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Autore: Ryu Hime    21/10/2018    1 recensioni
[Tratto dal Prologo]
–Dove cazzo sei stato!? Lei ti ha cercato dappertutto! E adesso è scomparsa! Tutto per colpa tua! Tua maledizione!- urlò Komor, adirato come mai lo era stato in vita sua.
Quell’uomo non rispose, in cuor suo sapeva quanto avesse ragione.
-Che cosa ci fai qui?- domandò duramente il Capo Palestra, furioso per il suo mutismo.
–So dov’è.-
[Tratto dai capitoli]
-Allora? Chi sceglie per primo?- domandò Belle, la ragazza bionda.
-Direi di far scegliere a Touko, dopotutto è casa sua.- disse Komor aggiustandosi gli occhiali.
La ragazza in questione fissava le Pokeball con un’espressione concentrata, come se stesse cercando di scrutare l’anima dei loro ospiti.
Passarono due minuti prima che si decidesse ad allungare la mano verso una delle sfere rosse e bianche.
[Autrice]
L'intero viaggio all'interno di Unima ed il post Lega, più qualche chicca direttamente dalla mia mente malata.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Komor, N, Touko, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Un palazzo dal sottosuolo

-Zweilous, Dragofuria!- esclamò Touko mentre il Pokémon Irruenza partiva all’attacco contro Haxorus.
Ma Aristide era comunque preparato.
-Codadrago!-
Il Pokémon del Capo Palestra mise subito in atto la strategia del suo Allenatore e Zweilous fu costretto ad arretrare per non essere colpito in pieno.
Ormai era un’ora che combattevano senza sosta ed entrambi erano giunti al loro ultimo Pokémon.
Touko conosceva abbastanza Zweilous da sapere che non aveva ancora abbastanza resistenza da continuare a lungo. Doveva concludere e alla svelta.
-Haxorus, Lacerazione!-
Era l’attimo che aspettava.
Intercettò lo sguardo di Zweilous e quello, capendo al volo, non si mosse fino all’ordine dell’Allenatrice.
Avevano entrambi abbastanza sangue freddo per fare una cosa del genere.
Non appena il Pokémon Mascellascia fu abbastanza vicino da non poter più scappare Touko seppe che era giunto il momento di porre fine alla sfida.
-Dragopulsar!-
Haxorus fu investito in pieno dalla forza dell’attacco e venne scaraventato dalla parte opposta della Palestra.
Aristide capì immediatamente che non era più in grado di lottare e lo richiamò nella Pokeball.
-Complimenti, bella sfida.- disse il Capo Palestra avvicinandosi alla ragazza e porgendole la Medaglia Leggenda.
-Te la sei meritata.- aggiunse con un mezzo sorriso.
Touko sorrise a sua volta e accarezzò le due teste di Zweilous.
-Ottimo lavoro.- disse mentre il Pokémon Irruenza le si strusciava amorevolmente contro le braccia.
-Sai, mi ricordi molto tuo padre. Nei modi di fare con i Pokémon e durante le lotte siete identici.- disse il Sindaco inflessibile.
-Grazie.- mormorò Touko, presa alla sprovvista.
-Adesso andrai alla Lega?- chiese.
Touko annuì seria, doveva muoversi a raggiungere Nardo prima che lo facesse N. Il problema era che non avevano la più pallida idea di dove si trovasse.
-Devo sbrigarmi.- disse facendo rientrare Zweilous nella Pokeball, doveva riposare.
-Buona fortuna allora.- disse Aristide mentre la ragazza lasciava la Palestra.
***
Touko era andata a sfidare Aristide da sola. Era la prima volta che faceva qualcosa senza Belle e Komor da quado era iniziato il viaggio. Non sapeva nemmeno perché lo aveva fatto, semplicemente li aveva lasciati andare a fare il giro della città senza dire che cosa avrebbe fatto nel frattempo.
Si erano fermati soltanto due giorni. Il primo si erano allenati e Touko aveva fatto evolvere Deino e Komor Fraxure. Adesso lei aveva battuto la Palestra.
Doveva andare alla Via Vittoria e raggiungere la Lega il prima possibile.
Rifece lo zaino velocemente mentre l’infermiera Joy rimetteva in sesto la sua Squadra. Prima di lasciare la stanza dove soggiornavano buttò giù quattro righe dove spiegava a Belle e Komor dove andava.
Scese velocemente le scale, ritirò le Pokeball ed una volta fuori richiamò Archeops.
-Alla Lega.- disse una volta che gli fu in groppa.
Il Pokémon Paleouccello spiccò il volo ed immediatamente la grande montagna della Via Vittoria fu in vista.
Il cuore di Touko batteva forte, come se al suo posto nella cassa toracica ci fosse un tamburo ripetutamente percosso.
Non erano passati nemmeno cinque minuti quando una voce alle sue spalle la fece sussultare.
-Stop!-
Si voltò e vide Komor in groppa ad Unfezant. Faceva cenno di scendere con una certa insistenza.
Alla fine, seppur con una certa riluttanza, scese a terra.
Atterrarono sopra un ponte, i rispettivi Pokémon volanti a fianco.
Il ragazzo non sembrava molto contento dell’iniziativa di Touko.
-Dovremmo essere una squadra.- disse serio.
-Lo siamo ancora, ma questa cosa… capisci che è troppo importante? Se non mi sbrigo…-
-E hai pensato bene di non dirci niente?-
Touko non disse nulla, si guardava la punta degli stivali.
-Senti… io capisco che devi andare e che non puoi aspettare troppo per raggiungere la Lega, ma avremmo potuto essere con te. Questa è l’ultima tappa anche del nostro viaggio, non soltanto del tuo.-
-Invece questa è l’inizio della mia strada, Komor.- disse Touko alzando di scatto la testa.
-Devo proseguire adesso, prima che sia tardi.-
-Touko…-
-Komor.-
Lo sguardo della ragazza non vacillò nemmeno per un istante, ardeva di un fuoco che era solo suo, quello della determinazione più pura.
Komor lo conosceva molto bene. Era lo stesso che aveva avuto a Quattroventi, al il primo incontro con il Team Plasma.
Durante le lotte in Palestra.
Quando aveva preso il Chiarolite.
Adesso, se possibile, era ancora più intenso.
-So di non essere assolutamente al tuo livello.- disse Komor.
-Ma se poso fare qualcosa nella lotta contro N ed il Team Plasma… stanne certa che lo farò.-
Touko sorrise.
-Ne sono certa.-
Risalì sul dorso di Archeops ed i due ripartirono alla volta della Lega.
Komor rimase a guardarli allontanarsi per qualche secondo prima di tornare a Boreduopoli.
Belle lo stava aspettando fuori dal Centro Pokémon, Samurott era accanto a lei che scrutava il cielo.
Quando lo vide richiamò l’attenzione dell’Allenatrice e quella scattò in piedi come una molla.
-È andata.- disse Komor con una punta di rimpianto.
La ragazza sorrise, nostalgica.
-Certo che è divertente vedere come ognuno di noi stia prendendo una strada diversa.- disse allegra.
-Divertente? Ma come ti viene in mente di dire una cosa simile…- borbottò quello.
-Ma dai Komor, ogni tanto bisogna sdrammatizzare! Le cose non cambiano solo perché fai quella faccia seria.- fece notare Belle.
-Da quando siamo partiti con i nostri Pokémon abbiamo percorso la stessa strada, sono successe tante cose e siamo cambiati moltissimo. Ognuno di noi ha diverse aspirazioni e possibilità, no? Questo significa che è stato positivo partire e mi sento felice.- concluse la bionda con un sorriso.
-Ora capisco cosa volevi dire… in effetti siamo tutti e tre diversi. L’importante è che ognuno di noi riesca a mettere a frutto i propri talenti.- disse aggiustandosi gli occhiali.
Osservò il cielo, il tempo stava cambiando velocemente.
-Tutti abbiamo i nostri ideali e le nostre verità. Ma nel momento del bisogno siamo sempre pronti ad aiutarci a vicenda. Per questo, Pokémon ed esseri umani sono sempre fianco a fianco. L’ho capito bene negli ultimi tempi.- aggiunse scrutando ciò che  si vedeva della Via Vittoria.
-Coraggio! Conquistiamo la Medaglia Leggenda e raggiungiamo Touko!- esclamò Belle dopo qualche secondo di silenzio.
Komor sorrise, ce l’avrebbero fatta.
***
Aveva iniziato a diluviare così forte che Archeops faceva fatica a rimanere in quota. La visibilità era ridotta al minimo e potenti raffiche non rendevano il viaggio più semplice.
-Archeops! Dobbiamo atterrare! Ormai siamo arrivati! Ci ripareremo in una delle caverne della montagna!- disse Touko cercando di sovrastare il rumore del temporale.
Il Pokémon Paleouccello fece cenno di aver capito ed iniziò una cauta discesa verso le pendici della Via Vittoria.
Un fulmine troppo vicino minacciò di farli precipitare.
A Touko scappò un grido e si strinse più forte al collo di Archeops.
Udì il verso di un Pokémon che non aveva mai sentito prima, antico e potente.
Un lampo illuminò per un attimo la sagoma di un Pokémon che volava su di una nuvola, impettito a braccia incrociate.
Assomigliava ad un genio della lampada. Due corna sulla fronte e una specie nuvoletta sulla testa. La sua coda aveva degli ornamenti a forma di onde.
Per un attimo ebbe l’orribile sensazione di essere scrutata da un paio di occhi gialli impassibili.
Sentì la bocca seccarsi ed un brivido correrle lungo la schiena.
Con la scomparsa del lampo anche il Pokémon sparì.
Il temporale si quietò e lentamente tornò a farsi vedere il Sole.
Touko ed Archeops rimasero sorpresi dalla velocità con cui se ne era andato il temporale, ma alla fine il Pokémon Paleouccello atterrò davanti all’entrata di una delle caverne che costituivano la Via Vittoria.
Erano fradici di pioggia e nelle caverna faceva freddo.
Si stava facendo tardi e Touko decise che in quel momento montare il campo era la scelta più giusta.
Allestì la piccola cucina mentre Darmanitan accendeva il falò. Serperior e Galvantula si occupavano dei giacigli provvisori. Zweilous ed Umbreon montavano la guardia ed Archeops si riposava accanto al fuoco, esausto per il volo nella tempesta.
Solo in quel momento Touko sentì per davvero la mancanza di Belle e Komor.
Sospirò pesantemente e tronò a controllare la cena. Preparare da mangiare la rilassava e la aiutava a mettere in ordine i pensieri.
Il modo più veloce per scalare la montagna era sorvolarla con Archeops, ma avrebbe dovuto fare delle soste per evitare che il Pokémon Paleouccello si stancasse troppo, quindi avrebbe dovuto fare anche un po’ di arrampicata.
Lanciò uno sguardo al suo zaino.
Meglio attraversare le gallerie” ragionò mentre serviva la cena.
 
Osservò il cielo che si intravedeva fuori dall’uscita della grotta. Se si fosse affacciata avrebbe visto l’intera valle sottostante, sicuramente anche Boreduopoli.
Si rigirò sul fianco sistemandosi meglio contro Serperior che la circondava con le sue spire. Da quando era cominciato il viaggio avevano sempre dormito insieme. Forse l’unica cosa che non era cambiata.
Touko ripercorse con la mente gli ultimi mesi.
Erano successe tante cose e sentiva di essere cambiata.
Gli incontri che aveva avuto.
Le lotte contro i Capi Palestra.
I suoi Pokémon.
Reshiram.
Il Team Plasma.
N.
Tutto questo aveva contribuito alla sua maturazione.
E ora doveva salvare tutto questo.
Una profonda angoscia si impossessò di lei.
Cercò conforto nell’abbraccio dei suoi Pokémon e sprofondò in un sonno agitato.
***
Lo schermo luminoso del computer era l’unica fonte di luce in quella stanza buia.
Era raro che si sentissero tutti insieme e di certo per una questione per una questione così delicata.
«Ma come facciamo con le Palestre?» chiese Chicco.
«Sembra quasi che non ci fidiamo di Nardo…» aggiunse Maisello con una punta di dispiacere.
«Qualche precauzione in più non guasta.» replicò Spighetto con tranquillità.
«E poi quello delle Palestre al momento mi sembra il problema minore.» disse Aloè.
«Dobbiamo muoverci se vogliamo sperare di fare qualcosa.» aggiunse Artemisio, stranamente serio.
«Senza contare che il Team Plasma potrebbe decidere di fare la sua mossa alla Lega in qualunque momento.» disse Camelia arricciando uno dei fili delle cuffie sull’indice destro.
«Non ho la minima intenzione di lasciare a quei dannati di fare i loro comodi!» esordì Rafan, deciso più che mai.
«Sono perfettamente d’accordo. Le lotte in Palestra possono benissimo essere sospese.» concordò Silvestro serafico.
-Quindi siamo tutti d’accordo: entro domani alla Lega.- concluse Aristide.
Tutti i Capi Palestra annuirono simultaneamente.
Sarebbero scesi in campo.
«E poi…» aggiunse Rafan sorridendo beffardo.
«Mi dispiacerebbe lasciare tutto nelle mani di quella ragazzina.»
«Siamo noi gli adulti qui. Dobbiamo farci valere!» esclamò Aloè.
«Sono perfettamente d’accordo.» dichiarò Camelia sorridendo.
-Faremo vedere al Team Plasma di che pasta sono fatti i Capi Palestra di Unima!- esclamò Iris entusiasta.
-Conto su di voi.- concluse Aristide e la videochiamata terminò.
La sfida era stata lanciata.
***
L’aria fredda svegliò definitivamente Touko.
Aprì lentamente gli occhi e notò che i suoi Pokémon erano già svegli.
Preparò velocemente la colazione e subito dopo mise tutto nello zaino.
L’aspettava una giornata faticosa e avrebbe fatto meglio a muoversi.
 
Si spostava con un solo Pokémon per volta a fianco all’interno delle gallerie. Voleva evitare che si stancassero troppo presto. Inoltre aveva deciso di volare con Archeops solo quando sarebbe arrivata abbastanza vicina alla cima. Per questo ogni volta che trovava un’uscita controllava se si vedeva la meta, ma ogni volta era troppo in basso.
Era ormai mezzogiorno inoltrato quando il cielo si rannuvolò nuovamente. L’acqua si faceva sentire ogni volta che Touko si avvicinava, anche solo di poco, ad una delle uscite.
Si affacciò all’esterno e finalmente vide quella che aveva tutta l’aria di essere la Lega. Non vedeva bene, ma le sembrava di vedere delle guglie verde muschio.
Aveva appena messo mano alla Pokeball di Archeops quando dei fulmini azzurri svettarono sulla cime del monte.
N!
Le mani avevano iniziato a tremarle in modo incontrollato. Sentiva il cuore pesante battere all’impazzata mentre le viscere erano contorte dall’angoscia.
«Nardo è destinato a perdere, lo sai.» la voce di Reshiram la prese alla sprovvista.
Il muscolo cardiaco accelerò la sua corsa.
-S-sarai con me, non è vero?-
«Sempre.»
Touko ritrovò la carica che le mancava.
Fece ritornare Galvantula nella Pokeball e richiamò Archeops.
Non ci fu bisogno di parole.
Spiccarono il volo, sprezzanti della pioggia incessante e raggiunsero la Lega.
Non si vedeva bene a causa delle pesanti nubi di pioggia, ma la struttura assomigliava vagamente a quella si un palazzo medievale. Quattro torri circondavano una statua dalla forma indefinita. Poco più indietro quella che aveva tutta l’aria di essere la Sala d’Onore. Era da lì che venivano tutti quei fulmini.
Fece ritornare il Pokémon Paleouccello nella sfera e iniziò a correre.
Doveva fermare N.
E doveva farlo subito.
Corse su per le scale, verso la statua.
Non appena le superò un cancello si alzò alle sue spalle, impedendole di tornare indietro.
-Non dovrò davvero affrontare tutti i Super-quattro!? Il tempo stringe!- protestò Touko.
Borbottò qualcosa con stizza e si lanciò verso la prima scala che le capitò sott’occhio.
***
Makoto osservò il cielo fuori dalla finestra.
Si preannunciava un temporale piuttosto violento.
Aveva ricevuto un messaggio da parte di Aristide, tutti si stavano preparando alla battaglia.
Lui non poteva certo essere da meno.
Doveva partire.
Ma come spiegarlo ad Aki?
Lei certamente non l’avrebbe presa bene, non dopo quello che era successo l’ultima volta che era partito.
Strinse una delle tende. Doveva inventarsi qualcosa.
-So a cosa stai pensando.- disse la voce della moglie cogliendolo di sorpresa.
-Come?-
-Vuoi ripartire.- continuò.
L’uomo non provò nemmeno a ribattere, Aki lo conosceva troppo bene.
-Non te lo impedirò.- disse la donna.
-Come…- si bloccò quando vide le lacrime affacciarsi agli occhi della moglie.
-Accidenti… mi ero ripromessa di non piangere…- mormorò quella asciugandosi le guance.
Makoto la raggiunse con una falcata e la prese tra le braccia.
Rimasero abbracciati in silenzio per un po’, fu ancora Aki a rompere il silenzio.
-Però devi farmi due promesse.- disse alzando l’indice.
-Uno, porterai con te tutta la Squadra. Due, riporterai Touko a casa sana e salva, capito?- chiese mentre le lacrime tornavano a solcarle prepotentemente il viso.
-Contaci.- rispose Makoto sorridendo.
***
-Ce l’abbiamo fatta…- mormorò Touko osservando la statua che si era illuminata di una luce azzurrognola.
Non si era risparmiata durante la lotta ed era riuscita a battere i Super-quattro in un tempo da record.
Curò la sua squadra grazie ai medicinali che si era portata dietro, ma avrebbero comunque dovuto riposare un po’ nelle Pokeball.
Si precipitò in un tutta fretta verso la Sala d’Onore.
I fulmini si erano fermati e non era sicura che fosse un lato positivo.
Salì le rampe di scale saltando i gradini a tre a tre e nonostante questo le sembrava di essere comunque troppo lenta.
Quando raggiunse finalmente la stanza rimase completamente senza fiato.
Regnava la devastazione più nera.
Bruciature su tutte le pareti colonne crollate ed una parete crollata.
Al centro della stanza Nardo ed N.
Il Campione palesemente sconfitto.
-È finita! D’ora in avanti i Pokémon non verranno più imprigionati e costretti a lottare! Ed è tutto merito del mio amico Zekrom!- non sembrava nemmeno essersi accorto della presenza di Touko.
-Sfoggi il titolo di Campione, ma non sei riuscito a fermarmi. Lascia che te lo dica… ti sei proprio rammollito. Anni fa hai perso il tuo migliore amico Pokémon e per colmare il vuoto lasciato dalla sua scomparsa, ti sei messo a girare Unima in lungo e in largo…- continuò osservano l’ormai ex Campione.
-Era da un bel po’ di tempo che non lottavi seriamente, vero? Non fraintendermi, non te ne faccio una colpa, però… Dal momento che sono infinitamente più forte di te, Campione, prenderò io il comando di Unima. E per prima cosa, ordinerò agli Allenatori di rimettere in libertà tutti i Pokémon!-
A quelle parole Nardo sembrò perdere dieci anni di vita.
-Ti scongiuro! Non farlo! Non distruggere il legame tra uomini e Pokémon!- tentò di implorarlo.
Ma N rimase impassibile.
-Abbiamo lottato entrambi per far valere i nostri ideali. E alla fine ho vinto io. A questo punto puoi solo tacere.-
-Questo è ancora tutto da vedere!- esclamò Touko, stufa di essere ignorata.
Nardo si voltò di scatto. Sul suo volto vide l’ultimo barlume di speranza per una battaglia ormai persa. Era a pezzi.
N le sorrise.
-Ti stavo aspettando! Hai con te la pietra… proprio come accadeva nella mia premonizione.- disse con una certa soddisfazione.
-Il Chiarolite… sta reagendo alla presenza di Zekrom! Questo però non è un posto adatto ai Pokémon Drago leggendari!- aggiunse con una strana luce negli occhi.
-Sorgi dalle profondità della terra, castello del Team Plasma! Avvolgi la Lega Pokémon nella tua maestosa stretta!-
La terra tremò come se volesse spaccarsi a metà di colpo.
Dalla crepa nel muro si poteva vedere un castello emergere dalle profondità della terra.
Il cielo urlava con tuoni e fulmini mentre la pioggia frustava la Lega Pokémon, come a sottolineare la sua sconfitta.
Touko cadde a terra a causa delle scosse e quello che vide le ghiacciò il sangue nelle vene.
Il palazzo era completamente sorto dalla terra.
Non ebbe nemmeno il tempo di chiedersi come fosse possibile che dall’edificio uscirono una serie di ponti di metallo nero che si andarono a conficcare nella Lega. Alcuni fecero irruzione nella Sala d’Onore e ci mancò poco che Touko e Nardo fossero colpiti.
Quando finalmente fu tutto finito N riprese a parlare.
-Quello che vedete è il castello del Team Plasma! Dalla sua sommità gli ordini del sovrano riecheggeranno in tutti gli angoli del regno! Verrai anche tu con me al castello! E lì si decideranno le sorti di Unima. Se sarà un mondo dove i Pokémon sono liberi dal giogo umano… Oppure un mondo in cui uomini e Pokémon continuano a vivere fianco a fianco… Lo deciderà chi di noi due dimostrerà di avere gli ideali più saldi!- detto questo se ne andò, incurante della pioggia battente.
Touko rimase paralizzata per un attimo prima di precipitarsi dall’ex Campione.
-Nardo! Tutto bene?- chiese la ragazza tentando di rimetterlo in piedi.
Quello non rispose.
-Guarda come sei ridotto…-
-Ce l’hai fatta ad arrivare, sono contento…-
-Basta con i convenevoli! Dobbiamo muoverci!-
-Ho perso… pensavo che sarei riuscito a mettere a tacere quella peste che sproloquia di ideali del tutto insensati. Pensavo che vedendo l’affetto che lega me ed i miei Pokémon avrebbe cambiato idea! Chi si aspettava che le sue convinzioni fossero altrettanto forti?- sembrava sconfortato.
-Beh… è l’Eroe degli Ideali dopotutto, c’era da aspettarselo.- disse Touko cercando di avere un tono divertito.
-Non posso proseguire, devo riposare.-
-Eh!? Vuoi dire che devo andare da sola!?-
-Non sei sola.- le fece notare Nardo strizzando l’occhio.
Touko ammutolì, poi sorrise.
-Hai ragione! Vedrai, gli farò vedere le stelle!- esclamò alzandosi in piedi.
-Se uomini e Pokémon vivranno separati non nascerà niente di buono, è questo che devi far capire ad N.- disse mentre Touko si avvicinava al ponte.
-Gli mostrerò la Verità.- rispose Touko strizzando l’occhio e cominciando a correre.
Cercava di non guardare in basso o pensare al fatto che se fosse scivolata si sarebbe certamente rotta l’osso del collo.
Avanzava senza tener conto della pioggia che la inzuppava fino alle ossa e nemmeno dei fulmini che illuminavano di quando in quando il palazzo di N.
Arrivò finalmente in cima.
Osservò l’entrata.
Prese un profondo respiro ed entrò.





*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Dunque... ormai siamo vicini alla battaglia finale!
Spero che il piccolo scorcio della lotta in Palestra sia stato di vostro gradimento :3
A questo punto della storia ho voluto redere Touko... diciamo un po' più "indipiendente".
Non che prima non lo fosse, ma per un pieno sviluppo del suo personaggio questa separazione mi sembrava necessaria.
Il saluto finale l'ho leggermente modificato rispetto al videogioco, ma penso che in questo modo l'idea del distacco sia resa meglio (poi magari mi sbaglio e quella scena fa schifo, ditemi voi).
Il temporale...
Nulla di particolare, un cameo che ci tenevo ad inserire.
Francamente la prima cosa che pensai quando giocai a Nero fu "Ma perché cavolo non mi fanno avanzare!? Non ho tempo da perdere!", cosa che ho fatto pensare anche alla nostra Touko.
Ma anche in questo caso se l'è cavata in un tempo da record.
Ora che il castello del Team Plasma è sorto dalle viscere della terra (cosa che mi lascia tutt'ora perplessa) finalmente ci saranno le parti interessanti.
Per il momento vi lascio nel vostro dubbio di quello che ho preparato per il prossimo capitolo (perché sì, ho messo qualche chicca tutta mia).
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda Alex Ally per aver recensito e tutti voi che continuate a seguirmi :D
Noi ci vediamo la prossima volta con Bianca Verità.
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*
 
   
 
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