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Autore: Sophietta88    16/10/2018    3 recensioni
Quel farfallone di Ataru Moroboshi si č accorto di amare follemente Lamų e non riesce a togliersela dalla testa. Nel frattempo Shinobu gli chiede di partire insieme e scappare lontano. Ataru accetta ma...
"Palline tigrate? Cosa sono? "
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atarų Moroboshi, Jariten, Lamų
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Nella sfavillante villa dei Mendo


Entrati nella villa Ataru e Shinobu stupidi si guardano intorno davanti a quella magnificenza.
Mobili sfarzosi, camerieri, tavole imbandite di ogni ben di Dio.

ATARU:"Ma non era un grigliata? Questi hanno giā grigliato e messo in tavola."
MENDO:-udendo le parole di Ataru- "Sei proprio uno sciocco ti pare che ai miei ospiti li facevo lavorare accanto al barbecue con questo freddo poi? Abbiamo giā grigliato bisogna solo assaggiare.
-tono tenero- Buon appetito Shinobu."

Mendo č il cognome del giovane, il suo nome č Shutaro ed č destinato a diventare il presidente della mega azienda familiare. Da sempre innamorato di Lamų la quale lo rifiuta categoricamente poichč innamorata di Ataru.
Per Shutaro Ataru diviene subito il suo peggior nemico giacchč invidioso dell'amore che Lamų prova.
Inoltre, Shutaro, soffre di claustrofobia ed ha terrore del buio difatti va in crisi di panico a meno che non lo guardi una bellissima ragazza.
E' un samurai ed č molto abile con la katana. Va in depressione quando viene battuto in bellezza o popolaritā.
In genere č molto gentile con tutte le ragazze ma vedrete che in fondo ha solo i modi signorili ma č molto simile ad Ataru.

Ataru guarda Mendo infastidito e tira a sč Shinobu che sta sbavando dietro a Mendo.

ATARU:"ORA BASTA! Ne ho abbastanza!" -grida Ataru nel silenzio della sofisticata festa-
SHINOBU: -bisbigliando- "Ci guardano tutti... shhht!"
ATARU:"NON MI INTERESSA! -rivolto a Mendo- "Adesso una volta per tutte voglio sapere se tra voi due sia mai successo qualcosa. Ne ho il diritto. Non mi piace che mi si pigli in giro in questo modo. Shinobu č la mia ragazza e devo sapere, ripeto DEVO sapere la veritā. Cosa provi per Shinobu?"
MENDO: -imbarazzato per la confusione che sta creando Ataru- "Smettila di gridare non siamo al mercato. Forse a casa tua funziona cosė ma qui ci troviamo nella mia villa."
ATARU:"Non ho mai sopportato questo tuo ostentare. Non č importante avere ville, soldi e tutto ciō che č materiale quando non si ha la veritā. Chi vive di menzogna vive male. Non pensare che io sia stupido, vedo come ti guarda Shinobu -voltandosi verso di lei fulminandola con gli occhi- E tu hai il coraggio di dirmi che non č vero?" -prendendo per il colletto il samurai.

La squadra speciale militare che č sempre ai servizi della famiglia dei Mendo entra subito in azione in difesa del giovane Shutaro.
Ma il rampollo li ferma.

MENDO:"Grazie ragazzi ma non ho bisogno di voi, so difendermi."
ATARU:"Smettila con queste pagliacciate e dimmi la veritā se sei un uomo."

Gli amici di classe guardano tutta la scenetta in silenzio e partono delle scommesse tra di loro.
-bisbigliando- "Io punto su Ataru che lascia Shinobu". "Secondo me Shinobu va via dalla festa". "Io dico che Mendo gliene suona ad Ataru".

Ma nessuno di questi cercava di far calmare la situazione.
Ataru prende Shinobu e le impone di sedersi al centro della sala insieme a Mendo.
I due eseguono ed Ataru chiede loro:"Ho bisogno di sapere."

SHINOBU:"Che imbarazzo."

I riflettori della festa sono puntati sui due come in commissariato ed Ataru  in quel preciso istante si sente potente anche pių di Shutaro.

ATARU:"Non avere imbarazzo sei la mia fidanzata, la persona che vuole condividere con me i suoi giorni, hai deciso di partire con me ed andare lontano da qui."

Tutti meravigliati a quella notizia che subito fa scalpore tra la folla e anche stesso Mendo rimane scioccato.
Guarda Shinobu con occhi tristi.

ATARU:"Dillo, dillo che andremo via insieme!"

Shinobu abbassa il capo ed annuisce.
La gente inizia a scalpitare e a parlare ad alta voce fra di loro criticando questa scelta.

MENDO: -alzandosi in piedi- Shinobu vuoi davvero partire con lui?" -Tenendo il viso della bella Shinobu tra le sue mani-
SHINOBU:"Si, Mendo. Nessuno potrā fermarmi e neanche tu." -senza guardarlo negli occhi-
MENDO:"Ne sei sicura?" -insiste avvicinando il suo viso a quello di Shinobu-
SHINOBU:"Si!" -una risposta secca e fredda-

Ataru interrompe questa scena nostalgica afferra Shutaro con tutta la sua forza e lo scaraventa contro il tavolo centrale della sala.
Polli, riso, pasticcini, carne, salsicce ecc... tutto al pavimento.
Shutaro non si arrende e sfodera la sua katana contro Ataru.
Shinobu preoccupata cerca di distrarre Shutaro nel suo tentativo, ma nulla riesce a fermare il rampollo giovanotto che determinato pių che mai invita ad Ataru a battersi in un duello.
La squadra speciale militare ai servizi della nobile famiglia viene convocata in sala e Shutaro chiede loro di porgere ad Ataru una katana.
Ataru sembra inferocito pių del solito e sventola la katana in modo irregolare e con le mani sudate e tremanti sferra lui il primo colpo.
Gli allenamenti di Mendo hanno la vinta e il colpo di Ataru va a vuoto.
Shutaro aveva i riflessi pronti e sapeva gestire i movimenti della katana in modo regolare e preciso.
Shutaro aspetta il secondo colpo di Ataru che non tarda ad arrivare.
E ancora una volta la mira di Ataru fa cilecca e il colpo va a vuoto.
Ormai Shutaro č intenzionato a far fare brutta figura davanti a tutti al povero Ataru che si impegna a colpire una terza volta Shutaro.
Stufo della pessima mira che ha, Ataru getta via la katana e si getta su Shutaro a mani nude.
Shutaro che non si aspettava un cambio di modalitā subisce pių di un colpo.
Ataru in quel momento si sente di averla vinta su di lui e continua a scagliare pugni su di lui.
Mendo getta via la katana e risponde ai colpi di Ataru ma con meno prontezza.
Ataru era abituato fin da piccolo a difendersi azzuffandosi nel suo quartiere e sembra che gli altri intorno non stiano pių prendendo in giro ad Ataru ma all'incapacitā di Shutaro nel contrabbattere i colpi a mano libera.
Il tutto viene interrotto dal padre di Shutaro.
Un uomo con le identiche sembianze del figlio ma con folti baffi.

A quel punto Ataru si avvicina a Shinobu e la bacia in modo passionale.
Tutti guardano la scena con stupore.

IL PADRE DI MENDO:"LA FESTA CONTINUA!!!" -gridando ai musicisti invitandoli a suonare-

Tutti sapevano benissimo che se avesse continuato Ataru con le domande sarebbe finita molto male.

Shinobu imbarazzata per quel bacio cosė plateale confessa ad Ataru di essere stata innamorata di Mendo

ed ogni volta che lo rivede un po' le batte ancora il cuore.
Udendo quelle parole che fanno male al cuore Ataru, orgoglioso com'č,  lascia Shinobu e non vuole mai pių rivederla.

SHINOBU: (fra sč)"Ho sbagliato non avrei dovuto dirgli tutto in questo modo. L'ho ferito."

Ataru si incammina verso casa e ormai pensa che il suo destino sia maledetto.
Con il capo abbassato e le mani nelle tasche dei jeans calcia un sassolino con rabbia come se quel gesto potesse scacciare via tutto il marcio della sua vita.
Non avrebbe mai accettato di essere il secondo per la persona amata.
Era realmente geloso di Shinobu, nutriva per lei dei sentimenti molto vicini all'amore. Lui confondeva questi sentimenti per amore.
Alza gli occhi al cielo, c'č una grande luna piena bianco latte.
Si siede su una panchina ed osserva il cielo senza pensare a nulla, poi chiude gli occhi come per rilassarsi.

Ataru ha cercato di approcciare con Shinobu ma non per la voglia di avvicinarsi a lei ma per sfregio. Quel bacio non era altro che un marchio di appartenenza come quando i cani maschi marchiano il proprio territorio.
Era un bacio senza sentimenti. Il loro primo bacio.

Stende il suo corpo sulla panchina e tiene il capo poggiato sulle braccia incrociate.
Il vento passava tra i capelli di Ataru scompigliando anche i suoi pensieri.
Qualcosa gli mancava, un vuoto dentro che non riusciva a colmare.
Quel vuoto non poteva che chiamarsi Lamų.

Ma... Nella capitale italiana.

Lamų dopo la cena con Arturo decide di fare una passeggiata a piedi in solitudine. Le mancavano i suoi cari e non sapeva come raggiungerli e come contattarli.

LAMų: (fra sč)"Possibile che mi abbiano dimenticato? Mamma perchč non vieni a cercarmi?"

Il vento del Giappone arrivō fino a Roma e lo stesso vento che ha scacciato via i pensieri ad Ataru a Lamų ha dato loro vita.
Pensava alla scuola, ai suoi compagni di classe, ad Ataru, Shinobu, Mendo, Sakurambo.

LAMų: (fra sč)"Ataru non ricorda pių nulla di me ed io sto morendo di dolore. Vorrei che lui potesse vedere dentro di me cosa sento per lui. Vorrei che lui entrasse nel mio corpo e si guardasse con i miei stessi occhi, soltanto cosė capirebbe quanto conta lui per me."

Arturo preoccupato per Lamų le ha mentito dicendole che sarebbe tornato a casa ma in realtā č dietro di lei e la segue in lontananza per paura che si perda.
Arturo nutriva per Lamų una simpatia ed ormai era entrato nel vivo della sua storia che trovava molto affascinante.

ARTURO: (fra sč)"Povera ragazza catapultata in un mondo che non le appartiene. Cercherō di farla sentire a casa sua ed il modo per farla tornare coi suoi."

Arturo non sopporta le ingiustizie, non sopporta vedere la gente soffrire ecco perchč lavora in un centro per anziani.
Gli anziani che vengono abbandonati nelle case di cura soffrono tantissimo la solitudine ed Arturo riesce a donare un sorriso al pių disgraziato e solo esserino della terra.
Ha davvero un cuore d'oro.

Lamų ignara della sua presenza prende la macchina fotografica ed inizia a fare degli scatti al centro di Roma.
Arturo guarda le stranezze di quella donna e sorride.

LAMų:"Quando riuscirō a ritornare tra i miei porterō con me queste foto. Voglio mostrare cosa ho vissuto e cosa ho visto." -fiera di sč-

Lamų era sempre in grado di passare ad attimi di depressione ad attimi di pace in un lampo.
Mentre continua a scattare foto si addentra in un vico poco affidabile.
Arturo la segue senza mai fermarsi e distrarsi.
Due figure si avvicinano a Lamų con forza prendendo la macchina fotografica che aveva al collo.
Arturo inizia a correre e in una frazione di secondi si trova addosso ai due ladruncoli.
Con la sua agilitā e grazie allo sport ha steso i due in un niente. Recupera la macchina fotografica.
Soccorre Lamų che sembra non essere impaurita per niente.

ARTURO:"Tutto bene?"

Lamų aggiustandosi il vestito sgualcito per lo scontro:"Certo!"

Appena i due si sono ripresi Arturo sbircia per conoscere l'identitā dei due furfanti.
Con molto rammarico si accorge che quei due erano suoi compagni di universitā che avevano preso una brutta strada.
Li aiuta a rialzarsi e li invita a bere qualcosa.

Anche Arturo aveva dei modi tutti suoi nel comportarsi con le persone.

I 4 entrano al bar pių vicino e iniziano a chiacchierare.
Angelo e Gabriele erano i due rapinatori che conosceva Arturo da anni ormai.
Ai tempi dell'universitā erano molto uniti ma qualcosa ha cambiato la loro vita.

ARTURO:"Io sapevo che ve la passavate male ma non cosė. Siete persino arrivati a derubare le povere ragazze in strada?"
ALESSIO:"Tu sai perchč. Abbiamo perso il lavoro, le nostre donne ci hanno lasciato e i nostri genitori c'hanno sbattuto fuori di casa."
ARTURO:"Avete bisogno di aiuto voi due. Non posso ospitarvi a casa mia perchč non ho alcuna fiducia in voi e poi c'č giā lei." -prendendo la mano di Lamų teneramente-
GABRIELE:"Mi dispiace se abbiamo assalito alla tua ragazza. Ma tu che ci facevi dietro di lei in lontananza?"
LAMų:"Infatti, che ci facevi?"
ARTURO:"Non č la mia ragazza..." -raccontando tutta la storia di Lamų-.

I due ascoltano con interesse ma ad un tratto Gabriele si sente male.

ARTURO:"Ehi, che hai?"
ALESSIO:"Ha bisogno di una dose."

Gabriele sta avendo un attacco di astinenza.

ALESSIO:"Era per questo che stavamo rubando la macchina fotografica, abbiamo bisogno della roba."

Lamų guarda divertita tutta la scena e parla ad alta voce:"CHE ROBA?"

Arturo mette una mano davanti alla bocca di Lamų.

ARTURO:"Ehi piccola non č una cosa che si sbandiera cosė ad alta voce. La droga, la conosci?"
LAMų:"Si, certo. Ma perchč sono dei drogati?" -all'orecchio di Arturo-
ARTURO:"SI!"

Lamų sconvolta li guarda, finalmente ha capito che sono persone poco affidabili.
Arturo chiede il conto e va via insieme a Lamų.
Si incamminano verso la macchina e durante il tragitto nessuno fiata.
Entrano in auto.

LAMų:"Perchč non hai aiutato i tuoi amici?"
ARTURO:"Li ho aiutati giā una volta in passato ma ormai le loro vite sono perdute."
LAMų:"Non č possibile che ti arrendi cosė facilmente. Aiutiamoli!"
ARTURO:"Tu non capisci! Qui non funziona come da te, qui esiste la fame, la disperazione. C'č chi non ha i soldi nemmeno per comprarsi l'acqua e quei due rubano per distruggersi la vita. Come potremmo aiutarli? Secondo te io mi tiro indietro? Ho cercato di salvarli in passato ma mi hanno solo portato altri grossi guai."

Arturo sembra molto infastidito.

LAMų:"Perchč alzi la voce, non hai mai alzato la voce con me."

Arturo frena bruscamente.

ARTURO:"Mio fratello č morto! Per overdose, per colpa loro."

Lamų lo guarda e vede in lui una rabbia sovrumana.

LAMų:"Perchč non li hai picchiati quando hai visto che erano proprio quei due."
ARTURO:"Perchč erano i miei migliori amici."

Lamų non fiata per tutto il tragitto fino arrivati in casa augura la Buonanotte ad Arturo e si mette a letto.

LAMų: (fra sč)"Povero Arturo!"

Chiude gli occhi e si addormenta.

SULLO SPAZIO

Rei ha provato il 13esimo intruglio e sulla terra ci sono persone con ustioni alle labbra, persone senza pių un polmone e altro.
Oyuki ormai stufa dei tentativi falliti di Rei giunge ad una conclusione.

OYUKI:"Signora vada sulla terra a tranquillizzare sua figlia!"
MAMMA DI LAMų:"Non mi sembra il caso."

La mamma di Lamų considera i terrestri feccia e non ha intenzione di giungere fino a lė. Cerca tutt'altri modi per aiutarla a meno che non ha lei a che fare con gli umani in prima persona.

REI:"Vado io!"
OYUKI:"No, no. -bloccandolo subito- tu ci servi qui!" (fra sč) Sulla terra chissā quanti altri guai farebbe"

E mentre cercano svariate soluzioni per tirare Lamų da questo grosso guaio Oyuki ha una visione.
   
 
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