Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: JAPAN_LOVER    17/10/2018    0 recensioni
Gregor Startseva è il giovane allenatore di 34 anni della nazionale maschile di pallavolo, con una lunga serie di successi alle spalle.
Proprio mentre è intenzionato a godersi le meritate vacanze estive, all'indomani di un trionfo che è valso ai suoi ragazzi la medaglia d'argento, viene convocato dalla Federazione sportiva per un nuovo incarico: guidare ai mondiali 12 ragazze a una settimana dagli esordi.
Tra numerosi punti oscuri e mille difficoltà, deve imparare a gestire una squadra di ragazze che non conosce. A suo modo, ognuna gli darà del filo da torcere e, in particolare una, Lucia, la capitana, rivelerà nutrire un'inspiegabile avversione nei suoi riguardi.
La medaglia è fuori dalla portata di mano, ma riuscirà Gregor a domare le sue 12 leonesse e a tornare a casa, senza rovinare molto la sua luminosa carriera?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ARGINARE I DANNI

(Prima parte)


GREGOR


Hai trascorso le ultime notti insonni per guardare i video dello scorso campionato femminile.
Devi ammettere che la formazione schierata da Pandolfi è stata studiata davvero bene, tu non avresti fatto diversamente.
Resta però il fatto che quest’ultimo ti ha lasciato una bella matassa da sbrogliare e, assolutamente, devi sbrigarti a trovare una nuova regista * per la squadra.
In questi primi giorni di allenamento insieme, hai studiato attentamente le tue giocatrici, le hai divise in due squadre cosicché, a rotazione, ciascuna di loro provasse sotto rete il ruolo di palleggiatrice.
Odi sentirti sotto pressione. Il tempo stringe, lo senti scorrere inesorabile e sfuggirti dalle dita, ma stai facendo del tuo meglio. Loro ti osservano, ti seguono, non replicano mai. Rimangono ermetiche, chiuse a riccio nel loro gruppo. Non riesci a entrare in sintonia con loro e questo, per un coach come te che punta tutto sul gioco di squadra, è un grosso problema.
Neanche questa notte non sarà diversa dalle altre. Ti prepari a trascorrerla così, in compagnia dei filmati e del tuo blocchetto di appunti, disteso comodamente sul tuo letto a una piazza e mezza, a gambe sciolte, in canotta bianca e pantaloncini blu.
Suona il campanello, e sei costretto a stoppare il filmano su una bella azione d’attacco di Capparelli. Salti giù dal letto e, a piedi nudi, raggiungi la porta d’ingresso, chiedendoti chi possa essere alle 9 di sera. Rimani un po’ sorpreso nel trovarti davanti Paolo, con due scatoloni di pizza.
“Qualcuno ha ordinato la pizza?” il tuo amico strizza l’occhio, lieto della sorpresa riuscita.
“Ultimamente sei il mio salvavita, lo sai?” rispondi, sentendo un brontolio provenire dallo stomaco.
“Lo so, lo so, ci avrei scommesso che ancora non avessi mangiato!”
Lo fai accomodare nel tuo bilocale, essenzialmente arredato ma funzionale e adatto a un giovane single come te.
Paolo prende posto al tavolo, mentre predisponi tutto l’occorrente per una cena tra due scapoli: tovaglioli, due forchette, due coltelli e un cavatappi per due birre da gustare direttamente dalla bottiglia.
Paolo deve aver intravisto lo schermo del tuo computer, attraverso la porta della tua stanza perché, con l’aria di chi ormai ti conosce bene, sospira:
“Ero sicuro che stessi ancora visionando quei filmati!”
Ti siedi e cominci a tagliare a spicchi la tua gustosissima capricciosa.
“Domani dovrò prendere una decisione, non c’è più tempo!”
Il tuo amico manda giù un sorso di birra e annuisce silenziosamente. Il suo sguardo tacito è confortevole, in qualche modo ti dice che è certo che tu farai la scelta migliore.
“Gregor, cerca di rilassarti. Loro percepiscono la tua tensione”
Osservi distrattamente le bollicine salire placide, a una ad una, nella bottiglia e vorresti davvero rilassarti, poter prendere anche tu tutto con la stessa leggerezza.
“Lo so, ma è tutto un gran casino. Pandolfi dà forfait a pochi giorni dall’inizio della competizione, lasciandomi senza palleggiatrice e con delle ragazzette ostili e capricciose”
Paolo increspa le labbra in un mezzo sorriso, ma questa volta non trova parole di supporto e rimane con uno spicchio di pizza sospeso a mezz’aria.
“Domani prenderò una decisione e la mia scelta mi renderà ancora più impopolare ai loro occhi”
“Questo è normale - considera Paolo - nessun professionista vorrebbe ritrovarsi a dover cambiare ruolo a pochi giorni da un campionato mondiale, ma sanno che qualcuno dovrà pur farlo. Quindi, fai la tua scelta con tutta serenità!”
Bevi tutto d’un sorso la bionda aspra, strizzi gli occhi per il retrogusto pungente, e non puoi fare a meno di pensare a lei . Colei che più di tutte, ha dimostrato insofferenza nei tuoi riguardi. Quella biondina dal viso armonioso e angelico, ma dallo sguardo penetrante e impertinente.
“Paolo, di te si fidano. Confido in te, se le cose dovessero degenerare”
“Gregor, devi solo cercare un modo per ingraziartele! – ti suggerisce – cosa ti prende? Hai sempre avuto successo con le donne, sei sempre stato un piacione , sorridi di più, sfodera tutto il tuo fascino e il tuo carisma, e saranno tue!”
E conosci bene Poalo da sapere che il suo, un po’ è uno scherzo un po’ è suggerimento.
“Il mio presunto fascino sembra essersi dileguato!” replichi, stringendoti nelle spalle.
“Punta a fare breccia su Lucia Capparelli, la capitana ha una forte influenza sulle altre. Vedrai che una volta che avrai conquistato la sua fiducia, tutto il resto verrà da sé!”
Ed è questo il nodo cruciale.
“La fai facile, peccato che la capitana è la più terribile. Quando mi vede, sembra che cambi faccia! Si può sapere cos’ha contro di me?”
“Addirittura? Ma vi conoscevate già?” domanda Paolo, stranito.
“Assolutamente!” alzi le mani, come scottato.
“Prova a cambiare strategia – riesce a consigliarti soltanto – finora la tattica del coach autorevole non ha funzionato molto, prova a scendere al loro livello. Diventa loro amico”
Fare la parte dell’amico? Questa nuova prospettiva ti scuote un pò dal torpore in cui ti sei chiuso.
“Già, forse devo cambiare atteggiamento!”
“Almeno provaci!” ammicca Paolo, fiducioso.

Il rumore insistente del pallone rimbomba per tutto il Palasport.
Comodo nella tua tuta blu, osservi le prove appena fuori dal campo.
Sei contro sei, a dividerle c’è solo la rete di due metri, e ringrazi che almeno tra loro siano un gruppo compatto e unito. In questo momento, le due squadre si fronteggiano con Camilla Bigonciari sotto rete in un campo e Giulia Mandelli nell’altro.
Cristina Deledda in battuta. La ragazza dalla carnagione olivastra e dai capelli mogano raccolti in una crocchia serve la palla con violenza e precisione. Dall’altra parte, riceve De Brasi che indirizza la palla non troppo alta a Bibonciari, la quale alza in bagher per Capparelli, che attacca senza trovare ostacoli.
La capitana sfoga lo sforzo, lanciando un urlo e contraendo i pugni verso l’alto, e viene celebrata dalle compagne con un urlo liberatore. Tu fai un cenno di assenso e le inciti a proseguire.
Bigonciari è piuttosto brava come palleggiatrice, l’avevi individuata fin da subito e inserita tra le potenziali alzatrici.
Quindi, continui a seguire il gioco. Questa volta a servizio c’è la capitana. Appena fuori dalla linea del campo, Capparelli tasta il pallone facendolo rimbalzare un paio di volte sul parquet, poi lo solleva, salta e picchia non forza.
Dall’altra parte, Deledda riceve la palla, la passa a Mandelli che in palleggio,la volge a sua volta a Rossella Certini per l’attacco. Certini è una diciannovenne molto promettente, un’altra ragazza vispa con gli occhi azzurri e una lunga treccia corvina. La schiacciata di Certini viene però intercettata dalle avversarie, che contrattaccano ancora una volta con il capitano.
A difesa, Mandelli e le sue compagne saltano a muro, che però non riesce ad arginare la palla.
Mentre Capparelli le compagne esultano nella loro metà campo, tu ti avvicini con discrezione a Mandelli.
“Giulia, quanto sei alta?” le domandi affabilmente, chiamandola per nome.
Cerchi di ridurre le distanze fra te e loro, proprio come ti ha suggerito Paolo. Questo non garantisce alcunché, ma tu vuoi assolutamente provarci.
Lei ti guarda intensamente, un po’ stordita per la fatica e un po’ intimorita dalla tua imponente presenza.
“Coach… 1, 76 m…” risponde la ragazza rossa con il viso tempestato di graziose lentiggini.
Lei è minuta, una delle ragazze più basse in squadra, non hai subbi che sia un libero**. Lo avverti che teme la tua vicinanza, ma fai il possibile per metterla a suo agio.
“Bene, quando salti ti conviene calcolare meglio i tempi – le suggerisci – prima, quando Capparelli ha schiacciato, tu hai tardato troppo prima di saltare con le mani al muro. Prova a piegarti di più sulle ginocchia”
Lei flette un po’ le ginocchia e salta, simulando l’azione.
“Di più, piegale di più!” insisti serafico.
Lei tenta e ritenta, ma è evidente che tiene i muscoli delle gambe troppo contratti. Allora le cingi i fianchi e le tue dita l’accompagnano nel giusto movimento.
“Così…” le mostri, con tatto.
Quando sollevi lo sguardo, ti accorgi che due grandi occhi nocciola dall’altra parte del campo hanno seguito con circospezione ogni tuo movimento. Per un lungo attimo, quelle fessure incandescenti ti inchiodano e tu ti senti atterrito da quello sguardo pietrificante.
Ma che diamine? – sussulti – ancora lei!
Come scottato dalla violenza di uno schiaffo, non fai più caso ai salti a rete della ragazza rossa che ti è accanto. Solo il sorriso e le parole riconoscenti di Giulia Mandelli, ti distolgono dallo sguardo ostile di Lucia Capparelli:
“Grazie tante, coach!”
“Prego… – sibili in risposta, tornandotene fuori dal campo – avanti, continuate!”
Dovresti sentirti fiero e appagato. Finalmente hai ricevuto una risposta da parte della tua squadra, ma nemmeno questo, nemmeno il sorriso di Giulia ti rende felice come dovrebbe. E non puoi non sentirti turbato da quanto è appena accaduto: è vero che non hai più a che fare con una squadra di maschietti, ma non hai fatto nulla di male. Nessuna malizia, nessun pensiero impuro ti ha attraversato la mente, mentre guidavi una tua allieva nei giusti movimenti. Davvero, tu no hai nulla di cui giustificarti, eppure quelle pupille color gianduia ti hanno messo implacabilmente sotto accusa. Assurdo.
Solo quando Capparelli torna a concentrarsi sulla palla, riesci a rilassarti e a respirare normalmente.
Ancora un pò e comunicherai alla squadra, chi di loro sarà la nuova palleggiatrice, la nuova regista della nazionale italiana femminile.
Vai in panchina, ancora sgomento, e svuoti tutto d’una volta la bottiglietta d’acqua minerale. Hai bisogno di ossigenarti, di riprenderti dall’assurdità di quel momento.
Il tuo amico Paolo è sommerso nelle formalità. Mentre tu tenti di addomesticare quelle leonesse, lui deve occuparsi della burocrazia e di curare i rapporti con l’esterno.
“Sono usciti i calendari!” ti annuncia.
Tu sgrani gli occhi e dimentichi tutto, dimentichi la difesa al muro, il sorriso di Mandelli, dimentichi persino Capparelli e il suo sguardo inceneritore.
Con foga, strappi di mano al tuo amico i fogli, e anche un sorriso divertito.
“Direi, che ci è andata bene!” ti anticipa, prima ancora che tu riesca a scorrere i calendari.
“Meglio di quanto sperassi – confermi, alzando lo sguardo al cielo profondamente grato – nella prima fase dobbiamo affrontare il Cile, l’Azerbaigian e il Canada”
“Poteva andarci molto peggio. A parte il Canada a me sembrano tutte squadre piuttosto abbordabili…” osserva fiducioso il tuo amico.
Tu annuisci, il tuo unico obbiettivo è qualificarti alla seconda fase. Non speri nella terza e men che meno nella semifinale. Con una situazione del genere, sarà già un successo passare la prima.
Ormai, il rimbombo delle pallonate non è che un sottofondo ovattato al vostro scambio di chiacchiere.
“Hai scelto, vero? Chi sarà la nostra palleggiatrice?” ti chiede curioso.
“Bigonciari. È brava ed è molto in sintonia con le sue compagne, le capisce al volo e soprattutto riesce a concentrarsi sul suo gioco e a tenere contemporaneamente sotto controllo i movimenti delle avversarie, dall’altra parte del campo. Capisce a chi indirizzare la palla, per l’attacco. Finora la percentuale delle sue azioni di successo sfiora il 90%, contro l’87% di Capparelli e l’84% di Deledda”
Paolo emette un fischio di stupore per il tuo calcolo in percentuale, e poi osserva:
“Capparelli ci serve in attacco”
“Si, lo so – rispondi – ed è per questo che in caso di infortunio o chissà quale altra calamità, l’alzatrice di riserva sarà Deledda! Fortunati come siamo, non voglio lasciare niente al caso”
Lo vedi reprimere una risata, siete stati tutt’altro che fortunati fino a questo momento. Si alza dalla sua postazione, ti dà una pacca amichevole sulla spalla e si congratula:
“Mi sembra un’ottima scelta!”
“Più di così non so cosa inventarmi!” concludi seccamente.
Con un fischio, richiami le ragazze in panchina per una pausa.
Sono sudate, con il respiro lievemente affannato, ma ancora piene di energie. Si idratano scolandosi intere borracce d’acqua e si rifocillano con bevande energetiche ricche di sali minerali. Quindi, ne approfitti e comunichi loro le buone nuove.
Con un colpo di tosse, Paolo richiama la loro attenzione. È emozionato, non vede l’ora di comunicare loro le buone nuove, mentre tu temi davvero tanto il momento in cui nominerai ufficialmente il nome della nuova alzatrice. Il tuo amico prende subito la parola:
“Dunque, abbiamo qui i calendari della prima fase. Siamo nel girone B, insieme al Cile, all’Azerbaigian e al Canada, tre squadre non molto impegnative, ma assolutamente da non sottovalutare” dice Paolo.
Le vedi sorridere. Proprio non riescono a fare a meno di battere le mani e commentare fra loro, con un chiacchiericcio, la notizia appena giunta.
“Ottimo, coach!” esulta Deledda, stingendo i pugni verso l’alto.
“Si, ma non cullatevi! Soprattutto tu, Cristina, che, spesso e volentieri, tendi a cullarti sugli allori” la rimbecca scherzosamente Paolo, mentre lei gli risponde confidenzialmente con una linguaccia.
E ora è il tuo turno. Ringrazi Paolo, sta proprio bene che lui, già molto amato e benvoluto dalle ragazze, faccia il portatore delle buone nuove, mentre tu che ti senti ancora ancora un corpo estraneo in tutto questo, faccia l’annunciatore di quelle cattive.
Quindi, ti armi di coraggio e prendi la parola:
“Domani vi distribuirò i calendari e il programma per la partenza. Adesso torniamo a noi. Non mi è stato facile arrivare a questa scelta, ma i tempi stringono ed era ora di prendere una decisione. La nostra palleggiatrice di punta sarà Camilla Bigonciari, la seconda in sostituzione, avremo Cristina Deledda.”
Silenzio, solo qualche sospiro di sollievo lambisce l’atmosfera rarefatta. Deledda alza gli occhi al cielo, ma smorta subito la tensione:
“D’accordo, coach!”
Invece, Bigonciari, contrariata, mantiene uno sguardo basso sul pavimento e proprio non riesce a guardarti. È lampante che non si senta lusingata dalla tua scelta, e chi la biasimerebbe, parliamo della competizione più importante del mondo nella quale non giocherà nel ruolo per cui si è duramente allenata.
“Bigonciari?”
Lei annuisce e per un attimo i suoi occhioni azzurri si incatenano ai tuoi, grigi e intensi.
“Ricordiamoci, ragazze, il bene della squadra viene prima di tutto! – interviene Paolo, come a voler placare gli animi – se serve, dobbiamo essere disposti a tutto, anche a sacrificarci. Vogliamo puntare a questa medaglia?”
Le ragazze sollevano i pugni e intonano uno strano grido, che deve essere il loro urlo d’incitamento, ed esortate dal tuo secondo tornano in campo.
Paolo torna da te e ti poggia una mano sulla spalla.
“Non ti tormentare, vedrai ti ringrazieranno una volta scese in campo!”
Sospiri profondamente, poco convinto, e speri che davvero che capiranno.

**********************************************************
* Regista: il regista, alzatore o palleggiatore, che dir si voglia, è un ruolo chiave nella pallavolo. A lui sono indirizzati i palloni provenienti dalla ricezione, ed è lui che alza il pallone per lo schiacciatore.
**Libero: il libero può giocare solo in seconda linea ed è specializzato nella ricezione e nella difesa.
Giulia per le sue caratteristiche fisiche è un ottimo libero.
**********************************************************

Ciao, questo capitolo mi stava venendo decisamente lungo, quindi ho deciso di dividerlo.
Nella seconda parte, riprenderemo le ragazze nell’esatto momento in cui le abbiamo lasciate, a fare i conti con la scelta di Startseva. Povero Gregor, si ritrova ad avere a che fare con delle ragazze che non riesce in alcun modo ad accontentare :’D
Ringrazio chi legge e a chi segue la storia, spero di non deluderli.
A presto ^_^
Japan_Lover < 3
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: JAPAN_LOVER