Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Sakkaku    03/11/2018    0 recensioni
Qualche tempo fa Kim_Sunshine mi ha lanciato la sfida di pubblicare le storie scritte quando ero piccola, come fa lei nella sua raccolta "Scritti trash di una pseudo-infanzia problematica". Ora, dopo aver riesumato dalla cantina un paio di testi scritti quando ero giovane e semianalfabeta, eccomi qui a pubblicarli. Siete fortunati, perché non ne ho trovati molti... per ora.
Un consiglio: tenetevi alla larga da questa raccolta, perché non solo sarà piena di errori (è il senso della raccolta non correggerli e trascrivere i testi così come sono stati scritti in passato), ma vi porterà in un delirante turbine di demenza. Vi ho avvisato.
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

27. Parte XVII


La mattinata passò veloce, così velocemente che quando Scienza venne a dirci che era ora di pranzare pensavamo che scherzasse. – Potete stare anche voi due se volete. Voi ve la sentite di venire giù? – ci domandò, Mery e Chelsy si alzarono dal letto, tentai di imitarle, ma non vi riuscii. – Meglio che tu resti qui Lisbet. Perché non porti su il pranzo a Lisbet e tu le fai compagnia giovanotto? Seguimi, ce la fai a portare su due piatti vero? - - Sì certo Professoressa Scienze – le rispose Kiry tranquillamente. Lì per lì pensai che si trattasse di uno scherzo, ma quando vidi rientrare Kiry con i due piatti, capii che era tutto vero. Mi sentivo stranamente a disagio, non sapevo bene il motivo, dopotutto conoscevo alla perfezione Kiry fin da bambina. – Buon appetito – disse cercando di far passare quella strana sensazione – Buon appetito anche a te Lisbet – mi rispose. Mangiammo in silenzio, una volta finito mi chiese – Vuoi che vado a prendere il dolce? Torta di cioccolato, per tua informazione. Se non ricordo male era la tua preferita. Lo è ancora oppure hai cambiato i gusti? - – Certo che mi piace ancora la torta al cioccolato che domande!! – risposi in fondo era contenta che se ne andasse un attimo. Appena chiuse la porta alle sue spalle sentii una voce che mi chiamava, mi girai a guardare fuori dalla finestra e vidi che si trattava di Trevor. Mi alzai, aprii la finestra e lui saltò dentro la stanza dicendomi – Mark mi ha raccontato tutto, mentre Tom mi ha detto come arrivare fin qui. Mi dispiace veramente tanto per Polly. Se hai bisogno di una spalla su cui piangere chiamami pure con questa. Anche se hai già le tue amiche... Però non si sa mai – e mi porse una radiolina aggiungendo – Basta che dici il mio nome e si metterà direttamente in contatto con la mia, mi dirai dove sei ed io ti raggiungerò subito. Il nostro Direttore ci lascia uscire quando vogliamo, questo lo sai - . – Ti ringrazio tanto Trevor. Non pensavo che fossi un caro amico, ora l’ho capito tu mi sei caro almeno quanto lo è stato Kiry quando eravamo piccoli. Sai a lui non lo voglio dire, ma dopo che è riapparso non mi sembrava più il bambino che conoscevo, mi sembra che non riavremo mai più la nostra vecchia amicizia dove ognuno di noi diceva tutto all’altro. Con le tue parole ho capito che sei tu che hai preso il suo posto – dissi a capo basso. Trevor ne rimase sorpreso e pure io, in quel momento rientrò Kiry con i piatti del dessert e vedendomi vicino a Trevor disse un tantino infastidito – Ciao Trevor, lo sanno che sei qui da Lisbet? Ma tu come hai fatto ad alzarti dal letto se non ti reggevi neanche in piedi?? - . Al che intervenne Trevor dicendogli– Avanti non sarai geloso solo perché sto facendo due chiacchiere con Lisbet!!! Oh, dolce al cioccolato! Grazie tanto – e prese uno dei due piattini, una voce disse – Chi finisce per prima la torta può passare il week-end con mia sorella – sentendo ciò i due ragazzi si ingozzarono con la fetta di torta finendola in meno di un minuto. Fissai i piatti pensando “Neanche una briciola mi hanno lasciato! Che egoisti che sono questi ragazzi!! E poi cosa pensa di fare mio fratello? Mi vende a chi mangia più velocemente? Che storia è mai questa? Ah, ma non gliela lascio passare liscia stavolta. Ma perché sto parlando così? Non è da me... Forse insieme al potere di Polly ho assimilato anche un pò del suo carattere! Non è poi una brutta cosa... Anzi, magari Mery inizierà a farsi rispettare di più!!”. – Vado fuori un attimo – dissi alzandomi dal letto, ma i ragazzi erano troppi impegnati a fare braccio di ferro per accorgersi delle mie parole, visto che avevano fatto parità almeno secondo il parere dell’arbitro. Andai verso il dormitoio di Danielle, lei mangiava in camera negli ultimi giorni, entrai senza bussare e chiusi la porta alle mie spalle piano evitando di fare rumori inutili, nonostante ciò Danielle si girò di scatto e mi chiese – Che ci fai qui Lisbet? Non stavi male? Guarda che se non c’è una ragione specifica, dirò alla Direttrice che fingi di star male!! - - Calmati Danielle, non sono qui per litigare con te, anche se non sarebbe una cattiva idea. Comunque ho sentito dire che al torneo c’era un ragazzo che ti piaceva, ma che lui non ti ha neanche degnato di uno sguardo É vera questa cosa? – le dissi. Lei fece una strana espressione, faticai a non ridere, dovevo resistere, altrimenti il mio piano sarebbe fallito prima ancora di iniziare. – Non so a chi ti stai riferendo! A me piace solo il ragazzo che è sempre in panchina con l’Infermiera Ruth nei vostri tornei di calcio, penso che sia il suo fidanzato, anche se è più bello e più giovane di lei. Ma non capisco cosa centra con il tuo improvviso arrivo nella mia stanza – mi disse tornando normale, ovvero con il suo solito sguardo da «io sono superiore a te in tutto». Abituata a quel suo sguardo le dissi facendo un lieve sorriso – Allora penso di esserti d’aiuto. Ti dirò tutto quel che so su di lui, ma ad una condizione – con quelle parole attirai la sua attenzione lei annuì, quasi non ci credetti. – Bene – dissi – Allora siamo d’accordo, tu non ci darai più né ordini né fastidio. Ok? - - Trovo questa tua richiesta inaccettabile. Ma le tue informazioni mi servono, quindi accetto le tue condizioni – mi rispose Danielle – Voglio una prova scritta – aggiunsi lei prese carta e penna e scrisse veramente ciò che avevo detto, lo firmò pure. – Ora parla ti ascolto, sono tutta orecchie – disse. “Ragazze fra cinque minuti salite in dormitorio, ci sarà da ridere!!” dissi mentalmente alle altre, solo Mery mi rispose dicendomi “Glielo riferirò io alle altre, pare che loro non abbiamo sentito niente”, cosa strana non era mai accaduto niente del genere, ma non ci diedi troppo peso. – Innanzi tutto non è il fidanzato dell’Infermiera Ruth, ma è mio fratello, si chiama Thomas – iniziai a dire e subito mi fermò – E per tutto questo tempo non me lo avete mai detto?? Ma che amiche siete? – disse qualcuno tentò di aprire la porta ma Danielle disse urlando – Non potete entrare, voglio stare da sola!! Sto ascoltando la musica, andate a farvi un giro, non disturbatemi!! - . Rimasi stupita per la sua reazione, allora si comportava male pure con le sue amiche oche. – Continua pure, ora non ti interromperanno più – e mi sorrise – Ora è nel mio dormitorio con dei suoi amici per modo di dire, se gli vuoi parlare ti presento e farete poi conoscienza – conclusi, dopo avergli detto tutto su di lui, ovviamente non la verità avevo inventato tutto e la povera Danielle ci aveva creduto. Tanto che mi disse – Aspetta vado a fare un budino di spinaci così glielo porto – e uscì. Tornò presto perché non doveva essere cotto, almeno così le avevo detto – Io sono pronta andiamo. Anzi no, aspetta. Ci sono le tue compagne in camera? – la tranquillizzai dicendole – Stai tranquilla non ti scherzeranno, non sono mica te o le tue amiche di dormitori - . Mentre camminavamo domandai “Siete già lì?” “Sì non ti preoccupare, ma mi puoi dire cosa hai in mente??” mi domandò Chelsy le risposi “Adesso lo vedrai”. Aprii la porta, Kiry mi chiese – Ma dove ti eri cacciata? - - Non sono affari tuoi. Thomas ti presento Danielle, Danille ti presento mio fratello Thomas - . Lui mi fissò stupito poi porse la mano e lei gliela strinse arrossendo come un peperone. Ma non solo mio fratello era rimasto sorpreso, ma tutti quanti e quando sentii una voce dentro di me dire «Vedo che Lapislazzuli ti ha ispirato, ma hai pensato alla reazione della Principessa prima di mettere in atto il tuo piano di vendetta??» a questo non avevo pensato, ma Ametista mi aveva avvertito troppo tardi, oramai dovevo far uscire Thomas con Danielle, almeno per una volta altrimenti lei non avrebbe mantenuto la sua promessa. Thomas disse – Ehm, piacere conoscerti Danielle. Mi dovevi dire qualcosa di importante? Sai altrimenti mia sorella non mi presenta a qualcuno senza un motivo specifico – annuendo lei balbetto – Pi ..piacere an...anche p...per...m...m...me. Ti vol...volevo chie...chiede...chiedere se sab...sabato mi aiu...aiutassi a far la spe...spesa - . Ci veniva a tutti da ridere, specialmente a me e a mia sorella, nessuno però osò neanche sorridere, altrimenti sapevano avrebbero rovinato il mio piano. – Va bene, ok. A sabato allora – accordò Thomas tutta felice Danielle uscì dalla stanza, lasciando cadere per terra il nostro contratto.
Scoppiammo a ridere e mio fratello mi disse – Complimenti un piano di vendetta diabolico, degno di Polly - - Così la prossima volta impari a mettermi come premio in palio a una sfida – ribattei. – Secondo me è il momento migliore di andare. Ci vediamo – disse Trevor saltò fuori dalla finestra e se ne andò. – Aspettami arrivo con te! Conosco le liti di Lisbet e Thomas, sono noiose! Ci vediamo. Ciao ciao – disse Kiry – E io mi aggrego a te, non ho da che litigare è una sua vendetta e io l’accetto come tale. Dopotutto me lo merito anche, forse ho un pò esagerato – disse Thomas. Loro però dovettero farsi le scale e salutare le suore, visto che erano entrati dal portone. Non so come aveva fatto Kiry ad indovinare che ci sarebbe stata una lite, ma non si trattava di me e mio fratello, ma tra me e la mia amica Chelsy. – Perché mi hai fatto questo? Come hai potuto? Conosci bene i sentimenti che provo per Thomas, tutte voi lo sapete e tu che fai?? Lo fai uscire con un altra! E per di più questa altra è Danielle!!! – mi urlò quasi in faccia, io abbassai lo sguardo e dissi desolata – Mi dispiace veramente tanto, ma era la mia vendetta. E poi l’ho fatto per ridere, tutti abbiamo riso!! Non prendertela Chelsy! Ho fatto scrivere a Danielle un contratto dove dice che da ora in avanti ci lascerà in pace. Leggete – porsi loro il foglio. Lo lessero attentamente poi Sally commentò – Sembra incredibile!! Danielle che firma una tregua! Tanto a Thomas non piace Danielle Chelsy, gli piaci tu, anche se non ha il coraggio di dirtelo visto che sei un’amica delle sue sorelle......ooooooooooops, boccaccia mia!! – e si morse la lingua.
La fissammo stupite, “Questo segreto non ce lo aveva mai svelato prima, chissà come fa a saperlo Sally e per quanto tempo ce l’avrà tenuto nascosto?” pensai, sentii i pensieri di Mery “Non lo so sorella, so solo che è la notizia migliore che vorrebbe sentire Polly. Che ne dici? Ma per farlo dovremo recuperare la pietra ancestrale... E se andassimo stanotte?” ci pensai un pò, poi annuii. – Non stai dicendo una bugia, vero Sally? Perché se lo è dimmelo adesso prima che inizi a viaggiare con la fantasia – disse Chelsy Sally le rispose – Te lo giuro!!! Me lo ha confidato, o per meglio dire gliel’ho sentito dire mentre se lo diceva tra sé e sé davanti allo specchio, la sera in cui ci hai invitato a casa tua a dormire. Se vuoi te lo imito. «Ciao Chelsy, come stai? Anche io bene grazie. Ti volevo dire una cosa molto importante. Da quando ti ho sentito suonare il piano al concerto e visto giocare al torneo, mi sono innamorato di te, però volevo nasconderlo pensando a te come un’altra sorella, ho tentato di pensarla così magari mi sarebbe passata e poi non potrei mai mettermi insieme a te sei una delle migliori amiche delle mie sorelle e sei persino più piccola di me, questa cosa non va bene. No, è il discorso che ha qualcosa che non va!! Devo trovare il modo di dirglielo...». Fino ad ora non vi ho detto niente perché aspettavo il momento ideale, e quale momento era meglio di questo? - . – Di che cosa state parlando care? – domandò Suor Lucy entrando in quel istante nella stanza sobbalzammo, non ci eravamo accorte che qualcuno era entrato nel nostro dormitoio – Oh, ciao Lucy. Ci hai fatto prendere un colpo! – disse Charlo sospirando – Sono contenta che ora stai meglio Lisbet. Volete andare a fare una passeggiata rilassante nel parco insieme a me? Vorrei parlare con voi della scomparsa di Polly e della perdita di memoria dell’Infermiera Ruth riguardo ai vostri poteri. Preparatevi, vi aspetto fuori dal portone, non vi preoccupatevi del permesso, ci ho già pensato io - . Facemmo ciò che ci aveva detto, di lei ci potevamo fidare, la consideravamo tutte come una sorella maggiore gentile, paziente e fidata.
Le raccontammo tutto riguardo alla battaglia e alla morte di Polly, non le dicemmo del discorso fatto con Mark o del modo in cui mia sorella fosse stata uccisa dal Re e non dai nemici con cui ci battevamo, sul quel dettaglio le mentimmo. – Ora dicci è vera questa cosa che hai detto riguardo Ruth? – domandò Sally Suor Lucy annuì. Ci spiegò come aveva scoperto che la nostra Infermiera Ruth si era dimenticata tutto quello che era accaduto alla festa del torneo. – Forse è stata Polly, in fondo non le piaceva il fatto che altri sapessero del nostro segreto – notai. – Possiamo sempre chiederlo a lei, adesso la invoco con la pietra ancestrale – disse Chelsy tirandola fuori dalla tasca, io e Mery ci fissammo non pensavamo che oltre alle pietre di Thomas e Charlotte avesse preso anche la pietra dell’arpa. Pronunciò alcune parole incomprensibili e la mia sorella perduta apparve col sorriso dipinto sul volto. – Sentivate già la mia mancanza? Che care che siete!! Buongiorno Lucy, piacere di rivederti, in forma come sempre!! – disse senza mai smettere di sorridere – Complimenti Lisbet! Sono rimasta davvero stupita del tuo scherzo, peccato che non ci avevo pensato prima io - . Le sorrisi dopotutto era sempre la solita, ma sembrava troppo felice, doveva esserci qualcosa sotto, nascosto dietro il suo famelico sorriso. – Gliel’hai già detto? Se non te la senti lo dico io – disse la voce di Riki apparso in quel momento, vedendolo a Suor Lucy venne quasi un infarto poi chiese – Chi è questo giovanotto? - - É il mio più caro amico Lucy, l’ho conosciuto ieri. Ora posso parlare in privato con le mie amiche? – buttò là come risposta Polly, aveva intuito che la verità gliela avevamo nascosta, - Certamente, buon proseguimento di passeggiata – acconsentì Suor Lucy e si incamminò per tornare dentro all’accademia. – Quale sarebbe la notizia? Dimmelo! Cosa riguarda? Su chi è? Nel senso è sul tuo conto oppure è riguardo noi? – domandò saltellando Sally, non riusciva a stare calma quando c’era un segreto che le stavano per dire, ma a mantenerlo era in gamba. – Immagino tu sia Sally, Polly mi aveva avvertito sulla tua reazione ma non avrei mai creduto che fosse così – disse scoppiando a ridere Riki, mia sorella gli tirò una gomitata urlandogli –Non prendere in giro le mie amiche o ti mollo! La notizia sarebbe che quando farete il torneo ho il permesso di venirvi a vedere!! E ovviamente posso anche controllare la mia sostituta. Quando mi sposerò vi inviterò, o meglio verrò qui a festeggiare - . La rivelazione del secolo, Polly si voleva sposare con Riki, però Mery mi fece notare una cosa “A me non sembra molto felice, forse si è fidanzato con lui perché gli manca Mark...” la contradissi dicendole “Ma non dire stupidaggini!! Non avrebbe rischiato la sua vita per una persona a cui non tiene” nel discorso si intromise nostra sorella “No, Lisbet ha ragione Mery. Stare insieme a lui mi sembra di stare insieme a Mark, ora vi spiego meglio. Io ho voluto salvare Riki, perché... Perché anche se lui era morto ed io di conseguenza lo sarei diventata, avrei salvato la vita a Mark. Stella Marina Nera aveva fatto una maledizione su di lui, quando Giallina lo aveva incantato e solo così avrei potuto salvarlo. Vi prego diteglielo appena avrete l’occasione di parlargli”. Impallidimmo come dei cenci, Charlo lo notò e ci ordinò – É meglio che voi due torniate subito a letto o starete ancora male - - Si è meglio, domani sarebbe il mio turno. Quindi dovrebbe andare una di voi due – concordò Polly e Riki – Già e poi il tempo a nostra disposizione è scaduto. Alla prossima! – ed entrambi sparirono.
Subito dopo Mery ed io svenimmo, ci accasciammo a terra e perdemmo i sensi senza neanche rendercene conto. Di preciso non capii mai che accadde in quei minuti di semi incoscienza, vidi Danielle dare ordini a Matematica e lei ubbidì come un cagnolino, poi vidi Mery su una barella che saliva su una ambulanza ed io poco dopo che la raggiunsi, poi caddì nell’oblio più assoluto. Mi risvegliai in una stanza di ospedale, circondata da medici e infermiere super indaffarati, uno di loro disse – Hanno aperto gli occhi! Ora usciamo dalla stanza se c’è bisogno chiamateci – uscirono rumorosamente dalla stanza, mi voltai verso la porta e vidi Mery dall’altro lettino sorridermi e tirare gli occhi al cielo proprio come faceva sempre nostra sorella. Daparte a lei era seduto qualcuno, mi fece segno di voltarmi e lo feci, mi provai a faccia a faccia con mamma in lacrime. – Oh, tesoro!! Ci avete fatto preoccupare da morire!!! Quando la vostra Direttrice ci ha telefonato abbiamo preso il primo volo per raggiungervi! Non è così caro? – mi rivoltai dalla parte di Mery e vidi pure papà in lacrime – Certo cara. Ma l’importante è che ora stiate meglio. Avete fatto preoccupare le vostre amiche, se siete qui dovete ringraziare Danielle, che cara ragazza ha fatto chiamare l’ambulanza tutto a sue spese. Avete fatto un mucchio di controlli presto sapremo cosa avete - . “Sembra che non si accorgano che manchi Polly, come è possibile?” pensai sconvolta “Hai ragione sorella, lo trovo sconvolgente! Chissà dove è Thomas! Preferisco le sue attenzioni che quelle soffocanti di mamma e papà!! Adesso diranno «Oh, ma come siete cresciute! Sapete delle ragazzine cinesi vi assomigliavano molto, lo sapete vero, che eravamo in Cina a dare aiuto a quella povera gente? Ci siete mancate tanto!» quanto ci scommetti Lisbet?” aggiunse Mery entrando in comunicazione con me. – Oh, ma come siete cresciute! Sapete delle ragazzine cinesi vi assomigliavano molto, lo sapevate vero, che eravamo a dare aiuto a quella povera gente? Ci siete mancate tanto! - stavo per scoppiare a ridere, ma per nasconderlo mi misi a tossire. – Oh, Lisbet che brutta tosse, vuoi che chiami il dottore? – - No, grazie papà. Era solo passeggiero – risposi prima che chiamassero tutti quei medici. Bussarono alla porta, dalla mia posizione potevo vedere di chi si trattasse e per poco non ci rimasi dallo stupore. Vedendo l’espressione meravigliata che avevo mi domandò “Chi sta arrivando?” le risposi “Adesso vedrai”. La voce incredula di Thomas raggiunse le nostre orecchie – Mamma! Papà! Che ci fate qui? Pensavo che fosse in giro per il mondo ad aiutare i bisognosi! - - Siamo contenti che tu stia bene figliolo. Ma chi sono tutti questi ragazzi? Non dovresti far entrare i tuoi amici, le tue sorelle non stanno bene! – disse severo papà e mamma aggiunse – E poi a loro non interessa mica la salute delle tue sorelle! Perché non hai portato le loro amiche! - . intromettendosi nel discorso Kiry disse – Che piacere rivedervi! Vi ricordate di me? Sono Kiry l’amico di infanzia di Lisbet, quello dato per disperso – i miei genitori fecero un’espressione pensosa, poi il loro volto si illuminò si erano ricordati – Va bene tu puoi restare, ma voi altri uscite, anzi veniamo anche noi. Se volete vi offriremo qualcosa al bar, prima di farvi parlare con le nostre figlie dovrete parlare con noi – disse mamma. Mery ed io fissammo Thomas come per dirgli «Falli uscire tu, per favore. Non li sopportiamo più! E fai restare i ragazzi», ci fece l’occhiolino poi disse con voce responsabile e di chi la sa lunga – Ma mamma, Lisbet e Mery hanno il fidanzato in mezzo a questi ragazzi. Non vi rivelo chi è, però vi assicuro che tutti sono di fiducia sono dei miei amici. E in più hanno la loro stessa età, sono dell’Accademy Queen! Ora andate a bervi un caffé, qui ci penso io – a quelle sue parole, mamma e papà ci fissarono stupiti, poi uscirono dalla stanza senza dire una parola. Appena furono fuori scoppiammo tutti a ridere. – Bella questa bugia che tra uno di noi c’è il fidanzato di Mery e Lisbet! – disse Nick, gli altri ragazzi si voltarono a guardarlo senza ridere e lui capì di aver appena fatto una gaffe. – Allora come state? – ci domandò Benny – Ho parlato con un’infermiera e mi ha detto che fra cinque minuti avrete i risultati delle analisi e test che avete fatto mentre eravate svenute. Non capisco come possa essere successo – interrompendo la sua riflessione medica Trevor disse – Mark ci ha detto tutto, ci dispiace molto per Polly. Sapete lui non se la sentiva di venire, per questo motivo non è qui. É rimasto ad allenarsi per il prossimo torneo - - Non ti preoccupare è comprensibile – dissi. – Le vostre amiche non sono venute? – domandò Tom a questa sua domanda le rispose Mery – Arriveranno fra trentacinque minuti, in compagnia di Suor Lucy. Lo so perché me lo ha appena detto Chelsy – mi guardò un attimo e riscoppiammo a ridere, solo noi due stavolta i ragazzi si guardarono non capendo il motivo delle nostre risa. Puck disse – Vi posso dire una cosa supersegreta? – lo fissammo intensamente annuindo e lui arrossì non sopportando di essere fissato – Bhé, Mark sta male perché ha fatto un sogno con vostra sorella. Ha detto che ha visto in che modo è morta e ne è rimasto molto scosso. Poi ieri sera ha mollato del tutto Emy, dicendole di non rompergli più le scatole con le sue lettere e le sue visite di lasciarlo in pace e di trovarsi un nuovo futuro marito.Tutto qui - - E questa cosa ti pare supersegreta? – gli domandò Kiry – Cosa è tutto questo casino? Dovrei parlare con voi e i vostri genitori ragazze, fate uscire i vostri amici – disse un’infermiera entrando in quel momento – Guardi che io sono suo fratello maggiore e loro sono i nostri cugini, quindi possono ascoltare. Non si preoccupi dirò tutto io ai nostri genitori – disse Thomas facendole un sorriso a trentadue denti, chissà come ci riusciva con quel sorriso convinceva chiunque. – Bene, allora inizio. Cercherò di usare dei termini facili - - No, no per favore usi quelli medici. Io li capisco e quelli che non so glieli chiederò, ci penserò poi io a spiegare tutto agli zii – disse Benny, alzando le spalle l’infermiera iniziò a leggerci il foglio che si trovava di fronte a lei. – In conclusione, tutti questi controlli non hanno rilevato niente? – domandò Thomas – Esattamente. Nessuno riesce a spiegarsi questo fatto, «mai successo niente del genere nella storia medica» hanno detto – disse l’infermiera – Avete preso in considerazione il fatto che la loro gemella è data per dispersa da stamattina? – domandò Benny stava pensando a una cosa e voleva essere certo prima di dire la sua ipotesi. – Quale altra gemella? I gemelli sono due e poi i genitori hanno affermato di avere due gemelle e un figlio – rispose ingenuamente – Ora se permettete devo andare a controllare altri pazienti – e se ne andò. – Si sono dimenticati di Polly – dicemmo in contemporanea io e la mia gemella, iniziammo a tremare furiosamente Nick e Puck uscirono di corsa per chiamare un medico che arrivò di corsa accompagnato da mamma e papà appena li vedemmo urlammo – SPARITE DALLA NOSTRA VISTA!!! TORNATEVENE IN CINA!! VI ODIAMO!! - , scossi e turbati fecero ciò che avevamo detto e noi ci calmammo addormentandoci. – Perché hanno avuto questa reazione? – domandò il dottore ai ragazzi, Kiry fu il più veloce a rispondere – Stavamo parlando tranquillamente, poi l’infermiera ha detto che loro sono gemelle e si sono agitate - - Ma è così – disse confuso il medico – Si sbaglia doc. Io sono trigemino, la stessa cosa vale per le sue pazienti presenti in questa stanza, solo che a loro manca un terzo componente. Secondo me è questa la ragione di quel attacco che hanno avuto prima, i genitori non vedendo la loro sorella pensano di avere solo due figlie di conseguenza Lisbet e Mery hanno avuto una reazione di nervi – spiegò Benny. Fissandolo sorpreso il medico ci pensò un attimo poi disse – Complimenti, sei davvero un genio ragazzo. Quindi dici che l’ansia per la loro gemella scomparsa le ha portate a fare una crisi? Proverò a parlarne con i miei colleghi. Ora però accettate questo mio consiglio, andate a casa, lasciatele riposare in pace – . Appena la stanza fu vuota aprimmo un’occhio per controllare poi ci mettemmo a sedere sul letto e ci complimentammo a vicenda della nostra recita. Chiudemmo gli occhi ed evocammo la nostra pietra che apparve sotto le nostre sembianze ovviamente proprio come la prima volta, spiegammo loro che eravamo state male e che ci avevano portato in ospedale, ma che noi stavamo bene e dovevamo a tutti i costi andare a parlare con un nostro amico. – Quindi in poche parole volete che vi sostituiamo? Per noi va bene, ma voi dovrete cambiare forma, è rischioso usare il teletrasporto – disse Ametista, Rubino aggiunse – Accettate il mio consiglio, trasformatevi in un passero. Volate, siete veloci e piccoli, quando poi vedrete la persona a cui dovreste parlare pensate alla vostra forma originale ed è fatta. Se altre volte avrete bisogno di scappare, la vostra forma secondaria sarà il passero. Scegliete bene, dunque e fate attenzione - . Seguimmo il suo consiglio e volammo fuori dalla finestra.


 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Sakkaku