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Autore: Ryu Hime    27/10/2018    1 recensioni
[Tratto dal Prologo]
–Dove cazzo sei stato!? Lei ti ha cercato dappertutto! E adesso è scomparsa! Tutto per colpa tua! Tua maledizione!- urlò Komor, adirato come mai lo era stato in vita sua.
Quell’uomo non rispose, in cuor suo sapeva quanto avesse ragione.
-Che cosa ci fai qui?- domandò duramente il Capo Palestra, furioso per il suo mutismo.
–So dov’è.-
[Tratto dai capitoli]
-Allora? Chi sceglie per primo?- domandò Belle, la ragazza bionda.
-Direi di far scegliere a Touko, dopotutto è casa sua.- disse Komor aggiustandosi gli occhiali.
La ragazza in questione fissava le Pokeball con un’espressione concentrata, come se stesse cercando di scrutare l’anima dei loro ospiti.
Passarono due minuti prima che si decidesse ad allungare la mano verso una delle sfere rosse e bianche.
[Autrice]
L'intero viaggio all'interno di Unima ed il post Lega, più qualche chicca direttamente dalla mia mente malata.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Komor, N, Touko, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Sulle ali dei miei Ideali

-Certo che questi “Saggi” sono duri a mollare.- commentò Iris mentre la sua Fraxure usava Garanzia contro il Krookodile di uno degli avversari.
-Non ti preoccupare, stanno per arrivare i rinforzi.- la rassicurò Aloè, mentre il suo Watchog metteva al tappeto uno dei Pokémon avversari.
-E chi scusa?- domandò Maisello alquanto scettico.
Non ci fu bisogno di una risposta.
-Braviary, Tritartigli!- il grande Pokémon Baldanza si abbatté senza troppe cerimonie sui Pokémon dei Saggi che rimasero sbigottiti.
-Makoto! Era ora!- esclamò Anemone.
-Te la sei presa comoda, eh?- commentò Rafan con un mezzo sorriso.
L’uomo stava visibilmente meglio, le profonde occhiaie erano sparite ed aveva anche chiaramente fatto visita ad un barbiere visto l’ordine della sua chioma e la mancanza di barba.
-Scusate, ma c’era un’anima da risollevare.- disse l’uomo entrando nel palazzo.
Dietro di lui Nardo, accompagnato da due ragazzi.
-Bene, ora in qualità di rappresentante della Polizia Nazionale vi dichiaro in arresto.- disse.
-Non crederai che questo valga qualcosa!- esclamò uno dei Saggi.
Makoto sospirò.
-Se proprio insistete…- mormorò afferrando una Pokeball.
-Bisharp, Ghigliottina.- disse mentre il Pokémon Fildilama usciva dalla sfera e, con una velocità disarmante, mise al tappeto tutti gli avversari.
Makoto poi si avvicinò a passo lento, ma deciso, ai Saggi.
-Ora, prima di arrestarvi ho una domanda…- era impossibile non prenderlo sul serio con lo sguardo cupo che aveva e con Braviary e Bisharp alle spalle che incutevano un certo timore.
-Dove si trova mia figlia?- chiese in un tono fintamene amabile.
***
N e Touko si voltarono, stupiti ed increduli.
Ghecis intanto li aveva raggiunti, sembrava furioso.
-Ho inculcato in N la sete di ideali per risvegliare il Pokémon leggendario per dare potere al mio Team Plasma! Tutto per arrivare a tenere in scacco la gente con la forza della paura! E fino a qui, N ha fatto un buon lavoro.- disse guardando il ragazzo.
Touko lo osservava sconcertata e pronta a tirargli un pugno sul naso.
-Ma tu hai preteso una lotta tra i due prescelti dai Pokémon leggendari per difendere le tue idee e scoprire chi di voi due fosse il vero Eroe. E ti sei fatto sconfiggere da un semplice Allenatore! Questo proprio non posso perdonartelo! Sei solo uno smidollato buono a nulla, che non sa fare altro che giocare con i Pokémon!-
N sembrava inerme difronte a quelle accuse.
Touko avrebbe voluto dirgliene quattro, ma aveva la voce bloccata. Poi Ghecis si voltò di scatto verso di lei.
-Non mi sarei mai spettato che il Pokémon leggendario scegliesse un Allenatore come te! Bada bene, però, che i miei piani non cambiano di una sola virgola! Io dominerò il mondo intero! Sarò il burattinaio della gente ignorante! Tutti mi daranno ascolto! E perché tutto ciò avvenga è necessario che N rimanga il sovrano del Team Plasma! E ora che conosci i miei piani… dovrò sbarazzarmi di te!-
-MA COME TI PERMETTI!?- urlò la ragazza fuori di sé.
A quel punto Ghecis ed N sembravano essersi paralizzati sul posto.
-Come puoi parlare in questo modo!?- sibilò ancora fremente di rabbia.
-Credevo di avertelo già detto. Non è per merito tuo che Zekrom ed N si sono trovati. La strada degli ideali è sempre stata scritta dentro di lui. Tu te ne sei solo approfittato da buon parassita schifoso quale sei.- continuò avanzando affiancata da Serperior che muoveva la coda in modo minaccioso.
Proprio in quel momento entrò nella sala un gruppo di persone, facendo sobbalzare i presenti.
Touko spalancò gli occhi dallo stupore. Sulla porta c’erano Nardo, Belle, Komor e… suo padre.
Sembravano piuttosto contrariati da quello che, evidentemente, avevano appena sentito.
-Papà!- esclamò Touko sorpresa, ma quello sembrava più concentrato sul capo effettivo del Team Plasma.
-C’è una cosa che non capisco: perché avete fatto propaganda per liberare i Pokémon?-
-Quello era solo un espediente per reclutare gente nel Team Plasma. Perché dovremmo liberare i Pokémon? Delle creature così utili! Non scherziamo! Assieme ai Pokémon, gli uomini sono più forti, su questo non c’è dubbio. È proprio per questo che voglio essere l’unico a poterli usare!- esclamò Ghecis, sull’orlo della follia.
-Sei un criminale! Tutto questo per il tuo tornaconto personale!- esclamò Nardo indignato.
-Nessuno ha chiesto il tuo parere.- replicò quello tagliente.
N, che era rimasto immobile, completamente sotto shock, si rese conto di un’ombra che prima non aveva notato. Gli ci volle un attimo per capire di che cosa si trattasse e che si stava muovendo pericolosamente verso Touko.
Sentì il cuore che partiva in una corsa incallita.
Doveva muoversi velocemente.
-TOUKO!- chiamò scattando in avanti e trascinando la ragazza di lato, appena un attimo prima che un Cofagrigus emergesse dall’ombra, ghermendola con le sue braccia intoccabili.
Ghecis fece una smorfia.
Immediatamente Zekrom e Reshiram affiancarono i rispettivi Eroi.
Serperior aveva circondato con le sue spire il terreno attorno alla sua Allenatrice.
-Cosa credevi di fare?- chiese Makoto minaccioso.
-Non ho paura di voi! Non vedo l’ora di vedere le vostre facce nel momento esatto in cui le vostre speranze verranno infrante!- esclamò sempre più delirante mettendo in campo tutta la sua Squadra Pokémon.
Tutti insieme incutevano un certo timore, ma Touko ed N rimasero impassibili.
-Beh… dopo tanti secoli direi che era ora che Reshiram e Zekrom combattessero insieme, ti pare?- chiese rivolta ad N
Quello sorrise leggermente.
È bello combattere al fianco di chi si ama.” pensò mentre levava lo sguardo a Zekrom che gli sorrise di rimando.
«Direi che è tempo di fare scintille, non sei d’accordo?» domandò il Pokémon degli Ideali, la voce udibile solo alle orecchie dei due Eroi.
«Faremo faville, come sempre.» disse Reshiram mentre dispiegava le ali.
Touko ridacchiò cercando di non farsi vedere, ma N la notò con la coda dell’occhio. Non si era mai sentito così sollevato.
-Bene, allora mettiamo la parola fine a questa storia!- esclamò Touko mentre N annuiva deciso.
-NON POTETE FARE PIÙ FARE NULLA! ORMAI NESSUNO POTRÀ FERMARMI!- urlò Ghecis in preda ad una sorta di delirio di onnipotenza ed i suoi Pokémon partivano all’attacco.
-Reshiram, Incrofiamma!-
-Zekrom, Incrotuono!-
La potenza dei due leggendari si abbatté come una calamità sugli avversari sollevando un gran polverone. Una volta che si fu depositato fu possibile vedere i Pokémon di Ghecis esausti a terra.
-Ma che succede!? Io sono il fondatore del Team Plasma! L’unico padrone del mondo!- esclamò quello in preda all’incredulità più totale.
Nardo, che sembrava aver recuperato la sua positività, si avvicinò all’Eroe degli Ideali.
-Allora N… credi ancora che i Pokémon debbano vivere in mondi separati?- chiese.
Quello non rispose, non sapeva bene che cosa pensare in quel momento.
Nel frattempo Makoto aveva ammanettato Ghecis e Komor lo stava aiutando a trascinarlo fuori, anche se quello urlava e scalciava dicendo qualcosa che riguardava il dominio del mondo.
-N… avrai di certo mille pensieri per la testa. Ma non lasciarti ingannare, gli ideali non li hai cercati perché costretto da Ghecis. È un’idea che avevi già, ne sono sicuro. Se non fosse così Zekrom non sarebbe al tuo fianco.- disse ancora.
N rimase in silenzio per un po’. Sentiva su di sé lo sguardo di Touko. Dolce ed affettuoso come la prima volta che l’aveva vista.
-Io… non ho nessun diritto di essere l’Eroe… L’unica cosa che so di sicuro… È che finora abbiamo lottato assieme per quello in cui entrambi crediamo. Ma allora… perché?- era terribilmente confuso ed affranto per tutto quello che era successo.
-Ascolta N… a volte capita di non capirsi ma non è una buona ragione per negare le opinioni altrui. La ragione non sta mai da una parte sola. Pensaci.- e detto questo anche lui lasciò la stanza, aiutato da Belle (dal momento che faceva ancora un po’ di fatica a camminare).
 
Ora nella sala del trono erano rimasti solo N e Touko. Reshiram e Zekrom al loro fianco.
- Voglio dirti una cosa.- disse il verde interrompendo il silenzio che si era creato tra loro.
-Dimmi.- lo esortò Touko, felice di avere di nuovo una conversazione normale con quel ragazzo.
-Ti ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta a Quattroventi? Le parole di Snivy mi avevano scioccato. E sai perché?-
Touko scosse la testa lanciando uno sguardo a Serperior.
-Perché mi aveva detto che tu gli piacevi… Che gli piacevi e che voleva restarti accanto. E io non riuscivo ad accettarlo. Non capivo… era la prima volta che incontravo un Pokémon a cui piacessero gli umani. Non credevo nemmeno ne esistessero.- parlava con estrema cautela, come se avesse paura di non essere capito, di dire una parola fuori posto o inappropriata.
Touko continuava ad ascoltarlo in silenzio, seguendolo mentre percorrevano insieme la navata.
-Più proseguivo il mio viaggio più le mie convinzioni vacillavano. Non potevo ignorare tutti gli incontri fatti… tanti Pokémon e uomini che si capivano e aiutavano vicenda! È per questo che ho voluto sfidarti: per avere la conferma di ciò in cui credevo. Volevo lottare con te alla pari, da Eroe a Eroe. Ma non poteva che finire così. Io, che nella mia vita ho conosciuto e capito solo i Pokémon, anzi, solo certi Pokémon, non avrei mai potuto competere con te!-
Touko gli sorrise dolcemente prima di guardare il tramonto che stava tingendo il cielo di un color vermiglio.
-Non puoi fartene una colpa. Parte della verità ti era stata preclusa. Non potevi sapere che cosa succedeva nel mondo se non ti veniva mostrato.- disse mentre Reshiram e Zekrom volteggiavano sulle loro teste.
N scosse la testa.
-Tu hai incontrato così tanti Pokémon che ti hanno offerto la loro amicizia. Il Campione mi ha perdonato… spetta a me decidere cosa voglio fare d’ora in avanti.-
Come se avesse letto nella mente del ragazzo Zekrom planò accanto al suo Eroe, appena prima del dirupo.
Touko fu improvvisamente assalita dalla paura più nera.
Voleva andarsene.
N voleva andarsene.
-Devo vedere questo mondo con i miei occhi.- disse cecando di non guardare la ragazza.
Touko ingoiò le lacrime che stavano per rigarle il viso con prepotenza.
-Allora… non posso dirti altro che… buona… fortuna…- ma la sua voce era già rotta dai singhiozzi, per quanto cercasse di trattenerli.
N la guardò stupito ed intenerito allo stesso tempo.
In uno slancio di affetto la prese tra le braccia stringendola forte, pur tentando di non farle male. Senza che se ne fosse accorto anche lui stava piangendo.
Sentiva che separarsi da lei era la cosa più dolorosa che avesse mai affrontato. Era come strappare un pezzo importante di sé a mani nude.
Sentì i passi di qualcuno che entrava, doveva andare.
A malincuore si staccò da Touko, ancora in lacrime.
Le accarezzò dolcemente una guancia e le diede un bacio sulla fronte prima di allontanarsi verso Zekrom.
-Addio.- disse.
L’attimo dopo stava cavalcando il Pokémon degli Ideali verso il cielo scarlatto, sparendo dalla vista della ragazza completamente.
Touko sapeva che raggiungerlo sarebbe stato facile, in fin dei conti Reshiram era veloce quanto Zekrom. Ma sentiva che farlo sarebbe stato ingiusto nei confortini di N.
Così rimase ferma davanti all’imponente crepa nel muro mentre il ragazzo spariva dalla sua vista per sempre.
Non si rese nemmeno conto del padre che la conduceva fuori dal palazzo che rischiava di crollare sulle loro teste.
 
Una volta al sicuro alla Lega tirarono un sospiro di sollievo. I membri trovati all’interno del castello erano stati arrestati, anche se Ghecis era riuscito a fuggire, recuperato dal Trio Oscuro.
Touko si appoggiò a Reshiram e osservò il Palazzo del Team Plasma sprofondare nuovamente nelle viscere della terra con un gran fragore e facendo tremare l’intera Lega un’altra volta.
Ora era lei la Campionessa della Lega Pokémon.
Ma quella notizia non ebbe molto effetto su di lei.
Erano successe troppe cose quel giorno.
Si sentiva svuotata, come se avesse svolto il compito che le era stato assegnato ed allora non serviva più a nulla.
Si sentiva il cuore pesante, stanco e provato. I muscoli erano intorpiditi e gli occhi ormai asciutti, come se avesse pianto tutte le sue lacrime in una volta sola. La gola le doleva, anche se non aveva emesso un suono da quando N era partito.
Con la mente ripercorse tutto quello che era successo negli ultimi mesi. Da Quattroventi a pochi istanti prima nella Sala del Trono al Castello del Team Plasma.
In quel momento fu assalita da una verità a cui prima non aveva pensato.
Il viaggio era finito.
Era tempo di tornare a Soffiolieve.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Ok, lo ammetto: è stato un capitolo piuttosto breve.
Spero di averlo reso abbastanza intenso.
Anche qui sono abbastaza sicura che la battaglia finale non sia satata come ve l'eravate immaginata, ma personalemente sono soddisfatta di come sia uscita a grandi linee.
C'è da dire che rispettando completamente il videogioca sarebbe uscito qualcosa di terribilemente lungo, forse avvincente, ma lungo (tipo le lotte di Yu-Gi-Oh).
Però da come avevo sviluppato i caratteri di N e Touko non mi sembrava sensato che N rimanesse con le mani in mano.
E poi... andiamo! Hanno due cavolo di Pokémon leggendari che hanno creato e distrutto Unima! Due volte!
L'addio di N...
La prima volta che giocai a Nero ci rimasi di merda per dirla chiaramente.
Spiacente, ma niente baci appassionati al tramonto: sono i miei bimbi innocenti e le vere scene fangirl ve le dovrete sudare (sempre perché sono una persona simpatica).
Beh che altro dire?
Con questo capitolo si conclude il primo atto.
Il viaggio è concluso, ma non l'avventura.
Dopotutto c'è ancora Ghecis in circolazione.
Vi dirò, sono tentata di farvi aspettare un mese, ma devo vedere come va il mio umore ;p
Ciò che accadrà dopo (senza spoiler) sarà ovviamente il post Lega, dove ho avuto più libertò di manovra e dove arriveranno i veri infarti.
Preciso subito che io (avendo la fortuna del protagonista di uno Shonen) non ho mai giocato a Nero 2, quindi non ci saranno riferimenti alla seconda schedina, eccetto qualche precisazione tecnica.
Vi dico solo che si ripartirà da ciò che avevo lasciato in sospeso nel prologo.
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda Alex Ally per aver recensito e tutti voi che continuate a seguirmi :D
Noi ci vediamo la prossima volta con Dove sei? che darà inizio al Secondo Atto.
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*
 
   
 
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