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Autore: Akane    15/10/2018    0 recensioni
Mike e Chester devono affrontare un piccolo imprevisto. Questo piccolo imprevisto ha le connotazioni di un miracolo oppure di una rarità che si verifica ad una persona su un miliardo probabilmente e Chester è quel fortunato. Il miracolo in questione nasce dopo nove mesi ed ha le fattezze di un bambino che è la splendida somma di due splendidi uomini! Nulla di più allucinante e meraviglioso insieme!
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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scene2 *Ho deciso di dividere la fic in 3 perchè poi altrimenti sarebbe stato troppo lungo. Qua vediamo il fatidico momento del parto, ma prima vediamo come ci arrivano a quel momento. Perchè Chester non sarebbe Chester se non arrivasse a partorire grazie a qualcosa che non dovrebbe fare. E poi vediamo Mike alle prese con le proprie sensazioni non facili durante il lungo cesareo. La fic è già tutta dedicata alla mia sis, oggi le faccio anche gli auguri di buon compleanno! Buona lettura. Baci Akane*

2. UN PARTO CHE È PROPRIO UN PARTO




Il cesareo è programmato per un giorno di fine Marzo e ovviamente c’è una cosa a cui Chester non rinuncerebbe nemmeno se fosse in punto di morte.
Festeggiare il suo compleanno.
Così nonostante le raccomandazioni di fare qualcosa di tranquillo, con pochi intimi e non eccedere, quel giorno Chester non guarda in faccia nessuno mentre se ne va in giro a ringraziare, mangiare e saltellare felice.
Già ha le palle girate perché ha dovuto limitarsi agli amici più fidati perché sono gli unici che sanno, sarebbe complicato spiegare a tutti come è ingrassato.
Ha detto tutto solo ai figli più grandi che possono capire la questione fra lui e Mike, ai piccoli ha raccontato che non sta bene e che ha dentro qualcosa che lo gonfia come una mongolfiera ma che presto lo toglieranno e tornerà a stare bene.
Stessa cosa ha detto Mike ai suoi perché non hanno trovato giusto tenerli separati, specie perché le due donne si stanno carinamente impegnando per il progetto villa bennoda. Hanno deciso di chiamarla così sfruttando anche il grande legame di Anna e Talinda.
Così almeno la festa che si consuma momentaneamente a casa Bennington intanto che trovano la villa giusta, è composta dai fedeli della band, ovviamente dai fedeli dell’altra vecchia band di Chester con cui è in costante contatto e a cui ha raccontato tutto e le famiglie che già solo quella di Chester non è ristretta.
Il caos non si spreca, la gioia e la gente che gli chiede ogni volta che lo incrocia:
- Ma come, non l’hai ancora espulso? - Visto che lo vedono sempre più grande.
Chester si sta divertendo e Mike respira visto che sono stati nove mesi a dir poco impegnativi, anche se è preoccupato di vederlo ballare e sgambettare a destra e sinistra.
- Chezy tesoro, non dovresti stare un po’ più... non lo so, seduto? - Chiede quando lo vede acchiappare il microfono e salire sul tavolo.
- Sciocchezze, l’ho fatto mille volte! - Risponde schietto.
- Certo, ma eri leggermente più magro e agile... - Azzarda Mike mentre Brad si copre la faccia con una mano. Chester lo fulmina, gli fa il dito medio e poi dà a Joe l’ordine di far partire la canzone. Quando sente che si tratta di Given Up, Mike impallidisce e salta in piedi puntandolo col dito severo.
- Tu non farai questa canzone a meno che non vuoi partorire ora! - Ma Chester lo spinge con un piede in faccia e parte con le sue melodiose urla che in nove mesi di isteria e sbalzi d’umore e per giunta lontano dai palchi, ha esercitato in abbondanza.
Arriva così, su un non poco preoccupato Mike che è andato a prendere la borsa dell’ospedale, alla famosa nota lunga gridata.
Chester ha la beata idea di farla come ha sempre fatto e visto che lui fa gli acuti di quel genere tutto piegato in avanti, lo fa anche lì.
Ma con non mica pochi chili in più, finisce che proprio a metà del suo non ineccepibile capolavoro, finisce giù sulle ginocchia e strozza la nota.
Quando vede che si tiene la pancia con una smorfia, Mike scatta come una molla e lo prende subito per le spalle, immediatamente il caos perché capiscono che non si sente bene e che probabilmente era azzardata una canzone così in un momento simile.
Mentre c’è chi dice ovvietà che irritano un pericoloso Mike, del tipo:
- Forse aveva ragione Mike! -
Con ruggito del suddetto:
- EH MA FORSE EH?! - Joe molla la sua postazione da DJ, prende la videocamera che aveva momentaneamente affidato ad uno dei figli maggiori di Chester e inizia a correre incontro avvicinando l’obiettivo al muso contratto dal dolore dell’uomo gravido.
Per questo si becca una testata che dà un momentaneo sollievo a Chester il quale si fa aiutare da Mike e dal buon Ryan a scendere dal tavolo, c’è chi gli mette le scarpe, chi strilla:
- STA ARRIVANDO! -
Chi chiede:
- Chi arriva? -
Chi non sa proprio cosa rispondere per la presenza dei figli piccoli, chi appunto prende questi ultimi e li porta da un’altra parte in tempo per la liberazione delle parolacce più fantasiose mai sentite.
E c’è chi cerca il bambino per terra, convinto che con quell’acuto interrotto sia uscito anche il famoso mostriciattolo a forma di ananas!

Alla fine fra urla, imprecazioni ed isteria, Chester, Mike, Dave e Joe vanno in clinica privata.
Hanno deciso tutti di rimanere a casa Bennington in attesa di novità e di non asfissiare tutti.
Dave è quello che pare avere più cervello, pare almeno. Joe è per le riprese a cui non rinuncerebbe per nulla al mondo, mentre ovviamente Mike è scontato.
Chester arriva urlando, si sente prima la sua voce e poi si vede lui seguito da Mike che gli stringe la mano come andasse al patibolo e Joe che riprende tutto.
- Ficcagli quella cazzo di telecamera su per il culo! - Esclama Chester una volta che viene ricevuto dal personale sanitario, precedentemente preparato per l’evento.
Mike chiaramente se ne frega altamente di Joe e della videocamera, appena vede il medico lascia la mano di Chester per chiedere -strillare- come si procede.
Al calmo:
- Come era da programma. - A Mike partono altro che cinque minuti. Ne partono almeno venti.
- ‘Come da programma un cazzo!’ Le sembra normale che un uomo partorisca? Quello ha le doglie Dio Cristo e non dovrebbe averle, doveva fare il cesareo perchè i nove mesi erano in scadenza! Non può partorire normalmente! Da dove diavolo esce, dal buco del pisello? Che programma è che comprende il parto di un uomo? - A questo punto arriva il compito di Dave che prende Mike per le spalle e fraterno lo trascina via con le scuse nello sguardo rivolto al dottore, impallidito seduta stante.
- Ecco, spieghi a me. - Dice dopo aver rifilato Mike a Chester che sta cercando di non ammazzare Joe.
A quel punto il dottore spiega che procederanno col cesareo subito e che le doglie erano in preventivo. Significa solo che il bambino è pronto.
- Solo... - Dave fatica ancora a far pace col concetto che Chester è incinta e partorirà, ma col suo solito aplomb annuisce e lo ringrazia.
Quando torna in stanza Mike cerca di tenere giù Chester che a sua volta vuole picchiare Joe, questi si limita a filmare per bene tutto.
A quel punto, con il delirio più assurdo davanti ai suoi occhi, Dave fischia forte e li ferma tutti.
Finalmente il mondo rallenta, si zittiscono, lo guardano e lui sospirando fa calmo:
- Adesso vengono a prepararti per il cesareo. Sembrate delle scimmie scappate da Alcatraz. Smettetela di fare gli idioti. - E come per magia sembrano in grado di smettere.
Mike torna a concentrarsi su Chester il quale è maledettamente spaventato, così gli stringe la mano e appoggia la fronte sulla sua.
- Dai, vedrai che va tutto bene. - Chester non ne è tanto certo perché dal suo corpo dovrebbe uscire tutto tranne che un bambino, ma alla fine sono lì e non hanno scelta che provare anche quell’avventura.
- Sei sicuro che non puoi entrare? - Mike sorride.
- Sono bravo in tante cose ma non ho ancora una laurea in medicina. - Perché solo chi è un sanitario può entrare.
- E se ti fingi infermiere? - Chester lo vorrebbe tanto dentro, ma ovviamente non è una cosa possibile e alla fine arrivano gli infermieri a prenderlo con la carrozzina. Chester li guarda e guarda Mike, gli lascia una carezza sulla guancia, sorride tirato e terrorizzato insieme e lo aiuta a sedersi sul trabiccolo.
- Ti aspetto qua. - Dice sforzandosi di essere calmo e sereno. Chester sa che Mike se la sta facendo sotto quanto lui e sa che darà di matto, ma sorride e si finge forte anche lui.
- Chester, saluta la telecamera! - Poi Joe arriva ad inquadrarlo e Chester fa il dito medio mentre se ne va.

Naturalmente dopo mezz’ora Mike inizia a dare di matto cominciando a fermare qualunque essere vivente dentro quella clinica.
- Mike, quello è un altro papà, smettila che li terrorizzi tutti! - Dice Dave tirandolo via per l’ennesima volta.
- Loro? Se sapessero che io aspetto che mio marito partorisca! - Dave gli mette una mano sulla bocca e sorride al padre che ha appena shoccato.
- Non... non intendeva marito... per gioco sua moglie è molto mascolina e quindi la chiama marito... - Si inventa qualcosa prontamente e ancora una volta dimostra il motivo per cui è lì.
Joe se la ride perché è meglio così visto che ci pensa già Mike a dare di matto.

Le ore passano, non è facile aspettare fuori perché poi è anche vero che dalla sala operatoria non dicono mai niente ed è peggio per i parti naturali perché possono durare anche tutto il giorno e nessuno viene poi a dire niente ai parenti in attesa.
Succede così, ma con Mike è difficile ignorarlo, tanto che degli infermieri sono costretti ad andare a parlarci per via della minaccia di denuncia di rapimento.
Dave mortificato si scusa, ma almeno Mike ha ottenuto degli aggiornamenti.
- Tutto sta procedendo molto bene. - Non che poi siano dei grandissimo aggiornamenti, ma tengono buono Mike per un’altra mezz’ora. Il tempo di ricevere il definitivo:
- È un maschietto bellissimo e sanissimo! -
Quando gli dicono questo con un gran sorriso soddisfatto e poi quando si ricordano anche di dire che il padre sta bene, Mike sviene e se non fosse per Dave picchierebbe la testa.

A svegliare Mike sono le strilla simili a quelle di Chester, nel dormiveglia si lamenta:
- Dio ma come fa a gridare appena sveglio? - Dave e Joe vanno da lui e quando lo vedono finalmente svegliarsi, lo chiamano.
- Mike era ora! - Mike apre gli occhi e confuso si guarda intorno, è steso in un letto, mette a fuoco Chester accanto ancora addormentato e si aggrotta. Eppure le strilla ci sono.
- Un momento. - Dice tirandosi su a sedere, la ricerca dell’origine delle urla dura poco perché lo individua subito.
Un fagottino avvolto in una copertina bianca in braccio a Dave, con Joe dietro che filma tutto.
Mike spalanca gli occhi ed è come se per un momento il mondo intero si sospendesse.
- Ma è lui che piange? - Dice meravigliato. Dave esasperato glielo consegna subito in braccio, lui è ancora steso nel letto, ma con la schiena tirata su.
- Degno figlio di Chester! - Esclama rifilandoglielo. Appena le braccia di Mike ed il piccoletto si incontrano, questi smette improvvisamente di piangere e strillare. Mike lo vede, il piccolo angelo anzi diavolo lo vede. Spalanca gli occhioni neri dal taglio leggermente a mandorla pieni di lacrimoni.
Lo cerca, più che altro lo percepisce ed è come se sentisse che queste sono braccia diverse.
- Ehi, piccola canaglia... - mormora piano, la voce è spezzata, Joe riprende il viso di Mike, fa il primo piano sugli occhi che brillano e sulle lacrime che scendono.
Non è la prima volta che diventa padre, ma come fa a non commuoversi nello stringere quel miracolo inspiegabile?
Il reale frutto dell’amore fra lui e Chester.
Come si fa a non piangere?
Il piccolo non strilla più, completamente catturato come se fossero davvero sotto l’effetto di un incantesimo.
È in quel momento che Chester inizia a svegliarsi e lo fa lamentandosi come una sirena, la prima cosa che si distingue sono delle parolacce.
Come al solito un risveglio storto.
Mike sorridendo e piangendo insieme si alza dal letto e va al suo, lo guarda mentre si sveglia piano, gli prende le mani e le stringe mentre tiene loro figlio in braccio.
Quando Chester si sveglia del tutto e mette il mondo a fuoco, nota Mike in piedi con le lacrime agli occhi ed un sorriso inequivocabile.
- È andata bene... - Poi lo vede, Mike glielo posa in braccio mentre Dave alza un po’ la parte superiore del letto, con la schiena un po’ più alta può accogliere la canaglia non più urlante.
- Sognavo che piangeva. - Mormora come se avesse senso. Mike ride.
- Non stavi sognando! - Chester capisce che piangeva davvero e vederlo ora così calmo lo meraviglia. Se lo rimira ed è come rinascere per l’ennesima volta. Ogni volta che è diventato padre è successo, ma lì è diverso. Lì è come essere madre, lì tiene il frutto dell’unico vero amore della sua vita.
È un miracolo ed è reale. Lo capisce solo mentre stringe il piccolo che lo osserva meravigliato.
Chester ha le lacrime agli occhi a sua volta e sorride emozionato.
- Benvenuto piccolo Kisa. -
Ed ecco che una nuova vita comincia.
   
 
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