Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: Lucciola 67    02/11/2018    8 recensioni
Il punto di vista di André su Oscar, sull'amore, sui propri sentimenti. La notte è la più bella della loro vita. Collocatela dove vi suggerisce il cuore.
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fortunato quanto gli dei
a me pare colui che
siede di fronte a te e da vicino
ode la tua voce e il riso melodioso.
(Saffo)


Siamo sfuggiti ai ribelli, io sono stato colpito alla testa da un bastone, Oscar è riuscita a non farmi cadere nell'acqua del fiume e a portare me e la mia cavalcatura in salvo dietro una collinetta.
Quando ci siamo ripresi dallo spavento e abbiamo appurato che nessuno ci aveva seguiti, abbiamo realizzato in che posto magico eravamo capitati: il fiume dove avevo rischiato di cadere costeggia una radura, la radura è verdissima nonostante l'estate inoltrata, tutta puntinata di minuscoli fiori colorati che si vedono anche a quest'ora grazie a una luna piena luminosissima che sembra sorriderci algida e lontana.
Il cielo è terso, trapuntato di stelle.
E migliaia di lucciole danzano intorno a noi.
Oscar vuole che torni indietro, è preoccupata per me.
Mi ha chiesto come faccio a volerle ancora bene dopo che lei si è allontanata da me pensando di amare Fersen. Ma come posso non amarla, è nella mia natura amarla, è come l'aria che respiro. Non puoi smettere di respirare. Se smetti muori.
Oscar mi è così vicina, il suo profumo così inebriante. Piange chiedendomi perdono, ma io asciugo le sue lacrime con la mia bocca, poi non mi fermo più e la bacio ancora e ancora, per un tempo infinito.
Dopo parlano solo le nostre mani, e nella radura iluminata dalle lucciole ci ritroviamo nudi, senza falsa vergogna, semplicemente noi.
Sei di fronte a me, la tua pelle di alabastro riverbera, i tuoi capelli sono una cascata di oro fuso che arriva a metà schiena.
Mi guardi intensamente, poi fai un passo indietro e mi volti le spalle. Hai paura Oscar?
Io ne ho tanta
Eppure mi avvicino alla tua schiena, appoggio le mani sulle tue spalle, avvicino anche il corpo, sento il tuo calore, respiro il profumo dei tuoi capelli. Mi stordisce. Il tuo odore di donna mi sconvolge i sensi. Lentamente sposto la massa serica della tua chioma e ti scopro completamente una spalla, anticamera di perfezione.
-"Oscar..."- la mia voce esce roca, tu trasali leggermente, sei tesa, le braccia lungo il corpo, i pugni chiusi. Non mi rispondi.
-" Oscar, mi permetti di spiegarti chi sei per me?"- , continui a non parlare, fai solo un cenno.
Le mie mani sulle tue spalle sono calde, -" Oscar, ecco le tue spalle, ampie e tenaci come quelle di Atlante, alle quali gli Dei hanno affidato il peso del Mondo, ma sulle quali io prego con mille baci bagnati d'amore."-
Il mio viaggio continua, a palmi aperti scendo lungo le braccia -" le tue braccia sottili e forti sono come quelle di Ulisse, temerarie e coraggiose, ma sono anche quelle di Penelope, paziente, e Circe, ammaliatrice, sanno abbracciare il mio petto e dare calore. Ed ecco le tue mani, sono le mani della Regina delle Amazzoni, ed usano la spada come un loro naturale prolungamento e sanno sparare e colpire una carta a venti passi, queste mani danno pugni e ceffoni che lasciano il segno, ma sanno accarezzare come piume di seta i miei capelli"-
Proseguo e appoggio le mani sulla tua schiena, hai un brivido, continuo -" la tua schiena è flessuosa e forte, degna di Ares, ma è anche dolce dirupo da cui cadere tra le braccia di Afrodite"-
Appoggio le mani sui tuoi fianchi e scendo lungo le tue gambe di gazzella, mi ritrovo in ginocchio di fronte alla mia dea. Inizio a risalire partendo dalle caviglie, poi i polpacci, le cosce, mentre ti tocco ogni centimetro di pelle continuo a dirti quello che provo per te -" ed ecco le gambe scolpite di Atalanta"-
Torno all'altezza dei fianchi e ti cingo la vita, faccio salire lentamente i miei palmi e in essi raccolgo i tuoi seni, sono morbidi e sodi, tra due dita trattengo i tuoi capezzoli turgidi, -" ecco il seno di Gea, la dea della Terra e della vita. Queste meravigliose colline sono sempre state il tuo tallone di Achille, le uniche che a prima vista tradivano la tua vera natura, ed è per questo che io le amo tanto, perché è grazie alla tua natura di donna che tu sei come sei: generosa, sensibile, altruista, coraggiosa.
L' educazione maschile ha solo enfatizzato le tue doti, sei integerrima, severa ma sempre giusta, per te una vita umana vale più di tutto, ed è grazie alla tua femminilità che lo hai capito e che lo puoi esprimere"-
Ti faccio girare verso di me, lacrime lucenti scorrono senza freno, sono di felicità.
Sei più bella della luna e sarai mia stanotte, come io sarò tuo. Per sempre.
   
 
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