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Autore: DarkYuna    26/10/2018    1 recensioni
È buffo, di come a volte basti una sola frazione di secondo, per mutare totalmente le sorti del destino.
Un respiro, un battito di ciglio... uno sbadiglio, e le tessere del puzzle che formano la tua vita, semplicemente mutano, si mescolano, plasmano un nuovo disegno e tu ricominci daccapo ad assemblare tutti i tasselli per giungere al risultato finale.
Un singolo istante insignificante, che poi renderà importante il resto.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Evans, Nuovo personaggio, Sebastian Stan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8.








 
La notte è fatta per crollare.
Riporta a galla le mancanze, estende i vuoti incolmabili, parole che non sono state dette al momento giusto, attimi infiniti che non torneranno mai più.
La notte è fatta per i sentimenti reali, dove le maschere cadono, le parole sono autentiche, non esistono ruoli da interpretare o giudici a cui sottostare.
La notte è fatta per poche persone, quelle giuste.
Allora perché, stanotte, su questa terrazza al settimo piano dell'albergo, affronto l'oscurità da sola?
 
 
Chris sta dormendo in camera, non voglio pesargli oltremodo, tra gli allenamenti e le riprese del film, il più delle volte crolla in un sonno intenso. So che, una volta trascorso questo periodo, potrò viverlo in una normale quotidianità, smetterà di volermi tenere nascosta al mondo, anche se ormai tutti sanno di noi e sarà più facile.
 
 
Per adesso, perlomeno, siamo entrambe sotto una tensione mediatica irragionevole. Lui la gestisce meglio di me, io sono come in balia di un mare in tempesta. Mi sembra di sbagliare in tutto ciò che dica o che faccia, anche se lui garantisce il contrario.
Non abbiamo più parlato dell'episodio con il fotografo avvenuto la settimana precedente. Ha cercato di essere dolce, accogliere i malumori, magari un pianto liberatorio, ma non c'è stato nulla di tutto ciò: ho ingoiato il rospo e sono andata avanti. Ho sempre fatto così, non mi piace lamentarmi, sono più il tipo di ragazza che soffre in silenzio e si sfoga lontano da tutto e tutti.  
Non ho neanche risposto al suo "ti amo".
Io non lo so se lo amo, so che sono davvero presa, che suscita emozioni forti, che sto bene con lui, che riesce a farmi ridere e stare bene, ma non è amore. Non ancora.  
 
 
Appoggio i gomiti al parapetto nero composto da metallo e vetro, ed osservo la città, stranamente silenziosa. Il paesaggio è puntellato di luci forti che rischiarano il buio e sono circondata da un'insolita quiete che placa i demoni dell'anima.
 
 
Non avrei immaginato quanti luoghi avrei visto un giorno, eppure pensare che dall'Italia, adesso, sono qui, ed assisto alle riprese di un film di tale importanza, è davvero assurdo.
Prendo una profonda boccata d'aria fresca, la temperatura la sera cala, anche se l'umidità è ben presente e il caldo si avverte in ogni caso. La veduta da qui sopra mi rammenta un Natale trascorso a Roma a casa di mia zia, un Natale ben lontano dal concetto che ho nella testa di Natale, ma c'era mio padre, eravamo ancora una "famiglia" nonostante tutto. Mi piacerebbe tornare a casa stanotte, tornare alla mia libreria, tornare alla mia routine, tornare al mio anonimato, però come puoi arginare la diga, una volta che si è rotta?
 
 
<< Ogni volta che ci incontriamo, hai sempre quell'espressione malinconica. >>, dice una voce maschile che conosco bene, una voce di velluto nero che tronca il silenzio e lo insaporisce di una trepidazione impetuosa che scuote il cuore.
 
 
Sebastian Stan occupa lo spazio vuoto adiacente a me, grava le mani sul cornicione e rivolge un'occhiata consapevole, di chi sa cosa si nasconde nella mia tristezza.  
Inavvertitamente stavo pensando proprio a lui, con un pressante desiderio di vederlo, per parlargli e stare in sua compagnia.
 
 
Sorrido di sbieco, ho come l'impressione che con lui non abbia bisogno di fingere che tutto vada bene, è come un'anima affine, talmente tanto da rispecchiarmi in esso.
<< Hai il tempismo di incontrarmi giusto un attimo prima che io crolli. >>, rivelo schietta, dandogli modo di capire che è nuovamente giunto al momento giusto.
 
 
<< Pensi ancora alle cazzate di quel fotografo? >>, chiede diretto. Non deve prendermi con le buone maniere per non urtare la mia sensibilità, non stiamo insieme, non è come Chris.
 
 
<< Non come dovrei. >>.
 
 
<< In che senso? >>.
 
 
<< Beh, normalmente si dovrebbe essere furenti, no? >>.
 
 
<< Normalmente. >>, si aggrega, stropicciandosi il naso. Ruota le spalle alla città, incrocia le braccia e si appresta ad ascoltarmi.
 
 
<< Però non è così, ciò che è accaduto mi ha fatto riflettere a lungo: ho come l'impressione che questo non sia il mio posto. >>.
 
 
Sorride appena, ha gli occhi fissi in un punto indefinito sul pavimento, il viso in penombra, le iridi brillano nell'oscurità.
<< Questo non è il posto di nessuno, Andria. Il tuo posto è con chi ami, chi ti fa sentire accettata e chi ti vuole per come sei, non per quel che dicono gli altri. >>. Gesticola con le mani. << Quello che hai detto a quell'imbecille, beh, in quelle parole c'era tutta te stessa, in quelle parole c'era ciò che sei, in quella parole c'eri tu. Però non devi spiegare niente a nessuno, se sei così disponibile o accondiscendente o se cerchi di rispondere o spiegare a tutti, ti ritroverai a doverlo fare sempre, in qualsiasi circostanza e finiranno per divorarti. Anche nel nostro mondo "patinato" ci sono dei rapporti veri e solidi... basati su quelli, ma non fidarti di chiunque: le persone per la fama fanno di tutto. >>.
 
 
Ascolto sul serio interessata, faccio oro della sua lezione, ha più esperienza di me.
<< Quel giorno... quando sei andato con la vigilanza... >>.
 
 
Trae un respiro veloce, alza il mento e serra la bocca.
<< Mi sono assicurato che quel coglione evitasse di fare cazzate. Ho insistito perché la vigilanza lo perquisisse e abbiamo scoperto che aveva un registratore addosso e che aveva registrato l'intera conversazione. >>.
 
 
Batto più volte le palpebre, scioccata. Sia per quanto in basso possa cadere l'essere umano, sia perché, al contrario, l'essere umano che ho davanti è davvero stupendo, dentro e fuori.
<< Perché lo hai fatto? >>.
 
 
Si stringe nelle spalle, gira il viso nella mia direzione e le iridi color turchese ghiaccio vengono rischiarate dalle luci della notte, originando un incantesimo illecito da cui non ne vengo più fuori.
Mi manca il respiro e un centinaio di cose diverse che hanno a che fare con il cuore e l'anima.  
<< Perché non voglio più vederti piangere. >>, asserisce virtuoso ed è come se stesse parlando direttamente con il nucleo pulsante dei miei sentimenti.
 
 
<< Grazie. >>, dico semplicemente, disarmata dal gesto di puro altruismo compiuto da Sebastian Stan per me. Nessuno aveva fatto mai una cosa così profonda per evitarmi ulteriori dolori.
 
 
Il broncio serio si rilassa.
<< Adesso, però, raddrizza quel sorriso, che per stanotte le ombre della luna sono dissipate. >>, sostiene, mantenendo lo sguardo deleterio dritto nel mio. << Sorridi perché, anche se hai quelle crepe che ti ricoprono il cuore, ci sarà sempre qualcuno che verrà in tuo soccorso per ripararle. Sorridi perché nonostante tutto, respiri e vivi e la voglia di combattere non ti è passata. Sorridi perché hai qualcuno al tuo fianco che ti ama. Sorridi perché il tuo sorriso può essere il sole che splende nella vita di chi ti incontra. Sorridi perché hai trovato un buon amico stanotte che si prenderà metà delle tue pene. Sorridi perché... >>, la voce si affievolisce, la mimica diviene languida e negli occhi immensi come il mare, scorgo il riflesso di ciò che sta per fare, ed una violenta vertigine fa tremare la terra sotto i piedi.
 
 
Con sconfinata e devastante chiarezza intuisco che è stato quel che volevo sin dalla prima volta che l'ho visto e che, se non ci fosse stato Chris, sarebbe già accaduto.
Sebastian sfiora nervoso la mia mano, la pelle è calda sulla mia gelida, strofina le labbra umide, sono sul punto di farmi esplodere il cuore nella gabbia toracica, è tutto un eccesso, un vibrare prepotente, un ardore sull'anima, una frenesia del corpo, ma quando si avvicina inesorabile, abbasso d'istinto il viso e il tentativo di baciarmi fallisce.
Arreso, preme la fronte sulla parte bassa della mia guancia, stringe ancora la mano nella sua, non intende lasciarmi andare, il corpo sfiora pericolosamente il mio e il respiro caldo colpisce dei punti sensibili.
 
 
<< Scusa. >>, mormora, però non è pentito. La sconfitta è l'altra faccia del coraggio dimostrato stanotte.
 
 
Il palpitare scatenato fischia nelle orecchie, la temperatura si alza e si abbassa in un'eccitazione involontaria.
<< È quello che vorrei anche io. >>, confesso, deglutendo dolorosamente il nodo di lava liquida che mi strozza in gola.
 
 
Stacca la testa da me, di nuovo quegli occhi, sono come miele tossico che si attaccano all'anima e la impregnano di un veleno che vorrei bere spontaneamente.
<< È per lui, vero? Lo ami? Sei già arrivata a quel punto? Oppure temi di scoprire che non è abbastanza, che quello che ti faccio sentire io è di più? >>.  Ha un'intensità nel formulare le domande che non mi lasciano scampo, è sicuro che provi qualcosa per lui, non ha alcun dubbio a riguardo. Il fuoco di cui è composto mi ustiona e mai, come adesso, sono contenta di morire tra le sue fiamme.
 
 
<< Io non tradisco. >>, affermo con la stessa certezza, mentre la bocca immagina il sapore sublime delle sue labbra. Faccio per sottrarmi dalla tentazione, però lui afferra entrambe i polsi e mi obbliga a guardare in faccia il mio corrosivo desiderio.
 
 
<< Non è più questione di tradire o meno. Io lo vedo, Andria. >>.
 
 
<< Vedi cosa? >>, rimbecco secca, non gradisco essere messa così alle strette e che venga sfidato il mio istinto, perché poi seguo le emozioni e non la ragione che, in questo caso, è la scelta più saggia da fare.
 
 
<< Come mi guardi. Come mi hai guardato in palestra, di quella sensazione sconvolgente che sento quando sei vicina, quando ti vedo o quando ti penso... e ti penso più spesso di quanto dovrebbe essere consueto. Avrei preso a pugni quel fotografo coglione per quello che ha detto su di te, di come ti ha fatto male, della ferita che ha aperto qui. >>. Lascia libero il polso per poggiare il palmo qualche centimetro sopra il seno, lì dove sotto strati di pelle, muscoli e sangue, c'è un cuore che esplode dalla smania travolgente di essere amato tormentosamente da lui. << E adesso, tu stessa, hai confermato che è quello che vuoi. >>.
 
 
<< Lasciami andare, per favore. >>, impongo con fermezza, il cuore non è d'accordo, il cervello mi ringrazia. Sono divisa tra passione ed intelletto.
 
 
Scorge la determinazione nei miei occhi, annuisce appena, poi accosta la bocca al mio orecchio.
<< I sentimenti che non sono veri fino in fondo, sono destinati a consumarsi nel tempo. >>, sussurra, le labbra fanno presa sul lobo dell'orecchio e lo addentano con un erotismo illecito, che m'impedisce di pensare concretamente. I brividi di eccitazione offuscano la ragione, ma, prima che possa fare una sciocchezza smisurata, riesco a svincolarmi e fuggo letteralmente dalla terrazza dell'albergo.
 
 
Scendo velocemente tre piani a piedi, non mi fermo per aspettare l'ascensore, ho bisogno di sfogare la trazione fisica che Sebastian ha scatenato in me. Torno sottosopra nella camera dove alloggio con Chris.
Entro di soppiatto, solo la flebile luce dell'abat-jour impedisce di andare a sbattere su qualche mobile, mi siedo piano sul letto sfatto, osservo Chris dormire e mi sento morire. Non è successo nulla con Sebastian, eppure è successo il mondo e l'eccitazione che ha acceso, non accenna a diminuire.
Una parte di me chiede a gran voce di tornare indietro per sfogarla, l'altra prova a farmi ragionare e spegnerla così come è nata.
Chris si muove appena, la mano scivola sulle lenzuola fresche e mi cerca nel vuoto accanto a sé.
 
 
<< Andria? >>, bofonchia con la bocca impastata. Stropiccia gli occhi e scorge la mia figura nel buio. << Non riesci a dormire? >>. È preoccupato e, il fatto di non aver parlato più delle congetture fatte dal fotografo, lo hanno reso più protettivo e premuroso.
A quel punto, l'unica soluzione per sfogarmi è solo una, quella meno dannosa e più lungimirante.  
Impaziente scalcio via i sandali, sfilo via irrequieta la maglietta, slaccio il reggiseno, tolgo i pantaloni e l'intimo. Scosto il lenzuolo che copre il suo corpo e, mentre è ancora intontito dal risveglio confuso, gli strappo quasi via i boxer dai fianchi ed assaggio affamata il sesso a riposo.
Basta relativamente poco per infiammare la bramosia.
 
 
<< Andria. >>, pronuncia a stenti il mio nome, gli riempie la bocca, è un'invocazione proibita che irrompe nel silenzio. Ansima rumorosamente, inarca la schiena verso la mia bocca, occupata a dargli tutto l'appagamento perverso di cui è capace.
Non ho bisogno di ulteriori preliminari, sono già pronta, calda, bagnata, fremo dall'esplodere, salgo a cavalcioni su di lui, conduco l'eccitazione turgida dentro di me con un gesto rapido, ed inizio a prendere da lui tutto il piacere possibile. È sesso crudo, carnale, lascivo, mirato per un godimento aggressivo, che non ha nulla di dolce o lento, ogni colpo è feroce, rabbioso, entra completamente e si sfila, poi riprende il tormento che mi fa perdere ogni controllo. Cinge la vita ed accompagna la mia ingordigia che non ha più alcun confine, i freni inibitori sono rotti, sono puro spirito.
Chiudo gli occhi e, non è Sebastian che immagino, né Chris, li vedo entrambe su questo letto con me, dentro di me, intenti a fare l'amore con il mio corpo e la mia anima e nell'irrealtà di questa notte traboccante di ardori selvaggi, ho l'orgasmo più animalesco mai saggiato in vita mia e che mi condanna ad un inferno senza fine.  

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Note:
Probabilmente questo è tra i miei capitoli preferiti di questa ff. 
E' stato moltooooooooooooo difficile scriverlo, perchè più di una volta i personaggi sono sfuggiti al mio controllo per fare un po' come cavolo volevano, ma alla fine sono riuscita a seguire fedelmente la trama. 
Andria ha capito di avere più di una semplice cotta per Sebastian, ampiamente che ricambiata, ma non ha tradito Chris, non in senso fisico, ma il suo cuore l'ha fatto... e per come la vedo io, vale come tradimento anche quello. 

Non approvo sicuramente le relazioni a tre, la mia tematica mentale mi porta ad amare una sola persona per volta, ma ho voluto provare qualcosa di nuovo nello scrivere. 

Non so il perché, mi è estremamente semplice scrivere di Sebastian, lo vedo un po' un uomo misterioso, che nasconde grandi passioni, al contrario di Chris, che immagino più dolce e romantico.


La storia può presentare errori ortografici.


Un abbraccio.
DarkYuna.  
 
 
 
  
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