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Autore: lonewolf87    31/10/2018    1 recensioni
Sequel di “La leggenda continua”
Dopo circa sette anni, Goku torna finalmente a casa, ma molte cose sono cambiate. Qualcuno non sembra contento di rivederlo e, come se non bastasse, il suo ritorno coinciderà con un triste evento. Nel frattempo compariranno nuovi nemici e ancora una volta Goku e gli altri saranno chiamati a proteggere la Terra e l’intera umanità.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl , Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball Ultimate Heroes'
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Nei giorni seguenti, Goku e Vegeta proseguirono i loro allenamenti con Rina, con la sayan che ormai sembrava aver padroneggiato alla perfezione i propri poteri. Al termine dell’ultimo allenamento, i tre sayan fecero una visita a casa di Bish.
“Rina. E ci siete anche voi, Goku e Vegeta.” disse Bish.
“Ciao Bish. Possiamo entrare?” lo salutò Goku.
“Certamente. Prego, accomodatevi.” l’accolse il biondo terrestre.
“Hatsuri non è in casa?” domandò sua suocera.
“No, è in palestra con Taek. Dovevo andare anch’io al lavoro, ma oggi il mare è abbastanza mosso e mio padre non se l’è sentita di partire col peschereccio. Oggi infatti ci sta pensando lui a fare il nonno.” rispose il genero.
“A proposito, Bish, volevamo parlarti dei tuoi figli.” disse Goku.
“Dei miei figli? E di cosa?” chiese Bish.
“Che ne diresti se Rina insegnasse loro come combattere?” propose il sayan.
“Cosa?” domandò sorpreso il terrestre.                                                           
“Bish, so di aver combinato un disastro al mare, ma grazie agli allenamenti con Goku e Vegeta sono migliorata e ti posso assicurare che non impazzirò più come l’altra volta.” cercò di rassicurarlo Rina. “Ho bisogno di allenarmi per non essere sopraffatta dai miei poteri, ma al tempo stesso non voglio stare lontana dai miei nipoti. Così ho pensato che se mi allenassi con loro, mi terrei in forma e i bambini imparerebbero a combattere.” aggiunse poi.
“Non metto in dubbio che tu abbia fatto progressi, Rina, ma allenare dei bambini è tutta un’altra cosa che farlo con dei combattenti esperti come Goku e Vegeta. E poi francamente non vedo tutta questa necessità che i miei figli imparino a combattere.” replicò Bish, non molto convinto della proposta della suocera.
“Beh non direi. Più persone saranno in grado di combattere, più la Terra sarebbe al sicuro, non trovi?” lo smentì Goku.
“Goku, la vostra idea non sarebbe malvagia, e finché ci siete tu e Vegeta con mia suocera, non avrei nulla da obiettare, ma mio figlio è un vero demonio. Se imparasse a combattere, finirebbe per usare i propri poteri contro qualcuno. E magari quel qualcuno potrebbe essere tuo nipote. Conoscendo John, probabilmente la prima cosa che gli verrebbe in mente, appena imparerà a combattere, sarà vendicarsi per quel pugno subito durante la nostra vacanza al mare.”
“Hmph! Dubito che tuo figlio possa diventare più forte di mio nipote. Gon ha entrambi i genitori di sangue sayan, a differenza del tuo marmocchio, e si allena con il sottoscritto da diverso tempo.” lo contraddisse Vegeta.
“So che non temi per la sua incolumità, Vegeta, ma io temo per quella di John. Per questo non posso accettare che impari a combattere.” si oppose Bish.
“Basterebbe solo che quei due non s’incontrino. Cosa non impossibile, visto che Gon abita a West City, mentre John nel tuo villaggio.” insistette Rina.
“Bish, è davvero importante che i tuoi figli imparino a combattere, in modo che in futuro possano essere pronti a fronteggiare eventuali minacce alla pace sulla Terra. Io, Pan e Vegeta siamo stati in grado d’impedire al figlio di Jalbok di combinare disastri sul nostro pianeta, ma la prossima volta potremmo non essere fortunati. Potrebbero comparire avversari ancora più forti di quelli che abbiamo affrontato in passato. Inoltre io, Vegeta e Rina non siamo eterni, nonostante la nostra capacità di mantenere il corpo giovane anche in età avanzata, e c’è bisogno di una nuova generazione di combattenti che possa affiancare i nostri figli e tutti voi nella difesa della Terra.” spiegò ancora Goku.
“Hmm… in effetti non avete tutti i torti. D’accordo, convincerò Hatsuri a lasciar allenare i nostri figli a Rina.” si arrese a quel punto Bish. “Però vi avverto, se qualcuno dovesse farsi male seriamente o se John utilizzasse i propri poteri in modo irresponsabile, non ci penserò due volte a impedirgli di allenarsi. Inoltre non voglio che lui e Mary imparino a volare, almeno per il momento. “
“Non ti deluderò, Bish. Grazie.” disse Rina.
“Nonna Rina!” la chiamarono intanto i nipotini.
“John! Mary! Venite qui!” li abbracciò la sayan.
“Eheheheh! Rina è proprio una nonna affettuosa, non trovi, Vegeta?” osservò divertito Goku.
“Hmph!” sbuffò disinteressato Vegeta.
“Hatsuri dovrebbe tornare a momenti. Vi fermate a cena da noi?” propose Bish.
“Ci piacerebbe, Bish, ma le nostre famiglie ci stanno aspettando. Sarà per un’altra volta.” declinò Goku.
“Okay, ci conto.” disse il terrestre.
“A presto!” salutò tutti Goku prima di partire in volo assieme a Vegeta. “Eheheh! E anche questa è fatta.”
“Ti sei battuto fortemente per i mocciosi di Bish e Hatsuri.” disse il principe dei sayan.
“Te l’ho detto, Vegeta. Abbiamo bisogno di nuovi combattenti e chi meglio di John e Mary, che possiedono il sangue sayan della loro nonna?”
“Spero solo che non accadano casini, altrimenti se la prenderanno tutti con noi.”
“Stai tranquillo, andrà tutto bene. Rina sarà un’ottima insegnante per i suoi nipoti, così come lo siamo noi per Gon.”
“Vorresti dire come lo sono io. Ho allenato quel bambino fin dalla tenera età, mentre tu eri in giro con Shenron.”
“Già, non hai tutti i torti.”
“Dì la verità, Kakaroth. Il tuo tempo sulla Terra sta per finire, non è così? E’ per questo che ci tieni tanto che anche quei bambini imparino a combattere.”
Goku si fece serio e annuì. “Non so quando, ma Shenron potrebbe comparire da un momento all’altro. Dovrò ripartire con lui e non so quando potrò tornare.”
“Hmph! Guarda che lo sappiamo tutti.”
“Che cosa? Lo sapete? Ma io non ho detto niente a nessuno.”
“Pensi che siamo scemi come te? L’avevamo intuito che non riesci a liberarti di quello stupido drago.”
“Vegeta… è un po’ difficile da spiegare… io e Shenron…”
“Hmph! Non importa. Riusciremo a proteggere questo pianeta senza il tuo aiuto.”
“Hai ragione. In fondo con Jalbok e Garvin ve la siete cavata alla grande.”
“Solo una cosa ti chiedo, Kakaroth.”
“Dimmi.”
“Fatti vedere più spesso da tua moglie. È rimasta sola per parecchio tempo e anche se non lo mostrava a tutti, ha sofferto molto la tua lunga assenza e ha sempre aspettato con ansia il tuo ritorno. E se puoi… vediti anche con Bulma, almeno finché non la raggiungerò.”
“D’accordo, Vegeta. Tanto le nostre mogli stanno sempre insieme. Di certo le beccherò non appena io e Shenron passeremo in paradiso.”
“Hmph! Casa mia è di là. Ci vediamo domani mattina, Kakaroth.”
“Okay, amico. A domani!”
 
 “Sono a casa!” esclamò Goku, appena giunse a casa sua.
“Bentornato, Goku.” lo salutò Videl.
“Papà, guarda un po’ chi è venuto a trovarci.” l’avvisò Gohan.
“Goten?” mormorò sorpreso il buon sayan.
“Ciao, papà.” lo salutò il figlio.
“Che ci fai qui a quest’ora? Non dovresti essere a casa tua con Bra e la piccola Yumi?” domandò il padre.
“Ecco… Bra mi ha appena cacciato di casa e non so dove andare. Non me la sento di stare da Trunks. C’è Vegeta con lui e scoppierebbe il finimondo se sapesse quello che è successo.” spiegò Goten.
“Bra ti ha cacciato? E per quale motivo?” chiese incredulo Goku.
“E’ cominciato tutto oggi pomeriggio. Eravamo al lavoro, io con le mie faccende e Bra in una riunione con i soci. Nel mio ufficio è passata Jenny, una mia collega. Siamo sempre stati in ottimi rapporti, chiacchieravamo spesso e c’aiutavamo a vicenda con il lavoro.” raccontò il figlio. “Pensavo fosse una brava persona. E invece…”
“Invece?”
“Mi ha confessato di essere attratta da me. Io le ho subito detto di no, che sono un uomo sposato, con una figlia e un altro bambino in arrivo, e soprattutto che amo mia moglie, ma lei non ha voluto darmi retta e mi ha baciato. E proprio in quel momento, Bra è entrata nel mio ufficio. È rimasta impietrita e quando mi sono accorto di lei, è corsa via. A quel punto ho rincorso Bra e appena l’ho raggiunta, ho provato a spiegarle che non era andata come immaginava. Ma invece che calmarsi, è andata subito in escandescenza. Mi ha urlato contro le peggiori cose, mi ha ordinato espressamente di starle alla larga e di non azzardarmi a tornare a casa.” concluse Goten.
“Pan mi aveva parlato di questa tua collega e di come si fosse fissata con te, però tu non hai mai preso le distanze da lei. Diciamo che te la sei un po’ cercata, Goten.” commentò Videl.
“Ti assicuro che non è così, Videl. Io… volevo solo andare d’accordo con i miei colleghi. Da quando mi sono sposato con Bra, al lavoro hanno cominciato a guardarmi tutti con invidia e mi considerano un raccomandato, ma Jenny era l’unica che mi rispettava. Non potevo assolutamente immaginare che in realtà volesse provarci con me.” la smentì il cognato.
“Ti credo, figliolo.” disse Goku.
“Dici sul serio, papà?” chiese Goten.
Il padre annuì. “Tu ami Bra e vuoi bene a Yumi. Non faresti mai nulla che le renderebbe tristi.”
“Lo penso anch’io. Conoscendo Bra, probabilmente avrà frainteso la situazione. E penso anche che mia figlia, senza volerlo, abbia contribuito a farle venire in testa strane idee.” lo sostenne Gohan.
“Goten, andiamo subito a casa tua.” propose Goku.
“E’ meglio di no, Goku.” lo fermò Videl. “Ora come ora, non credo che Bra vi ascolterebbe. Fatela calmare un po’, sono certa che da domani sarà più disponibile al dialogo.”
“Videl ha ragione. Inoltre c’è Yumi in casa e se ci sentisse litigare, finirebbe per piangere ed è l’ultima cosa che voglio.” affermò Goten.
“Sei sicuro, Goten?” chiese il padre.
Il figlio annuì. “Non ti preoccupare, papà. Non ho intenzione di rinunciare a mia figlia e a mia moglie. Mi farò perdonare da Bra, costi quel che costi.”
“Su, adesso ceniamo. Immagino che abbiate tutti quanti fame.” propose Videl.
“Puoi dirlo forte, Videl.” disse Goku, con l’acquolina in bocca, ma non poté cominciare a cenare che all’improvviso qualcuno sfondò la porta e fece il proprio ingresso in casa. Si trattava di Vegeta, trasformato in super sayan e con intenzioni poco amichevoli.
“Ma cosa…” mormorò sorpreso Gohan.
“Quello è Vegeta.” indicò altrettanto sorpresa Videl.
“Ehi Vegeta! Che stai combinando? Potevi bussare la porta, non era necessario tutto questo casino.” lo richiamò Goku, ma il principe dei sayan non lo calcolò e comparve subito davanti a Goten, sferrandogli un pugno nello stomaco che lo fece piegare in ginocchio per il dolore.
“Lurido porco. Hai osato far del male alla mia bambina. Preparati a morire.” disse Vegeta, che preparò un Big Bang Attack indirizzato a Goten, ormai a terra inerme, ma proprio quando stava per lanciarlo, Goku appoggiò la mano sulla spalla di Vegeta e si teletrasportò con lui in un deserto lontano da casa. Appena arrivati, il colpo di Vegeta partì, generando una forte esplosione.
“Fiuuu! Appena in tempo!” sospirò sollevato Goku.
“Kakaroth! Come hai osato interferire?” chiese furibondo Vegeta.
“Non avevo scelta, Vegeta. Non posso certo lasciarti uccidere mio figlio.” rispose il buon sayan.
“Quell’inutile scarto di terza classe sapeva a cosa andava incontro quando mi aveva chiesto la mano di Bra e adesso pagherà le conseguenze del suo tradimento!”
“Goten ama tua figlia, non la tradirebbe mai. È stato solo uno sfortunato incidente. E poi come hai fatto a sapere quello che è successo?”
“L’ho sentito da Trunks e Pan, appena sono tornato a casa. Ma non ha alcuna importanza. Non mi darò pace finché non avrò giustizia e se oserai di nuovo ostacolarmi, eliminerò anche te.”
“Dici sul serio, Vegeta? Ammazzeresti per davvero il padre di nostra nipote?”
Vegeta a quel punto rimase in silenzio, non sapendo più come replicare.
“Yumi è molto legata al suo papà. Se tu lo uccidessi, finiresti per renderla triste e lei non ti vorrebbe più bene. E’ questo che vuoi?” chiese ancora Goku.
“Grrrrrrrr! Dannato Kakaroth! Perché devi mettere in mezzo Yumi?” ringhiò imbarazzato il principe dei sayan.
“Lascia almeno che ti racconti come sono andate le cose. Dopo sarai libero di agire come meglio credi.” propose infine Goku.
“Hmph! E va bene. Sentiamo un po’.” si arrese Vegeta, tornando normale. Goku a quel punto raccontò al suo amico ciò che aveva saputo dal figlio, e…
“Dunque mi stai dicendo che quella donna l’ha baciato contro la sua volontà e che Bra ha frainteso tutto?” chiese il principe dei sayan.
“Esattamente.” annuì Goku.
“Questa ovviamente è la versione di quel buono a nulla di tuo figlio.”
“Io gli credo. Conosco bene Goten e so quanto lui e Bra hanno lottato e sofferto per realizzare il loro amore. Lui è innamorato perso di tua figlia, ha occhi solo per lei e per la loro bambina, non si azzarderebbe mai a tradirle per un’altra donna, e tu lo sai meglio di me, Vegeta.”
“Hmph!” sbuffò rassegnato lui. Kakaroth non aveva tutti i torti, suo figlio era sempre stato presente per Bra e Yumi, e lui stesso, a mente lucida, non riusciva proprio a immaginare che le potesse tradire, specie dopo tutto l’impegno che aveva messo di recente per allargare la loro famiglia.
“Adesso però bisognerà farlo capire a tua figlia. Magari domani mattina potresti andare a fare shopping con lei. Sono certo che se le parlassi tu, forse ti ascolterebbe.” propose il buon sayan.
“Non se ne parla. Non ti lascerò allenare da solo con Rina. Conoscendovi finireste per esagerare e combinare qualche danno.” si oppose Vegeta.
“D’accordo, d’accordo. Allora uscirò con Pan e porterò Gon e Yumi al lunapark. Ci alleneremo di pomeriggio con Rina, sperando che Goten e Bra nel frattempo abbiano fatto pace. Che ne dici?” chiese infine Goku.
“Hmph! Ci sto.” accettò il principe dei sayan.
“Perfetto. Dai, allora ci vediamo domani.” lo salutò Goku, prima di sparire col suo teletrasporto.
“Okay. A domani.” fece altrettanto Vegeta, prima di prendere il volo e tornare nuovamente a casa.
 
Intanto, nel laboratorio misterioso sulle montagne ghiacciate…
“Signore!” lo chiamò il giovane dai capelli lunghi, che fece ritorno assieme ai suoi compagni.
“Allora? Novità sulle sfere del drago?” domandò il Dr. Pietrik.
“Purtroppo nulla. Abbiamo chiesto ovunque, ma nessuno sa niente.” rispose la ragazza.
“Avete cercato nelle rovine della vecchia base del Red Ribbon e in quelle del laboratorio del mio maestro, come vi ho suggerito?” chiese ancora lo scienziato pazzo.
“Già fatto, ma non c’era nulla d’interessante.” rispose il più anziano del gruppo.
“Nelle rovine del laboratorio del Dr. Gelo abbiamo trovato un computer ancora funzionante, con un programma in grado di rilevare le sfere del drago.” disse il tizio con gli occhiali, mostrando allo scienziato pazzo un vecchio PC.
“Hmm… sembra un radar cerca-sfere, come quello che utilizzava l’esercito del Red Ribbon, ma in versione ridotta. Però qui non rileva nulla. Forse sarà guasto.” osservò il Dr. Pietrik dopo averlo acceso.
“No, abbiamo controllato il PC ed è perfettamente funzionante, nonostante siano passati tantissimi anni.” lo smentì il quattrocchi.
“Sembra come se le sfere non esistano più. O quantomeno, non su questo pianeta.” osservò la ragazza.
“E’ impossibile! Non possono essere sparite nel nulla!” sbottò deluso il Dr. Pietrik. “A meno che… Goku non le abbia nascoste da qualche parte.” ipotizzò lui.
“E’ possibile, signore. Del resto è stato quel sayan a distruggere l’esercito del Red Ribbon e a uccidere il suo maestro. Nessuno meglio di lui è informato sulle sfere del drago e sulla loro locazione.” disse il tizio giovane dai capelli lunghi.
“Vuole che lo facciamo fuori?” domandò l’uomo muscoloso.
“Non ancora. Prima dobbiamo farci spiegare da lui dove si trovano. E per farlo, dobbiamo attirarlo da noi.” rispose il vecchio.
“Ci spieghi cosa dobbiamo fare, signore.” disse la ragazza.
“E’ semplice. Ascoltatemi bene.” il perfido scienziato raccontò il piano ai suoi sottoposti, e… “Avete capito?”
“E’ tutto chiaro, signore.” annuì il giovane dai capelli lunghi.
“Bene. Da domani potrete mettervi all’opera. Se sarà necessario, sentitevi liberi di usare la forza. Ahahahah!” rise malvagio il Dr. Pietrik.
  
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