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Autore: yasiacrazyland    03/11/2018    0 recensioni
Taye, a soli diciotto anni, è costretta a lavorare per mandare avanti la sua vita complicata. Di fatto, con una madre poco presente e due sorelle impegnate nello studio, si ritrova sola ad affrontare la scomparsa di suo fratello Miles. Lui era la persona che ammirava più al mondo.
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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La musica non era troppo forte ma la quantità di persone nell’appartamento di Holly era soffocante. O almeno lo era per Taye, gli altri parevano parevano essere perfettamente a proprio agio. Nonostante le dimensioni del luogo non era ancora riuscita a trovare sua sorella. Pe un momento rifletté a come Holly riuscisse a permetterselo. Dopotutto, per quanto ne sapesse, non lavorava e la sua borsa di studio era applicabile solo alle spese universitarie. Magari glielo avrebbe chiesto non appena l’avesse trovata, o probabilmente no. Aveva scoperto da tempo, prima con sua madre e poi con il resto dei suoi tre fratelli, che meno domande faceva e meno le avrebbero mentito.

Stare ferma in un angolo non l’avrebbe aiutata a trovare la sorella e cercó, senza spintonare troppe persone, a fare un altro giro dell’appartamento. Non era l’unica della sua età alla festa e, anzi vedeva persone probabilmente più giovani dei suoi diciotto anni che bevevano da bicchieri bianchi di plastica. La maggior parte degli invitati erano però più grandi, coetanei di Holly, e la differenza di età si notava maggiormente quando uomini adulti ridevano accanto a ragazzine minute. La situazione schiacciava definitivamente diversi dei bottoni di panico di Taye.

Lei si rifiutò di entrare nella stanza in cui Holly aveva fatto il rito. La scansionó peró con lo sguardo, trovandovi il letto che era sparito dalla stanza principale e nessuna traccia di Holly. Fece un giro anche nella piccola cucina e dopo aver girovagato ancora un po’, entrando in contatto fisico con un po’ troppe persone, decise di andare verso la porta d’entrata. Magari anche di andarsene.

Con sua sorpresa, a notte inoltrata e con la casa già piena, stavano ancora arrivando persone. Si spostó per farle passare nel vestibolo stretto quando qualcuno la afferró da dietro. Venne trascinata e un alito caldo le si avvicinó all’orecchio. “Stai già andando a casa?”

Lo spavento di Taye diminuì drasticamente quando la voce nel suo orecchio si riveló essere femminile. Giró la testa verso le parole e odorò immediatamente alcol. La pallida ragazza le sorrise, chiaramente inebriata ma Taye non la conosceva, anche se le sembrava familiare.

Questa la trascino’ ancora un po’ di più verso la massa da cui era appena sbucata. “Ciao sorellina.”

“Ci conosciamo?”

“No, o in realtà si, Holly ci ha presentate una volta.”

Taye guardó la porta, desiderando di essere riuscita ad andarsene prima che la ragazza la intercettasse. La ragazza la trascinó ancora di più verso di se.

“Tua sorella mi ha chiesto di starti accanto e introdurti a un po’ di persone.”

“Non ne ho bisogno grazie. Lei dov’e’?”

La ragazza la guardó divertita, poi tiró fuori il telefono e messaggió a qualcuno. Poi le disse “Usciamo, qui si sta riempiendo” sospingendola verso la porta. Taye non fece domande, era semplicemente ansiosa di uscire.

Sulle scale vennero raggiunte da altre due ragazze e un ragazzo. Tutti salutarono Taye come se fossero amici, una delle ragazze la abbracció. La ragazza pallida si presentó come Lise e la introdusse agli altri come “Taye, la sorellina di Holly” mentre uscivano tutti fuori.

“Come mai stiamo uscendo?”

“Andiamo a fare la spesa, quando ci saranno un po’ meno persone e i piccoli se ne andranno organizzeremo qualche gioco.” Spiegò Lisa mettendosi alla guida del gruppo, la ragazza che l’aveva abbracciata fece segno a Taye di seguirli.

Era incredibile quanto loro le facessero sentire la sua età. Un momento era totalmente una pari al lavoro mentre parlava con i residenti dell’hotel e, la stessa sera, diventava la piccolina di un gruppo di ventenni che seguiva senza sentirsi abbastanza matura per intervenire.

Loro parevano abbastanza familiari con la zona perché presero viette strette per sbucare davanti a un piccolo supermercato.

Lisa e il ragazzo si diressero direttamente verso gli alcolici mentre le due ragazze andarono verso gli snack, Taye decise di seguire le ultime.

Entrambe fecero il pieno di orsetti gommosi e patatine di diversi gusti e, con le braccia impegnate, si diressero verso il cassiere dall’aria assonnata.

Impilarono tutto sul bancone in moto precario e, mentre il cassiere iniziava a battere i pacchetti colorati, Lisa arrivó con diverse bottiglie, che tenne in mano per mancanza di spazio. Taye si mise in disparte iniziando a pianificare come arrivare a casa. Sarebbe stata una camminata lunga ma forse ne sarebbe valsa la pena.

Il ragazzo raggiunse il bancone poco tempo dopo, aggiungendo altre bottiglie. Lisa osservò la selezione di snack, strinse le labbra, per poi camminare verso la corsia che ne conteneva altri. Il ragazzo, per farla passare,  si spostò andando contro a Taye. Si scusò ma non si allontanó subito, fissando il suo sguardo su di lei. Lei decise di ignorarlo, dopotutto non sapeva quanto ognuno di loro avesse bevuto, forse stava solo sperimentando qualche sorta di trip mentale.

Lisa torno’ con altri snack e iniziò a discutere con le altre ragazze su come si sarebbero divisi il pagamento. Nel frattempo Taye continuava a sentire lo sguardo del ragazzo addosso a se. Gli lancio un’occhiata e lui non si prese nemmeno la briga di far finta di niente, per poi schiarirsi la gola un paio di volte fino a quando le altre non lo guardarono.

“E se comprassimo un biglietto della lotteria?”

“Perché dovremmo?” Chiese una delle ragazze. Lisa fece di no con la testa.

“Mi sento fortunato, compriamone uno.”

Lisa sospirò mentre le altre due lo guardavano come se fosse un idiota. Taye non voleva muoversi, desiderava che tutti si dimenticassero di lei. Ma ovviamente non era così facile.

“Taye, perché non scegli tu quale prendere?” Chiese lui avvicinandosi.

“O magari vieni qui e mi aiuti con la spesa.” Intervenne Lisa, con un tono di voce più profondo di prima, minaccioso.

“Coraggio, vieni, Lisa vuole solo fare la guastafeste.” La prese per l’avambraccio dirigendola verso il bancone. “Scegli pure quello che vuoi.”

Una delle altre due ragazze Si avvicinò a loro con sguardo allarmato. Cercò di mantenere un tono leggero. “Jack, non so cosa tu stia combinando, ma non dovresti molestare le ragazzine.”

“Non dire idiozie,” e poi con voce più bassa “basta che me ne indichi uno.”

Taye, che voleva allontanarsi da lui il più velocemente possibile, indicó un biglietto a caso di quelli appesi. Con uno sguardo trionfante lui la lasciò andare per pagare. Lei fece diversi passi indietro e Lisa le si mise davanti continuando a mettere via la spesa. Le diete alcuni dei sacchetti e la sospinse verso l’uscita. Poteva quasi tirare un sospiro di sollievo quando uscí fuori.

“Adesso dimmi i numeri.”

“Smettila, e stalle lontano.”

Lui era dietro di lei e si piegò standole addosso. “Coraggio, cosa ti costa.”

Lei cercò di allontanarsi e sentí una delle ragazze uscire dal negozio ma la forte stretta di lui le circondò il polso. “Basta anche solo che li indichi.”

Cercando di non tremare iniziò a passare il dito a caso sul piccolo numero. Lui li cerchió e quando parve soddisfatto si allontanò di nuovo. “Suppongo che tra un paio di giorni scopriremo quanto ho vinto.”

Lisa e le sue amiche nel frattempo erano uscite e stavano guardando con orrore Jack, anche se Lisa probabilmente per un motivo diverso. Probabilmente la ragazza che l’aveva abbracciata prima, le andó incontro prendendole i sacchetti e intrecciando le sue dite con quelle di Taye. Le altre due trattennero Jack piu’ indietro iniziando a borbottare furiosamente, mentre questi stringeva sorridente il biglietto della lotteria. Taye si lasciò condurre indietro verso l’appartamento, sentendosi per tutto il tragitto sotto a un intenso scrutinio.

 

Angolo autore

Hem… prometto che prima o poi (spero prima che poi) riuscirò a non pubblicare un giorno in ritardo. Mi rifiuto ancora di spostare a sabato il giorno.

   
 
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