L'aria fresca della notte e un leggero solletico su una spalla non coperta dal tuo mantello mi destano da un sonno profondo e ristoratore
Non ho proprio voglia di aprire gli occhi, sto così bene, ma non posso farne a meno perché il solletico continua ed è veramente insopportabile.
Apro gli occhi, giro un po' il capo verso la spalla incriminata e una piccola luce intermittente cattura la mia curiosità, mi sveglio del tutto e un sorriso si disegna sul mio volto, una lucciola temeraria è venuta in avanscoperta, a sincerarsi che questi due strani esseri alieni non creino danni al perfetto luogo fatato dove per la prima volta ho fatto l'amore con te, André.
Lascio che il piccolo insetto continui il suo compito esplorativo e mi giro impercettibilmente verso di te, sistemo meglio il mio capo sulla tua spalla, avvicino la bocca al tuo collo palpitante, sento il tuo cuore battere calmo e sereno. Quella calma e quella serenità me la trasmetti battito dopo battito, come hai sempre fatto, solo che adesso sono stata tua per la prima volta, ogni centimetro di corpo, ogni gemito, ogni sospiro, ogni grido di dolore prima e di piacere poi, ogni umore che è sgorgato da me, ogni bacio che hai donato alla mia bocca e alla mia anima, ogni singola emozione che mi hai regalato stanotte per la prima volta voglio riprovarla altre mille volte.
Eppure mi rendo conto di essere stata tua da sempre, che tu mi avevi fatto vibrare l'anima già mille volte, durante i nostri duelli, nelle risse, nelle cavalcate selvagge, nei silezi di fronte al mare d'inverno o davanti al camino, stanchi stremati, ma consapevoli di volerlo ripetere altre mille volte.
Ma adesso oltre alla mia anima e al mio cuore tu possiedi carne, muscoli e ossa di me.
Come vorrei che questa notte magica, quando l'impossibile e l'inverosimile sono diventati realtà tangibile, non finisse mai, che restassimo in balia del lucore delle stelle e delle lucciole altre mille volte, altri mille anni.
" Oh, lente, lente currite Noctis equi", come vorrei che il carro della notte non giungesse mai a destinazione, che non passasse mai il testimone al nuovo giorno.
Ma lo so che il tempo non si ferma, noi stanotte lo abbiamo solo un po' rallentato, ma non fermato.
Eppure nel mio futuro sogno altre mille notti di passione e altri mille risvegli come questo, tra le tue braccia.
Ecco, il cielo si schiarisce ad est, il nuovo giorno sta per nascere, il 13 luglio 1789 ci sta per deliziare col suo primo vagito.
Ti stai svegliando, sei bello e splendente, ancor più del sole che sorge per noi per la prima volta, la prima di mille.