Capitolo 1: Un inizio movimentato
Cieli della regione di
Kalos, 10 anni dopo
“Buongiorno, signori
passeggeri! Qui è il capitano del volo 279 della Air Pelipper che vi parla. Tra
qualche minuto, atterreremo all’aeroporto di Luminopoli. Vi pregiamo di
allacciarvi le cinture di sicurezza e di godervi il resto del viaggio.”
Una volta terminato di parlare ai passeggeri, il capitano
dell’aereo spense l’altoparlante presente nella cabina di pilotaggio. Tutti a
bordo eseguirono le istruzioni date dal capitano, compreso un giovane ragazzo
di nostra conoscenza, il quale non vedeva l’ora di scendere per iniziare il suo
viaggio nella regione di Kalos.
“Finalmente, ci siamo!” – disse il ragazzo – “Ancora poco e,
il mio viaggio nella regione di Kalos potrà cominciare!”
“Devo ammetterlo, Ash: ho incontrato tante persone nella mia
carriera da giornalista, ma nessuna era così piena di energie come te!”
“Cosa vuoi farci, Alexia! Dopotutto, questo è il mio
carattere. Giusto, Pikachu?”
“Pikachu!” – rispose il Pokémon Topo.
“Comunque, non so come ringraziarti Ash. Le foto che ho fatto
hai tuoi Pokémon sono perfette e, il mio editore sarà entusiasta nel
riceverle.”
“He-Helioptile!”
“Si, ci sei anche tu mio adorato Helioptile. Senza di te, il
mio lavoro sarebbe noioso.”
“Senti, Alexia: cosa sai dirmi di Luminopoli?”
“Vuoi sapere qualcosa sulla città prima di atterrare!? Beh,
perché non dai un’occhiata tu stesso?” – disse la giornalista indicando il finestrino
dell’aereo.
In effetti, anche Ash si sorprese molto nel vedere il
panorama che si trovava davanti: Luminopoli era la città più grande della
regione di Kalos. Essa attraversata da un fiume che la divideva metà e per la
maggior parte, era composta da edifici. Tuttavia, la curiosità del ragazzo si
rivolse verso una grande torre che costeggiava il centro della torre, così
chiese ad Alexia cosa fosse.
“Alexia, cosa è quella torre?”
“Quella, dici!? Si tratta della Torre Prisma, il simbolo
della città di Luminopoli. Di notte, quando si accendono le luci è
spettacolare. Devi sapere anche che al suo interno c’è una palestra!
“Una palestra, hai detto?” – domandò Ash.
“So già cosa stai per dirmi: vorresti andare a sfidarla. Ho
indovinato, giusto?”
“Giusto! Se sfido la palestra di Luminopoli, sarà il mio primo
passo per entrare nella Lega Pokémon di Kalos! E allora, preparatevi cittadini
di Kalos, perché Ash Ketchum vi dimostrerà di cosa è capace!”
Anche Pikachu fu d’accordo con le parole del suo allenatore,
mentre Alexia e Heliolisk mostrarono un sorriso di felicità. Una volta che
l’aereo atterrò all’aeroporto, Ash fu talmente preso dalla foga di andare alla
palestra, che inciampò sulla scalinata posta al fianco del mezzo di trasporto.
Fortunatamente, il ragazzo non si fece niente di serio e insieme ad Alexia
andarono verso il terminal dell’aeroporto. Da lì, la giornalista fece una
chiamata mentre Ash osservò con attenzione la mappa della città, cercando di
capire quale fosse la strada migliore per raggiungere la Torre Prisma.
“Allora, Ash!” – esclamò Alexia – “Sei riuscito a comprendere
la strada per la Torre Prisma?”
“Puoi scommetterci! Tu hai finito la chiamata?”
“Sì, l’ho finita! Avevo un appuntamento con mia sorella, ma
ancora non si fa vedere. Mi ha detto che è impegnata e, non sa quando potrà
venire.”
“Tua sorella deve essere una persona molto impegnata.”
“Questo è vero! Vedi, mia sorella Violetta è una fotografa
molto famosa a Kalos. Ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali e,
adesso, si sta occupando di un esposizione delle sue foto a Novartopoli.”
“Capisco! Beh, adesso ti saluto. Ho una medaglia da
conquistare!”
In un attimo, Ash si dileguò da Alexia, con Pikachu che lo
seguì subito dietro. Una volta per le strade di Luminopoli, il ragazzo notò
numerosi negozi di abbigliamento: infatti, Luminopoli era conosciuta anche con
il nome di Città della moda. Inoltre, il ragazzo insieme a Pikachu notò i vari
Pokémon che non conosceva affatto, Pokémon che erano diversi da quelli
conosciuti fino ad ora. Dopo un po’ di tempo a girovagare per la città, finalmente
Ash raggiunse la sua destinazione: la Torre Prisma che vista dal basso verso
l’alto, sembrava molto più immensa rispetto a quando era sopra l’aereo.
“Finalmente, eccola Pikachu: la Torre Prisma! È molto grande, non trovi?”
“Pika!” – disse il Pokémon Topo annuendo affermativamente con
la testa.
“Ed è proprio qui che otterrò la mia prima medaglia di Kalos.
Coraggio Pikachu, andiamo!”
Il duo procedette con passo molto calmo, sicuri di riuscire a
vincere la medaglia della Palestra. Purtroppo il loro passo si interruppe di
fronte ad un cartello posto alla porta di ingresso della Torre. Sul cartello
c’era scritto: “Si comunica che la Torre
Prisma sarà chiusa per lavori di manutenzione. Se siete turisti o sfidanti
della Palestra, si prega di tornare più tardi!”
“Ah, dannazione!” – esclamò Ash – “Possibile che trovi sempre
qualche ostacolo quando devo affrontare una palestra? E adesso cosa faccio?”
Il ragazzo non sapeva cosa fare: di certo non poteva restare
lì in attesa che la Torre Prisma riaprisse. Osservando lo sguardo di Pikachu,
il quale stava sbadigliando per la stanchezza, Ash decise di tornare indietro e
di riposarsi nel Centro Pokémon di Luminopoli.
Una volta giunto al Centro Pokémon, il ragazzo andò verso uno
dei telefoni e da lì chiamò il numero di sua madre Delia per avvisarlo del suo
arrivo a Kalos.
“Ash, tesoro caro! Come stai?” – disse la madre.
“Sto bene, mamma! Non ti preoccupare!” – rispose il ragazzo.
“Lo sai che quando stai lontano da casa, mi preoccupo sempre
per te. Dopotutto, io sono sempre tua madre, ricordartelo!”
“Sì, mamma! Non farai che ripetermi questa cosa un sacco di
volte.”
“Ha proposito, come ti sembra la città di Luminopoli?”
“Luminopoli è davvero una città gigantesca. Ci sono un sacco
di negozi e al centro della città si trova la Torre Prisma. Inoltre, devi
sapere che al suo interno vi è situata una Palestra.”
“Ma è fantastico tesoro mio! Immagino che tu ci sia andato
subito, giusto?”
“Proprio così, mamma! Purtroppo, però l’ho trovata chiusa!”
“Pazienza, Ash! L’importante è che tu ti goda il viaggio,
mangi bene e, mi chiami ogni tanto.”
“D’accordo! Ora devo andare, mamma!”
“Va bene! A presto, tesoro!”
Il ragazzo dopo aver salutato la madre uscì dal Centro
Pokémon e, insieme a Pikachu, andò alla ricerca di un posto dove mangiare.
Luminopoli, oltre ad essere una Città della moda, era anche famosa per i suoi
ristoranti. Ash, il quale aveva i soldi necessari per pagarsi la cena, girò per
molto tempo senza avere scelto un luogo dove mangiare, considerando anche i
prezzi dei ristoranti che erano abbastanza alti. All’improvviso, Pikachu udì
qualcosa tramite le sue orecchie: così, saltò dalla spalla destra di Ash e si
mise alla ricerca del rumore, con il ragazzo subito al suo inseguimento.
“Ehi, Pikachu!” – gridò Ash – “Ma dove stai andando?”
Il Pokémon Topo non sentì le parole del suo allenatore e
continuò imperterrito la sua corsa verso il rumore percepito.
“Almeno rallenta un attimo, Pikachu. Altrimenti, rischio di
perderti!”
Per fortuna di Ash, Pikachu girò l’angolo in un vicolo cieco
e capì di cosa si trattava: a terra, vi era un Pokémon dall’aspetto di una
raganella di color azzurro, con gli occhi gialli e una specie di pelliccia
bianca posta sulla schiena e sul viso, quasi a formare una specie di barba.
“Finalmente ti sei fermato, Pikachu. Era lui che avevi
sentito?”
“Pika-pi!” – disse il Pokémon Topo.
“Che strano, Pokémon! Ma cosa ci farà uno come lui in questo
posto?”
Ma le domande di Ash si fermarono, quando notò sul corpo del
Pokémon diverse ferite provocate da attacchi di altri Pokémon, anche se non ce
n’era l’ombra.
“Sei messo davvero molto male, piccolo! Ma stai tranquillo,
vedrai che ora ti porterò al Centro Pokémon per curarti. Ma dove si trova il
Centro Pokémon?”
In effetti, Ash nell’inseguire Pikachu, aveva perso la strada
e ora non sapeva dove si trovasse. Però non poteva lasciare quel Pokémon da
solo, in mezzo a quel vicolo. Allora, prese il Pokémon con se e iniziò a
correre lungo la città, ma alla fine si ritrovò al punto di prima.
“Dannazione! Non riuscivano venirne a capo e il Pokémon sta
sempre male. Che cosa possiamo fare, per salvarlo?”
Il ragazzo era sul punto di arrendersi, ma mentre era in
preda all’ansia, notò due ragazzi dai capelli biondi camminare lungo la strada.
Senza pensarci due volte, Ash corse verso la loro direzione, il quale appena lo
videro non sapevano come comportarsi.
“Ehi, fermatevi vi prego!”
“Buonasera! Tu chi sei?” – domandò la prima persona, una
ragazzina dai capelli biondi.
“Non è il momento! Ho bisogno di aiuto!”
“Che cosa succede?” – disse la seconda persona, un ragazzo
anche lui dai capelli biondi che indossava un paio di occhiali.
“Ho trovato questo Pokémon ferito in mezzo ad un vicolo.
Bisogna curarlo al più presto, altrimenti non se la caverà!”
“Per caso, sei il suo allenatore?”
“No, non lo sono! Vi prego dovete aiutarmi!”
“Ehi, Lem! Cosa facciamo?”
“In effetti, il Pokémon è messo molto male, Clem. L’unica
soluzione è portarlo al laboratorio del Professor Platan!”
“Il Professor Platan!?” – chiese Ash.
“Si tratta di uno studioso molto famoso a Kalos.” – disse
Clem. “È l’unico che può aiutare questo Froakie!”
“Froakie!? Si chiama così questo Pokémon?”
“Sì, ma adesso andiamo! Non c’è tempo da perdere!” – rispose
Lem.
I tre procedettero di corsa verso il laboratorio, con Ash che
portava in braccio il Pokémon Schiumorana, mentre Pikachu li inseguiva da
dietro. Non ci volle molto al gruppo per poter raggiungere la loro
destinazione, il quale era una struttura composta da due piani, dove sul
davanti vi era un disegno di una Pokéball con una L posta al centro di essa.
“Professor Platan, mi riceve?” – disse Lem, il quale stava
sbattendo forte la porta.
“Calma, calma! Cosa è tutta questa confusione?” – domandò la
voce di un uomo che si udì da oltre la porta.
“Professor Platan, sono io Lem. Apri subito la porta, è
un’emergenza!”
“Che cosa è successo!?”
“Abbiamo trovato un Froakie ferito non molto lontano da qui.
Ha bisogno di cure urgenti!”
Ad un tratto, la porta si spalancò di colpo e per poco Lem
non cadeva, rischiando di travolgere Ash.
“È davvero grave come dite?” – domandò
Platan.
“Certamente!” – esclamò Ash – “La prego deve fare qualcosa!”
“Mmm… le sue condizione sono piuttosto critiche. Presto,
portiamolo dentro!”
Il gruppo fu d’accordo con Platan e tutto in corsa entrò nel
laboratorio. Una volta entrati, Ash consegnò il Pokémon Schiumorana ad un
assistente del professore, che subito lo portò nella sala medica. Purtroppo, i
nostri eroi dovettero aspettare in una sala al fianco, ma ad Ash gli brontolò
la pancia; l’aver salvato Froakie da quel vicolo, l’aveva costretto a saltare
la cena. Per sua fortuna, Platan stava preparando dei macarons e li offrì
gentilmente sia ad Ash che a Lem e Clem, con Pikachu che ricevette del Cibo
Pokémon.
“Gnam… gnam… sono proprio buoni!” – disse Ash con la bocca
piena.
“Incredibile!” – esclamò Lem – “Non avevo mai visto nessuno
mangiare come te!”
“Beh, è comprensibile, gnam… non ho praticamente fatto cena.”
“Ha proposito, in tutto questo trambusto, non ti chiesto come
ti chiami.”
“Io sono Ash, mentre lui è il mio amico Pikachu!”
“Piacere di conoscerti, Ash! Io sono Lem e, lei è la mia
sorellina Clem!”
“Mentre io sono il Professor Platan!”
“È un piacere conoscervi!”
“Il piacere è tutto nostro!” – disse Clem – “Lo sai, il tuo
Pikachu è così carino!”
“Dici sul serio!?”
“Certamente! Un giorno, anch’io viaggerò per il mondo insieme
al mio Pokémon!”
“Mia sorella fa così perché è ha ancora troppo piccola per
averne uno!”
“Ehi, guarda come parli! Io non sono piccola!”
Tutti nella sala si misero a ridere, con Pikachu impegnato a
giocare con due Pokémon presenti nella stanza: uno era simile ad una piccola
volpe, mentre l’altro sembrava un riccio.
“Ash, vedo che il tuo Pikachu sta giocando con Fennekin e
Chespin.” – disse Platan.
“Pikachu è bravo nel fare amicizia con nuovi Pokémon.
Comunque, spero che Froakie stia bene!”
“Tranquillo! Le ferite di Froakie non erano così gravi,
vedrai che domani mattina starà di nuovo in forma!”
“Professore, di che cosa si occupa?”
“Mi occupo della Mega Evoluzione, Ash!”
“Mega… Evoluzione!?”
“Vedi, tutti i Pokémon nel corso della loro vita si evolvono
e diventano più potenti. Tuttavia, durante le mie ricerche ho scoperto che
alcuni Pokémon, in determinate condizioni, potevano evolversi un’ulteriore
volta. Per questo motivo, ho chiamato questo processo Mega Evoluzione!”
“Uao, è una cosa fantastica!”
“Eh, già! D’altronde, devo ringraziare il Professor Rowan per
avermi aiutato in questa scoperta!”
“Lei conosce il Professor Rowan!?” – chiese Ash.
“Ma certo! Ero un suo allievo, nonché uno dei migliori che
avesse mai avuto!”
“Ma tu come fai a conoscere Rowan?” – domandò Lem.
“Io!? L’ho conosciuto durante il mio viaggio a…”
Non finì la frase, che un forte rumore proveniente da fuori
fece tremare l’edificio. Sembrava una scossa di terremoto, però c’era qualcosa
di strano nel rumore.
“Il rumore si è fermato. Voi ragazzi state bene?” – chiese
Platan.
“Sì, stiamo bene!” – rispose Ash – “Ma cosa era quel rumore?”
“Non lo so! Però è stato bello forte.”
“Chissà cosa l’avrà causato!”
“Ehi, ragazzi!” – disse Clem – “Guardate quelle due persone
che stanno la fuori. Non stanno combattendo?”
“Hai ragione!” – aggiunse Lem – “Ma perché stanno combattendo
qui davanti? Non sanno che questo è un laboratorio?”
“Purtroppo no!”- disse il professore – “Osservate la
televisione!”
“Gentile pubblico di
Kalos! Qui è la vostra commentatrice Malva che vi parla e stiamo assistendo ad
una lotta senza quartiere! All’improvviso, due bande di uomini hanno iniziato a
lottare davanti al ristorante di fronte al laboratorio del Professor Platan causando
diversi disagi. Noi li stiamo riprendendo al sicuro dietro ad un angolo della
strada, però la situazione che si è creata fa temere il peggio. Ulteriori
aggiornamenti seguiranno, non appena il combattimento avrà una svolta!”
“Dannazione, la situazione è molto più pericolosa di quanto
immaginassimo!”
“Puoi dirlo forte, Lem!” – aggiunse Platan – “Se quelle due
bande dovessero venire qua, non abbiamo altra scelta che combatterli!”
“E cosa stiamo aspettando?” – domandò Ash – “Dobbiamo
fermarli immediatamente, altrimenti qualcuno si farà male!”
“Te l’ho già detto, è troppo pericoloso! Adesso è meglio che
voi restiate qui al sicuro. Chiaro?”
“Mi dispiace per voi, ma io non sono il tipo di persona che
sta ferma senza fare niente. Se non volete aiutarmi, lo farò da solo: forza
Pikachu, andiamo!”
“Pikachu!”
Il duo corse fuori dalla stanza con Platan, Lem e Clem
rimasti impressionanti di fronte a quel gesto. Nel frattempo, fuori
dall’edificio, le due bande si erano separate e esattamente al centro vi erano
i loro rispettivi capi: uno con un’acconciatura stile punk e, l’altro con un
teschio stampato sulla giacca in pelle. I loro rispettivi scagnozzi li
seguivano alle loro spalle, pronti ad intervenire in caso di necessità.
Entrambi, stavano lottando con i loro rispettivi Pokémon: uno aveva l’aspetto
di un barboncino, mentre l’altro aveva l’aspetto di un panda gigante.
“Bene, bene, bene! Sembra che la tua banda sia giunta al
capolinea, Stefan!”
“Lo stesso si può dire per la tua, Mark! Non sono altro che
un branco di codardi!”
“Ma sentilo, adesso ti metti a fare una battuta? Beh, io ne
ho abbastanza di quest’atteggiamento. Questa città è troppo piccola per noi
due, quindi questa sera ti farò vedere chi comanda, hahaha!”
“Ridi quanto ti pare, ma se ci sarà un gruppo dominante a
Luminopoli, sarà quello del sottoscritto!”
“Ora ne ho abbastanza: Pangoro, vai con Sgranocchio!”
“Non pensare di farla franca: Furfrou, usa Riduttore!”
I due Pokémon stavano per scontrarsi con le loro mosse al
centro dell’arena improvvisata, quando ad un tratto una sfera luminosa li colpì
entrambi in pieno, causandogli abbastanza danni. La mossa era partita da Ash,
il quale aveva ordinato al suo Pikachu di usarla. Subito dopo, il ragazzo si
mise in mezzo alle due bande, generando la rabbia dei due capi.
“E tu da dove salti fuori?” – gridarono Stefan e Mark
all’unisono.
“Io sono Ash Ketchum e, non posso permettervi di continuare
questa lotta!”
“Ma sentilo il bamboccio: crede davvero che io abbia paura di
te!?” – disse Mark con tono sarcastico.
“Perché non torni dalla tua mamma e lasci questa faccenda a
due persone adulte come noi?” – aggiunse Stefan.
“Mi dispiace per voi, ma non sono il tipo di persona che si
tira indietro da una lotta. E se la mettete così, allora darò il mio massimo:
Pikachu, attacca quei due Pokémon con Fulmine!”
Il Pokémon Topo fece partire la sua mossa Elettro, il quale
ebbe una potenza elevata che Pangoro e Furfrou finirono KO prima del previsto.
“Allora, volete continuare?” – domandò Ash.
“T-T-Tu non sei un normale allenatore! Uomini, ritirata!”
Le due bande di Mark e Stefan si dileguarono dopo aver visto
la mossa di Pikachu, mentre Platan, Lem e Clem rimasti dentro, poterono uscire
fuori.
“Incredibile, Ash!” – esclamò Lem – “Non pensavo fossi così
forte!”
“Beh, il merito non è soltanto mio, ma anche di Pikachu!”
“Pikachu!”
“Sensazionale, meraviglioso, fantastico!” – disse Malva, il
quale era ancora nascosta nel suo nascondiglio – “Gentile pubblico di Kalos, lo
scontro tra le tue bande si è appena concluso. Un giovane venuto fuori dal
nulla, insieme al suo Pikachu, ha fatto scappare i malviventi e ora la
situazione è tornata alla normalità. E quindi, termina questo servizio da
Luminopoli, a commentarlo la vostra commentatrice di fiducia, Malva!”
Mentre Ash veniva festeggiato dal resto del gruppo, da
qualche altre parte di Kalos, una ragazza aveva appena osservato i fatti da
Luminopoli e notando il nostro eroe, riconobbe in lui qualcosa… di familiare.
“Non… ci posso credere!” – disse la ragazza – “Quello… è lo
stesso ragazzo di 10 anni fa?”
Ad un certo punto, il cameramen fece uno zoom più alto,
mostrando il viso del ragazzo e, la ragazza non aveva più alcun un dubbio.
“Sì! Adesso ne sono sicura! Si tratta proprio di lui e io, Serena,
lo voglio incontrare ancora!”