Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: francess225    21/10/2018    3 recensioni
La trama riguarda un incontro predestinato, ma al contempo insospettabile. Lui è Jeon Jungkook, l'idol che tutti conoscono,membro dei BTS. Giovane, genuino, spontaneo, invidiato. Emilie è una giovane neolaureata italiana, di ventiquattro anni, che decide finalmente, di partire per una nuova esperienza lavorativa, ma soprattutto di vita, in quel Paese che la chiama a sé da tanto tempo, la Corea. La loro storia ed l loro incontro verrà definito da quelle che sembrerebbero coincidenze..ma finiranno per legarsi in maniera profonda, e nonostante le differenze culturali, di età, e di vita, impareranno a conoscersi e ad affrontare le difficoltà di una relazione che agli occhi di molti risulterebbe impossibile. Qualcosa di sottile li lega.. ma di indissolubile: il destino, ed il suo colore è rosso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Chapter 15


25/10/17


EMILIEPOV


La tazza di cappuccino che continuo a rigirarmi tra le mani rivela senza ombra di dubbio la mia agitazione, mentre son qui, seduta in questo baretto moderno nel centro di Roma.
Namjoon davanti a me, dopo aver sbolognato i genitori con una scusa dell’ultimo secondo, si ritrova indeciso nello scegliere cosa ordinare, e continua a guardare circospetto il menù.

“ Vuoi una mano con la traduzione Nam? “

Gli occhi di lui rimangono concentrati sul pezzo di carta che sfoglia, mentre con una mano si sistema gli occhiali da vista che per un secondo sembrano essergli scivolati sulla punta del naso.

“ Oh non ti preoccupare Em, posso farcela“ – Prosegue senza staccar gli occhi dal menù “ E’ che non capisco come voi italiani possiate avere così tante tipologie di caffè a disposizione, è complicato “.

Senza pensarci scoppio a ridere e a massaggiarmi le tempie.. questo dannato mal di testa da post-sbronza non aiuta di certo la situazione.

“ Sai qui da noi non esiste l’Ice-Americano che a voi piace tanto ! “ – “ Ricordo benissimo che i primi giorni in Corea mi rifilavano sempre quella brodaglia strana piena di ghiaccio quando chiedevo un caffè “

Stavolta è Namjoon ad esplodere in una risata cristallina, apparentemente senza motivo.

“ Sei conscia di avermi parlato metà in coreano e metà in quello che suppongo sia italiano vero? “

Effettivamente non avevo realizzato su due piedi, ma era vero !
Il mio coreano deve essersi sicuramente arruginito col tempo.

“ Oddio scusami Nam, non sono più abituata credo “ – Mi porto i capelli all’indietro celando un certo imbarazzo “ Ma hei, il mio coreano resta comunque piuttosto buono anche a distanza di un anno ! “

“ Su questo non posso controbattere !”


Dopo l’ennesima risata totalmente disinvolta che ci accumuna, mi accorgo di avere le gambe accavallate ed un piede in continua vibrazione, come se stessi aspettando inconsciamente di incontrare il presidente degli Stati Uniti.

Cosa diamine è tutta questa tensione?
Sono così felice di rivederlo! Eppure perché diamine non mi calmo?

“ Tutto bene? Rilassati, non sono qui per mangiarti lo sai sì? “

Avvicina lentamente una mano sulla mia spalla, mi dà una leggera pacca e decide di sfilarsi gli occhiali per cominciare un’inaspettato e caldo contatto visivo con me.
E’ come se con questo unico gesto mi avesse infuso un profondo stato di calma..

“ Allora come stanno i ragazzi? Ho visto che siete stati in America di recente, e che avete spaccato tutti ai BBMAS ! Complimentissimi ! “
Le parole hanno iniziato ad uscire fuori dalla mia bocca senza controllo, come se fosse la cosa più normale del mondo..  come se fosse riuscito a mettermi a mio agio con poco.

“ Oh si è andata alla grande ! E ancora sinceramente non abbiamo per niente realizzato il tutto, sembra un sogno ! “ – “ Ma dimmi di te ! Cosa combini nella vita ? Stai bene ? “

Il solo pensare di rispondere con un “ tutto apposto “ mi spaventa, sarebbe una cavolata micidiale ma optare per “ in realà sto da schifo ma si tira avanti “ non credo sia meglio.

“ Diciamo che me la cavo.. ho iniziato un master in dermatologia cosmetica a Siena, una città toscana.. sai creme e cremine di vario tipo “.

La mia risposta pare aver colto di sorpresa l’idol davanti a me, che non esita a rispondermi di getto.

“ Maddai? Sembra una figata ! Ne usiamo talmente tante anche noi che potrei definirmi un’esperto ! Ma mai quanto quel disperato di Jungkook, che addirittura usa profumi e cosmetica da donna e.. “

Eccolo lì, il mio demone che appare all’improvviso dalla bocca dell’amico, che a sua volta sembra bloccarsi improvvisamente in una morsa disperata davanti a me, mentre si porta una mano davanti alle grandi labbra carnose.

Forse ha notato prima di me il mio cambio umorale repentino, ed il sorrisetto malinconio che mi è sfuggito quasi inconsapevolmente dopo aver risentito quel nome arrivarmi chiaramente alle orecchie.

“ Scusa Em, ho meno tatto di un macellaio “ – pentito abbassa la nuca neanche avesse ucciso qualcuno “ Mi dispiace tanto “.

“ E di cosa ti scusi ? E’ una persona con cui condividi l’esistenza da diversi anni alla fine, credo sia normale nominarlo in un discorso qualsiasi no? “

“ Lo sarebbe se non stessi intrattenendo una conversazione con te “


A quelle parole sento le guance andarmi letteralmente a fuoco, mentre la testa inizia a prender parte ad un turbinio insensato.
Improvvisamente sento quasi una sensazione di nausea risalirmi per l’esofago, quasi come se.. ommioddio come se dovessi … 

Gli occhi di Namjoon si spalancano di fronte alla visione di una me bianchiccia ed imperlata di sudore, visibilmente malandata.

“ Oddio Emilie ti senti bene? Devo chiamare un’ambulanza? Non ho idea di che numero comporre basta che .. “

Ed eccoli lì i miei magoni in bella vista.
Si ripresentano puntualissimi e inaggirabili, mentre mi ritrovo con il dubbio di dover effettivamente ricacciare tutto quel dannatissimo alcool, ingurgitato come una forsennata, poche ore prima.

In un secondo sento di non esser più capace di trattenermi, e tanto meno di essere in grado di raggiungere la toilette, troppo lontana dal nostro tavolino.
Solo aprendo la bocca mi rendo conto che non si tratta di un vero e proprio rigetto corporeo, bensì di un mischiaticcio di parole a caso buttate lì in un’italiano scompigliato.

Lo sguardo indagatore di Namjoon mi scruta perplesso, mentre si sorregge il volto con una mano.

“ Em, ti va di spiegarmelo in una lingua comprensibile? Credo tu sia visibilmente turbata da qualcosa “.
D’ un tratto lascio a piede libero le mie stupidissime ed incontrollabili emozioni che aspettavano da chissà quanto di palesarsi, come un ciclone in piena furia.

“ Mi manca incredibilmente Namjoon. Lo vedo dappertutto neanche fosse un fantasma.. Vi ho visti per la prima volta oggi  in uno dei vostri mv e non ci ho capito più niente. Non so dirti cosa diavolo mi sta succedendo ma sono certa di una cosa. Voglio tornare in Corea, ho bisogno di parlare con lui. “ Prendo una breve pausa prima di scandire a chiare lettere quel nome.

 “ Con Jungkook
Finisco.

Namjoon fino a poco fa confuso, ora sembra esser più rilassato e quasi.. uhm, quasi soddisfatto delle mie parole?

Ha realmente senso questa mia impressione ?

Lo vedo mentre all’improvviso fa cenno di seguirlo, dopo aver lasciato una banconota da venti euro sul tavolino che torreggia di fronte a noi.

Ma se siamo appena arrivati?

“ Nam ma il resto? Due caffè costeranno 3 euro in tutto “

“ Merda, non ci capisco niente con il cambio di moneta “ 
Per un secondo sembra essere in dubbio “ Eh vabbè dai, lascio la mancia “

Leggermente interdetta e disorientata, decido di non insistere oltre e di seguire lo stacco di un metro e ottanta di ragazzo di fronte a me fuori dal baretto.
Poco dopo lo affianco, mantenendo un silenzio tombale.

“ Mi odieranno? Vorrà trovare un modo carino per dirmi che ho perso il treno e ben mi stà? Che non vuole che danneggi la figura dell’amico e del suo gruppo dopo l’ultimo avvenimento? “ – “ Diamine Emilie, quanto sei ritardata! Ovvio che è così.. “
Continuo a pensare tra me e me, mentre proseguo nella passeggiata inoltrata nelle vie romane al fianco del leader dei Bts.

Il nervosismo sale soprattutto perché lui continua a camminare disinvolto e non sembra voler spiaccicare una parola in proposito, incrementando notevolmente il mio imbarazzo e le mie stupide paranoie.. fino a che..

“ Sai Em, più cammino per le strade di questa città così movimentata e spudoratamente romantica, più me ne innamoro “ – Sospira Namjoon, facendo poi trapelare un sorriso mozzafiato mentre mi guarda di sottecchi– “ Mi ero sempre ripromesso di venire qua con la donna che amavo, invece mi ci ritrovo con i miei genitori, e poi con te che sei quasi una sconosciuta.. non è assurdo? “

Un’inspiegabile senso di tenerezza mi inonda, portandomi ad avvicinarmi a Nam, e a contraccambiare la pacca sulle spalle di qualche minuto prima, allentando tutta la tensione che io stessa ho in corpo e rispondendo con una risata lieve.

“ Devi sapere che ho sempre amato viaggiare. E che uno dei miei più grandi sogni, dopo quello di sfondare con la musica, è sempre stato quello di trovare una donna che amo, portarla ovunque nel mondo, e sposarla a Roma. “

Rimango di stucco nel sentirlo parlare.
Noto con quanta enfasi e dolcezza parla delle sue aspettative di vita amorosa e quasi mi commuovo, entrando nel suo mondo sognante in punta di piedi.

Si sa, essendo una sognatrice incallita, non mi ci vuole molto per addentrarmi in fantasie del genere.. anche se non sono le mie.

Fino a che non noto un suo irrigidimento, quasi impercettibile, ed il cambiamento della sua espressione mentre si ferma davanti alla fontana di Trevi.
Cavolo siamo già arrivati fin qui? Quanto cavolo mi sono allontanata con quell’autobus?

“ Em, ma questa non è la famosa fontana di Trevi ? “

“ Trevi “ 
 
Lo correggo, scandendo ironicamente la R.

“ Mi perdoni signorina, intendevo dire TREVI “
Ridendo mi imita, per poi tirare su una mascherina scura, probabilmente per difendersi dai papabili fans.

“ Non so se ne sei a conoscenza ma.. “ gli sussurro mentre ci avviciniamo alla calca “ Dovresti esprimere un desiderio mentre lanci di spalle una monetina “

“ Veramente ? “


Annuisco e lo vedo catapultarsi di getto nelle prossimità della fontana, facendo esattamente ciò che gli dico dopo aver rovistato nel borsello in cerca di una monetina di bronzo, forse due centesimi.

“ Vuoi sapere cosa ho espresso ? “
Mi chiede poi tutto soddisfatto una volta raggiuntami all’ombra di una panchina di marmo poco distante.

“ Sai che se me lo dici non si avvera? Dai questo è risaputo a livello universale ! “

Contrariato, mi ignora per la seconda volta.

“ Ho sperato nella felicità mia e dei miei amici “ continua poi incastrando lo sguardo nel mio “di conseguenza anche in quella di Kookie.. e perciò nella tua 

Per un secondo, credo di aver avuto l’ennesimo abbaglio uditivo. 
Lo stesso Namjoon sorride nel vedere la mia espressione interrogativa, poi soppiantata da una sbalordita.

Ho capito male o Nam è dalla mia parte ? Lo ha detto davvero ?

Dopo l’ennesima risatina soddisfatta da parte del biondo davanti a me, decido di prendere le redini della situazione, fronteggiandolo a viso aperto, e parandomi davanti a lui.

“ Cosa stai tentando di dirmi Nam? “

“ Intendo dire “ – 
risponde allungando entrambe le mani sulle mie spalle – “ Che credo che tu possa essere la felicità di uno dei miei migliori amici se solo volessi.. “ -“ E penso anche che tu sia ancora in tempo, nonostante le cazzate che hai fatto “

Stavolta non riesco davvero a credere a quello che sto sentendo.
E probabilmente anche Namjoon lo percepisce dati gli occhi strabuzzanti che mi ritrovo .

“ Non ti nego che io stesso inizialmente ero titubante.. sai, c’è una grande fetta di problematiche a vostro sfavore, che non credo ci sia bisogno di evidenziare ora, però.. “

“ Però? “ 

Lo interrompo, incapace di aspettare oltre.

“ Però devo riconoscere che come ho visto Jungkook con te non l’ho mai visto con nessun’altra.
Cambia modo di parlare, di essere e di vedere le cose. Come se si illuminasse. “ – “ Adesso come adesso credo che sarà un tantino difficile riappropriarsi della sua fiducia.. ma anche che beh, tu e solo tu possieda la capacità di convincerlo del contrario “

“ Mi detesta. Lo sapevo che non avrebbe capito.. “

“ Vedi Em “ 
– eccolo che riprende a camminare nervosamente, stavolta per un’altra stradina infrattata del centro, mentre lentamente mi fa segno di seguirlo “ Jungkook è un tipo complicato, ma non credo ci sia bisogno di dirtelo. Fa finta che vada tutto bene, e che nulla possa toccarlo o scalfirlo, soprattutto perché non vuole darci altre preoccupazioni… ma io lo conosco bene. So che si porta dietro del rancore, tanto. E che adesso come adesso sia giusto avvertirti di questo.. “ 

Fa una pausa per guardarmi negli occhi di sbieco, come ad accertarsi che possa proseguire il suo discorso.

“ Vai avanti Nam, non sono affatto spaventata “ lo rincuoro buttando lì un sorrisetto palesemente falso e ritrovandomi a mentire per l’ennesima volta a me stessa.

“ Beh, probabilmente ti tratterà come una pezza da stracci “ – “ Pensi di poterlo sopportare ? “

Il solo pensiero di un Jungkook arrabbiato e sprezzante d’odio mi fa venire da ridere.
E’ come se non riuscissi nemmeno lontanamente ad immaginarmelo.. con me poi, con cui era solito sprezzare solo una moltitudine di dolcezza da quegli occhi grandi come il cielo.

“ Nam io sono convinta di volerci provare.. anche se non ho la più pallida idea di dove andare o cosa fare. “ – “ Ma non mi importa qualcosa mi inventerò, e credo di dover chiamare Iseul ora “

Per un secondo non mi rendo conto della pesantezza delle mie ultime parole, fino a che non incontro lo sguardo di Namjoon che inavvertitamente si ritrova a tossire e a strozzarsi con l’acqua che stava bevendo.

“ Nam tutto okay? “
Gli chiedo titubante mentre provo a fargli riprendere aria dandogli delle leggere pacche sulla schiena.

“ Credo di sì “ - bofonchia lui in risposta, prendendosi dei secondi di pausa prima di tornare a rivolgersi a me “Non credo che ti risponderà ora” – “ E’ da tanto che non la senti vero? “

Soppesando attentamente le parole di Namjoon e facendo un piccolo rewind mentale per calcolare il lasso di tempo che mi separa dall’ultima conversazione con Iseul, la domanda mi sorge spontanea.

“ Cos’è successo Nam? “

Lo vedo irrigidirsi nuovamente mentre tenta di stiracchiarsi per allentare la tensione.
Siamo arrivati senza accorgerci alla terrazza del pincho, e l’idol che mi affianca sembra visibilmente turbato da qualcosa che a quanto pare, non riesco neanche ad immaginarmi.

“ Iseul è momentaneamente fuori dal paese, in qualche isola sconosciuta del Pacifico con un.. 
con un coglione “


Prima di realizzare le parole di Nam, mi fermo un secondo per osservarlo meglio, e per notare il cipiglio di disprezzo prendere forma sul suo volto solitamente disteso e rilassato.
Effettivamente non mi son resa conto di aver toccato un tasto dolente per lui, esattamente come lui all’inizio ha fatto con me.
L’esser tornata a vivere a chilometri di distanza dalla Corea, mi ha inevitabilmente allontanato dai punti di riferimento che avevo lì, il che include anche Iseul con mio rammarico, e la situazione mai realmente spiegatami tra lei e RM.

Resto un secondo ancora sbigottita mentre assimilo lentamente le parole del rapper che ora ha preso a massaggiarsi il setto nasale con una mano, dopo essersi riavviato i capelli biondicci con l’altra.

Ma ora che ci penso meglio, da quanto tempo non sento Iseul?

Okay non avremo sicuramente un contatto giornaliero, e come ho già detto ci siamo sicuramente allontanate sia mentalmente che fisicamente ma.. almeno una volta al mese si preoccupa sempre di mandarmi un messaggio per restare aggiornata sulla mia vita.

A pensarci meglio però.. nell’ultimo sms che mi aveva mandato avevo notato una certo “distacco”, o meglio una sorta di “mascheramento”.
Avevo avuto come l’impressione che volesse dirmi qualcosa ma che non potesse, ma avevo deciso anche di non insistere oltre per non risultare un’impicciona patentata.
 E poi se fosse successo qualcosa di realmente importante, sono sicura che me lo avrebbe quantomeno accennato, no?

La cosa sta iniziando a puzzarmi.. e quale fantomatico tipo sarebbe questo di cui parla Nam?
Voglio dire, so che a Iseul piace districarsi tra mille uomini senza mai combinare qualcosa di serio con nessuno, ma chi diamine è questo per portarla dall’altra parte del mondo e sparire così?
E perché non proferirne parola con nessuno ?

“ Ti va di parlarmene ? “
Sussurro mentre mi avvicino lentamente allo stangone asiatico solitamente sicuro di sé che adesso si ritrova a guardare malinconicamente i colori sfumati del tramonto davanti a noi.

“ Suppongo non ti abbia detto nulla allora“ Lo vedoespirare profondamente prima di riprendere fiato “ Comunque non lo conosco, so solo che è il proprietario di una ditta cosmetica molto famosa in Corea, ed è pieno di soldi. Sono scomparsi persino dai radar di Hobi da una decina di giorni, fino a che la signorina non ha pensato di farsi viva per dire che sta bene e che sarebbe tornata tra un mesetto perché a detta sua “ aveva bisogno di aria nuova “.  – “ No ma io dico Emilie ti pare normale? “

Mi vede arrossire silenziosamente in risposta.
“ Okay, Iseul io e te abbiamo decisamente bisogno di fare un discorsetto “ penso irrimediabilmente tra me e me.

“ Vedi Nam, Iseul è una pazzoide, e spesso non pensa prima di agire, segue semplicemente l’istinto, e appartiene a quella categoria di persone che sceglie di fare pur di non pensare.. e sai a cosa pensa di solito ? O almeno fino a quando io stavo in Corea? “

“ Non dire che pensa a me Emilie, perché non ci credo “

Risponde lui secco, senza neanche degnarmi di uno sguardo.

Ecco lo sapevo, sono riuscita  a far girare le palle anche a Namjoon.
Ma è possibile che per fare del bene non faccio altro che peggiorare sempre le situazioni? 
Fatti o persone sono puramente casuali eh..

“ Scusa Em è che.. la situazione tra me e lei è parecchio complicata, ed ancora oggi irrisolta. E’ difficile per me raccontare senza perdere le staffe. Ma sono sicuro che se tornerai in Corea avremo modo di parlarne.. “ – “ Inoltre se venissi, saprei benissimo come aiutarti con quel testone “

Mi ritrovo nuovamente confusa e disorientata davanti al pragmatismo di Kim Namjoon.
Cioè, perché dovrebbe sbattersi tanto per aiutare me? Che se vogliamo dirla tutta, andrebbe totalmente a suo svantaggio. Suo, del suo gruppo.

“ Intendo dire Emilie.. Che so cosa si prova a stare dall’altra parte. So cosa significa dover accettare la decisione sofferta di un altro, e so cosa vuol dire imparare ad accettarne le conseguenze. Né io né lei abbiamo avuto le palle di amare noi stessi abbastanza per concederci felicità e riprovarci a discapito di tutto il resto. Ma tu e Kookie siete ancora in tempo, e per quanto quello lì sia un testone rompipalle, convinto di aver sempre ragione.. so anche quanto perda totalmente la ragione quanto si tratta di te.. di voi. “ – “ Sì, insomma hai capito, non voglio che compiate i nostri stessi errori, e se Iseul non è stata capace di fartelo capire, significa che dovrò rivalutare la sua maturità “

Improvvisamente, oltre allo stupore divampante che sgorga da ogni parte di me, mi rendo conto di dover fare i conti con un altro irrefrenabile desiderio.

Quello di voler abbracciare Nam.

Fa tanto il moderato all’apparenza, volendo dare quest’immagine di sé sempre perfetta nel tentativo di convincere se stesso e gli altri di non avere alcun problema al mondo.
In realtà ha bisogno di parlare con qualcuno, di apparire umano e vulnerabile come tutti.

E ora infatti me lo ritrovo qui, spoglio di fronte alle sue fragilità, di fronte alla sua bontà illimitata.

Senza pensarci due volte gli sorrido impacciatamente, e con le lacrime ormai strabordanti dagli occhi, mi fiondo su di lui, accogliendolo per quanto io sia in grado, nell’abbraccio più caloroso ed affettuoso che riesco a dargli.

Questo ragazzo si merita di sentire affetto, si merita di sentire parole rassicuranti, e si merita di essere ascoltato.

“ So che sono un’emotiva di merda, scusa per questo “
Dico poco dopo riferendomi all’abbraccio, forse un po’ troppo espansivo per la cultura coreana a cui è sicuramente abituato lui.

Zitta và, ne avevo bisogno Em “

“ Sicuro che non ho esagerato ? Perché sai in Corea.. “


Poco dopo vengo zittita con una pacca tenera dietro la testa, ed un un’unica parola in risposta

“ Grazie“ – “ E scusa se ti ho trascinato a destra e manca per Roma, ma quando so che devo affrontare un discorso in cui centra Iseul, mi agito e ho bisogno di muovermi per allentare il nervosismo. “

Decido di bearmi dell’eco di quelle due sillabe così potenti , che ad una sensibile, ed anche sì, diciamocelo, altruista come me, fanno sempre un certo effetto.
Sono così felice.

Poco dopo mi allontano leggermente da Nam che sembra essersi ricomposto ed aver superato il momento di leggero imbarazzo.

“ Quindi adesso che si fa ? “
Chiedo, come se il senso di spaesamento e confusione non mi avessero mai abbandonato.

Si torna in Corea no ? “
Mi risponde lui con nonchalance.
Eccerto, come se fosse la cosa più scontata e palese del mondo.

“ Ti ricordo che non avrei una casa dove andare, né un lavoro.. e tantomeno i soldi per mantenermi in un paese straniero al momento. “


Lo vedo incupirsi leggermente mentre si soppesa il mento con un dito.

“ Stai veramente parlando di soldi davanti al leader di una delle band più influenti del momento ? “

“ Questo non cambia la situazione Nam “

“ No ma può aiutare. Dato che abbiamo la possibilità di ospitarti..”- “ Sai, si dal caso che da poco abbiamo abbandonato quel dormitorio striminzito dove stavamo da anni per trasferirci in una casa vera e propria. E si dal caso che questa nostra nuova fantastica dimora si trovi lontano dagli occhi indiscreti dei fans.. in un quartiere sorvegliato e altamente dispendioso “


Le ennesime palpitazioni prendono il sopravvento , portandomi ormai ad autoconvincermi del fatto che siano un mio riflesso distintivo quando si tratta dei Bangtan.

“ Intendi dire che .. ? “

“Sì Em, per ora e se ti va.. vieni a stare da noi ! “ – “ E ora, muoviti, abbiamo un aereo da prendere tra meno di 24 ore “


 

JUNGKOOKPOV

28/10/17


Classica mattinata movimentata in casa Bangtan.

Sono le otto del mattino ed io cerco disperatamente di raggiungere la cucina per mettermi su del riso per la colazione, aleggiando sopra miliardi di scatoloni sparsi per ogni dove dopo la sorta di trasloco fatto prima della partenza di Nam.
Inutile dire che il disordine regna sovrano, ed in assenza del Leader ognuno fa le cose con molta più calma, lasciando un casino infernale dietro ogni angolo.

“ Ragazzi, io giuro sulla testa di mia madre, che se non mettete in ordine la vostra roba non vi cucino più per una settimana “
Le urla di EommaJin però sono all’ordine del giorno, come le sue cadute onnipresenti per le scale a causa dei panni di Taehyung .

“ Cristo è così difficile fare UN PO’ DI ORDINE?  Viviamo in una casa più grande, dovrebbe risultarvi anche più facile no? Eh no invece, sareste capaci di creare un porcile ovunque voi altri.”

Ecco è partito l’ennesimo monologo di disperazione dello hyung che poveretto, ha addirittura iniziato ad utilizzare uno shampoo anticaduta per raggirare lo stress che gli procuriamo.

“ Io ho tutto in camera “ – “ Dovresti parlare con Jimin e Suga, sono loro che hanno lasciato un intera stesa di giacche sopra al tavolo da pranzo per tre giorni “.

In risposta vedo Jin infervorarsi: non vorrei assolutamente essere nei panni degli altri hyungs.

Jin infatti ha un colorito decisamente acceso in volto, che ha variato velocemente dal rosaceo al purpureo, gli occhi socchiusi quasi serrati impressi in una smorfia frustrata. 
Credo di averlo visto poche volte esaurito fino a questo punto e giuro che se si potesse immortalare la sua faccia in questo momento potrebbe essere paragonabile a quella di un qualche manga dove al personaggio principale, incazzato duro, esce il fumo dalle orecchie tale la rabbia aka disperazione.

“ Kim Taehyung, Park Jimin e Min Yoongi “ – il suo volume di voce non ha bisogno di alcun tipo di amplificatore, tant’è che son sicuro che lo abbiano sentito anche i vicini - “ MUOVETE QUEI DANNATI CULI DA BAMBINI CHE VI RITROVATE E VENITE QUA ! ORA ! “

Ecco, un’esplicativa scena di vita quotidiana dei bangtan.
Jin rosso infraganato pronto a massacrarci tutti, e dall’altra parte noi “figli adottivi” alle prese con le pulizie autunnali.

Decido di posizionarmi comodamente sullo sgabello più alto della cucina, accavallo le gambe ed al posto dei popcorn una ciotola di riso tra le mani, pronto a godermi uno degli spettacoli più belli di sempre.

Perché vi assicuro, è questo di cui si tratta.

Fondamentalmente le cose tra noi son sempre funzionate così: Nessuno e dico nessuno, può sottrarsi agliordini di nostra madre (Jin), cuoca eccellente, perseverante e dallo spirito autoironico peggiore di un comico di terza categoria.
Solo il padre di famiglia, aka Kim Namjoon, riesce a placare il suo spirito irrequieto con la sua compostezza e diplomaticità.
Nel frattempo tra noi altri cinque regna il panico più totale, e ci mettiamo in merda l’un l’altro addossando colpe e filippiche degne di Ariosto al povero malcapitato che non ha fatto in tempo ad inventarsi una buona scusa.
Hoseok resta tra i membri più ordinati ed indipendenti anche se non si direbbe, mentre Suga, caotico come pochi, la maggior parte delle volte la scampa sbolognando la scusa della “ creatività imminente “.
Morale della favola?

Io, Chim e Tae finiamo alla gogna.. costantemente.

“ Che diamine ti è successo? “

Chiede Jin abbassando di alcune ottave il tono di voce.

Con la flemma di un bradipo, appoggiandosi alla ringhiera di legno scuro della scale che separa il pianerottolo dalle stanze di sopra, si mostra un’esemplare di Kim Taehyung davvero ridotto male.

Ha le occhiaie talmente tanto evidenti da contrastare pesantemente con la pelle candida del  viso, i capelli arruffati come il pelo di un gatto randagio, ed una vestaglia elegante decisamente troppo lunga per lui.

“ Non ho dormito. Il materasso nuovo mi ha spezzato la schiena. Sto una merda “

Rimango immobile sulla sedia aspettando una ramanzina di Jin che non arriva.

Da quando si è lasciato ha passato una crisi nera, e non capacitandosi della rottura non faceva altro che riversare la sua frustrazione su di noi, comportandosi come un nevrotico scontroso. 

Ora invece da qualche tempo sembra essersi ripreso, sclera meno e ragiona di più, ma cosa più importante il suo lato comprensivo è ricomparso.

“ Yah Taehyung, chiudo un’occhio per stavolta, ma sappi che se non metti quei panni in lavatrice ora, la prossima volt nel lavaggio a secco ci infilo direttamente la tua testolina “ – “ E se vai in bagno, dentro al mio secondo cassetto, ci sta un’ impacco alla lavanda per le occhiaie.. prendilo! Non vorrai sembrare un panda davanti alle Armys “

Merda !


Scatto in piedi in una frazione di secondo, evitando, per miracolo, di ribaltarmi il riso addosso.

“ Mi ero totalmente dimenticato ! Cazzo ! Ci sta il fanmeeting oggi ! “

Tae sembra sgranare gli occhi sorpreso di fronte alla mia dimenticanza, mentre Jin incrocia le braccia al petto, ed accenna ad un “no” disperato con la testa.

Come diavolo ho fatto a scordarmi?



ZEROPOV


La piccola sala del palacongressi di Seoul è stracolma di persone, che neanche a dirlo, hanno fatto una fila di due ore per entrare.


 Ma neanche questa è una novità quando si tratta dell’ormai fenomeno mondiale BTS.

I sette ragazzi si sono quasi abituati al gran numero di giovani che li seguono e che ogni giorno tramite twit, post, e lettere gli mostrano il loro incommensurabile affetto.

Se c’è una cosa a cui però non si abitueranno mai, è l’infinita varietà di emozioni dipinte su quegli stessi volti, i loro occhi lucidi, ed il tifo che gli riservano costantemente, cascasse il mondo.

Ecco, diciamo che un fanmeeting è l’esponenzializzazione suprema di tutto questo, un concentrato di sensazioni splendide che sovrastano sia loro che le persone che hanno davanti, portandoli ad un legame sempre più intenso.
Risulta così facile entrare in contatto con i veri bts, con le loro reali personalitàe quindi per esempio con la timidezza di Jungkook, con la risata sincera e spensierata di Hobi, e con l’imbarazzo tangibile di Yoongi.


Anche il leader del gruppo si era ricongiunto a loro, dopo un’estenuante volo diretto di dodici ore, toccando suolo coreano solo tre ore prima del fanmeeting.
Ma nonostante tutto lui era lì, a combatter con le occhiaie degne di un panda con le stylist, mentre i suoi “ fratelli” lo tartassavano di domande.

“ Dovevi avvertici che saresti arrivato alle sette del mattino ! Potevamo far posticipare il meeting! Almeno ti saresti riposato ! “
Urla J-hope al limite della preoccupazione, con una smorfia di dolore sul volto mentre un’altra stylist si appresta a stirargli i capelli.

“ Nah Hobi lo sai, preferisco incontrare le Army e poi recuperare per bene “
Risponde il leader di getto, lasciando all’oscuro di tutto il minore.

“ Come descriveresti il viaggio in una parola hyung? “
E’ Tae ad intromettersi, sprizzando curiosità da tutti pori, come sempre.

Beh decisamente… inaspettato direi “
Confessa lui in risposta, sfoderando un sorrisetto sghembo che preannuncia, agli occhi dei più attenti, solamente problemi.

“ Che intendi dire? “
Domanda difatti Suga stranamente interessato dalle espressioni mistiche del leader.

Lo vedrete. Mi sono permesso di prendere una decisione senza il vostro consenso.. ma credo che beh, ne sarete entusiasti anche voi “.
Il sorriso del biondo stava dilagando sempre di più sul suo volto, sfociando quasi in una paralisi facciale, tanta era la soddisfazione e catturando l’attenzione dei più curiosi .

“ Sputa il rospo ora ! Non posso aspettare due ore di fanmeeting ! Non fare l’infame hyung! “
La testolina rosa di Jimin non vuole proprio saperne di rinunciare così presto a quelle informazioni, così continua ad insistere senza esitazione –
 “ Eddaiii “ 
Implora alla fine, sfoderando un aegyo degno del guinnes dei primati.

Difatti è risaputo che quando Jimin si mette in testa qualcosa è davvero, davvero, difficile fargli cambiare idea.. figuriamoci se RM si mette a fare il misterioso, boccheggiando e lasciando a metà le frasi.

“ Sei carino Chim Chim devo ammetterlo, ma no “ – “ Aspetterai come tutti gli altri “

“ Cosa? Ma hyung sei ingiusto !  E poi.. “


La voce di un membro dello staff irrompe all’improvviso nella stanza, comunicando ai cinque ragazzi di raggiungere Jin e Jungkook nel salone, dato l’imminente inizio del fanmeeting.

Pochi minuti dopo l’ingresso dei restanti membri dei Bangtan nella hall principale, dilagano urla, schiamazzi e una serie infinite di apprezzamenti misti a lacrime di emozione.

I giovani cominciano subito a mettere a proprio agio i fans, interagendo con loro, proponendo movenze divertenti, e prendendosi in giro a vicenda.
Risultano incredibilmente affascinanti mentre poi prevale la loro vena più seria nel raccontare la storia dei brani del nuovo album, il modo in cui sono stati arrangiati e registrati, e soprattutto mentre commentano ed elogiano la bravura di Suga e RM nello scrivere praticamente la quasi totalità dei testi dei brani, sottolineando la stima reciproca che li accumuna.

Le Army questo lo sentono, lo vedono e lo capiscono benissimo mentre continuano ad animarsi e piangere in una sorta di botta e risposta con i propri idoli, che adesso sono qui, in piedi davanti a loro.

Sono tutte visibilmente agitate, tranne qualcuna..

Si dal caso che infatti, isolata nell’ultima fila della Hall, nascosta dietro ad una mascherina nera e ad una capigliatura stramba, c’è proprio Emilie.

Accovacciata in quella poltroncina rossa di tessuto, immobile, con trentacinque ore di sonno arretrato e due borse giganti sotto agli occhi da far invidia agli insonni, mentre si lacera le unghie dalla tensione.

Non ha fatto in tempo a pensare a come vestirsi e a cosa portarsi, ha semplicemente riempito la valigia a casaccio, raccimolando un decimo dell’armadio, dato il poco tempo a disposizione prima della partenza non programmata.

Ed ora si ritrova qui, con l’ansia che le cresce e le divora il petto, contorcendosi in posizioni strane, incapace di attendere oltre e non sapendo minimamente cosa aspettarsi.


EMILIEPOV


“  Direi di procedere ragazzi! Che ne dite Army? Vogliamo iniziare il fanmeeting? “
E’ la voce di Jungkook a rimbombare nella hall, con un entusiasmo in corpo pari a quello di un vincitore olimpico.

“ SI ! “
Urla la cinquantina di ragazzine seduta davanti a me.

“ No cazzo
Penso io, stonando ovviamente con tutto ciò che mi circonda.

“ Non sono ancora pronta

Il solo rimettere in contatto il mio apparato uditivo con la sua voce armonica mi fa sentire male, riportando a galla quei pochi momenti vissuti appieno insieme un’anno prima, che adesso sono così dannatamente vividi, anzi scalpitano per uscire, martoriando il mio povero cuore che non dà segni di tregua.

E’ qui in piedi, davanti a me, splendido come me lo ricordavo, anzi meglio.
Incredibile come il tempo lo migliori, sembra quasi che sia più grande, che abbia messo su massa, rimodellando il suo fisico al limite dello statuario.

“ Cosa ho fatto di male Gesù eh? Grazie per rendermela ancora più difficile di quanto già non sia! “

Mi imbambolo, poi mi agito, poi lo fisso di nuovo concentrandomi sui suoi movimenti.
Nello specifico sul contatto fisico che intrattiene con le ragazze davanti a me.

Che razza di sensazione è questa? Gelosia perché incastra le sue mani in quelle delle fans? 

Non è possibile. Devo essere impazzita. Tutto questo non ha senso. Come sempre.


Devo trovare un modo per non pensare cazzo.

Più ci penso e più mi agito.


E’ inutile, più mi scervello tentando di distrarmi con delle banalità, e più il pensiero torna a lui. 
ansia, nulla di più feroce di questa fottuta ansia che mi divora.. 

Ancora non mi capacito di aver realmente seguito RM fino in Corea, lasciandomi convincere da lui ad accettare questo dannato biglietto per il fanmeeting raccimolato da non so dove.

“ Fidati di me Em. Per prima cosa lo devi spiazzare. Quindi nulla di meglio di questo no?” – “ Jungkook va in palla con gli imprevisti, non sa controllarsi, vedrai. Prendilo. “

Ripensando alle parole dell’amico ora mi prende solo più angoscia.. 

E se dovesse sbottare davanti a tutti iniziando ad insultarmi?

No non potrebbe, la gente si insospettirebbe e io verrei nuovamente presa a calci in culo da Armys psicopatiche solo per essermi ripresentata davanti a Jungkook.

Al solo pensiero di quella notte all’Han river dei lunghi brividi mi percorrono pesantemente la schiena, portandomi istantaneamente a tirare ancor più su la mascherina nera che ho in viso, rischiando di romperne gli elastici. 

E se invece non dovesse riconoscermi?

Ho pensato infatti che presentarmi ad un evento del genere nelle spoglie di Emilie non sarebbe stato proprio il massimo, anzi..
Sarei stata altamente riconoscibile, dato che io, a contrario del signorino qui presente, non sono cambiata di una virgola, e quindi sempre squilibrata, goffa e con i capelli crespi mi ritrovo.. ma soprattutto resto ancora spudoratamente occidentale.

Per cui, l’unica soluzione plausibile fu quella di comprarmi una stramba parrucca scura con frangetta annessa, associandola ad una pesante mascherina nera, ed indossando una delle magliette bianche extralarge di RM per ingannare sulla mia corporatura.

L’importante è che mi riconosca lui.. troverò un modo, in ogni caso.

Sento all’improvviso una voce coreana richiamarmi.
Per la precisione è un membro dello staff, che continua a sventolarmi la mano davanti agli occhi, spronandomi ad alzare le chiappe per raggiungere il bancone degli Idol.

Provo a sollevarmi lentamente, facendo pressione con gli avambracci sui gomiti della poltroncina dentro la quale mi nascondo, mentre sento le gambe cedermi.. 

Non ce la posso ancora fare. Non riesco ad andare oltre.

“ Mi scusi, cinque minuti e vado.. fate andare prima le altre ragazze”
Biascico lentamente ed in preda alla disperazione, anzi alla paura puradati i tremori, la pelle bianchiccia ed il sudore che mi imperla il volto.

Resto seduta un altro po’, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e tenendomi il volto tra le mani, concentrandomi solo ed esclusivamente su Jungkook e sul suo sguardo felice mentre interagisce con le Armys. 

Sembra così rilassato.. così piacevolmente sorpreso da quello che gli viene detto .. un complice perfetto.

I miei pensieri vengono poi interrotti senza preavviso da una presenza, che mi strattona leggermente la manica per attirare la mia attenzione.

“ Chi è il tuo Bias ? “
Sono queste le parole che pronuncia la figura esile e minuta di fianco a me, una bambina che avrà si e no dieci anni.

I-i-l mio c-c-he?”
Balbetto.

“ Il tuo preferito! Kookie vero? Lo fissi sempre! “

Resto impietrita davanti alle parole sincere e disarmanti della bimba, aspettandomi da un momento all’altro il peggio, ovvero di essere brutalmente smascherata.

“ Non ti preoccupare il mio è J-Hope, e ci stanno aspettando andiamo! “

Senza che  fossi in grado di ribattere o protestare, la bambina mi prende per mano e mi trascina in piedi in fila, continuando a divagare su argomenti riguardanti i Bangtan, la loro discografia e quant’altro.

Sarei stata in grado di fermarla mentre parlava a macchinetta, ma per non so quale motivo, con il suo modo rumoroso e la sua risata dilagante, era riuscita a calmarmi, permettendomi così di non pensare all’imminente apocalisse, che sarebbe implosa da li a qualche minuto.

Pochi secondi dopo infatti mi ritrovo ad avanzare lentamente, appoggiandomi al bancone dei ragazzi di fronte a me per non cascare, con il viso bollente e pieno di vergogna dietro quella mascherina, che se solo potesse prenderebbe fuoco.

Il primo con cui mi ritrovo a dover parlare è Jin.
Sembra incuriosito dal mio aspetto. Lo noto dall’espressione interrogativa che ha preso forma sul suo volto mentre piega leggermente la testa di lato, incantenandomi addosso gli occhi scuri, per studiarmi.

Stai tranquilla Emilie, respira e salutalo, cazzo, o penserà che sei una stramba.

“ Hi ! Sorry but I can’t speak English well.. Where are you from? “


Timidamente sollevo lo sguardo, confermandogli la mia origine occidentale..

“ I-i-taly “ 
Blatero in risposta.

“ Aish ! Really? I love your pizza and pasta and food ! “

Esclama guardandomi estasiato, e al contempo imbarazzato per l’accento.
Il ragazzone alto un metro e ottanta ora sembra un bambino in fermento, ma pur sempre a suo agio mentre mi sorride sincero e cerca di continuare a comunicare con me in un inglese storpiato:

“ I’m worlwide handsom you know? “

Ridendo e colma di imbarazzo, lo saluto e mi ritrovo pochi secondi dopo a scivolare davanti agli occhi di Jimin-ssi.

La testa rosa raccoglie il proprio volto tra le mani, dopo essersi sistemato in testa una coroncina di fiori regalatagli da una fan.

“ Uh nice to meet you ! What’s your name ? “
I suoi occhietti bluastri per via delle lenti che indossa, ora sono spalancati davanti a me, mentre sfodera un sorrisetto ambiguo.

“ Uhm, my name is Emi.. “ – “ Catherine! Just Catherine!“ 
Mi correggo subito, alzando però un po’ troppo il tono della voce e ricevendo in risposta un’alzata di sopracciglio da Jimin.

MERDA EMILIE. – penso tra me e me – Ti ha dato di volta il cervello? Concentrati cazzo.

“ Your voice is nice ! “ – “ Do you want to sing with me?”

Il tono del giovane davanti a me è improvvisamente provocatorio, per non parlare del suo avvicinamento.. è come se mi stesse studiando perché qualcosa non gli torna, continuando a rigirare lo sguardo indagatore e persistente sul mio volto, ormai in fiamme.

Che mi abbia scoperta?

Non saprei dirlo, ma in ogni caso deve essere totalmente impazzito per chiedermi una cosa del genere, così cerco di accampare una scusa random sul maldigola inesistente che ho da due giorni.

Pochi minuti più tardi mi ritrovo a passare disinvolta da Suga ad Hoseok, i quali sembrano esser stati facilmente ingannati dal mio look stravagante e dalla mia finta-timidezza.

“ Okay è quasi finita Emilie, resisti.. “

Continuo a ripetermi. “

“ Forza è quasi finita “

Pensavo davvero di sentirmi meglio dopo esser passata sotto gli occhi scrutatori di quattro membri su sette.. fino a quando però, mi ritrovo Kim-Taehyung davanti.

Non so perché ma qualcosa dentro di me sapeva bene che la sottospecie di ragazzo angelico qui presente sarebbe stato un’osso duro da ingannare.
Tra me e lui c’era sempre stata troppa empatia innata per scorrergli davanti come se nulla fosse..  ed infatti non appena i nostri sguardi si incrociano, ri rivolge a me spalancando gli occhi.

“ Io ti conosco, vero ? “
Il solo fatto che stia utilizzando il coreano davanti ad una ragazza dalle sembianze occidentali mi preoccupa terribilmente, facendo perdere battiti al mio cuore trasandato.


Vorrei tanto mentirgli, e sputare fuori un “ What? “, tanto banale quanto risolutivo, ma non ci riesco..

Il piccolo viso di Tae, i lineamenti gentili ed il guizzo riflesso nel suo sguardo che lo hanno sempre reso così affascinante ed all’apparenza intelligente ai miei occhi me lo impediscono.

Non mi va di mentire.

Decido così di calarmi lentamente la mascherina, nascondendo il volto tra le ciocche, mentre gli occhi del ragazzo dai capelli argentei davanti a me cominciano ad allargarsi a dismisura.
Il suo sorriso divampante si estende da un capo all’altro del volto, per poi venire coperto dalle sue mani lunghe.

Maybe “
Gli sussurro piano, avvicinandomi al suo volto ed indicandogli di fare silenzio.

Lo vedo ricomporsi piano, bevendo un sorso d’acqua e sistemandosi poco dopo dei ciuffi di capelli ribelli dietro le orecchie.
Giurerei anche di aver visto degli occhi lucidiin V, prima che se li strofinasse piano.. e prima che desse ad Hoseok una leggera gomitata nascosta.

L’amico infatti, che avevo da poco sorpassato, stava aspettando la prossima fan, perciò in quel momento si trovava libero.

Lo ritrovai paonazzo un secondo dopo, con gli occhi sgranati e fissi su di me, quasi increduli.
Toccò a V lanciargli uno calcio da sotto il tavolo per farlo riprendere, altrimenti le sue espressioni avrebbero generato sospetti e catturato l’attenzione delle Armys.
Lancio un occhiolino ad entrambi per tranquillizzarli,  decidendo poi di dirigermi verso Namjoon , che dopo un velocissimo “ In bocca al lupo “,accompagnato da un sorrisetto complice a trentacinque denti , mi sprona a procedere oltre.. dall’ultimo membro.

Non riesco ad alzare lo sguardo mentre lentamente raggiungo Jungkook.
Sento solamente ansia.. pura, semplice, viva.. ovunque, mentre le gambe, sopravvissute allo shock fino a quel momento, ora minacciano realmente di abbandonarmi.
Ad occhi chiusi e sguardo basso cerco di regolare il respiro, obbligandolo a riprendere il ritmo giusto tra inspirazione ed espirazione per riuscire ad aprire bocca.

Non ci riesco, è tutto inutile.

Lui è qui davanti a me, e io non sono riuscita nemmeno a guardarlo.

Senza che io me lo aspettassi sento due mani calde raggiungermi i polsi, per poi intrecciare le dita di entrambe alle mie in una frazione di secondo.
Il calore divampante che mi si trasmette con quel misero contatto in ogni periferia del corpo è sconvolgente.. elettrico, incontrollabile, quasi insaziabile.
Come se nuovamente dopo un anno di distanza sentissi la spinta ad avvicinarmi a lui, facendo collidere i nostri due mondi destinati.

E’ la reazione a quel contatto che mi porta ad alzare lo sguardo su di lui di scatto, scontrandomi con due pupille scure più dilatate di quelle di un felino che ha avvertito il pericolo.

Uno sguardo sconvolto quanto il mio, che però di caldo e confortevole ha rimasto ben poco.






SPAZIOAUTRICE

Buonasera a tutte caaaare lettrici : 3

Come vedete sono tornata! Ve lo avevo promesso che non vi avrei fatto aspettare un’eternità no? Per questo eccomi qui a servirvi il 15 capitolo su un piatto d’argento :- )

Allora il ritardato è giustificato dal fatto che come potete ben vedere ho scritto TANTISSIMO AHAHAH
Sono due settimane che mi scervello per completare il capitolo.. e sinceramente non mi andava di concludere il tutto senza arrivare al tanto attesissimo incontro!
Non preoccupatevi perché verrà descritto ancora meglio nel prossimo ovviamente..
Ho dovuto descrivere al meglio i dialoghi, che come vedete sono tantissimi, togliendo spazio alle ambientazioni e ai vari spazi temporali, altrimenti non avrei finito più.. motivo per il quale ad esempio ritroviamo Emilie poco dopo già catapultata in Corea.
Ovviamente andando avanti descriverò la situazione che Emilie si è lasciata alle spalle in Italia, per farvi capire meglio quello che è successo, altrimenti la ragazza qui presente sarebbe già spiattellata in prima visione su “ Chi l’ha visto “ AHAHAH

Ho introdotto meglio la storia tra Iseul e Namjoom, ma non pienamente, per gli stessi motivi sopracitati, ma non temete, anche quella vi verrà ben spiegata oltre, anche con il ritorno del personaggio di Is, che momentaneamente se la sta spassando all’estero :3
C’è un motivo per tutto, in questa fanfic come avete capito, nulla succede per caso  ( compresa la bambina che all’improvviso sbuca e prende Emilie per mano! Non vi ricorda proprio niente? :3)

Ah, un’altra piccola cosa.
Il disordine scritturale e poco descrittivo, nell’ultimo Pov di Emilie, è volontario.
Mi spiego : ho pensato che il susseguirsi di pensieri irrazionali della protagonista, alternando le sue sensazioni forti e travolgenti, fosse, sebbene un pochino caotico, il modo migliore per esprimere ciò che sente e che stava realmente succedendo.

Allora come vi è sembrato il capitolo? Siate sincere che ci tengo >//< Spero che i tanti dialoghi e la poca descrizione non vi abbiano annoiato.. né che il tutto vi sia risultato banale..
Però purtroppo sono previsti anche capitoli del genere nella narrazione di una storia come questa J

Ringrazio immensamente le mie lettrici preferite, che non si perdono un chapter e sono pronte sempre a dirmi la loro riempendomi di complimenti ( e quindi spronandomi <3 ) ma soprattutto analizzando minuziosamente quello che succede nella storia.
Non so in che lingua dirvelo che vi adoro tanto ! Son sincera! <3 <3

Mi rivolgo nello specifico a voi: MionePerDraco, Hurricainesonia, Recchan_8.. e anche alla nuova dolce arrivata! Arashi_art ! Che spero continui ad appassionarsi alla fanfic <3

Un altro immenso e mai banale ringraziamento ai tantissimi ghost readers <3
Ricordatevi che se avete delle curiosità potete scrivermi anche in privato , che non mordo mica JE se mai voleste inserire una recensione anche adesso a storia inoltrata per dirmi quello che ne pensate, mi fareste la bambina più felice del mondo : )

Adesso stacco, vi mando un abbraccio enorme e.. niente !
Se beccamo al prossimo chapter :3

Frances 
   
 
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