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Autore: _thantophobia    14/10/2018    2 recensioni
Quando li aveva conosciuti, il primo giorno di scuola, Shouta aveva capito subito che quella classe gli avrebbe causato delle terribili emicranie – e anche tante soddisfazioni, ma per quello ha dovuto aspettare almeno qualche mese per capirlo.
[questa storia partecipa al Writober2018 con la lista di prompt di Fanwriter.it | prompt: cucciolo] [546 parole] [Dadzawa + tutti i suoi bimbi problematici] [future!fic] [introspettivo] [ooc perché non si sa mai]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shōta Aizawa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa al Writober2018 con la lista di prompt di Fanwriter.it

Parole: 546

Prompt/Traccia: Cucciolo

Brevi Deliri Pre Partum: Qualche giorno fa era il compleanno del mio papà, e non so per quale strano processo mentale sono finita a scrivere di papà Aizawa. Fatto rimane che ho bisogno di più papà Aizawa nella mia vita.

 

 

 

 

Cuccioli di lupo

 

 

 

 

 

 

Quando li aveva conosciuti, il primo giorno di scuola, Shouta aveva capito subito che quella classe gli avrebbe causato delle terribili emicranie – e anche tante soddisfazioni, ma per quello ha dovuto aspettare almeno qualche mese per capirlo.

Inconsciamente, nei tre anni in cui è stato il loro insegnate, Shouta si è affezionato a ognuno di loro in modo diverso e anche quando avrebbe voluto espellerli tutti o pestarli a sangue non poteva che essere fiero dei suoi ragazzi.

Li ha cresciuti, accompagnandoli per tutta la loro scalata verso la vetta – il mondo dei Pro Heroes – come farebbe un lupo con i suoi cuccioli, da lontano, osservandoli arrancare sulle zampe che piano piano diventavano sempre più forti e più veloci. Qualcuno a volte restava indietro, più lento rispetto agli altri, e allora lui sarebbe tornato giù e lo avrebbe aiutato a raggiungerli con quel suo fare burbero e spartano ma che in fondo è solo il suo modo di essere gentile e premuroso con quella banda di scalmanati che qualche volta, per scherzo o forse no, lo hanno anche chiamato “papà”.

E ora eccoli lì, tutti sorridenti e felici con le loro licenze da Eroi tra le mani, alla fine della loro scalata. Midoriya piange e ride al tempo stesso, indeciso su cosa fare, mentre Uraraka gli saltella intorno eccitata e Iida cerca di nascondere gli occhi lucidi dietro le lenti degli occhiali; Hagakure sta piangendo senza freni, abbracciata a Ojirou, e Shouji e Tokoyami tentano di consolare Kouda e Asui con poco successo mentre Kaminari tiene Jirou vicina a sé mentre Sero solleva il telefono per fare una foto tutti insieme – e Kirishima ha senza il minimo pudore una mano infilata nella tasca posteriore dei pantaloni di Bakugou.

Sono cresciuti, ormai: non sono più i cuccioli che ha incontrato tre anni prima, terrorizzandoli fin dal primo momento, sono esattamente quello che sperava. La futura generazione di Eroi.

-Aw, Shouta.- uggiola Midnight, avvicinandosi a lui e dandogli una gomitata leggera al fianco. –Stai piangendo?-

-Non so di che cosa tu stia parlando, Nemuri. È All Might quello che piange.-

Toshinori, dal canto suo, è ormai un fiume in piena. –Come se anche tu non stessi per metterti a piangere, Aizawa!-

-Per favore soffiati il naso.- sbuffa. –E non sto piangendo.-

-Prof, è inutile, cra.- esclama Asui, tirando su con il naso. –Sta piangendo davvero, cra.-

-Cosa? Aizawa sta piangendo?- Yaoyorozu solleva appena la testa dopo essersi asciugata gli occhi con un fazzoletto.

Todoroki, accanto a lei, sgrana gli occhi. -Non ci credo.-

-Prof, non pianga anche lei! O davvero non la smettiamo più nemmeno noi!- Ashido ha il viso rigato dalle lacrime ma sorride. A volte Shouta non li capisce.

–State zitti, mocciosi!- okay, forse un po’ di magone gli è davvero salito alla gola. –Non sto piangendo! È il collirio!-

E i suoi ragazzi si stringono intorno a lui un’ultima volta, ricambiando quel senso di protezione che lui ha a modo suo trasmesso loro.

 

 

…molte volte, gli chiedono perché non abbia mai voluto una famiglia e dei figli. Prima avrebbe semplicemente risposto che il suo lavoro li avrebbe inevitabilmente messi in pericolo, ora direbbe che non ne ha bisogno: tre anni fa ha incontrato un gruppo di ragazzetti insolenti e un po’ illusi, e li ha adottati tutti quanti.

 

 

 

 

 

 

D.P.P.: Deliri Post Partum Pianto

Dai una vacanza a quel poveraccio di Aizawa, Horikoshi, ti prego.

Maki

 

  
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