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Autore: MaryFangirl    02/11/2018    5 recensioni
A seguito di un affare difficile che si è concluso bene, una cliente propone alla nostra coppia di sweeper di ringraziarli con un soggiorno con tutte le spese pagate in uno dei suoi numerosi hotel. Tutti i nostri amici vi si ritrovano e Ryo decide finalmente di far avanzare le cose, ma un evento interromperà tutti i suoi progetti insieme alle parole della sua bella che gli daranno da pensare.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Continuava a ripensare alle parole di Ryo e le salirono le lacrime agli occhi. Perché faceva così con lei, prima tenero e il minuto dopo odioso e tagliente?
Ryo sentiva tutto il suo dolore, la vide alzarsi nel più assoluto silenzio e la seguì con lo sguardo finché non lasciò la sala del ristorante.
"Sarai fiero di te!" gli fece Miki.
"Che ho fatto ancora?" finse di offendersi, alzando le mani in aria.
"Mi prendi in giro o lo fai apposta, buon dio!" disse Miki alzando la voce e mettendosi in piedi, sfidandolo a tutta altezza.
"Ryo, sei stato un po' duro in piscina con Kaori. Ci sono modi più sottili di dire le cose" sottolineò Mick.
"Che le ho detto ancora?"
"Quando ti ha chiesto quale attività volessi fare. Te lo ricordi?" chiese Miki, facendo girare l'indice vicino alla tempia per rinfrescargli la memoria.
"Beh, è vero! Non è la mia donna, viviamo già insieme, qui condividiamo la stessa stanza, passiamo la maggior parte del nostro tempo insieme, trascorriamo le vacanze insieme, e non c'è bisogno in più di fare le stesse attività. Come volete che mi trascini dietro quella furia?"
"Io ci rinuncio" disse Miki, lasciando il tavolo, delusa dall'atteggiamento di Ryo. "Falcon, andiamo!"
Lui si limitò ad annuire e seguì sua moglie, non senza uno sguardo di disapprovazione a Ryo.
"Mick, andiamo anche noi. Dobbiamo prepararci. E poi non mi preoccupo per Kaori, dato i costumi da bagno che Eriko le ha dato, sono sicura che non rimarrà da sola a lungo, a differenza tua" disse Kazue con voce piena di malizia all'attenzione del suo pubblico rappresentato unicamente da Ryo. Kazue non gli diede tempo di rispondere, afferrò la mano del suo uomo, lo fece alzare e se lo trascinò dietro. Ryo rimase dunque da solo al tavolo a meditare sulle parole dei suoi amici e soprattutto delle sue stesse parole. Lo riconosceva, era stato un po' duro, ma era anche colpa di lei. Perché era così seducente, attraente, e allettante se non tentatrice, il tutto senza volerlo? Si stava controllando in sua presenza con uno sforzo quasi sovrumano. Passare un pomeriggio con lei, no, era troppo difficile. Già avrebbero dovuto condividere lo stesso letto. Saperla al suo fianco, senza poterla toccare. No, si disse scuotendo la testa. Fece per alzarsi dal tavolo e andò alla ricerca della sua partner.
-È vero, hanno ragione. Perché mi comporto così con lei quando voglio far avanzare le cose tra noi? Se continuo così, potrebbe completamente ignorarmi per il resto del soggiorno e non è né il mio obiettivo né la cosa ideale per provare un approccio. Devo corteggiarla- disse a se stesso come se fosse una rivelazione piena di evidenza. Si alzò a sua volta e decise di andare a cercarla.
Dal canto suo, Kaori non era dell'umore per divertirsi, si lasciò cadere sulla sabbia di fronte al mare e guardò verso l'orizzonte, lanciando sassolini nell'acqua. Vedeva i suoi amici ridere e divertirsi, sbocciarsi nelle loro relazioni di coppia, mentre lei...beh, lei niente, questo era il problema. Anche se con Ryo non erano una vera coppia, aveva pensato almeno di potersi godere la sua presenza durante quella settimana, avendolo solo per sé, senza rischiare l'intervento di Saeko o Reika, solo per sé e non avrebbe avuto neanche quello, lui la rifiutava. Alla fine, quella vacanza cominciava proprio male, si disse, sdraiandosi completamente sulla sabbia e fissando il bellissimo cielo blu.
-Non lasciarti abbattere, cara mia- si disse, per darsi coraggio. Con gesti quasi rassegnati, si alzò e si mise a camminare lungo la spiaggia. Persa nei suoi pensieri che insultavano il suo partner, camminò senza sapere esattamente dove stesse andando. Si trovò con i piedi nell'acqua quasi dall'altra parte dell'isola. Non riusciva a scrollarsi di dosso il viso di Ryo.
"Ryo, sei solo un idiota, un deficiente!" urlò proprio di fronte a sé come se si rivolgesse a mare, "Perché continuo a tormentarmi invece di divertirmi e di pensare solo a me. È vero, tu non mi guardi nemmeno, allora non ti guarderò più nemmeno io, guarderò quello che mi circonda. Idiota, pervertito, deficiente, imbecille..."
Tutte le persone presenti in spiaggia videro quella bella donna parlare da sola mentre stringeva le mani di fronte a sé, rossa di rabbia. Sentendosi leggermente meglio, lei si voltò e riprese a camminare.
Continuò a camminare, persa nei suoi pensieri, rivolgendo al partner tutti gli epiteti possibili, quando urtò contro qualcosa. Quasi cadde all'indietro ma sentì due braccia che la tennero per la vita e la tirarono in avanti. Quando alzò la testa, si ritrovò a meno di cinque centimetri dalla faccia di un bel giovane dagli occhi verdi.
"Scu...scusi" riuscì a pronunciare, alzando la testa e incrociando i suoi occhi senza distogliere lo sguardo. Non aveva mai visto un verde così penetrante. Avrebbe potuto annegarci tanto l'attirava.
"Nessun problema. Tutto bene?" chiese lui con voce dolce e calda, senza distogliere lo sguardo.
"Sì, grazie. Fortunatamente lei ha dei buoni riflessi. Mi ha impedito di farmi cadere e di farmi male"
"Sono il suo salvatore allora"
"Si può dire così" rispose Kaori, le guance rosse, guardando in basso. "Ero sovrappensiero, non l'ho vista. Mi scusi..."
Ryo cercò Kaori per tutta l'isola. Dopo quasi mezz'ora di ricerca e di preoccupazione, la trovò sulla spiaggia con suo più grande sollievo, ma anche con grande sorpresa. In effetti, la signorina era tra le braccia di un uomo, che in più era a torso nudo e dall'aria per nulla imbarazzata. Li fissò e i suoi occhi scuri divennero improvvisamente più duri alla vita di quel furbone che si permetteva di mettere le mani sul corpo del suo angelo. Lei non aveva perso tempo, né ne aveva impiegato molto per rimpiazzarlo. Kazue aveva ragione, se lui avesse deciso di ignorarla, altri che si facevano meno scrupoli di lui avrebbero fatto di tutto per attirare la sua attenzione e quel tipo sembrava far parte di quella categoria da come pendeva dalle sue labbra.
Da parte sua, Kaori non aveva visto Ryo, troppo assorbita da quello sguardo verde che la ipnotizzava e che era riuscito nell'impossibile: allontanare completamente Ryo dai suoi pensieri. Constatando che la teneva ancora fra le braccia, lei si ritrasse leggermente a disagio e lo guardò di nuovo. Sentire le sue mani contro la pelle dei suoi fianchi la fece rabbrividire, fremito che non sfuggì a Ryo. Certo, non era un gesto tenero né pieno di affetto, ma la destabilizzava un po' perché era la prima volta che un uomo la teneva così, contro la pelle nuda. Poteva sentire il suo sguardo su di lei, per non parlare della gentilezza delle sue mani forti e virili.
"Penso che ora possa lasciarmi, non rischio nulla" disse lei con voce imbarazzata. Gli parlò tuffando lo sguardo nel suo. Un silenzio seguì l'osservazione di Kaori prima che lui si mettesse a scusarsi, rendendosi conto di avere ancora le mani su di lei.
"Uh...mi scusi..." rispose lui, acconsentendo a lasciarla, per poi passarsi una mano tra i capelli senza toglierle gli occhi di dosso, ora leggermente imbarazzato a sua volta dalla vicinanza.
"Kaori Makimura" fece poi Kaori allungando la mano per rompere il disagio che improvvisamente si stabilì tra loro.
"Toshio Atamaki, incantato"
"Per me è lo stesso" Kaori gli regalò un bel sorriso che non lo lasciò insensibile.
L'aveva appena incontrata, eppure era già preda del suo fascino. Kaori indietreggiò e vide che Toshio era a torso nudo. Indossava una muta da sub, che aveva arrotolato sui fianchi, mentre ai piedi stavano due bombole d'ossigeno. Aveva un corpo perfetto, abbronzato e muscoloso. Kaori non esitò a dettagliarlo dalla testa ai piedi, non senza sentire improvvisamente caldo. Con la lingua si inumidì le labbra improvvisamente molto secche. Lo trovava davvero attraente in quel momento. Tutte le donne dovevano saltargli addosso e lei sarebbe stata volentieri una di solo, pensò per un breve istante prima di allontanare il pensiero dalla sua testa. -Non va bene, vecchia mia, l'hai appena incontrato. Il sole ti ha già dato alla testa- si disse mentalmente, -Stai diventando come Ryo.-
Fu allora che il suo sguardo atterrò sull'equipaggiamento da sub e i suoi occhi si illuminarono.
"C'è un corso per le immersioni su quest'isola?" chiese Kaori eccitata mentre cercava di ritrovare un contegno.
"In effetti sì. Le piacciono le immersioni?"
"In realtà non l'ho mai fatto, ma sogno di farlo. Penso che realizzerò uno dei miei sogni su quest'isola"
"Solamente uno?" le chiese lui scherzosamente, gli occhi brillanti per l'allusione.
"È un buon inizio. Dove posso iscrivermi?"
"Proprio qui" disse lui, offrendole un superbo sorriso soddisfatto.
Kaori lo guardò senza capire cosa intendesse.
"Sono l'istruttore di sub, me ne occupo io"
"Che coincidenza. Ha ancora posti liberi?"
"Sì, ho spazio per una coppia questo pomeriggio"
"Io sono sola" gli rivelò Kaori facendo un passo verso di lui. "Posso iscrivermi per domani allora"
"Scusi, Kaori, ma sono pieno per il resto della settimana. E accettiamo solo coppie"
Ryo, che li trovò improvvisamente molto intimi, si avvicinò lentamente alla coppia non senza una rabbia sorda contro quell'adulatore che intortava la sua dolce Kaori. Non stava sognando? Lui flirtava con lei e lei sembrava bersi tutte le sue parole. Non gli piaceva. Era così abituato ad essere il centro del suo interesse che improvvisamente si sentì impotente, ma dopotutto poteva solo incolpare se stesso. Quando vide il suo angelo fare un passo nella direzione del ragazzo e gli mise una mano sul braccio, vide proprio nero, pensando che forse era stato un po' duro e che doveva reagire in fretta se non voleva passare il resto del soggiorno con quel pagliaccio.
"Non ha qualcuno che potrebbe accompagnarla?"
"No, nessuno, sono sola! Peccato, ero così contenta" disse lei con tono deluso.
Aveva pensato a Ryo, ma dopo quello che aveva detto, era fuori questione che si abbassasse per chiederglielo. No, aveva ancora la sua fierezza, il suo orgoglio. Vedere il suo viso spegnersi in quel modo toccò Toshio. Voleva vederla sorridere di nuovo, incantarsi come quando aveva parlato di voler realizzare uno dei suoi sogni.
"Farò un'eccezione per lei, sarò il suo partner"
"Non voglio disturbarla, e ancora meno essere un peso per lei"
"Non mi disturba, Kaori. Mi capita regolarmente di nuotare con i clienti"
"Lo farebbe davvero" disse lei, illuminandosi improvvisamente mentre gli metteva una mano sul braccio. "La devo avvertire, non l'ho mai fatto, sono una vera principiante"
"C'è una prima volta per tutto, e io sarò la sua"
Di fronte all'allusione, Kaori arrossì ancora di più, così da non sapere cosa fare. Toshio posò quindi gli occhi sulla mano di Kaori ancora sul suo braccio. Il contatto lo esaltò a tal punto che Kaori seguì il suo sguardo e alla vista della propria mano sul suo braccio, lo tolse rapidamente come colta in fallo, cosa che lo fece sorridere. Esitante, Kaori iniziò a fare piccoli balzelli sul posto per la felicità, battendo le mani. Sembrava una bambina, il che incuriosì Ryo. Cos'aveva potuto dire quello per far apparire quel bel sorriso e farla sobbalzare così?
"Non rimarrà delusa, vedrà. Le profondità dell'oceano sono piene di meraviglie"
"Non vedo l'ora di essere lì" disse Kaori felice.
"Anche io" rispose Toshio, lasciando che i propri occhi la guardassero, cosa che la fece fremere. La timidezza di Kaori lo attraeva, era di una freschezza e di una gioia di vivere traboccanti. Gli piaceva la sua semplicità e soprattutto la naturalezza che la rendeva ancora più vera in quanto donna. Bella senza artifici. Anche lei si attardò sul suo corpo muscoloso e dorato. Era ben fatto come quello di Ryo, spalle larghe, mani forti, pettorali e addominali che le sarebbe piaciuto sfiorare con la punta delle dita. Quando Ryo la vide scrutarlo in quel modo, vide rosso. Non apprezzava affatto che stesse facendo scorrere lo sguardo su di lui così apertamente, lei che era di temperamento discreto.
-Non va proprio bene, vecchia mia- si rimproverò lei mentalmente. -A furia di stare con Ryo e Mick, i miei pensieri sono diventati perversi come i loro ma non può fare male, sono giovane, single e disperatamente sola-
Ryo aveva sentito la fine della conversazione e vedere Kaori che si pavoneggiava davanti a quel tipo gli fece venire voglia di vomitare. Quel tizio era insignificante, non capiva come lei potesse trovarlo attraente. Toshio recuperò il modulo di iscrizione e vi inserì il nome di Kaori. Ryo pensò che fosse ora di intervenire.
"Ah, Kaori, finalmente ti ho trovata!" esclamò, fingendo stupore.
"Mi stavi cercando?" disse lei vedendolo arrivare dritto verso di sé senza dargli più di tanta attenzione. Aveva deciso di ignorarlo.
"Eh sì, ti stavo cercando, io" disse lui insistendo sulla parola 'io', facendo passare il braccio intorno alla vita di Kaori, sorprendendola. Era un gesto più possessivo rispetto a quello tenero di Toshio, ma la fece arrossire all'estremo. Sentendo il proprio corpo quasi nudo contro quello di Ryo, la pelle contro quella del suo partner, la lasciò per un momento senza voce. Non aveva l'abitudine di fare quelle cose con lei, che aveva più l'impressione di esercitare su di lui un effetto ripugnante piuttosto che attraente. Mentre parlava con Kaori, Ryo non distolse lo sguardo da Toshio. Un'espressione dura e nera che fece indietreggiare l'altro. Con quello sguardo Ryo diceva 'Lei è mia, non avvicinarti se non vuoi morire'. Vedendo che i due uomini si guardavano, Kaori decise di fare le presentazioni.
"Ryo, ti presento l'istruttore subacqueo Toshio. Toshio, lui è Ryo"
Ryo tese la mano a Toshio, con la presa così saldamente tesa che Toshio la fece durare il meno possibile, Ryo gli stritolò le dita. Soddisfatto del risultato, Ryo gli offrì un sorriso vincente.
"Che stretta!" fece Toshio, sfregandosi la mano.
"Mi spiace, non misuro la mia forza. Hai intenzione di fare immersione, Kaori?" girò la testa verso di lei e la guardò.
"Sì e Toshio sarà il mio partner. Un professionista con una novizia. Stranamente mi ricorda qualcosa" sussurrò Kaori a se stesso, ma il buon udito di Ryo non mancò un colpo. "Quindi potrai fare qualsiasi cosa tu voglia questo pomeriggio senza aver paura di vedermi sbucare da chissà dove" disse lei all'improvviso, sollevando la testa e sorridendogli. "Con Toshio sono in buone mani"
-Un po' troppo buone- si disse Ryo. Non gli piaceva. Raramente aveva visto Kaori con quel sorriso di fronte a un completo estraneo, quel ragazzo l'aveva affascinata facilmente dopo le sue parole offensive e soprattutto lei non aveva mai accettato di lasciarlo da solo senza sorveglianza. Era incantata da lui e lui non lo voleva ammettere.
"Kaori, tu e Ryo siete insieme?" si azzardò a domandare Toshio. Kaori gli piaceva e voleva sapere che terreno stava tastando.
"No!" rispose in fretta Kaori, agitando le mani davanti a sé mentre arrossiva, prima che Ryo la umiliasse di nuovo. "Siamo solo colleghi di lavoro, niente di più"
L'ansia di Kaori a rifiutare quell'insinuazione non gli piacque affatto, perché ci aveva messo un po' troppa convinzione per i suoi gusti.
"Siamo partner" riprese allora Ryo, stringendo il braccio intorno alla vita di Kaori, che si bloccò di fronte al suo atteggiamento. "Anche io ho voglia di fare immersione. Normalmente si fa in coppia, no?"
"Effettivamente" rispose Toshio.
"Sarò il partner di Kaori. Così lei potrà supervisionare e gestire tutti gli altri gruppi. Non vedo l'ora di esserci, partner" offrì a Kaori il suo migliore sorriso, che la fece sciogliere come neve al sole. "Non ti disturba, spero"
"Prima hai detto che..." lei voltò la testa verso il suo partner, stupefatta dall'improvviso cambiamento. Lui la interruppe subito, non volendo che il ragazzo apprendesse cosa le aveva detto.
"Dimentica quello che ho detto prima" disse, stringendo la presa attorno alla sua vita e ridendo stupidamente.
"Bene, alle 14 al porto" disse Toshio, che aveva appena visto i suoi sogni andare in fumo di fronte al sorriso di Ryo ma soprattutto di fronte allo sguardo di Kaori per Ryo. Quello sguardo era quello dell'amore e di fronte a lui non si poteva fare niente.
"Andiamo, Sugar!" disse Ryo a Kaori, tendendole la mano. Kaori era completamente destabilizzata dall'atteggiamento e dal comportamento del suo partner. Lui che aveva appena detto di non voler passare più tempo del necessario con lei, veniva a decretare, ad appiccicarsi piuttosto, ad imporre la sua presenza senza chiederle la sua opinione. Non capiva davvero nulla, non lo capiva davvero. Perché si comportava così? Perché fare il bello e il cattivo tempo?
"Pensavo che non volessi fare alcuna attività con me, Ryo" fece lei un po' sulla difensiva, con le mani ai fianchi.
"Ho cambiato idea"
"Perché?" lo fissò, voleva la verità. Ryo distolse lo sguardo e guardò il mare.
"Per farmi perdonare per le parole che ho detto prima in piscina" rispose lui il più naturalmente possibile, mettendo le mani nelle tasche dei pantaloncini.
"È davvero per questo"
"Per cos'altro altrimenti?"
"Perché ti trovi solo, ad esempio, gli altri ti hanno mollato e ti mancava la mia compagnia"
"Se ti fa piacere crederci" lui alzò le spalle con indifferenza, lei aveva ragione e lui non voleva dar man forte al suo intuito.
"Sì, mi fa molto piacere crederlo. E poi, hai appena perso l'occasione d'oro per vedere molte belle donne in costume senza correre il rischio di beccarti una martellata in testa. Senza nessuno che interferisse con i tuoi tentativi di abbordaggio. Un giorno intero senza la pazza con il martello, avresti potuto concludere, per una volta"
"È vero, ho davvero fatto questo?" gridò lui in lacrime. Il suo sguardo vagò, cominciando a guardarsi intorno.
"Cosa cerchi?"
"Toshio"
"Perché?"
"Per annullare la mia iscrizione"
"Tanto meglio, potrei condividere un momento particolare con il bell'istruttore dagli occhi verdi"
Dicendo ciò, Kaori lo fissò per vedere la sua reazione e dopo averla sentita, Ryo si bloccò sul posto. Allora lei lo trovava bello, ma non era possibile che fosse riuscito a sedurla in così poco tempo. Kaori si sentì in obbligo di aggiungere qualcosa, non ne aveva davvero bisogno perché aveva visto i suoi occhi illuminarsi alla menzione del tipo.
"Se ti sbrighi, sono sicura che accetterà il tuo ritiro, abbiamo entrambi un buon feeling"
"Oh, lascia stare, staremo qui per una settimana, le signorine mokkori saranno ancora in piscina domani, ma tu insieme al tuo cosiddetto bell'istruttore te lo puoi scordare. Dovresti ringraziarmi, se avesse scoperto il tuo vero volto, avrebbe avuto paura. Ti ho appena evitato un'umiliazione"
Si voltò verso di lei e le tese di nuovo la mano. Kaori l'afferrò, sorridendogli, un sorriso da fargli capovolgere il cuore. Ryo era geloso di Toshio. Quando lei parlava di lui con elogi, tutto il suo corpo si immobilizzava. Non voleva lasciarla sola con lui, quindi poteva significare solo una cosa, era proprio geloso. Poteva essere che...no, si trattava di Ryo, un passo avanti e due indietro. Tuttavia, a quell'improvvisa svolta degli eventi, lei sorrise e constatando la sua gelosia, perché si trattava proprio di quella, sorrise ancora di più.
"Perché sorridi così?"
"Per niente"
"Non farti delle idee, Kaori"
"Io...mai! Ritengo giusto che tu non voglia che lui sia il mio insegnante speciale e che io stia da sola con lui. Sì, piuttosto che lasciarmi da sola con lui, sacrifichi un pomeriggio in piscina senza la mia supervisione e circondato da signorine mokkori. O ti preoccupi per me, oppure è gelosia malriposta" gli fece Kaori aumentando il passo e lasciandolo dietro di sé.
"Io geloso, mh...ma di che!"
"Non sei geloso, così come non mi hai baciato prima nella nostra stanza"
L'ultima replica gli tagliò le gambe. Non se l'aspettava dalla sua partner e ancora meno quella risposta tagliente da parte della sua dolce metà. Non aveva dormito quando lui si era permesso di rubarle un bacio. Poteva sempre provare a negare, ma non sarebbe servito a niente, lei lo aveva beccato con le mani nel sacco. Non poteva farci niente, era geloso e se lui si proibiva di toccarla, rifiutava di farlo fare a un altro. Era certamente egoista ma più forte di lui. Kaori gli aveva proprio mozzato le gambe, fermandolo di netto mentre avanzava. Lei era più che soddisfatta della propria replica, perché una volta lo inchiodava, era molto raro ma anche e soprattutto molto piacevole, tanto da spazzare via la tristezza che aveva inondato il suo cuore poco prima. Con il cuore spensierato, raggiunse la suite seguita da vicino da Ryo che rimase dietro di lei, rendendosi conto che non poteva più tornare indietro, ma solo andare avanti e al ritmo di lei.

 

  
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