Come una lampadina che si è accesa sulla mia testa (?), oggi ho deciso di raccontare un altro frammento della storia tragica dei Rumsshi e Cus della linea temporale alternativa di Dragon Ball Super (quelli, insomma, che cessano il ruolo a causa di Black… ^^”)
Tempo fa avevo già affrontato questo argomento in un’altra storia, ovvero “A story of blood and despair”, e qui… beh, considerate quest’opera come una sorta di “spin-off” di quella fanfiction.
Detto questo vi auguro buona lettura.
Paradiso.
“Il paradiso è sempre dove l’amore dimora.”
(Jean Paul)
«Dimmi, Cus… Non andrò in paradiso, vero?»
L’angioletta sentì il suo compagno di una vita tossire violentemente, mentre era ancora adagiata sul suo fianco. Nemmeno lei, ormai, riusciva ad aprire nuovamente gli occhi o muoversi: il suo legame con l’Hakaishin stava per essere completamente reciso.
Suo padre lo aveva preannunciato, nel giorno in cui la fanciulla aveva acquisito il titolo di Angelo del Decimo Universo. Se ci sarebbe stata una grave calamità con la quale il suo Dio della Distruzione avrebbe inavvertitamente terminato il suo ruolo, senza una cerimonia ufficiale con il richiamo dell’Angelo guida nel palazzo del Grande Zen’ō - come stava accadendo in quel caso - anche la giovane avrebbe cessato le sue mansioni con una sorta di disattivazione.
Da un momento all’altro, lei sarebbe crollata in un sonno profondo… dal quale, chissà quando, un giorno si sarebbe nuovamente risvegliata.
Il suo pensiero si rivolse a Rumsshi, che sicuramente stava patendo le più atroci sofferenze in quella disperata situazione. Lo stava aiutando solo con la voce… e, in quel momento, si rammaricò di non riuscire a dargli ciò di cui realmente aveva bisogno.
Su richiesta dell’Hakaishin aveva provato a cantargli una ninna nanna… finché non fu egli stesso a rivolgerle quella domanda, quasi spezzata dal pianto.
Per Cus, quelle parole la intristirono ulteriormente.
Anche le divinità della Creazione e della Distruzione avevano accesso ad una sorta di “paradiso” e “inferno” dopo la loro scomparsa, tuttavia… con un groppo alla gola la fanciulla pensò che, in ogni caso, loro non si sarebbero mai più incontrati. Gli Angeli erano ad un gradino superiore rispetto ai Kaiōshin e agli Hakaishin e, in quanto neutrali, non dovevano provare sentimenti di alcun genere. Per loro, quelle divinità non erano differenti dagli oggetti che utilizzavano per il loro ruolo…
… Ma così non era per lei.
Rumsshi era qualcosa di più: un compagno, un amico, una spalla sulla quale sfogarsi quando ne aveva bisogno. E la cosa era reciproca: anche per l’Hakaishin, Cus non era solo una guida che gli avevano assegnato per il suo compito di Distruttore, ma era diventata una persona a lui cara, da proteggere e da rispettare.
Per questo, l’angioletta provò a rispondere a quella difficile domanda cercando di rasserenarlo. Lui aveva commesso troppi peccati, e chissà se sarebbe davvero finito in quel paradiso oppure la sua anima sarebbe stata purificata come avveniva per i peccatori più incalliti.
«Penso di sì. Fossi nel Giudice delle Anime… ti farei passare senza problemi.»
«Lo dici solo perché mi vuoi troppo bene… e di questo ti ringrazio. Per me… l’aver vissuto al tuo fianco è stato già come essere in paradiso.»
L’angioletta si commosse a quella risposta. Udire quelle parole per lei erano una prova dell’affetto che Rumsshi provava nei suoi confronti: nonostante tutte le discussioni che avevano avuto… alla fine il Distruttore aveva dimostrato di ricambiare i suoi sentimenti.
Ma, in quel momento drammatico, un’altra domanda la sorprese ulteriormente.
«Dici che, prima di andare all’inferno… rivedrò anche Gowasu?»
A/N [Ovvero: angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]
Ora, la domanda che mi pongo è la seguente: che fine faranno mai le divinità (intendo Kaiōshin e Hakaishin) una volta che muoiono? In effetti, in un certo senso i Kaiōshin operano già nell'aldilà...
Sappiamo che a Kaiōshin il Sommo dell’Universo 7, donando la vita a Goku durante lo scontro con Majin Bu, gli compare solo un’aureola ma resta sempre sul pianeta dei Kaiōshin; non sappiamo del destino degli altri Kaiōshin di quello stesso Universo che muoiono in battaglia contro Majin Bu (nel senso che non li vediamo da nessuna parte per il resto della serie), mentre al caro Kaiō del Nord dell’Universo 7 durante lo scontro contro Cell capita la stessa cosa del Kaiōshin il Sommo dell’Universo 7... Perciò, in teoria, forse loro non hanno davvero un paradiso o un inferno nel quale andare una volta defunti. Nonostante ciò, mi piacerebbe che anche per loro ci sia una cosa del genere, dove ritrovarsi tutti una volta terminato il loro compito.
Sarebbe bello se Toriyama, un giorno, arrivasse a spiegare per bene ogni dettaglio sulle divinità e sul loro mondo, con approfondimenti sulla loro vita, dalla nascita alla morte.
Per oggi termino qui, ci vediamo domani con la ventottesima storia, “Sciarpa”.
--- Moriko