Anime & Manga > Vampire Knight
Segui la storia  |       
Autore: Happy_Ely    13/10/2018    0 recensioni
Dove è quel vampiro cattivo?
Quello che nella notte quando ti si avvicina, rimani impietrito senza muovere un dito, terrorizzato dal brillare dei canini al chiarore di luna, ma allo stesso tempo sei attratto da quel carisma sovrannaturale?
Quello da cui vorresti fuggire, ma sai che non ci riuscirai mai, e perché resistergli? Non è dolce il suo abbraccio che fa scivolare lentamente la vita, via via che il sangue ti viene succhiato?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo Personaggio, Zero Kiryu
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“ Andare a caccia di ricordi non è un bell’affare.Quelli belli non li puoi catturare e quelli brutti non li puoi uccidere. ”
 
Capitolo due: Ricordi, dormite in classe e un migliore amico biondino che ti rompe le scatole a fin di bene.
( https://www.deviantart.com/happy-ely/art/Bastard-blood-second-cover-768122488 )
 
« Mamma, dov’è papà? Non doveva tornare a casa con Kaiba? Dove sono? » Chiesi mentre guardavo la finestra, il viale era vuoto e pieno di neve, mentre fuori il cielo era grigio e carico di nuvole.
 
« Quello è Kaiba! Mamma vieni a vedere presto, papà è svenuto! » Mio fratello prese la mano di mia madre, era molto pallida per quello che avevo detto mio fratello e il suo respiro era molto affannato gli occhi erano lucidi e si mordeva continuamente il labbro.
 
Dentro di me mi iniziai a preoccupare, non avevo mai visto la mamma in quelle condizioni, anche Daisuke era strano, era pure lui immobile con gli occhi sgranati.
 
Kaiba era uno dei più cari amici dei nostri genitori e per me e mio fratello era come un secondo padre, era sempre allegro e solare, ma in quel momento il suo volto era per una parte coperto di sangue, così come i suoi vestiti, si trascinava a fatica e portava in braccio qualcuno.
 
Sentii la mano di mia madre stringermi forte la spalla mentre sul volto di Daisuke comparivano le prime lacrime, si mordeva le labbra per non piangere.
 
« Cosa sta succedendo? Perché piangi Daisuke!? Mamma non ti senti bene? » A quei tempi ero solo una bambina, che non sapeva cosa fosse la morte o il dolore.
 
Eravamo sul porticato di casa nostra, Kaiba continuava ad avanzare lentamente e man mano che avanzava riuscivo a scorgere il corpo di mio padre, era pieno di ferite e i suoi vestiti erano macchiati di sangue.
 
« HERA!! » Mia madre cadde sulle sue ginocchia mentre il suo volto veniva rigato dalle lacrime, gridava il nome di mio padre in continuazione, come se cercasse di svegliarlo da quello strano sonno in cui era caduto.
Daisuke la teneva per le spalle, e dai suoi occhi continuavano a scendere lacrime.
 
Cosa era successo al mio papà?
 
Kaiba era appena arrivato davanti a noi, anche lui era caduto in ginochio sui gradini di casa nostra, ma continuava a stringere forte il corpo di Kaiba, i capelli castano scuro eramp sporchi di sangue,  l’unico occhio viola ametista era colmo di tristezza, l’altro era chiuso e solcato da una profonda cicatrice dalla qualche continuva a sgorgare sangue, cercava di sorridere ma le sue labbra tremavano era come se stesse per piangere.
 
Tra le sue braccia teneva il corpo di mio padre, scesi le scale, volevo provare a svegliarlo per far smettere il pianto di mia madre, ma più lo scuotevo e lo chiamamo più dentro di me nasceva una strana morsa al cuore, dentro di me sapevo che mio padre non si sarebbe più risvegliato, avrebbe dormito per sempre.
 
Guardai la camicia bianca sporca di sangue, così come le sue mani e la sua bocca, al centro della camicia c’era una ferita profonda, e il corpo di mio padre era freddo.
 
Sentii le braccia di mia madre cingermi le spalle, prese poi il volto di mio padre tra le mani e si avvicinò al suo viso, erano fronte contro fronte.
 
« Stupido Hera…non ci dovevi lasciare così… » Erano frasi sconesse le sue, piene di singhiozzi e gemiti soffocati, Kaiba le aveva posato una mano sulla spalla e guardava me e Daisuke.
 
« Mi dispiace…io…io…non sono…rius..scito a salvarlo… » La voce di Kaiba era piena di dolore, mia madre era in lacrime, entrambi piangevano per la loro perdita, mentre io ancora non riuscivo a realizzare quello che era successo, finchè non vidi gli occhi di mio padre: erano spenti, privi di energia e vitalità, erano vuoti.
 
Fu in quel momento che tutto si ruppe, come uno specchio quando gli si lancia qualcosa contro, mio fratello mi abbracciò per trattenermi, volevo correre via.
 
« Fratellone non… non …. PAPÀ NON PUO’ ESSERE MORTO! » Gridai con tutto il fiato che avevo in gola mentre mio fratello mi stringeva a se, Daisuke mi teneva forte, anche lui tremava, sentivo le sue lacrime sulla mia guancia mischiarsi alle mie.
 
Iniziai a piangere, il nostro papà era morto in una stupida guerra.
 
« NON E’ GIUSTO! NON E’ GIUSTO! » Continuavo a gridare, cercavo di divincolarmi dalla presa di mio fratello, volevo abbracciare il mio papà, rassicurare la mia mamma e Kaiba e negare quello che stava succedendo in quel momento.
 
« ERENA SMETTILA DI FARE LA BAMBINA! » Daisuke non alzava mai la voce con me, era sempre buono e gentile.
 
« Daisuke non sgridare Erena e lascia andare via le lacrime… »  Vidi mia madre stringere il corpo di mio padre a se, mentre Kaiba ci abbracciava sia a me che a mio fratello. Sentii la sua mano, ancora sporca di sangue, posarsi sulla mia guancia.
 
In quel momento mi persi nei suoi occhi ametista, forse perché vi lessi il mio stesso dolore, smisi di dimenarmmi, mentre mio fratello continuava a stringermi forte.
 
« È morto per salvarvi, per darvi un furuto radioso…è morto per permettere a noi di andare avanti… » Disse Kaiba mentre stringeva me e mio fratello, mia madre teneva ancora stretto a se il corpo di mio padre, piangeva in silenzio.
 
« Lui non vorrebbe vedervi così… » Disse piano mentre alzava i suoi occhi blu su di noi, accarezzava piano i capelli chiari di nostro padre, mentre una strana luce proveniva dal suo corpo.
 
Kaiba ci strinse ancora più forte, coprendoci come meglio poteva gli occhi. Io e mio fratello protestammo con tutte le nostre forze, l’ultima cosa che vidimo fu un forte bagliore e poi solo petali di rosa che volano nell’aria.
 
Kaiba ci lascio andare in quel momento ed antrambi ci fiondammo tra le braccia di nostra madre, nostro padre era scomparso per sempre.
 
Kaiba si unì al nostro abbraccio ci strinse tutti e tre e sussurando ci fece una promessa.
 
Si sarebbe sempre preso cura di noi.
Mi risvegliai piangendo nel mio letto e con un grido soffocato in gola. Succedeva sempre così, ogni volta dopo ogni sua visita, sfinita mi addormentavo e i ricordi prendevano il sopravvento su di me, costringendomi a riviverli senza avere nessuna via di scampo.
 
Mi passai le mani sulle tempie, volevo far andare via il dolore, scacciarlo definitivamente anche se era complicato. Nonostante il mio patrigno fosse andato via da almeno un'ora continuavo a sentire vicina, anzi, troppo vicina la sua presenza e per giunta il mal di testa non accennava a diminuire.
 
Il dolore era così forte che volevo urlare, in un vano tentativo di addormentarmi mi mossi sotto le coperte per cercare di trovare una posa comoda, ma più mi rigiravo nel letto più il dolore aumentava e l’ansia cresceva dentro di me.
 
Rivivere quei ricordi era così doloroso che quasi smettevo di respirare, era come se ogni volta tutte quelle ferite si riaprissero, grondanti di sangue fino a che non ero dissanguata del tutto e diventava sempre più difficile richiuderle.
 
Sbuffando provai ad alzamri dal letto, ma anche quel semplice gesto mi costò una atroce fitta alla testa, mi passai nuovamente i palmi delle mani sulle tempie sperando che al contatto con la mia pelle il dolore passasse, ma ogni mia speranza era vana.
 
Ero così tesa ed irrequieta che niente avrebbe potuto calmarmi. I miei occhi guardavano ogni singolo angolo della stanza, sbarrati come se improvvisamente potesse apparire il diavolo in persona.
Forse ci avrei potuto fare due chiacchere.
 
Piano, cercando di non fare movimenti troppo bruschi, ogni mio singolo muscolo gridava pietà, mossi la testa per cercare di capire che ore fossero, le tende erano abbassate e io non avevo le forze per alzarmi ed aprirle.
 
« Merda, sono quasi le sette e mezzo di sera, tra poco iniziano le lezioni… » Per poco non caddi dal letto, respirai profondamente, dovevo concentrarmi e raccogliere tutte le mie deboli forze per prepararmi e cercare di sopravvivere alle lezioni fino alla loro fine.
 
Mi lavai velocemente  e dopo poco corsi a prendere la divisa dall’armadio. Respiravo affannosamente come se una morsa invisibile mi stringegesse i polmoni; presi le calze, la gonna, la giacca e il nastro per il fiocco, mancava solo la mia camicia, guardai in ogni singolo angolo della stanza e alla fine la trovai sotto il letto.
 
« Non è combinata per niente bene, è in uno stato così pietoso da fare paura...forse solo io faccio ancora più puara… » Dissi ad alta voce mentre posavo la camicia sulla sedia e svelta ne prendevo un’altra dall’armadio.
 
L’avrei sistemata più tardi.
 
Mi preaparai il più in fretta possibile, stando attenta a non provocare nuove fitte alla testa. Oltre a questo dolore si aggiungeva quello del morso: quel punto pulsava come se ci fosse stato versato dell’acqua bollente, e in più tutt’intorno era presente un pessimo segno violaceo,  non avevo tempo per truccarmi e camuffarlo, ero abbastanza in ritardo, avrei usato i miei capelli per nasconderlo.
 
Uscii velocemente dalla stanza prendendo la cartella e chiudendo bruscamente la porta, il rumore aveva attirato l’attenzione di Ichijou
 
« Erena eccoti qua! Dai sbrigati che tra poco i cancelli si apriranno! » Ichijou era fermo alla porta, mi stava aspettando, il sorriso che mi rivolse non appena passai accanto a lui era dolce, era il mio vice capo dormitorio preferito, l’avrei voluto ricambiare ma il dolore che provavo in quel momento era troppo forte.
 
« Eccomi, perché nessuno mi ha svegliata? » Chiesi io mentre saltavo gli ultimi due gradini della scala, misi una mano sul morso per evitare di farlo vedere, una volta atterrata fui costretta a mordemi la lingua, avevo avuto una nuova fitta alla testa.
 
« Aidou ti ha chiamata almeno sei volte! Ma hai dormito almeno un po’? » Disse Ruka mentre mi controllava il viso da cima a fondo, per fortuna non si accorse del morso coperto dai miei  capelli, mentre nel suo volto potevo scorgere una espressione preoccupata da farmi sentire in colpa.
 
« Non sono riuscita a dormire a causa del mal di testa. » Risposi io mentre mi sistemavo i capelli sulla spalla per camuffara meglio il morso, dovevo nasconderlo ad ogni costo.
                                                                                                 
« Hai preso le pasticche? » Chiese Kain mentre si avvicinava a me per controllare l’affermazione di Ruka, anche nel suo sguardo non c’era la solita espressione annoiata, ma una più seria e preoccupata.
 
Deglutii un paio di volte prima di superarli.
 
« Ne ho prese otto, e ho provato a dormire, ve lo giuro… » Risposi omettendo un piccolissimo dettaglio: « Comunque dobbiamo andare, o faremo tardi a lezione, Kaname e gli altri dove sono? » Chiesi mentre mi guardavo intorno per cercarli, dovevo sembrare il più naturalre possibile e sviare il discorso sul pessimo stato in cui ero.
 
« Siamo qui! Forza smuovetevi. » Disse Rima mentre ci faceva un cenno con la mano, Shiki era accanto era accanto a lei e Kaneme ci guardava, ma nel suo sguardo sembrava esserci qualcosa di strano. Trattenti il faito per quei pochi mentri, avevo come la sensazione che i miei amici mi stessero guardando e scrutando per cercare di capire cosa stessi nascondendo.

Così io, Ruka, Ichijou e Kain ci dirigemmo verso di loro, e come prima il resto del gruppo iniziò a farmi domande.
 
« Basta vi prego che ho la testa che scoppia! » Dissi ad un certo punto esasperata mentre iniziavo a barcollare. Per fortuna Aidou era accanto a me e subito mi mise un braccio intorno alla vita, sentendo quel contatto sussultai, le mie condizioni fisiche erano un disastro e anche se i miei amici mi volevano aiutare cercando di capire cosa avevo, la loro insistenza era peggio del mio mal di testa.
 
« Erena sei sicura che tutto questo sia a causa del tuo mal di testa? Sei troppo pallida… » Chiese per l’ennesima volta Shiki mentre mangiava uno dei suoi soliti mikado. 
 
« Vuoi mettere qualcosa dentro lo stomaco? » Chiese poi Rima prima di poggiare la scatola nella borsa, stava controllando se aveva qualcos’altro da mangiare, si portava sempre un po’ di tutto per cercare di contere Shiki.
 
« No grazie, credo che vomiterie…» Risposi io mentre continuavo ad appoggiarmi ad Aidou, il mio biondino era preoccupato, riuscivo a perciperi il suo sguardo sul mio collo, come se stesse cercando qualocosa. Sperai che non notasse il morso.
 
« Erena sarebbe meglio che per oggi tu ti riposassi, e questa volta veramente. » Disse a quel punto Kaname girandosi verso di me, poi aggiunse: « Non vorrei che avessi un principio di febbre. » Anche se il suo tono era calmo e protettivo sentivo che nascondeva una strana preocupazione.
 
Respirai profondamente, mi mancavano le forze in quel momento, il mio patrigno aveva bevuto troppo sangue e io mi ritrovavo sfiancata da ogni singolo movimento, persino per compiere i cinquanta metri che separavano il dormitorio e il cancello stavo avendo problemi, il mio respiro era troppo affannato.
 
« Grazie per l’offerta Kaname-sama, ma devo declinarla. » Dissi cercando di abbozzare un sorriso, si erano sicuramente accorti di qualcosa che non andava, ma non ci tenevo tanto a restare da sola nel dormitorio per avere un altro incontro ravvicinato con il mio patrigno.
 
« Va bene, ma se le tue condizioni fisiche non migliorano, ti farò scortare al dormitorio inteso. » Disse lui rivolgendomi un ultimo sguardo prima di concentrarsi sulle voci che provenivano fuori dal cancello del nostro dormitorio.
 
« Ei cerca di tenerti stretta a me o Ichijou, questa volta niente bang per le mie fan. » Disse a quel punto Aidou mentre continuava a stringermi il fianco, era molto preoccupato, non rinunciava mai al bang.
 
Le voci delle ragazze della Day Class fecero aumentare il mio mal di testa di almeno dieci volte, ma quelle ragazze non avevano altro da fare oltre che strillare e sbavare nelle nostre povere orecchie da vampiro. Mi strinsi ancora più forte ad Aidou mentre Ichijou si metteva dall’altro lato. Invece Kain si andò a mettere davanti a noi con Ruka al suo seguito.
 
« Ragazzi non stiamo andando in guerra… » Cercai di scherzare io, ma non riuscì a finire la frase che un’altra fitta mi colpì di nuovo la mente e per cercare di sopportare il dolore strinsi ancora di più il braccio di Aidou, quasi gli avevo piantato le unghia nel braccio.
 
« Le ultime parole famose. » Fu il secco commento di Shiki mentre lui e Rima si posizionava dietro di noi.
 
Tutti quanti risero, e io cercai pure di  abbozzare un sorriso ma non ci riuscì, ogni singolo muscolo del mio corpo gridava dal dolore.
 
« Kaname qui siamo pronti! » Disse alla fine Senri mentre raggiungeva Kaname e poi si voltava verso di me, guardandomi sempre con quella sua espressione enigmatica. Era più facile riconoscere il sorriso enigmatico della Gioconda di Leonardo da Vinci che capire l’espressione di Senri.
Ma dentro di me sentivo che quello era un sorriso di incoraggiamento, come a dire che presto tutto sarebbe finito.
 
Kaname si girò verso di me per osservarmi e nei suoi occhi vidi una strana ombra, sussultai e strinsi forte il braccio ad Aidou, sembrva sospettare qualcosa. Stringendomi forte ad Aidou riuscì a tenere il passo del gruppo, ma la parte più difficile doveva ancora venire.
 
« CORRETTE I CANCELLI SI STANNO PER APRIRE! » Gridò una voce femminile dall’esterno, e una ulteriore fitta alla testa mi costrinse a chiudere gli occhi.
 
« PRESTO! PRESTO! PRIMA CHE ARRIVINO KROSS E KIRYU! » Urlò un’altra voce, aveva un timbro di voce più basso, molto probabilmente si trattava di un ragazzo. Ci mancavano solo i maschi.
 
« Mi sa che oggi i tuoi ammiratori ritorneranno nella loro stanza con un due di picche. » Disse Kain mentre si girava verso di me, sul suo volto si era dipinta una espressione strafottente, cercava di sollervarmi il morale.
 
« Si rifaranno la prossima volta, al momento potrei solo farli morire di paura… » Risposi stringendo ancora di più Aidou, stare vicino a lui mi faceva sentire un po’ meglio, in un certo senso riusciva a calmare i miei poveri nervi tesi.
 
Di li a poco le porte si aprirono e la vera tortura iniziò in quel momento.
 
« Fate largo! I ragazzi della Night class devono andare alle loro lezioni. » Disse la voce di Yuuki mentre con il fischietto cercava di richiamare l’ordine, ilv solo sentire quel fischio mi provocò un’altra fitta di dolore al mio povero cervello che per poco non mi mancò l’aria.
 
« Sa zitta Kross! Questa volta Kiryu non è con te quindi non hai alcun potere! » Disse un ragazzo mentre con un braccio spostava Yuki, facendola cadere a terra, per avanzare verso di noi.
 
Anche se avevo ancora il mal di testa mi fermai di scatto per andare a dare una mano a Yuuki, era caduta davanti a me e Aidou, mentre Kain e Ichijou si mettevano davanti a Kaname, per evitare che facesse una strage davanti a tutti, nonostante la mia testa stesse esplodendo non potevo non aiutare Yuuki.
 
« Yuuki come stai? » Chiesi mentre le porgevo una mano per aiutarla ad alzarsi, e con quel gesto attirai gli sguardi di molti studenti delle Day Class.
 
« Tranquilla Erena, questa non è niente in compeso alle altre che ho preso da quando faccio la guardiana. » Rispose lei mentre afferrava la mia mano per alzarsi, sul suo viso si era dipinto un enorme sorriso che divenne tirato quando sentì gli sguardi dei suoi compagni di classe su di noi. Cercai di rassicurarla con lo sguardo, facevano davvero paura, alcune volte mi chiedevo chi fosse in realtà il vero mostro.
 
« Ma Zero? » Chiesi mentre la guardavo sistemarsi la divisa che si era tutta impolverata, guardandola mi constrinsi a tenere gli occhi bassi e fissi a terra, mi sentivo di nuovo girare la testa.
 
Yuki alzò lo sguardo su di me e sorrise per cortesia, sembrava che anche lei fosse preoccupata per me.
 
« Non l’hai visto? Per una volta tanto che arriva in orario e mi aiuta con… » Stava per rispondere lei, ma venne interrotta da un ragazzo che si era messo tra me e lei.
 
« Erena-sempai! Che bello vederti, sei sempre più bella ogni volta che ti vedo! » Disse quel ragazzo mentre mi prendeva le mani per poi lanciarsi in un lunghissimo elogio sulla mia figura, cosa che non face altro che aumentare le fitte che il mio povero cervello era costretto a sopportare, aveva sicuramente dei problemi di vista, ero in condizioni pietose, con  le occhiaie che coprivano mezzo viso e la pelle più pallida del solito.
 
Cercai di sorridergli e di allontanarmi dal mio ammiratore ma più provavo ad intregggiare più la sua presa si faceva sempre più salda, mentre la testa girava vorticosamente.
 
« Ei tu! Non molestare la mia mora! »  Disse a quel punto Aidou venendomi a soccorrere, mentre varie esclamazioni di stupore venivano emesse dalle ragazze, le quali cominciarono subito a sghignazzare e a circondare me e Aidou, le loro espressioni andavano dal pianto isterico per quello che aveva detto Aidou al furioso nei miei confronti.
 
Era una situazione di merda.
 
« Perché ti devi intromettere?! » Disse a quel punto il ragazzo mentre si girava verso il mio amico fulminandolo con lo sguardo, ci mancavo solo quello, stavano per venire alle mani.
 
Aidou stava per perdere la pazienza e con lui anche Kaname la stava per perdere, il nostro capo dormitorio non sopportava due cose, Yuuki che veniva trattata male e le persone che infrangevano la calma.
 
Poi, ad un tratto, come se qualche divintà ci avesse graziato due braccia separarono me e il ragazzo della Day Class, e in quel momento risuonò nell’aria una voce ben nota a tutti noi: « SPARITE TUTTI QUANTI ADESSO. » Zero era appena arrivata e tutti quanti se ne andarono via per evitare la sua ira.
 
« Grazie Zero, quel ragazzo era proprio una cozza. » Disse Yuki mentre lo affiancava, stramante Zero non fece nessun commento sull’operato della sua collega, anzi si rivolse verso di noi e con un tono calmo disse : «Voi della Night Class dovreste affrettarvi ad andare a lezione. »  Il suo tono era freddo e in qualche modo era ancora più tagliante delle altre volte. Sentii una forte fitta al cuore, non avevo mai visto Zero così arrabbiato.
 
« Si è vero…Andiam… » Una nuova fitta di dolore, molto più forte delle altre, mi colpi di nuovo, le gambe si fecero molli e per poco non caddi a terra, Zero era riuscito a prendermi in tempo.
 
Quel contatto improvviso mi fece sussultare, era stato brusco e piacevole allo stesso tempo.
 
« Erena, come stai? » Chiese a quel punto Ruka mentre si avvicinava a me, sul suo volto era apparsa una espressione preoccupata che mi fece sentire ancora più male, non volevo che i miei amici si preoccupassero per me. Strinsi i denti e provai a rialzarmi da sola, ma era difficile.
 
« Scusatemi è stato solo un mancamento. Zero grazie per avermi aiutata  prima. » Risposi io mentre mi rimettevo sulle mie gambe, anche se continuava a barcollare.
 
« Erena non sembri avere una buona cera. » Disse Yuuki  mentre mi osservava attentamente. Sul suo volto si era dipinta la stessa espressione che aveva Ruka.
 
« Tranquilla Yuuki, sto bene sono solo un po’ stanca. » Risposi mentre  mi aggrappavo al braccio di Aidou e a quello di Kain per sorreggermi.
 
«Yuuki e Kiryu grazie per il vostro aiuto, ora con il vostro permesso noi vorremo andare a lezione. » Disse Kaname mentre poggiava una mano sulla spalla di Yuki e le sorrideva amorevolmente. Se non mi fossi sentita come uno straccio mi sarei avvicinata a Kaname per dargli una gomitata e fargli l’ochiolino.

Conoscevo bene lo sguardo che assumeva quando era con Yuuki, ed era uno dei più belli e colmo di amore nei confronti di quella ragazza dai tanti misteri.
 
« Andate pure, noi invece andiamo a fare un giro di perlustrazione, buone lezioni. » Disse a quel punto Zero mentre prendeva Yuuki per un braccio e la trascinava via, mentre la poverina ci salutava e al tempo stesso litigava con Zero per essere lasciata da sola.
 
Così, senza nuovi indugi noi vampiri ci dirigemmo verso la nostra classe, finalmente mi sarei potuta sedere e riprendere le forze.
 
Anche se, nonostante la continua emicrania, dentro di me si fece largo una domanda, perché Zero era stato così gentile con me? Lui odiava i vampiri, lo aveva sempre fatto notare  e la maggior parte delle volte mi aveva puntato una pistola alla testa, forse aveva la febbre, era l’unica spiegazione possibile per quel suo assurdo ma dolce comportamento.
 
“ Forse la smetterà di vedermi solo come una succhia sangue ora. ” Sperai dentro di me mentre camminavo a fianco ad Aidou per raggiungere la mia classe. Istintivamnete gli strinsi ancora di più il braccio mentre il mio sguardo cadeva sul marmo dei gradini.
 
Quanto odiavo le situazioni di merda.
« Ei come ti senti? » Chiese Aidou sussurrando quelle parole per non farsi sentire dal nostro professore, si era seduto viciono a me, per controllare le mie condizioni fisiche, che sembravano peggiorare minuto dopo minuto e per prendere bene gli appunti della lezione di letteratura vampiresca.
 
Il mal di testa non accennava a diminuire, anzi continuava sempre di più ad aumentare. Non riuscivo né a seguire la lezione né a disegnare qualcosa.
Era una notte di merda. Ci potevo scommettere l’anima.
 
Lanciai uno sguardo ad Aidou mimando con gli occhi un “ Non voglio parlarne", avevo apppoggiato la testa sul banco una volta che mi ero seduto e al contrario di quello che avevo sperato mi sentivo ancora male e anzi stavo peggiorando a vista d’occhio.
 
Perché non avevo seguito il consiglio di Kaname? Dovevo assolutamente riposare o bere del sangue, preferibilmente vero e non quello creato dalle pasticche. Scossi la testa, l’idea che mi era venuta in mente era pessima, nelle mie condizioni non potevo scontrarmi con qualcuno e non avrei chiesto a nessuno dei miei compagni una goccia del loro sange, gli atti di vampirismo erano vietati dentro la scuola.
 
« Per favore, sparatemi! » Dissi stringendo i denti e buttando la testa sul banco.  Non resistevo più e il peggio non era aver perso la pazienza, per niente, il peggio era non riuscire a trovare una soluzione.
 
Alzai lo sguardo verso la lavagna per vedere se il professore aveva scritto qualcosa, ma il movimento fu troppo brusco e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
 
Svenni.    
 
Quando mi risveglia non mi trovavo più nella nostre classe, ero su un divano color azzurro tenue, aveva un odore strano quasi piacevole. Sentivo un dolore molto forte sullo zigome e poi mi ricordai di essere svenuta sul banco, durante la lezione.
 
« Ti sei svegliato Rosaspina! » Disse una voce a me nota. Mi alzai piano ricordando come ero svenuta, anche se la testa faceva meno male.
 
« Aidou ti ricordo che io non sono la bella addormentata del bosco, lei aveva i capelli biondi ed era stata colpita da un maleficio, io sono solo svenuta per un mal di testa. » Dissi sdraiandomi di nuovo sul divano, mi portai una mano sugli occhi per cercare di svegliarmi in qualche modo, anche se li sentivo pesanti e riuscivo a tenerli aperti per poco.
 
« E allora io sono il principe che risveglia la principessa. » Disse lui scherzosamente mentre mi accarezzava il viso, era lento nei suoi movimenti, quasi come se mi volesse cullare silenziosamente.
 
Avrei voluto ribattere che il principe risvegliava la principessa violentandola, ma alla fine non dissi niente e mi lascia cullare dalle sue carezze.
 
« Allora chi è stato a ridurti così? » Chiese dopo un po’, Aidou si era seduto accanto a me sul divano e continuava ad accarezzarmi i capelli. Aprii gli occhi e li richiusi subito, non riuscivo a sostenere il suo sguardo, era così severo e pieno d’ansia che mi faceva male.
 
« Nessuno biondino, più tosto tu non ti stai perdendo la lezione? » Chiesi mentre mi accoccolavo vicini alle sue gambe.
 
« Copierà gli appunti di Kain per entrambi, anzi forse meglio che copi gli appunti di Rima, di solito lei è molto più ordinata e la sua scrittura non somiglia ai geroglifici. » Disse il mio compagno mentre alzava lo sguardo verso la finestra dietro di noi, poi aggiunse : « Erena ho visto il morso, chi è stato a ridurti così? »  Il suo tono era diventato serio da fare paura.
 
Strinsi gli occhi per evitare che me li guardasse.  Non volevo che leggesse il mio dolore, non volevo corrompere anche il suo animo con qualcosa che doveva essere solo il mio fardello.
 
« Aidou non posso dirtelo e tu non hai visto nulla. » Dissi mentre chiudevo definitivamente gli occhi per riposarmi, dovevo essere fredda e distaccata per fargli capire che non gli avrei mai rivelato cosa era successo e chi era il colpevole.
 
Senti la mano di Aidou riprendere ad accarezzarmi i capelli e poi alcune parole uscire dalla sua bocca: « Erena non puoi continuare a fare la leonessa solitaria … Ti logorerai e basta se ti comporti ancora così, scoprirò chi è stato e ti proteggerò da lui. »
 
Avrei voluto rassicurarlo dirgli che ormai ero abituata, avrei voluto dirgli che quello era il mio fardello e lo avrei portato per tutta la vita, avrei voluto abbracciarlo e rassicurarlo ma ero troppo stanca e così lasciai che per un una volta fosse il mio migliore amico a vegliare su di me.
 
Di due cose ero certa, la prima era che Aidou era un biondino rompiscatole ma era un bravo rompiscatole e la seconda che era un ottimo scaccia brutti ricordi.  
Chiusi gli occhi e mi addormtai vicino alle sue gambe mentre lui continuava ad accarezzarmi i capelli.
 
Aidou  in seguito mi aveva portato nel dormitorio e si era addormentato sulla sedia della mia scrivania.
 
Quando mi svegliai era appena sorto il sole, il mal di testa era sparito, così mi alzai e andai verso la finestra,  dove vidi i miei compagni rientrare dalla porta principale. Aguzzando la vista notai che Kaname si era fermato a parlare con Zero e Yuuki.
 
Vidi lo sguardo di Zero vagare sul nostro edifico e per un attimo mi sembrò che quello sguardo fosse rivolta a me. Scossi la testa, che pensieri sciocchi andavo a fare.
 
Zero odia i vampiri, e quel pensiero mi fece male, quasi mi venne da piangere e non riuscivo a capire il motivo.
 
Mi asciugai quelle poche lacrime che caddero dai miei occhi e presi una coperta e la misi sulle spalle di Aidou, il mio compagno di classe aveva ragione, mi stavo logorando da sola. 
 
Ma a me andava bene così. Guardai di nuovo la finestra, non sentivo più la presenza del mio patrigno, era come s e se ne fosse andato per il momento, ma lo conoscevo bene, presto sarebbe tornato a reclamare altro sangue.
 
Tornai nel mio letto e mi riaddormentai. Sperando solo che sia i ricordi sia le emozioni che stavo vivendo finissero in quell’istante.
 

 
Angolo autrice:
Buon poneriggio a tutti! Come state? Come sta andando il week end?
Il mio molto bene, tra un po' dovrò uscire per andare a vedere le vie dei tesori e così potrò stare un po' con il mio ragazzo!
Spero che il capitolo vi piaccia! Costa starà succendeno? Povera Erena è messa male, ma proprio male!
Detto questo scappo, spero di trovare al mio rientro una vostra recensione, so che siete timidi ma con me potere stare tranquilli! Non vi mangio mica eh!
Cliccando sulla scritta arancione troverete la secodna cover della storia, spero che vi piaccia!
Vi lascio inoltre il link della mia pagina di devianart:
happy-ely

Un bacio a tutti
Happy


Edit 16 dicembre 2019:ed eccoci qua, con il secondo capitolo fresco fresco di correzione! Non ho cambiato molto, ho solo deciso di articolare meglio i discorsi e il susseguirsi delle scene, è un capitolo di passaggio nel quale si vede lo stato d’animo di Erena dopo la visita del suo patrigno, nessuno sa di questo fardello e nessuno dovrà scoprirlo! Una cosa che ho aggiunto sono questi : «» al posto dei trattini, li trovo più eleganti e in qualche modo il testo scorre meglio.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vampire Knight / Vai alla pagina dell'autore: Happy_Ely