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Autore: francy0796    31/10/2018    6 recensioni
E se Kate Beckett avesse avuto un figlio? Se quel bambino incontrasse involontariamente la bella e giovane Alexis? Nuove amicizie si creeranno, nuovi incontri inaspettati e un colpo di fulmine. Come si svolgeranno gli eventi tra Richard e Kate in questo caso? Leggete e scopriamolo insieme.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Come aveva appurato nella settimana passata. Matt era stato isolato dai compagni che erano rimasti indietro con il compito di matematica, mentre lui aveva finito in anticipo. Il suo sguardo era perso nel vuoto, non c’era il solito sorriso che riempiva il suo volto e questo bastò a farla preoccupare.
“Hey…stai bene Matt?” lo guardò curiosa, visto che anche lei aveva finito la sua verifica e si era allontanata dal resto della classe.
“Si…perché?” le sorrise, anche se debolmente.
“Non so…sei taciturno” confessò, ricevendo un’occhiata da parte della professoressa per il volume troppo alto.
“Sono solo sovrappensiero, niente di che” fece spallucce.
“Non hai un libro da leggere oggi?”
“Non ho avuto tempo di andare in libreria questi giorni, i libri che ho li ho finiti tutti” rispose, guardandosi le mani.
“Lo so che non ci conosciamo da molto, ma…se hai bisogno di parlare…” lo vide sorridere grato per quelle parole.
“Oggi ho visto la mia mamma solo questa mattina” sospirò triste.
“Non ti viene a prendere quando esci?” lo spronò ad aprirsi.
“No…lavora, me lo ha mandato a dire dalla segreteria”
“E con chi starai finché non torna?”
“Non lo so, a volte viene a prendermi la babysitter, ma è raro, di solito viene mio nonno” rispose, continuando a torturarsi le mani.
“Perché la tua mamma è stata trattenuta?”
“Mi ha lasciato detto solo che sta seguendo un lavoro difficile e che le sue indagini occuperanno tutta la giornata, non sa neanche se riuscirà a tornare in tempo per salutarmi prima di andare a dormire” confessò.
“Mi dispiace” sospirò anche lei “E tuo padre? Ci sarà tuo padre con te” cercò di confortarlo, ma ricevendo uno sguardo ancora più malinconico a quelle parole.
“Il mio papà non c’è…siamo solo io e la mamma” la informò.
“Che…” voleva capire meglio.
“Matthew…puoi tornare al tuo posto, vi assegno i compiti per il pomeriggio e vi lascio andare” la maestra richiamò il bambino che annuendo riprese posto al suo banco, lasciando Alexis con il dubbio e un milione di domande da fargli.
 
All’uscita da scuola, la sua attenzione fu catturata dalla figura di Matt. Il bambino era seduto su uno dei tavoli posti sul prato, che stava facendo i compiti tranquillo. Fece un cenno a suo padre che era appena uscito dalla macchina per salutarla e si avvicinò al suo giovane amico.
“Che fai resti qui?” la voce della nuova amica lo fece sobbalzare dai suoi compiti.
“Non ti ho vista arrivare” ridacchiò imbarazzato.
“Scusami…non volevo spaventarti” gli sorrise.
“Si…resto qui, mio nonno lavora e qui posso restare fino alle sei finché qualcuno non viene a prendermi” spiegò.
“Resti qui per tutto questo tempo?”
“C’è un addetto che controlla noi bambini che restiamo a scuola” annuì lui.
“Capisco…” annuì lei “…allora ci vediamo domani” lo salutò.
“Certo” le sorrise come sempre, doveva aver ritrovato il buon umore.
Lei si voltò sorridendo a suo padre che la stava aspettando appoggiato alla macchina e che studiava i suoi movimenti. Percorso qualche metro si voltò verso Matt e attirò la sua attenzione.
“Perché non vieni con noi? Potresti chiamare la tua mamma e avvertirla, lei potrà venire a prenderti quando vuole” spiegò.
“Non voglio disturbare” rispose, negando con la testa.
“Nessun disturbo Matt, tranquillo…perché non la chiami?” le porse il suo cellulare “Lo conosci il suo numero?”
“Si” annuì, prendendo il cellulare tra le mani e aspettando che qualcuno rispondesse all’altro capo.
“Beckett!” rispose la voce all’altro capo.
“Ciao mamma” gli occhi del bambino brillarono al sentire la sua voce.
“Matthew?!” la voce era tra il sorpreso e il preoccupato “Stai bene? E’ successo qualcosa?”
“Sto bene, tranquilla…questo è il cellulare di Alexis” la informò, facendole tirare un sospiro di sollievo “Mi ha detto di chiamarti per chiederti se potevo andare con lei”
“Oh…” si sorprese di quelle parole “…è stata una sua decisione?” si accertò.
“Si” annuì lui.
“Posso parlare con Alexis?” il cellulare venne passato alla ragazza “Ciao Alexis”
“Ciao Kate”
“Io ti ringrazio per la gentilezza, ma non vorrei causare scompiglio a te e alla tua famiglia” cercò di dire.
“Nessuno scompiglio detective” sorrise a quelle parole “Sono sicura che a mio padre e mia nonna farà piacere avere Matt come loro ospite e poi è un bravo bambino, non ci creerà alcun fastidio” assicurò.
“Allora per me va bene, anzi…mi fate un grandissimo favore, cercherò di sdebitarmi in qualche modo”
“Non ce n’è bisogno, veramente!”
“Comunque grazie e ringrazia anche la tua famiglia”
“Lo farò” annuì la ragazza.
“Posso parlare un momento con Matthew?” il telefono tornò tra le mani del bambino che sorrideva contento alla svolta della sua lunga e noiosa giornata.
“Allora va bene mamma?” chiese contento.
“Per me va bene, ma vedi di comportarti bene, mi raccomando”
“Certo mamma” annuì diligentemente.
“Bene, bravo piccolo…” sospirò “…nel tuo zaino, nella tasca davanti, ho messo un cambio di vestiti, sapevo che saresti rimasto con il nonno” lo informò “E nella tasca interna ti ho messo dei soldi, tante volte uscite, puoi pagarci la merenda o qualche nuovo libro, so che sei rimasto senza”
“Sei la mamma migliore del mondo” sorrise contento a quelle parole.
“Non spenderli inutilmente, mi raccomando!”
“Te lo prometto”
“E non sgualcire la divisa!”
“Va bene”
“Ottimo” un sorriso si delineò sul volto della donna “Ti voglio bene, lo sai vero?”
“Anche io ti voglio bene mamma”
“Ci sentiamo questa sera…divertiti cucciolo mio”
“Ciao mamma, a dopo” salutò, chiudendo la telefonata.
 
Richard alzò lo sguardo dal suo portatile, incontrando lo sguardo del giovane ospite e reagendo con un sorriso divertito.
“Vuoi chiedermi qualcosa Matt?” gli chiese, curioso di sapere cosa pensasse.
“No…io ho finito” lo informò, indicando i suoi compiti.
“Veramente?” si sorprese.
“Si” confermò, spostando i libri usati e sistemandoli dentro il suo zaino.
“Anche io ho finito” disse Alexis, facendo voltare suo padre verso il bancone della cucina.
“Che cosa avete per essere così bravi?” ridacchiò, avvicinandosi alla figlia “Volete fare merenda?”
“Cosa ci prepari?” chiese curiosa la figlia.
“Qualcosa mi verrà in mente” rispose, facendole l’occhiolino e aprendo il frigorifero.
“Io vado a guardare un po’ di tv, fammi sapere se hai bisogno di una mano” lo informò, scendendo dallo sgabello e sedendosi vicino a Matt sul divano.
“Vai tranquilla…ho tutto sotto controllo” le assicurò, facendola concentrare sui canali che stava passando.
“Matt…vuoi vedere qualcosa in particolare?” si informò Alexis.
“No” rispose, guardandosi attorno.
Dopo aver fatto zapping per un po’, ad Alexis tornò in mente una conversazione interrotta alla quale voleva arrivare fino in fondo, cercando di non importunare il suo amico.
“Sai…oggi stavamo parlando di tuo padre” disse la rossa.
“Cosa vuoi sapere di lui?” chiese, sapendo che era curiosa.
“E’ morto?” chiese cauta.
“A volte lo spero” confessò, sorprendendo la ragazza “Il mio papà non mi ha voluto…mamma mi ha sempre detto che era una brava persona e altre cose simili, ma l’ho sentita parlare con la zia Lanie a volte e ho scoperto che mio padre ha preferito la sua carriera a me e alla mamma” spiegò.
“Che lavoro fa il tuo papà?”
“Credo faccia il medico, ma non ne sono certo…so che ha fatto soffrire la mamma, che l’ha lasciata quando aveva bisogno di lui e non potrò perdonarlo per questo” disse, arrabbiato con la mano che formava un pugno.
“Mi dispiace” sospirò, comprendendo appieno le sue emozioni.
“Non ho bisogno di lui…e non ho neanche intenzione di conoscerlo se pensi questo” la guardò serio.
Alexis scosse la testa, voleva dire qualcosa, ma non era sicura sarebbe stata quella giusta da rivolgergli.
“Chi vuole delle crepe per merenda?” li chiamò Richard, vedendo quanto sua figlia era entrata in un terreno difficile da affrontare.
“Io” annuì Matt, contento di non dover più parlare di quell’argomento.
“Già” anche lei annuì, raggiungendo la cucina e prendendo i piatti che passò loro suo padre. Richard li guardò mangiare in silenzio e un leggero sospiro uscì dalla sua bocca.
 
 
 
  
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