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Autore: CHAOSevangeline    19/10/2018    0 recensioni
{ Dazai!Centric | Soukoku }
Cosa vive un uomo che crede di non avere più nulla?
Cosa è disposto a fare e cosa è disposto a perdere?
Dazai vive un incubo e l'indecisione sulla propria pelle, quando ogni speranza sembra averlo abbandonato.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai, Sakunosuke Oda
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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La storia partecipa alla seconda edizione di 4 days angst & noir indetta da La Torre di Carta.
Prompt: 46. Se le cose fossero andate diversamente


Trentuno

I.

 
Giorno due.
 
« Stai dalla parte di chi salva le persone. Se entrambi gli schieramenti sono la stessa cosa, diventa almeno un brav’uomo. »
Le parole di una persona morta. Le parole di Odasaku. Del suo amico Odasaku. Quello di cui Dazai ha potuto udire le ultime parole, quello che si è spento fra le sue braccia, strappando una benda che ormai Dazai non porta più. L’ha riavvolta con cura intorno alla mano dopo aver lasciato Oda, Dazai, una calma e una freddezza disarmante nei gesti nonostante le mani tremassero.
Ha infilato la garza bianca in una tasca dell’impermeabile e ha atteso l’arrivo di qualcuno.
Di rinforzi, anche se ormai tardi. Degli uomini di Mori, per portare via il corpo. Di Chuuya, magari.
Di qualcuno, chiunque, a patto che lo strappasse da quel turbinio di pensieri, di dolore, di morte.
Interminabili sono gli attimi che Dazai ha speso fissando il vuoto, guardando il corpo di Oda senza vederlo davvero.
E poi gli uomini di Mori sono arrivati, neri come la morte che si è preso Oda. Neri come il suo impermeabile.
Hanno raccolto il suo cadavere e lo hanno portato via.
Dazai credeva ormai di essere immune a quella funesta signora, all’angoscia che provoca. Forse perché nessuno di davvero importante era mai morto.
Aveva di fronte la verità, ormai: se fosse rimasto nella mafia, prima o poi sarebbe sicuramente morto. Proprio come Oda.
Cosa gli resta, ormai?
L’assassino di Oda è stato giustiziato, pochi metri più in là. Sputare sul suo cadavere sarebbe liberatorio, ma non risolutivo.
Il suo amico è morto e Dazai è, si sente solo.
Si è sentito solo davanti al suo corpo morto e si sente solo seduto sul letto della stanza del motel che aveva affittato.
Ci va con Chuuya, di solito. Quella volta no. Quella volta vuole essere solo.
Spera che qualcuno lo salvi, ma allontana quel qualcuno isolandosi.
Che contraddizione, lui.
Dazai Osamu.
Gli resta solo la sua identità in quel momento. L’identità che ha scelto di non cambiare.
Odasaku gli ha chiesto di essere diverso, di non commettere il suo errore. Di vivere anche per lui.
Dazai ha maturato una disarmante, lucida certezza nel delirio del lutto: se fosse rimasto nella mafia, prima o poi sarebbe morto.
Finalmente, esala il suo cuore.
Nella penombra della stanza un lieve sussurro.
« Due giorni. »




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Questa piccola raccolta si compone di quattro capitoli, che sto pubblicando tutti insieme partecipando la raccolta alla corsa indetta in questo periodo dal forum "La Torre di carta".
Spero che queste brevi storie vi piacciano e vi vada di dirmi cosa ne pensate!
   
 
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