Questa storia partecipa al Writober2018 con la lista di prompt di Fanwriter.it
Parole: 546
Prompt/Traccia: Cucciolo
Brevi Deliri Pre Partum: Qualche giorno fa era il compleanno del mio papà, e non so per quale strano processo mentale sono finita a scrivere di papà Aizawa. Fatto rimane che ho bisogno di più papà Aizawa nella mia vita.
Cuccioli di lupo
Quando li aveva conosciuti, il
primo giorno di scuola, Shouta aveva capito subito
che quella classe gli avrebbe causato delle terribili emicranie – e anche tante
soddisfazioni, ma per quello ha dovuto aspettare almeno qualche mese per
capirlo.
Inconsciamente, nei tre anni in cui
è stato il loro insegnate, Shouta si è affezionato a
ognuno di loro in modo diverso e anche quando avrebbe voluto espellerli tutti o
pestarli a sangue non poteva che essere fiero dei suoi ragazzi.
Li ha cresciuti, accompagnandoli per
tutta la loro scalata verso la vetta – il mondo dei Pro Heroes
– come farebbe un lupo con i suoi cuccioli, da lontano, osservandoli arrancare
sulle zampe che piano piano diventavano sempre più
forti e più veloci. Qualcuno a volte restava indietro, più lento rispetto agli
altri, e allora lui sarebbe tornato giù e lo avrebbe aiutato a raggiungerli con
quel suo fare burbero e spartano ma che in fondo è solo il suo modo di essere
gentile e premuroso con quella banda di scalmanati che qualche volta, per scherzo
o forse no, lo hanno anche chiamato “papà”.
E ora eccoli lì, tutti sorridenti e
felici con le loro licenze da Eroi tra le mani, alla fine della loro scalata. Midoriya piange e ride al tempo stesso, indeciso su cosa
fare, mentre Uraraka gli saltella intorno eccitata e Iida cerca di nascondere gli occhi lucidi dietro le lenti
degli occhiali; Hagakure sta piangendo senza freni,
abbracciata a Ojirou, e Shouji
e Tokoyami tentano di consolare Kouda
e Asui con poco successo mentre Kaminari
tiene Jirou vicina a sé mentre Sero
solleva il telefono per fare una foto tutti insieme – e Kirishima
ha senza il minimo pudore una mano infilata nella tasca posteriore dei
pantaloni di Bakugou.
Sono cresciuti, ormai: non sono più
i cuccioli che ha incontrato tre anni prima, terrorizzandoli fin dal primo
momento, sono esattamente quello che sperava. La futura generazione di Eroi.
-Aw, Shouta.- uggiola Midnight, avvicinandosi
a lui e dandogli una gomitata leggera al fianco. –Stai piangendo?-
-Non so di che cosa tu stia
parlando, Nemuri.
È All Might quello che piange.-
Toshinori,
dal canto suo, è ormai un fiume in piena. –Come se anche tu non stessi per
metterti a piangere, Aizawa!-
-Per favore soffiati il naso.- sbuffa. –E non sto piangendo.-
-Prof, è inutile, cra.- esclama Asui, tirando su con il
naso. –Sta piangendo davvero, cra.-
-Cosa? Aizawa
sta piangendo?- Yaoyorozu
solleva appena la testa dopo essersi asciugata gli occhi con un fazzoletto.
Todoroki,
accanto a lei, sgrana gli occhi. -Non ci credo.-
-Prof, non pianga anche lei! O
davvero non la smettiamo più nemmeno noi!- Ashido ha il viso rigato dalle lacrime ma sorride. A volte Shouta non li capisce.
–State zitti, mocciosi!-
okay, forse un po’ di magone gli è davvero salito alla gola. –Non sto
piangendo! È il collirio!-
E i suoi ragazzi si stringono
intorno a lui un’ultima volta, ricambiando quel senso di protezione che lui ha
a modo suo trasmesso loro.
…molte volte, gli chiedono perché
non abbia mai voluto una famiglia e dei figli. Prima avrebbe semplicemente
risposto che il suo lavoro li avrebbe inevitabilmente messi in pericolo, ora
direbbe che non ne ha bisogno: tre anni fa ha incontrato un gruppo di
ragazzetti insolenti e un po’ illusi, e li ha adottati tutti quanti.
D.P.P.:
Deliri Post Partum Pianto
Dai una vacanza a quel poveraccio di Aizawa, Horikoshi, ti prego.
Maki