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Autore: Zamia    31/10/2018    2 recensioni
Dalla storia: "Adrien camminava guardingo vicino vicino al muro. Era sfuggito all’autista che l’aveva accompagnato per la lezione di scherma. Quel giorno non aveva alcuna voglia di allenarsi e appena entrato nell’edificio ne era subito uscito. Quell’ora e mezza avrebbe voluto passeggiare, prendersi un gelato, entrare in un negozio di videogiochi; avrebbe voluto fare le cose che facevano i ragazzi normali. Poco prima della fine dell’addestramento si sarebbe rinfilato a scuola e sarebbe uscito tutto trafelato per "la faticosa lezione", pronto per essere riaccompagnato a casa.
"Ahi!" urlò Marinette trovandosi a sbattere contro il petto duro del compagno. "Mi scusi, mi scusi, ero distratta!"
Ma giusto il tempo di alzare lo sguardo che incontrò quello sorridente di Adrien.
"Ciao Marinette. Scusa tu! Siamo destinati ad incontrarci sempre sbattendoci uno addosso all’altro, a quanto pare".
Con uno stile introspettivo sono qui a raccontare uno spaccato della storia di Ladybug e Chat Noir fino alla rivelazione delle reciproche identità.
La storia si pone in continuo agli ultimi episodi della Stagione 2 trasmessi in Italia. Buona lettura!!!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 16 – La rivelazione
 
Marinette fissava i due uomini posizionati uno di fronte all’altro. Riconosceva lo sguardo dell’uno in quello dell’altro. Mai prima d’allora si era accorta che si assomigliassero tanto. E adesso erano più simili che mai, anche se a parti invertite.
Lo sguardo malinconico di Adrien era fluito come per magia in quello del padre, che ora fissava il suo ragazzo con tenerezza e senso di colpa ma con la determinazione di chi è convinto di non essere nel torto.
Al contrario Adrien portava negli occhi un’espressione algida che Marinette non gli aveva mai visto prima. Fissava il padre con severità e distacco e continuava ad arrotolarsi l’anello intorno al dito.
"Non te lo darò" esordì ad un certo punto il giovane, guardandosi le mani "la vita va avanti e bisogna accettare ciò che è successo nel passato. Mi dispiace, anche a me la mamma manca tantissimo ma dobbiamo, possiamo ricominciare a vivere sereni con quello che abbiamo adesso."
"Ma Adrien..."
"Non posso darti retta. È sbagliato ciò che fai anche se pensi che sia a fin di bene! e voglio il tuo miraculous. Lo riporterò a chi merita di averlo più di te per usarlo per il bene dell’umanità e non per scopi personali."
Marinette guardava Adrien, ancora nei panni di Chat Noir, come se fosse in un sogno. Non trovava la forza di reagire ma sentiva anche che non era la cosa giusta da fare in quel momento. Era una questione che il ragazzo avrebbe dovuto risolvere con suo padre da solo. Lei non voleva scavalcarlo…non voleva tirarlo fuori dai guai per farlo sentire un inetto al suo confronto. Sapeva che era il momento in cui lui aveva bisogno di dimostrare a se stesso chi era davvero.
Mentre era immersa in questi pensieri lo vide rivolgersi a lei, con un viso greve ma pieno di tenerezza.
“Ti proteggerò e proteggerò il mio miraculous, fosse l’ultima cosa che faccio”.
Poi con determinazione, rivolgendosi a suo padre disse: "Fai uscire Marinette da qui. Falla riportare subito a casa."
"Non voglio lasciarti, Adrien" la sentì mormorare.
Chat Noir la guardò di nuovo. "Fidati di me".
Ma fu un attimo. Gabriel si ritrasformò e richiamò nelle sue mani due akuma. Le riempì del suo potere oscuro e le inviò verso le due anime che, più vicine a lui, poteva influenzare negativamente. Lo spaventato gorilla e la dubbiosa Nathalié.
Chat Noir gli disse di smetterla e di richiamare le farfalle ma ormai Papillon era deciso ad avere il gioiello del gatto nero. In realtà, con le akuma voleva solo spaventare il ragazzo. Non avrebbe fatto del male né a lui né a Marinette.
In breve nel covo arrivarono i due akumizzati...uno scimmione dotato di forza sovraumana e una donna con parvenze di strega in grado di creare resistenti ragnatele atte a imprigionare chiunque.
Lo scimmione portava sulle spalle Nino e Alya.
Appena i due ragazzi videro Marinette urlarono il suo nome e chiesero dove fosse Adrien. Lo sguardo di Marinette fu esplicito. I due fidanzati si rivolsero verso Chat Noir che fece loro un cenno portandosi due dita alla fronte e sorridendo malizioso.
Alya diede una gomitata al fidanzato e gli sussurrò: "L'avevo detto io!"
"State tranquilli" disse loro Chat Noir "ne usciremo".
A quel punto Nathaliè bloccò le mani di Marinette, Alya e Nino con le ragnatele in maniera che non potessero dare alcun aiuto a Chat Noir.
Marinette penso che fosse arrivato il momento di trasformarsi. Solo lei poteva purificare le akuma e in due le speranze di togliere il miraculous a Papillon erano maggiori.
Certo avrebbe dovuto trasformarsi davanti a tutti loro svelando ai suoi amici più cari la sua identità ma era un costo che bisognava pagare. Fece dunque un cenno a Tikki per farsi aiutare a liberare le mani che aveva legate mentre il gorilla si avventava contro Chat Noir.
Contemporaneamente anche Nathaliè su ordine di Papillon si lanciò verso il ragazzo cercando di bloccarlo con il suo potere.
E, in effetti, Chat Noir fu imprigionato da ragnatele che gli avevano bloccato i piedi nello stesso momento in cui le ragnatele ai polsi dei tre amici, per effetto dell’aiuto di Tikki, si sciolsero. Per Alya, pur non essendosi accorta del perché improvvisamente si fosse trovata con le mani libere, il tempo fra il pensiero e l’agire fu un istante. Richiamò a sè il suo kwami e disse:
"Chat Noir non sei solo!! Trixx trasformami" e poi aggiunse "Nino? Tu che fai?" E gli fece un occhiolino. Era convinta che Nino quella volta contro sua sorella l’avesse aiutata nei panni di Carapace.
"Intendi ciò che penso?" Rispose titubante il dj.
"Nino!" Rispose Alya spazientita "aiutaci a proteggere Marinette!"
"Wayzz trasformami" urlò Nino e in un attimo anche Carapace era pronto ad aiutare i compagni con il suo scudo.
"Lo sapevo!" disse Rena Rouge sorridendo al suo ragazzo! E in men che non si dica liberarono Chat Noir dalle ragnatele e i tre erano in posizione da combattimento pronti a bloccare gli attacchi degli akumizzati.
Papillon si sfregava le mani. Se le cose fossero andate bene tra poco avrebbe avuto per sé altri tre miraculous.
Mentre Rena Rouge e Carapace lottavano contro i due akumizzati Chat Noir con uno scatto felino afferrò Marinette al fianco e la trascinò lontana dalla zona in cui si concentravano i combattimenti. Era un’area del covo di Papillon più riparata verso la quale quest’ultimo non si accorse subito che erano diretti.
"Mi dispiace di averti mentito sulla mia identità, su Chloè, sulla mia confusione sui sentimenti che provo per Ladybug e per te. Adesso sai che la mia attrazione per Ladybug non é solo l’ammirazione di un ragazzino ma un sentimento nato da una conoscenza e una condivisione di esperienze ma sai anche che provo un enorme affetto per te…un affetto così forte che la sola idea che possa succederti qualcosa mi fa impazzire..."
Adrien, si rendeva conto che non era il momento, ma era già da un po’ che provava emozioni contrastanti di cui sentiva il bisogno di parlare con Marinette.
"Non so che cosa succederà oggi...potremmo finire in guai seri...ma volevo che sapessi che tengo davvero tanto a te e che se tutto andrà bene vorrei passare più tempo con te...frequentarti di più...vorrei chiederti…un appuntamento?" chiese con un’espressione interrogativa che sul viso di Chat Noir, sempre deciso e sicuro nei suoi approcci con Ladybug, quasi stonava.
Marinette, che in un’altra situazione sarebbe andata in brodo di giuggiole per quello che Adrien/Chat Noir stava dicendole, in realtà in quella particolare circostanza non pensava più a se stessa e ai suoi turbamenti da ragazzina infatuata ma solo a salvare i suoi amici da una situazione difficile e, per questo, tagliò subito corto.
"Ne riparliamo in un altro momento Chat Noir...ora c’é da sconfiggere Papillon"
"E’ mio padre, Marinette...non posso lottare contro di lui...seriamente...intendo…ora avrei bisogno davvero di Ladybug ma non mi risponde…forse non riesce a trovarci."
"Chat Noir..." Marinette abbassò gli occhi e gli prese le mani
"Ti metterò in salvo tranquilla"
"Non ho paura ma mi dispiace"
"Non devi dispiacerti di nulla. Tu non c’entri niente!! É tutta colpa mia. Non mi sono accorto di niente, non mi sono accorto di vivere sotto lo stesso tetto del mio nemico, o forse è il mio atteggiamento da figlio che ha fatto nascere in mio padre il desiderio di riavere mia madre…forse gli ho fatto credere che lui non mi bastava."
"No, Adrien non devi colpevolizzarti…le cose vanno come devono andare e prima o poi i nodi vengono al pettine. Togliamo il gioiello a tuo padre e poi gli parlerai per capire da cosa è nato questo suo bisogno di avere i miraculous ad ogni costo, senza pensare alle conseguenze."
"Tu devi solo metterti in salvo Marinette...cerchiamo di uscire da qui e poi con Alya e Nino vedrò di mettere a posto le cose."
"Alya e Nino" rifletté Marinette. “Non sei sorpreso?"
"Tanto…ma sono certo che si meritano i miraculous tanto quanto me.” Poi continuò a riflettere “Ma, allora, se hanno avuto i miraculous, Ladybug sarà nei dintorni! Possiamo ancora sperare che venga in nostro aiuto!"
“Io, invece, non sono affatto sorpresa del fatto che loro siano due eroi. Lo sapevo già. Mentre sono certa che non è Ladybug che ha dato loro i gioielli questa volta!”
“Lo sapevi? Ma dai, Nino è il mio migliore amico e non mi ha detto niente e tu lo sapevi? E poi perché dici che non è stata Ladybug a dar loro i gioielli?”
"Lo so perché le altre volte glieli ho dati io e perché questa volta non ho potuto darglieli!"
"Marinette che stai dicendo?"
"Ancora non capisci? Ancora non ti rendi conto di perché ti senti confuso? Per lo stesso motivo per cui io mi sentivo confusa. Amavo Adrien e stavo bene con Chat Noir e non sapevo perché. Ora che so che siete la stessa persona tutto é andato a posto." Disse la ragazza sorridendo. Non avrebbe voluto farsi trascinare in quel discorso, voleva andare al dunque, sconfiggere gli akumizzati e Papillon e poi rintanarsi in casa a riflettere sul da farsi ma la particolare situazione rendeva necessario confessare i suoi due segreti più grandi: era Ladybug ed era innamorata di Adrien.
Non ci sarebbe stato momento peggiore per dirglielo ma sentiva di doverlo fare ora. La loro vita come la conoscevano era sul filo di un rasoio. Da domani tutto poteva essere diverso. Papillon poteva vincere e il mondo poteva cambiare…
"Ti piace Adrien?" Chat Noir si rese conto improvvisamente di ciò che Marinette stava dicendogli.
Marinette arrossì violentemente.
"Come hai fatto a non accorgetene, piuttosto? Lo sapevano tutti! Ma ti stavo dicendo un’altra cosa più importante...a Marinette piace Adrien...certo e Chat Noir dunque è ricambiato da Ladybug"
"Marinette che stai dicendo? Ho perso il filo del discorso. Non capisco!"
"Oh Adrien sei persino più ingenuo di me!! Tikki trasformami!"
E in un attimo di fronte a Chat Noir c’era Ladybug.
"Marinette...sei tu?"
"Sono io..."
"Caspita! Adesso i conti tornano!"
"Già...andiamo a combattere Papillon? Senza fargli del male ovviamente! Cerchiamo solo di farlo ragionare"
"Sì …un attimo" e le stampò un bacio sulle labbra.
"Ehi!" urlò Ladybug, allontanandolo da sé, più per un riflesso condizionato che per un reale sentimento di sorpresa. Quello che era successo era ciò che si aspettava da tempo.
"Beh, era da un po’ che desideravo farlo, Ladybug! Perdonami."
"Poi ne riparliamo!" disse scocciata, ma non troppo, la coccinella.

Angolo dell'autrice: Ciao! non vi cullate sugli allori. Non crediate che la situazione tra i nostri due prosciuttini sia risolta...Il meglio deve ancora venire!A presto e buon ponte dei Morti, per chi lo fa! A lunedì!!!

 
   
 
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