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Autore: Moriko_    24/10/2018    2 recensioni
[Writober 2018]
Sulla scia dei prompt offerti quest’anno, un’altra raccolta di brevi storie sui personaggi dell’Universo 10.
1. Invito. [Gowasu, Zamasu - pre Super]
2. Nuvole. [Cus]
3. Insonnia. [Zamasu, Rumsshi]
4. Segreti. [Zamasu (Black)]
5. Futuro. [Cus, Rumsshi, Gowasu, Zamasu - pre Super]
6. Colazione. [Gowasu, Zamasu]
7. Vento. [Lilibeu]
8. Statua. [Rumsshi]
9. Lettere. [Gowasu]
10. Diversità. [Cus, Rumsshi - Gowasu, Zamasu]
11. Caffetteria. [Gowasu, Zamasu]
12. Viaggio. [Jilcol]
13. Quadro. [Jirasen - pre Super]
14. Cucciolo. [Black, Zamasu]
15. Labbra. [Cus, Gowasu]
16. Shopping. [Gowasu]
17. Promessa. [Gowasu, Black - What if?]
18. Ago e filo. [Murisarm]
19. Rubare. [Napapa, Methiop - post Super]
20. Selfie. [Gowasu, Zamasu]
21. Chiave. [Gowasu, Zamasu]
22. Ombre. [Jium]
23. Dormire. [Rubalt]
24. Appunti. [Zamasu - pre Super]
25. Calze. [Cus]
26. Titolo. [Zamasu]
27. Paradiso. [Rumsshi, Cus - linea temporale alternativa]
28. Sciarpa. [Murichim]
29. Colla. [Cus]
30. Matrimonio. [Obuni]
31. Halloween. [Cus, Rumsshi, Gowasu, Zamasu]
"Zamasu sapeva fin troppo bene che la figura dello zombie era solo un’invenzione dei mortali, creata per affrontare con maggiore determinazione la morte… perciò, in quel momento, aveva l’animo sereno."
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Black Goku, Gowasu, Zamasu
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Salve a tutti, e benvenuti alla ventiquattresima storia del Writober: “Appunti”.
Sempre in breve: altra storia su Zamasu, questa volta su quel Kaiō allegro e spensierato della scena extra tratta dal quarto volume di Super (sob!) La storia si svolge nei primi giorni di residenza sul pianeta dei Kaiōshin dell’Universo 10 - subito dopo quella scena che vi ho appena citato, dunque - non appena Zamasu è diventato ufficialmente l’apprendista di Gowasu.
Non aspettatevi cose un po’ “dark”, questa volta. Dato che mi riferirò a un Zamasu che ancora non è entrato in contatto con l’argomento “mortali”, il protagonista di questa storia può risultarvi leggermente OOC.
E quindi… anche questa volta vi auguro buona lettura.





Appunti.



Zamasu amava il movimento della sua mano quando tracciava quelle parole.
In quei primi giorni di residenza sul pianeta dei Kaiōshin, il giovane seguiva in silenzio gli insegnamenti del suo fidato maestro, prendendo nota di ogni parola che usciva dalla sua bocca. Quasi si divertiva nell’ascoltarlo e nel seguirlo dovunque andava e qualunque cosa faceva: quelle frasi, per l'apprendista, erano sagge e ricche di insegnamento.
Le amava e per questo motivo ogni volta che, prima di andare a dormire, rileggeva quelle parole che aveva appuntato sul suo quaderno, sorrideva felice e soddisfatto.
Tecniche e segreti della Creazione erano tra le sue mani, e sapeva che tutto questo gli sarebbe servito, un giorno, per un grande scopo: proteggere l’Universo a lui affidato.

Quelle parole erano lì, nero su bianco. Esse avevano il potere di cambiare la sua vita, di portargli dei grandi vantaggi che lo avrebbero aiutato a svolgere adeguatamente il suo compito.
Ogni tanto, nel corso della giornata, tornava a sfogliare quelle pagine di appunti, guardandole più volte e rileggendole con molta attenzione. E, in esse, ritrovava la voce del suo maestro, la stessa che lo stava guidando sulla via della giustizia e della rettitudine, elemento essenziale nella vita di un Kaiōshin.

Parole che lo accompagnavano in ogni giorno della sua esistenza, che gli portavano consigli… che lo aiutavano a vivere con saggezza e semplicità. Un insieme di lettere, dietro alle quali vi era una ferrea volontà di perseguire il proprio compito.
Sapeva di essere un prescelto, e quel quaderno di appunti ne era una chiara testimonianza, una prova tangibile della sua grande abilità sia fisica che mentale. Lui era stato chiamato dal Kaiōshin in persona, proprio perché era adatto a svolgere il ruolo che gli avevano assegnato: solo lui, nessun’altro, sarebbe stato in grado di assolvere a quel difficile compito.
I suoi appunti erano anche lo specchio della sua anima. Erano ordinati e senza cancellazioni, come un libro stampato, dalle parole scritte con una meravigliosa calligrafia. Zamasu ci teneva molto: non accettava errori e, quando li faceva - anche se era abbastanza raro - bastava uno schiocco di dita e, grazie ai suoi poteri, sparivano nel nulla.
Ogni cosa in quel quaderno era perfetta, esattamente come il suo proprietario. E la perfezione era una caratteristica fondamentale per le divinità come lui: bisognava essere infallibili e privi di difetti, in tutto e per tutto.
Per il giovane apprendista era un onore seguire le lezioni del Kaiōshin. Il vegliardo era diventato per lui un modello da seguire, e Zamasu si era promesso di seguire le sue orme… per raggiungere sempre più quel grado di perfezione riflesso nei suoi appunti.

Ne era certo: se avrebbe continuato su questa strada… presto o tardi sarebbe diventato il Kaiōshin più potente di tutti i tempi.
Era solo questione di tempo.




A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
A conclusione, anche oggi vi riporto un’altra citazione che riguarda la scrittura in generale… che, devo dire la verità, forse non c'entra molto con il tema di oggi ma l’ho trovata adatta per tutti noi.
“Scrivere è un po’ come il sesso quando si invecchia: cominciare diventa ogni giorno un po’ più difficile, ma quando hai cominciato non vorresti mai finire.” (Stephen King)
Detto questo, ci vediamo domani con la venticinquesima storia, “Calze”. Le uniche calze che mi vengono in mente sono quelle di Cus… ditemi voi! XD
--- Moriko
   
 
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