cui fa parte il vostro OC. Qui sotto vi lascio la
lista della divisione in squadre visto che nel capitolo potrebbe essere
stata un po' dispersiva.
Aggiungo
inoltre, per chi seguisse anche il fandom di Harry Potter, che ho
pubblicato
una nuova interattiva e che se la cosa può interessarvi vi
lascio qui il link: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3797913&i=1
A
presto.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary
Squadra Blu
Benedict (Capitano)
Robert
Samantha
Crystal
Anders
Ruby
Miime
Lauren
Squadra Rossa
Jackson (Capitano)
Gabriel
Jude
Evelyn
Arianne
Manon
Mirabelle
Silvia
Squadra Nera
Thea (Capitano)
Nives
Spike
Alexander
Alexìus
Brett
Marcus
Adrian