Quel costume
~ * * * ~
Shiro non
amava
particolarmente andare alle feste.
L'alcool e la musica ad alto
volume che arrestava le inibizioni nelle menti giovanili non erano il
suo genere.
Per questo era indeciso sul
da farsi quando lo invitarono ad una festa in costume ad Halloween.
L'idea di dover ballare attaccato ad una folla e di mettersi in
ridicolo davanti a degli sconosciuti con un qualche costume di dubbio
gusto, non lo entusiasmava per niente.
Avrebbe preferito mille
volte restare a casa a guardare un film, sul divano, stringendosi al
suo compagno.
A fargli cambiare idea era
stato proprio il suo compagno, Keith, che all'idea di travestirsi
alzò semplicemente le spalle sibilando un “va
bene”.
Questo era inaspettato.
Shiro era sicuro che il suo
ragazzo non avrebbe accettato e non riusciva a capire il motivo di
tale risposta.
Forse, cominciò ad
ipotizzare Shiro, la sua era soltanto una provocazione. Conoscendolo,
non sarebbe stata nemmeno la prima volta e, con un po' di vergogna,
l'idea cominciava anche a piacergli.
Goffo com'era, Shiro
raramente prendeva l'iniziativa e spesso si ritrovava succube delle
provocazioni di Keith.
Dalle più semplici come un
paio di jeans troppo attillati che mettevano in risalto le sue cosce
snelle ma sode, a quelle più drastiche come il girare
completamente
nudo per casa.
A Keith piaceva provocare
Shiro e a Shiro piaceva cedere.
Certo, da fuori poteva
sembrare strano ma per loro funzionava.
Ogni dubbio scomparve nella
mente di Shiro quando, tramite un messaggio, lo informò che
si
sarebbe vestito da lupo mannaro, in modo da potersi vestire in
coppia. La risposta di Keith era stata breve come sempre e concisa.
Non gli aveva rivelato il suo, era una sorpresa.
Così Shiro, mentre lo
aspettava nel soggiorno, si ritrovò a fantasticare su quale
nuova
provocazione stesse lavorando Keith. A quale costume aveva pensato di
indossare per fargli perdere il controllo.
Quando il campanello suonò
Shiro si alzò di scatto, emozionato.
Nonostante il suo cuore
prese a battere forte in petto, si fermò a darsi un'ultima
occhiata
prima di aprire la porta.
Indossava un paio di
orecchie finte in testa, attaccate ad un cerchietto, dei guanti e
delle scarpe che raffiguravano delle zampe con tanto di pelo mentre
come indumento portava solamente un paio di pantaloncini mettendo in
bella mostra il petto e gli addominali scolpiti.
Shiro arrossì quando i suoi
occhi caddero sulla parte del costume che lo imbarazzava di
più. Per
far sì che risultassero vestiti in coppia Shiro aveva
indossato un
collare con un guinzaglio in modo che, qualsiasi costume avesse
scelto Keith, avrebbe potuto tenerlo.
Quando il campanello suonò
per la seconda volta Shiro si affrettò ad aprire,
immaginando che
l'impazienza di Keith derivasse dal freddo provocato dal costume
succinto. Shiro lo aveva immaginato con un vestito da strega o
cappuccetto rosso. Tutto, ma non quello.
Aprendo la porta, infatti,
Shiro rimase pietrificato alla vista del costume dell'altro.
Keith indossava un costume
molto largo, grigio di ciò che sembrava polistirolo, e
rotondo non
mettendo in risalto affatto le curve del suo splendido corpo. Portava
dei guanti lunghi fino a metà braccio e degli stivali
anch'essi
grigi. In una mano teneva una grossa maschera a forma di testa di
ippopotamo, tenuta lì per mostrargli il viso mentre gli
parlava.
<< Keith? >>
Lo chiamò incredulo, ripercorrendo ancora una volta il suo
costume
con gli occhi. Per niente sexy.
<< Ti piace? Sono
un ippopotamo. >> Spiegò mettendosi la
maschera e allargando
le braccia per farsi vedere meglio.
<< Sì, questo lo
vedo ma perché? Credevo dovessimo vestirci abbinati come una
coppia.
>>
<< Lo siamo
infatti! >> Esclamò Keith come se fosse ovvio
con la voce
alterata dalla maschera. << Siamo entrambi degli animali,
è
così chiaro! >>
Shiro sospirò capendo
finalmente il vero motivo per il quale a Keith non importava che
fosse una festa in maschera, mentre lo guardava muoversi con qualche
difficoltà a causa dell'ingombrante costume.
Sarebbe stata una lunga
notte.
Shiro
fissava il soffitto
incapace di prendere sonno.
Sdraiato nel letto, con
Keith accanto a sé che dormiva, continuava a ripensare alla
festa
passata in imbarazzo per il proprio costume mentre a Keith fecero
tutti i complimenti per il suo. Incapace nel dire se fossero sinceri
o meno. Ad eccezione del complimento di Lance, quello era chiaramente
sarcasmo.
Girò la testa verso Keith,
bello come sempre, in un'espressione beata tra le braccia di Morfeo.
Aveva immaginato un fine serata completamente diverso, ma quella
visione lo tranquillizzava. Passò la mano tra i capelli di
Keith,
piano per non svegliarlo. Li aveva tenuti legati per tutto il tempo
per evitare l'intralcio con la maschera e adesso avevano preso quella
forma.
A Shiro piaceva quando Keith
si legava i capelli. Forse era l'unico aspetto di cui Keith non era
consapevole gli facesse salire il sangue al cervello.
Shiro prese una ciocca dei
suo capelli tra due dita mentre ripensava all'ultima volta che li
aveva visti su senza nessuna maschera ad ostacolargli la vista.
La coda di cavallo
permetteva una chiara visione del viso armonico di Keith e dei suoi
occhi. A Shiro piaceva perdersi dentro ad essi e poter apprezzare il
collo raramente scoperto.
Esso lo tentava ogni volta.
Anche il solo poterlo sfiorare con le dita lo scaldata.
Shiro ingoiò un nodo in
gola che si era creato, rumorosamente, sentendola improvvisamente
secca. Il solo pensiero aveva riacceso qualcosa in lui, mandando una
scarica di eccitazione nel basso ventre.
Certo adesso che non sarebbe
riuscito a prendere sonno, cercò di allontanarsi da Keith.
La
vicinanza non aiutava.
Proprio mentre stava per
allontanarsi, però, Keith strinse la presa con le gambe
intorno al
suo bacino impedendone i movimenti.
Solo per un'istante il
ginocchio di Keith gli sfiorò tra le gambe ma
bastò a far venire i
brividi lungo la schiena di Shiro. Il sonno di Keith
cominciò a
farsi agitato, muovendosi, e Shiro dovette mordersi il labbro
inferiore per evitare di emettere alcun suono.
Shiro si portò una mano
alla bocca, non riuscendo più a trattenersi.
I gemiti di Shiro furono
interrotti da una leggera risatina che lo congelò
all'istante.
Il suo sguardo si posò sul
viso di Keith, trovandolo con un sorriso sulle labbra. Era sveglio.
Shiro si mise seduto
chiamandolo sorpreso mentre Keith apriva gli occhi ricambiando lo
sguardo.
<< Lo hai fatto di
proposito, non è vero? >>
Keith si alzò, sedendosi su
di lui, facendolo sussultare per l'improvviso contatto.
<<
Forse. >> Sussurrò poco prima di baciarlo.
NdA:
Ammetto di
non essere al 100%
soddisfatta.
Doveva
essere una rossa ma non riuscivo a concentrarmi molto bene e il tempo
è volato.
Mi
farò perdonare, lo prometto. Nel frattempo spero che l'idea
vi sia
piaciuta.
Fatemi
sapere cosa ne pensate.
Alla
prossima!
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