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Autore: Lightning Plasma    20/10/2018    4 recensioni
Il portone si apre e immediatamente il mormorio smette all'istante, lasciando posto al silenzio. L'attesa è finita! S'intravede una figura dietro la porta in penombra che avanza verso il primo spiraglio di luce. Il cavaliere fa il suo ingresso acclamato e festeggiato dal popolo ateniese.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Shion, Gemini Kanon, Gemini Saga, Sagittarius Aiolos
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NOTA: Questo capitolo è ripreso da ‘I cavalieri dello zodiaco episode g’ vol. 10 

 

 

 

 

 

Il mare si dimostra molto agitato e presto sarebbe stato il tramonto. 

Il vento emana un suono fra le sbarre della prigione di Capo Sunion e degli schizzi d’acqua arrivano alle ginocchia del prigioniero che sta ospitando. 

 

Il profumo del mare è dolce rilasciando il calore del sole e il prigioniero, con le braccia incatenate è seduto a terra con le gambe incrociate, alza lo sguardo che aveva rivolto verso il basso e vede una persona avvicinarsi a lui con una mantella del colore del cielo notturno. Il cappuccio ne copre il volto non riuscendo a comprendere chi sia. 

 

Lo guarda fisso, non comprendendo il perché si trova in quel luogo e cosa voglia da lui. 

Sopratutto non ne percepisce nessun cosmo ed è alquanto strano. 

 

Vede i suoi movimenti un po’ impacciati facendo molto attenzione a dove mette i piedi, decidendo di appoggiarsi con una mano alla parete rocciosa notando che essa era molto sottile ed esile, avendo scoperto anche il braccio. 

Alzando il volto, per vedere dove adagiare la mano, un ciuffo di capello biondo mosso fuoriesce dal cappuccio. 

 

Galan ha un sussulto di stupore; 

‘Milady...?’ 

 

Si volta verso Galan mostrando così il suo volto e si avvicina verso la prigione afferrando con entrambe le mani le sbarre, crucciando il suo sguardo, pieno di sofferenza per Galan. 

 

Galan la fissa per qualche secondo in silenzio, ricambiando il suo sguardo;

‘Voi.... non dovete stare in un simile luogo!’

 

La fanciulla si toglie il cappuccio e si inginocchia rimanendo attaccata alle sbarre, alla stessa altezza di Galan;

‘Come potevo non venire...? Il Leone è sofferente...’

 

A quelle parole Galan abbassa lo sguardo, addolorato e arrabbiato allo stesso tempo, stringendo nel pugno la catena che gli tiene le braccia incrociate dietro la schiena. 

 

Alexiel lo guarda senza saper cosa dire per dargli un po’ di conforto. 

 

Il ragazzo sospira profondamente tenendo sempre lo sguardo basso;

‘...avrei voluto diventare un Saint... avrei voluto proteggervi dal vostro destino... mi siete molto cara al mio cuore...’

 

Alexiel: ‘Quale destino?’ 

 

A queste parole Galan rimane sconcertato alzando il voto verso di lei, mettendosi in ginocchio avvicinando il suo volto verso quello della fanciulla;

‘....voi.... voi non sapete ancora? Il Grande Sacerdote non.... ?’ 

 

Alexiel non comprende le sue parole;

‘Cosa dovrebbe dirmi?’

 

A Galan trema un po’ la voce; 

‘Il vostro... destino... voi siete Krystallos!’ 

 

Alexiel lo guarda senza parole, pensando che in passato aveva letto qualcosa a riguardo, e Shion le aveva impedito di sapere. 

 

Sentono un fruscio e vedono arrivare il piccolo Aiolia che si sorprende di vedere anche Alexiel. 

Corre immediatamente da entrambi. 

 

Galan: ‘Aiolia?’

 

Aiolia abbraccia Alexiel e afferra anche lui le sbarre rivolgendo lo sguardo a Galan;

‘Galan, tu...’

 

Galan lo guarda con severità; 

‘Questa è la prigione in cui viene segregato chi si è macchiato di un crimine! Non è un posto adatto ne per i bambini ne per le donne!’ 

 

Aiolia è visibilmente preoccupato;

‘Tu non sei un criminale! Non ci credo!’

 

Galan si rimette seduto incrociando le gambe e guarda dritto negli occhi Aiolia;

È vero, ti dico! Dinnanzi al santuario siamo tutti uguali! Io ho commesso un crimine, è ciò fa di me un criminale! Ecco perché sono in carcere!’

 

Il volto di Alexiel cambia visibilmente guardando Galan con occhi molto preoccupati.

 

Galan: “Si… sono tuo colui che ha rubato il tesoro segreto del Santuario!” 

 

Alexiel si porta una mano sulla bocca cercando di non emettere nessun suono. 

 

Aiolia: “Il tesoro…?”

 

Galan abbassa lo sguardo da entrambi; 

“Questo luogo è ciò che più si addice a un ladro come me! Avanti… cercate di far ritorno a casa! Milady, voi non potevate nemmeno uscire…. E tu, Aiolia, tuo fratello si starà preoccupando!”

 

Il vento cambia improvvisamente direzione portando con se una voce maschile;

“Sono preoccupato, è vero… ma non soltanto per mio fratello ed Alexiel… anche per te, Galan!”

 

Aiolia si sorprende nel vedere suo fratello esclamando il suo nome. 

 

Aiolos: “Non posso credere che il mio amico, il guerriero che si è addestrato insieme a me per tutti questi anni, commetterebbe mai un crimine senza una ragione valida! Cos’è successo?” 

 

Galan esita a rispondere e un silenzio assordante sembra avvolgerli, finché non comincia a raccontare;

“Ricevetti una lettera da mia sorella! Sapevo che le condizioni di salute di mia madre erano peggiorate, ma non vi erano rimedi! No… un modo c’era, ma non osavo arrivare a tanto!”

 

Aiolos si stupisce delle parole di Galan;

“Galan! Non avrai mica… tentato di rubare l’ICHOR?”

 

 

Il sangue degli Dei greci differisce da quello umano. La sorgente dell’immensa forza di cui gli Dei sono dotati, nonché della loro immortalità, risieda nel sangue blu che scorre nelle loro vene. 

Un sangue miracoloso, in cui si condensa il loro divino cosmo. ESSO PRENDE IL NOME DI ICHOR. 

 

 

Alexiel : “Pare che l’Ichor abbia il potere di curare qualsiasi ferita o malattia umana, in effetti…”

Aiolia: “Sin dall’antichità l’ichor appartenente alla Dea Athena… viene tramanda all’interno del santuario come un tesoro!” 

Aiolos: “Hai rubato l’Ichor per tua madre? …perché non me ne hai fatto parola?” 

 

Galan sospira facendo un sorriso triste; 

“Se l’avessi chiesto a una persona buona come te avresti certamente fatto di tutto per discuterne col Grande Sacerdote! Una simile imprudenza da parte di un cavaliere d’oro sarebbe costata l’ordine del santuario! Inoltre… ormai era troppo tardi! Quando ho rubato l’Ichor, mia madre ci aveva già lasciati!” 

 

Aiolos: “Ma una simile motivazione potrebbe guadagnarti la clemenza del Santuario! Parlerò io stesso con il Grande Sacerdote in persona!” 

 

Galan reagisce in malo modo inveendo su Aiolos; 

“Fatti gli affari tuoi! Io ho commesso il crimine! L’ho fatto con piena cognizione di causa, e non ne sono pentito!”

 

Galan si calma un attimo, mettendosi composto a sedere, guardando dritto negli occhi Aiolos;

“Tuttavia… ho una richiesta! Prometto di combattere contro l’uomo scelto dal Santuario… fino alla morte! La mia sola supplica… è che questi sia tu! Voglio che sia tu a rappresentare il Santuario! Voglio che sia tu a ricevere tutta la mia forza! Questa è l’ultima richiesta… che faccio a un amico!” 

 

Alexiel e Aiolia guardano Galan sorpresi e perplessi, Aiolos sta qualche minuto in silenzio fino a quando si avvicina prendendo in braccio Alexiel e dando la schiena a Galan.

 

Aiolos: “Ci incontreremo nell’arena domani al tramonto! Ne informerò io stesso il Santuario!” 

 

Alexiel vorrebbe dire qualcosa ma nel vedere lo sguardo serio di Aiolos si blocca e Aiolia segue il fratello in silenzio, lasciando solo Galan. 

Aiolia si domandava il motivo del perché doveva combattere. 

 

   
 
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