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Autore: lmpaoli94    21/10/2018    0 recensioni
Dopo la morte di Achille, il capo dei mirmidoni Eudoro non è più lo stesso.
La guerra a Troia è finita e per lui arriva il momento di ritornare a casa.
Ma che cosa racconterà alla madre del povero Achille?
Ma soprattutto, riuscirà a tornare a casa?
Genere: Avventura, Guerra, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Achille, Altro personaggio, Paride, Teti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eudoro, solo e completamente senza forze, riuscì a ritrovare la sua spada e il suo scudo che il mare aveva trascinato fino a quell’isoletta sperduta.
Dopo il naufragio che aveva colpito tutti i suoi soldati, il capitano si stava dando da fare per costruire una barca abbastanza resistente per potersi raggiungere con i suoi compagni.
Ma il maltempo non gli stava dando per niente un aiuto sperato.
Dovette recarsi in mezzo all’isola tra mille insidie se voleva ripararsi da una pioggia battente che stava martoriando il posto.
Mentre stava cercando di chiudere gli occhi per riposarsi, una nuova visione lo mise in allerta.
Ma questa volta non si trattava di Teti.
“Achille, ma cosa…”
“LO sapevo che saresti rimasto in vita… Tu sei e rimarrai per sempre il mio guerriero più forte…”
“Mio Signore, voi siete ancora vivo?”
“No. Tutto quello che stai vedendo è frutto della tua immaginazione… Ma se adesso riesci a vedermi, è perché ho bisogno che tu compi una missione.”
“Che genere di missione?”
“Devi raggiungere il punto più a nord di questa isola per riuscire a contrastare l’uomo che voleva ucciderti.”
“Ma non è stato solo un uomo a colpirci, bensì…”
“C’è solo un uomo dietro al tuo naufragio… Un uomo che non vede l’ora di uccidere te e gli altri mirmidoni…”
“E chi sarebbe?”
“Mi dispiace ma non posso dirtelo. Devi scoprirlo da solo.”
“Ma mio Signore…”
“Adesso non c’è tempo per riposare. Devi partire all’istante.”
“Ma le mie forze… Non so quanto potrei resistere in mezzo a quella giungla.”
“Ce la farai, ne sono sicuro. Trova un po’ di cibo per nutrirti e vedrai che dopo ti sentirai un uomo nuovo.”
A quel punto, Eudoro acconsentì alla richiesta del suo Signore, rialzandosi in piedi con le gambe che gli continuavano a tremare.
“Fatti forza. Sono sicuro che riuscirai nella tua impresa.”
“Spero che voi abbiate ragione.”
“Dopo questa visione, io e te non ci rivedremo più. Il mondo dei morti mi sta aspettando. Addio.”
“Aspettate…”
Ma ormai era troppo tardi.
Quando Eudoro riaprì gli occhi, vide dinanzi a sé solo la pioggia che continuava a cadere insistentemente sull’isola.
Prendendo il suo scudo e la sua spada, il mirmidone cominciò la sua marcia verso il punto più alto dell’isola tra mille intemperie e pericoli.
 
 
Gli altri mirmidoni stavano galleggiando allo stremo delle forze vicino all’isola dove Eudoro aveva trovato rifugio.
«Finalmente stiamo toccando terra» fece uno di loro con voce flebile.
«Secondo voi dove potrebbe trovarsi il nostro capitano?»
«Non ne ho la minima idea… Spero tanto che i pirati non l’abbiano fatto prigioniero.»
«Dopo Achille, Eudoro è il guerriero più forte della Grecia. Dei maledetti pirati non possano averlo catturato così facilmente.»
«E se avesse trovato rifugio su questa isola?»
«Non ci resta altro che andare a controllare.»
«Ma prima…»
Una volta raggiunta la spiaggia, molti dei mirmidoni caddero a terra a causa dell’annegamento e delle numerose ferite riportate tutte sul loro corpo.
«… Chi ci aiuterà noi?»
«Dobbiamo resistere. Per il nostro bene…»
«Non è così facile…»
Mentre la pioggia stava finendo di cadere su quell’isoletta sconosciuta, un giovane uomo si avvicinò a lui sussurrandogli qualcosa.
«Adesso siete salvi… Venite con me.»
I guerrieri mirmidoni non riuscirono a vedere chi potesse essere, addormentandosi subito dopo per le numerose fatiche che avevano dovuto superare.
 
 
Una volta che Eudoro lasciò la grotta, cominciò rifornendosi di cibo per la grande camminata che doveva percorrere.
Il seguente sentiero era ricco di insidie.
Il freddo e gli animali predatori rendevano il percorso molto difficile da intraprendere.
Dopo tante ore che stava camminando senza sosta, Eudoro si sentiva mancare le energie.
La sua vista si stava annebbiando come se fosse sotto ipnosi.
“Non posso mollare proprio ora…”
Cercando di stringere i denti, Eudoro notò alcuni pezzi di armatura sparsi per il sentiero.
“Ma quelli… sono dei mirmidoni…”
Con grande sorpresa, Eudoro capì che i suoi uomini erano passati di lì.
Ma non poteva festeggiare proprio in quel momento.
I pezzi di armatura non dovevano essere un buon segno.
“Sono qui nelle vicinanze. Ne sono sicuro.”
Dopo aver recuperato miracolosamente le forze grazie alla sua determinazione, Eudoro cominciò a correre più veloce che poté.
Fissando la montagna che costeggiava l’isola, notò che era arrivato solo a metà strada.
Il freddo dell’isola stava divenendo sempre più insopportabile.
Doveva coprirsi con qualcosa al più presto se non voleva prendere un brutto malanno.
«Eudoro…»
Una voce nelle vicinanze attirò l’attenzione del mirmidone.
Girando lo sguardo per riuscire a capire chi potesse averlo chiamato, riuscì ad intravedere un uomo nascosto dietro le siepi.
La figura in questione non era altro che uno dei suoi soldati ridotto in fin di vita.
«Aianos…»
«Finalmente ci rivediamo, Eudoro.»
«Ma che cosa ti è successo?»
«Non riesco a ricordare bene… So soltanto che io e gli altri guerrieri siamo stati attirati fino a qua da un individuo misterioso… Ma non potevamo sospettare che era tutto una trappola.»
«Ma adesso dove sono gli altri?»
«Non lo so… Dopo essere svenuto, ho perso ogni contatto con loro… Spero che loro non abbiamo la mia stessa fine…»
Dopo un attenta occhiata, Eudoro notò che il povero guerriero mirmidone era colto dalla peste.
«Aiados, lasciati aiutare…»
«No. Ormai la mia vita è finita. Le mie forze stanno per mancare…»
«No! Non puoi mollare in questo modo!»
Ma era tutto inutile.
Dopo aver salutato per l’ultima volta il suo capitano, il povero mirmidone esalò l’ultimo respiro.
“Aiados… Non ti dimenticherò mai” pensò Eudoro prima di dare una degna sepoltura ad uno dei suoi migliori guerrieri che avesse combattuto con lui.
 
 
Nel vedere morire uno dei suoi compagni, Eudoro si sentiva sempre più irritato e affranto.
Durante la guerra di Troia, aveva visto morire un sacco di uomini a cui lui temeva tanto (primo fra tutti Achille), ma in quella situazione era tutto diverso.
La sua missione doveva continuare senza intoppi e senza mai fermarsi.
"Ti vendicherò, amico mio. Fosse l'ultima cosa che faccio."
Mentre il freddo continuava a consumare le energie del mirmidone, Eudoro notò in lontananza del fumo che si trovava in cima alla montagna.
"Sono quasi arrivato alla meta" pensò il mirmidone.
Correndo più veloce che poté senza consumare le sue energie, arrivò in cima al sentiero in un tempo strabiliante.
La prima cosa che vede oltre a quel fumo, fu lo spettacolo raccapricciante di alcuni corpi che stavano bruciando sotto quelle fiamme.
«Ti aspettavo tra qualche giorno...» fece una voce acuta e pacata.
«Chi ha parlato?»
«Colui che riuscirà a uccidere tutti i mirmidoni.»
Girando lo sguardo, Eudoro notò un uomo con la barba folta e il viso consumato dal tempo.
«Chi siete voi?»
«Adesso non riuscite nemmeno a riconoscermi? Sono colui che ha ucciso il tuo maestro...»
Nel sentire quelle parole, Eudoro fu completamente scosso da tale notizia.
«Paride...»
«Allora ricordi ancora il mio nome.»
«Come potrei scordarmelo? Hai ucciso il mio migliore amico...»
«E lui ha ucciso mio fratello! La mia vendetta doveva essere consumata.»
«In quel frangente sei stato aiutato dal Dio Apollo... Ma questa volta non sarai fortunato come quella notte...»
Sentendo la rabbia che gli stava ribollendo. Eudoro sguainò la sua spada minacciando il principe troiano.
«Vedo che vuoi andare subito al sodo... Molto bene.»
I due guerrieri si fissavano con sguardo minaccioso mentre il freddo e la neve stavano cadendo incessantemente.
«Questo giorno sancirà la fine di uno scontro epocale. Preparatevi, Eudoro. Sarà una lotta senza esclusioni di colpi.»
«Io sono pronto, principe troiano» replicò il mirmidone preparandosi per attaccarlo.
   
 
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