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Autore: Red Saintia    26/10/2018    13 recensioni
Una notte misteriosa nella quale tutto può succedere. Quella che poteva sembrare una festa come tante si rivelerà qualcosa di inaspettato e travolgente che lascerà un indelebile segno...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Saori Kido, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa a “Una festa in zucca” – Challenge di Halloween indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.


 
L’ultima cosa che voleva era partecipare all’ennesima festa. Durante tutto l’anno presenziava a convegni, serate di beneficenza, inagurazioni… e adesso anche quella.
Come avesse fatto Tatsumi a convincerla ad organizzare la festa di Halloween a villa Kido se lo stava ancora chiedendo.

“Signorina Saori avanti faccia uno sforzo, vedrà che si divertirà.” il maggiordomo continuava a rigirarsi un fazzoletto tra le mani cercando di stemperare come meglio poteva il nervosismo della ragazza.

“Divertirmi dici? Come posso divertirmi tra gente che a stento conosco e che è qui esclusivamente per i propri interessi personali. L’unica cosa positiva è che essendo una festa in maschera potrò almeno passare inosservata.” disse, mentre copriva i lunghi capelli con una parrucca color argento sapientemente adornata con arricciature  varie e numerosi punti luce.

Il suo abito da dama dei primi del novecento era di un tenue color cipria con balze lungo la gonna e un bustino stretto che metteva in evidenza il suo sottile punto vita risaltando l’ampia scollatura. Una maschera in pizzo della stessa tonalità dell’abito le copriva quasi interamente il volto facendo risaltare l’azzurro dei suoi occhi.

“Siete splendida lady Saori, davvero un incanto.” per quanto fosse seccata da quell’ennesima festa alla quale doveva partecipare i complimenti di Tatsumi le fecero sicuramente molto piacere, distendendo il suo umore.

“Direi che è meglio scendere, sono già in notevole ritardo.” un ultima occhiata all’ampio specchio della sua camera e fu pronta per andare.

Villa Kido era perfettamente decorata a tema Halloween, Saori si era raccomandata di non eccedere negli addobbi e Tatsumi si era tenuto abbastanza sobrio pur richiamando il tema della festa.
Fece un lungo respiro scendendo lentamente le scale guardandosi intorno con fare attento.
Avrebbe tanto voluto suo nonno accanto in quel momento, solo la sua presenza sapeva infonderle quel senso di protezione che tanto le mancava. Per quanti giovani, di importanti famiglie, avessero espresso il desiderio di accompagnarla a quella festa lei si era rifiutata categoricamente di avere un accompagnatore.

Avrebbe trascorso la serata conversando da perfetta padrona di casa cercando di defilarsi non appena fosse stato possibile.
Gli ospiti erano mascherati nei modi più variegati e stravaganti, ma sempre con quel pizzico di eleganza che contraddistingue chi appartiene all’alta società.

“Buonasera milady, siete davvero incantevole.” un baciamano appena accennato da parte di un vampiro la fecero leggermente sorridere.

“Buonasera a voi conte…” ricambiò con un breve inchino.

Streghe, mummie, vampiri e licantropi improvvisati erano i costumi più in voga quella sera. Si guardava intorno e nonostante fossero tutti mascherati alla perfezione avrebbe saputo riconoscere ognuno di loro dietro quel trucco eccessivo.
L’ orchestra in sala cominciò a suonare intrattenendo gli ospiti. La luce soffusa di lunghi candelabri, tirati fuori apposta per quell’occasione, rendevano l’atmosfera un po’ malinconica ma allo stesso tempo misteriosa.

“Posso chiederle questo ballo milady?” Saori si voltò e vide un baldanzoso pirata che le porgeva delicatamente la mano.

“Sarebbe un piacere per me… però magari più tardi.” cercò di declinare l’invito il più gentilmente possibile, scomparendo tra i presenti qualche attimo dopo.

Credeva che sarebbe passata inosservata ma non era stato così, gli occhi di quelli sconosciuti… li sentiva addosso come se fosse costantemente tenuta sotto controllo. Si guardava intorno e vedeva quel numero imprecisato di persone che celava dietro la maschera della festa un'altra maschera ben più reale che mirava a stringere interessi e accordi fruttuosi dietro falsi sorrisi e complimenti studiati ad arte.
L’atmosfera stava diventando pesante, quelle decorazioni spettrali l’odore di cera che lentamente si scioglieva, zucche intagliate con ghigni malefici le misero addosso un senso di ansia e oppressione.

Si divincolò tra gli invitati e uscì sull’ampio balcone della villa.

“Calmati Saori… sta tranquilla è una serata come un'altra, tra qualche ora sarà finita e tutti andranno via.” disse tra sè. Si poggiò al corrimano cercando di ritrovare la calma che le serviva per ritornare in sala il prima possibile.

Si sistemò la maschera e l’abito, che le stava letteralmente stritolando le costole tanto era stretto, si fece coraggio e si voltò.
Sollevò lo sguardo e per lo spavento indietreggiò istintivamente.
Un uomo dritto e immobile si stagliava di fronte a lei osservandola silenziosamente da lontano. Saori attese qualche istante e vedendolo fermo nella sua posizione provò ad avvicinarsi.

Lo scrutò incuriosita, più si avvicinava e più l’aspetto di quell’uomo le sembrava inusuale, vide il suo abbigliamento e riconobbe il personaggio del quale indossava il costume. Un elegante pantalone nero gli fasciava un fisico possente e statuario, coperto da una camicia di seta e un doppio petto grigio ghiaccio.
La maschera bianca copriva buona parte del suo volto, soprattutto il lato destro, in fine un lungo mantello completava il costume da Fantasma dell’Opera.

Saori non riuscì a dire una sola parola ipnotizzata dai profondi occhi blu dell’uomo.

“Mi dispiace, non volevo spaventarvi milady.” finalmente udì il suono della sua voce, caldo e profondo.

“Oh… no, non mi sono spaventata. Mi avete solo colta un po’ di sorpresa tutto qui.” rispose.

“Volevo accertarmi che andasse tutto bene. Vi ho visto scappare dalla sala…”

“Voi eravate in sala?” chiese

“Certo, sono qui dall’inizio della serata.”

“Strano… eppure non vi avevo notato.”

“Ma io ho notato voi e, permettetemi di dirlo, si vede che non avete alcuna voglia di essere qui in questo momento.”
Saori si risentì a quell’affermazione. Chi era costui da permettersi di parlarle in quel modo e fare delle insinuazioni seppur esatte?

“Quello che voglio o non voglio fare non è affar vostro, e adesso scusatemi torno alla festa…” sollevò leggermente l’abito per camminare più agevolmente e cercò di oltrepassare quello strano individuo.
Una stretta improvvisa sul braccio sinistro la bloccò di colpo. Una mano bardata da un guanto nero la teneva saldamente ferma.

“Puoi anche darmi del tu… Saori.” la giovane aguzzò lo sguardo.

“Chi siete voi? Qual è il vostro nome, ci conosciamo?” disse, divincolandosi da quella stretta.

“Io sono ciò che vedi… un fantasma.”

“Si come no. Volete scherzare? Ma credetemi io non ne ho nessuna voglia.” Distolse lo sguardo, ma lui con un gesto riportò gli occhi di Saori nei suoi.

“Un volto bello come il tuo non dovrebbe conoscere mai la tristezza.”

“Sembrate conoscermi molto bene. Cosa volete da me? Se avete richieste che riguardano qualche questione d’affari non serve che usiate questi sotterfugi, parlate in modo chiaro.”

Lui le sorrise, dimostrando di apprezzare quel lato un po’ spigoloso e poco garbato del suo carattere.

“Si dice che Halloween sia la notte degli eccessi e che si possa chiedere ciò che si desidera celando la propria identità.”
Saori incrociò le braccia cercando di capire dove volesse arrivare con quel discorso. L’uomo evidentemente capì di essere stato frainteso e chiarì subito i suoi dubbi.

“Stai tranquilla milady, non ho idee strane credimi. Tutto ciò che chiedo è un ballo.”

“Un ballo? Tutto qui?” disse sorpresa.

“Esatto un ballo… ciò che ne seguirà poi sarà solo una tua libera scelta.”

Lei sorrise divertita.
“Per essere un fantasma che vive nell’ombra direi che osare non ti spaventa. Mi hai incuriosita, prego. Ti concedo un ballo.” disse, dandogli del tu e porgendogli la mano che lui accolse con un elegante inchino.

Le cinse la vita con l’altro braccio avvicinandola a lui con dolcezza, era notevolmente più alto di lei e quasi la sovrastava con la sua imponente presenza.
Cominciarono a ballare cullati dal chiacchiericcio degli ospiti in sala che si udiva da lontano e dal dolce suono della musica che accompagnava i loro passi. Non ne comprendeva il motivo ma non riusciva a distogliere lo sguardo da quell’uomo misterioso, intravide dal suo lungo mantello una fluente chioma di capelli tenuta legata da un nastro nero, e si chiese se anche quello fosse un artifizio oppure faceva parte del suo vero aspetto.

Persa nei suoi pensieri inciampò leggermente nelle balze del suo stesso abito, un brivido la percosse quando avvertì le braccia di lui stringerla più forte evitandole di cadere.

“Scusami… sono davvero maldestra.” disse in evidente imbarazzo

“Non devi scusarti, né dimostrare di essere più forte di ciò che in realtà sei. Anche così sei ugualmente splendida, con tutte le tue fragilità.”

Adesso era veramente confusa, chi era quell’uomo, e perché sembrava conoscerla così bene? I battiti del suo cuore accelerarono senza che se ne accorgesse era totalmente rapita da quella figura misteriosa. Doveva sapere chi si celava dietro quella maschera, ne sentiva l’esigenza, nessuno mai le aveva parlato in quel modo toccando il suo animo e scoprendo così apertamente i suoi pensieri.

“Chi sei tu? Mostrami il tuo volto…” sollevò la mano cercando di togliergli la maschera, ma il suo gesto venne bloccato a mezz’aria dalla stretta di lui.

Saori ebbe paura, in un attimo si sentì inerme e indifesa, ma lui non le diede il tempo di reagire. Anzi… la sorprese ancora di più.
Il giovane si chinò su di lei sollevandole il mento con una mano e accostando le sue labbra a quelle della ragazza donandole un bacio dolce quanto inaspettato.

Saori si sentì stordita e rapita allo stesso tempo, non seppe divincolarsi e forse nemmeno lo voleva. Le sue labbra erano così seducenti e bramose che l’iniziale castità di quel bacio scomparve in breve tempo lasciando che le loro lingue si cercassero per scoprire quante più cose l’uno dell’altra.
Avvolta tra le braccia di quello sconosciuto e nel suo nero mantello, si sentiva come lontana da tutto, persa in un mondo dove i presenti a quella festa erano solo loro due.
Pochi attimi, prima che lui si allontanasse dalle sue labbra accarezzandole dolcemente con un gesto della mano.

Era il suo primo vero bacio e non sapeva neppure il nome di colui che glielo aveva donato.

L’uomo vestito da Fantasma dell’Opera, le baciò la mano salutandola con un inchino e allontanandosi nel buio della sala lasciandola confusa e piacevolmente turbata.

“Aspetta!” cercò di trattenerlo fermando i suoi passi “Hai preso molto più di quello che hai chiesto, e non so neanche chi tu sia in realtà. Almeno dimmi se ci rivedremo?”

Lui si voltò appena, lasciando che lei vedesse solo la parte del suo viso coperto dalla maschera.

“Ci rivedremo mia dolce milady… forse in un'altra vita, o forse in altre circostanze, ma ci rivedremo. Io faccio parte del tuo destino.”

“Ma cosa?” non si trattenne ulteriormente, lo vide scomparire così com’era apparso. Sapeva che cercarlo quella sera sarebbe stato vano, non si sarebbe fatto trovare a meno che non fosse lui stesso a volerlo.

Di quella magica e misteriosa festa di Halloween però serbo' il ricordo del suo primo bacio rubato e di una fluente chioma blu che si perdeva nel bagliore della notte.



Eccomi per il bis. Ebbene si, questa challenge mi ha preso la mano e non ho resistito, ho abbandonato guerre sacre, armature e cavalieri per scivere questa AU con sorpresa... si perchè non svelo, ovviamente, chi sia il misterioso Fantasma dell'Opera. Quello sta a voi scoprirlo, grazie ancora a chi avrà piacere nel fermarsi a leggere. Alla prossima.
 
 
   
 
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