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Autore: Eunhaewife    23/10/2018    1 recensioni
La morte di Lily lascia un segno troppo grande per essere tralasciato. Lily non ha lasciato solo un figlio,non ha lasciato solo degli amici ma anche una sorella,che incontrollatamente aveva espresso la sua rabbia tralasciandola. Petunia all'inizio è spaesato,confusa e arrabbiata ma cosa farà quando Harry si confronterà?
~La storia è scritta in due parti,la prima è quando Petunia si trova un piccolo Harry dietro la porta,comprendendo il significato e il dolore di essere sola e il comportamento di una vita di rancore. La seconda parte é riferita a quando Harry li fa scappare e si confronta con lui. Vi auguro buona lettura~
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Petunia Dursley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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In una casa di Privet Drive,nella numero 4,abitava una normale famigliola felice. In una casa NORMALE, con un giardino NORMALE, con una macchina NORMALE, insomma era tutto NORMALE. La famiglia era composta da una coppia sposata con un piccolo bambino di un anno ed era una normale mattina quando tutto accadde, tutto ciò avrebbe sconvolto la tranquillità della famiglia. La donna aveva dormito male, era l'1 novembre e la donna aveva provato sempre repulsione per quel giorno, una giornata dedicata alla morte non era piacevole, ma quella notte sembrava che la morte le stesse appiccicata, non aveva chiuso occhio. L'uomo aveva cercato in tutti i modi di far dormire la donna o di non farla sforzare, cercando lui stesso di dar da mangiare al turbolento bambino che si mangiare non ne voleva sapere. La donna,Petunia,aveva rifiutato ogni aiuto del marito, intimandogli di andare a lavoro, ci avrebbe pensato lei al bambino e sarebbe stata più che felice di farlo. Quando l'uomo,Vernon,venne convinto dalla moglie e mentre finiva la colazione chiese alla moglie di prendergli il giornale, che come ogni giorni il postino aveva consegnato insieme ad alcune lettere. Petunia si sistemò i capelli e si lisciò il vestito per sembrare quantomeno presentabile ai vicini e aprì la porta, rimanendo sconvolta dalla vista che le si presentava d'avanti. Sul suo zerbino c'era un bambino, probabilmente con la stessa età del suo, che appena sveglio si strofinata gli occhi e guardava la donna triste pronunciando piano la parola -Mama- cercando la sua mamma. Petunia prese in braccio il bambino e aprì piano la lettera, mentre il piccolo si calmava appoggiato alla sua spalla cacciando il suo ciuccio, Non appena lesse il mittente della lettera e lesse il nome *Potter* entrò subito in casa e chiuse la porta andando subito in cucina. Vernon alzo il viso al rumore e rimase sconvolto quando vide sua moglie con un bambino che certamente non era il loro. La donna poggiò il bambino su una sedia mentre faceva scorrere velocemente gli occhi vispi sulla lettera. Petunia la lesse e rimesse, girandola cercando di capire se la stessero prendendo in giro, quando capì che così non era iniziò a singhiozzare rumorosamente. Vernon si alzò e con la delicatezza di un tricheco abbracciò Petunia che piano si accascia a contro di lui urlando dal dolore stringendosi forte a lui. Prese piano la lettera e inizio a leggere, mentre sua moglie per la prima volta si lasciava andare ai suoi sentimenti più profondi e nascosti.~ *Petunia Pov* Lily, la mia Lily, la mia sorellina mi aveva lasciato, senza dire niente, senza lasciarmi niente se non suo figlio. Come aveva potuto? Come aveva potuto lasciarmi sola? Perché me la prendo così tanto? Io dovrei odiarla ma per cosa? Ormai non lo so più, so solo che è andata via, in un posto in cui non potrà starmi accanto, come nel suo piccolo faceva dopo i miei grandi errori. Lily, come hai potuto? Con tutta la tua magia non sei riuscita a fuggire? Perché hai lasciato me e tuo figlio qui? Come credi io possa crescerlo? Ora come possi staccarmi dalle grandi braccia di mio marito, asciugarmi le lacrime e guardare gli occhi così simili ai tuoi come mi hai descritto nelle lettere in cui non ti avevo mai risposto? Come posso spiegare ad un bambino che sono stata una stupida a non amare la sua mamma e a stargli accanto? Io non posso proteggere un mago, il suo destino è chiaro, Silente è stato chiaro, quel mago oscuro lo avrebbe cercato, lo avrebbe ucciso come ha ucciso te. Mi staccai da Vernon e presi in braccio il bambino, lo guardai neglio occhi, davvero sorellina, sono davvero uguali hai tuoi -Tu non hai più una mamma, la tua mamma non è qui, ne lei ne tuo padre, non hai una famiglia- Sono arrabbiata, so che non può capirmi, ma lui lo deve fare, la sua presenza non deve cambiare la mia vita. Mi ricorderà troppo te e io non ce la faccio, tu sei e sarai sempre la mia unica debolezza. *Gli anni passano, Harry crebbe come una famiglia, Petunia non riusciva a fargli da madre, non avrebbe potuto, troppo diversa da lei, non abbastanza per crescere suo figlio. Ancora una volta, Petunia, si fa prendere dal rancore, poiché quel bambino assomiglia troppo all'uomo che ha portato lontano la sorella da lei. Harry non ebbe mai affetto da lei, non riusciva e cercava di fare finta che non esistesse. Quando tanti anni dopo Petunia può finalmente parlare con Harry si sfogherà fino all'ultima goccia.* *Narratore Pov* Petunia girava per casa, cercando di ricordare ogni ricordo in quella piccola casetta che aveva accolto la sua vita per quasi 20 anni. Una voce lo riscosse mentre era al centro di quello che prima era il soggiorno: -Zia Petunia è ora di andare- Un ragazzo dagli scompigliati capelli neri e dai verdi occhi la guardava dalla soglia della stanza. La donna si girò su se stessa e guardò negli occhi il ragazzo, ormai un uomo, così simile a suo padre ma la dolcezza e la saggezza della madre. Petunia si ritirò guardando il muro coperto da carta da parati e disse : -Sai Harry ci sono molte cose sbagliate di cui non vado fiera. Sono stata una donna testarda e convinta, una ragazza che cercava la normalità che non aveva mai avuto. Nascosta dietro all'ombra di una sorella fin troppo speciale, cercavo anche io di esserlo, nel mio mondo, nel mio modo di essere. Non hai perso solo una madre quella notte, io ho perso la sorella cui per orgoglio non ho mai chiesto scusa, non sono riuscita neanche a cambiare per suo figlio. Forse non volevo neanche farlo, non volevo essere la scorta, non mi pento, la mia famiglia ha sempre avuto la protezione che meritava e non grazie a te. Tu hai avuto altro, tua madre ha avuto altro. Ricorda sempre Potter, quella notte non hai perso solo una madre- L'ultima frase la ripeté con una voce stanca, non piangeva, ormai le lacrime non c'erano più. Petunia si girò e insieme al marito e al figlio salirono sulla macchina, dove insieme andarono lontano, in un posto sicuro, dove Petunia non si riguardò mai più indietro, cercando finalmente di andare avanti, guardando il figlio diventare uomo e padre. Petunia aveva solo una conferma, il nipote che tanto aveva odiato e avuto rancore era vivo e probabilmente sua sorella era una donna fiera di suo figlio, da dovunque lo stesse guardando, come lei lo era del suo. *Spazio autrice* È la prima storia che pubblico, spero sia almeno carina per i lettori. Ringrazio chiunque legga questa storia. Alla prossima se ci sarà.
   
 
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