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Autore: T612    05/11/2018    1 recensioni
1956, Russia, base operativa del KGB.
La nascita della leggenda della Vedova Nera e il Soldato d'Inverno all'ombra del Cremlino.
Ufficialmente gli eventi di quell'anno non si sono mai verificati, ufficiosamente gli eventi di quell'anno sono stati cruciali.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'M.T.U. (Marvel T612 Universe)'
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21 ottobre

Le lacrime le si erano congelate agli angoli degli occhi, le mani fredde cercavano di cancellare i segni del pianto dal suo volto inutilmente, mentre riduceva i singhiozzi a sporadici sussulti.
Natalia aveva perso il conto di quanti minuti erano passati da quando si era rifugiata nel tetto, si era chiusa la porta alle spalle una volta che era scappata da Ivan, aveva relegato dietro la porta le urla del patrigno che le intimavano di tornare indietro, rifugiandosi sul tetto imbiancato dalla prima neve.
Doveva capirlo prima… doveva intuire che c’era qualcosa di strano già da quella mattina, doveva dedurlo dai comportamenti dei capi, doveva sospettarlo dalle ultime conversazioni con James.
Era stata una sciocca ad illudersi che tutta quella farsa non avrebbe portato a nulla di buono, era palese che Ivan Petrovich avesse dei piani per lei, era questione di tempo prima che la mettesse al corrente dei fatti. 
Lo sapeva, lo sospettava, James l’aveva avvisata ormai da mesi… non si capacitava che la notizia l’avesse sconvolta a tal punto da inscenare una crisi isterica e rinchiudersi in lacrime sul tetto pur di scappare dalle urla del patrigno. 
Aveva provato a rincorrerla per un paio di rampe di scale, urlandole contro che lei era un agente, che Madre Russia si aspettava grandi cose da lei, che non doveva comportarsi come una bambina, che lei gli doveva la vita e non poteva rifiutarsi di fronte ai suoi doveri… Natalia aveva sbattuto con forza la porta, una risposta inequivocabile che esternava tutta la sua rabbia, Ivan doveva aver rinunciato alla strigliata visto che non l’aveva più raggiunta. Doveva aver pensato che le servivano semplicemente un paio d’ore per sfogarsi e poi sarebbe rientrata, sarebbe ritornata da lui e gli avrebbe detto che accettava l’accordo… perché era quello che tutti all’interno del Cremlino si aspettavano da lei. 
-Bang. –la canna della pistola che preme contro la sua nuca fa da accompagnamento alla voce atona di James.
-Sapevo che eri tu. –si passa nuovamente una mano sul volto eliminando ogni traccia del pianto, incrocia le braccia ed evita di rivolgergli lo sguardo.
-Non importa, deve essere la prima e l’ultima volta che ti fai sorprendere alle spalle, non devi mai abbassare la guardia…
-Se sei qui per impartirmi qualche lezione vattene.
Rinfodera l’arma, ma non si schioda da lì. Aspetta in silenzio che lei reagisca, dica o faccia qualcosa, ma dopo diversi minuti che lo ignora si arrischia a sfiorarle una spalla… un gesto che innesca la bomba facendola esplodere.
-Pensavo avessimo un piano, pensavo che fossimo già lontani da qui prima… prima che me lo chiedessero! Non voglio… dovrebbe essere una mia scelta, non un ordine.
-Natalia… -cerca di nuovo il contatto, cerca di afferrarla per le spalle e stringerla, cerca di placarla inutilmente.
-No James. –cerca di scostarsi, si alza dal cornicione nel tentativo di prendere le distanze.
-Natalia ascoltami… -riesce ad afferrarla in un abbraccio, la stringe a sé cercando di trasmetterle un po’ di calore. -… ora tu torni di sotto, cerchi Ivan e gli dici che accetti l’accordo.
-No… scappiamo, ce ne andiamo stanotte.
-Ascoltami, maledizione! –la ragazza ammutolisce, lo fissa mentre inizia a tremare come una foglia, preferisce non indagare se sia a causa del freddo, della rabbia o dell’imminente crisi psicotica. –Se ce ne andiamo stanotte lo sapranno subito, soprattutto se non accetti l’accordo, perché in quel caso sarai sotto stretta sorveglianza… non guardarmi così. 
-Come dovrei guardarti, sentiamo… 
-Natalia se scappiamo stanotte ci sguinzaglieranno dietro i cani e l’intera Stanza Rossa, nel giro di due giorni saremo morti entrambi. 
-Come fai… come fai ad accettarlo? Sai cosa mi hanno chiesto, vero?
-Si lo so… ho sentito Dimitri discuterne con Karpov. –abbassa lo sguardo colpevole, non la biasima se lo sta odiando.
-Allora come puoi chiedermi di accettare l’accordo…
-Perché non voglio ucciderti Natalia! Sai che non si sporcheranno le mani per eliminarti, lo faranno fare a me… se vogliamo scappare devi accettare l’accordo, almeno fino alla sera della prima… serve qualcosa di impegnativo che li distragga tutti, Vanko e i suoi progetti li tengono impegnati ma non assorbono la loro completa attenzione, lo sai. –le afferra il volto tra le mani, la inchioda con lo sguardo tentando di farle capire che non approva nemmeno una virgola dell’accordo presentatole da Ivan… cerca di farle capire che scapperebbe dal Cremlino seduta stante se solo avesse la certezza inconfutabile di non morire nel giro di due giorni.
-E se anticipano? –gli afferra i polsi ricambiando lo sguardo spaventato.
-Karpov vuole aspettare la sera della prima al Bol’šoj, vuole dare tempo a Petrovich di organizzare tutto nei minimi dettagli… se tu risultassi un problema…
-Reset cerebrale, lo so… pensavo di avere libertà di scelta almeno in questo. 
-Non l’abbiamo mai avuta, siamo cavie, la nostra vita ha somma zero.
-Se potessi scegliere…
-Non puoi…
-Zitto. –gli tappa la bocca con la mano. -Se potessi scegliere sposerei te, non Alexei.
Le morde l’interno del palmo in risposta.
-Non zittirmi. -le mostra un sorriso tirato alla sua espressione scontrosa. -Lo so, ma non è quello che i capi hanno programmato per noi, l’accordo riguarda te e il tuo matrimonio con Alexei… io non sono compreso nel pacchetto. 
Natalia chiude gli occhi e respira profondamente, sente le labbra di James posarsi sulle sue, ma una volta che riapre gli occhi lui è scomparso. 
Per tutto il tragitto, dalle scale all’ufficio di Ivan, si ripete come un mantra che lo sta facendo per salvarsi la vita, che quella è l’ennesima bugia che le permetterà di essere finalmente libera, che non raggiungerà mai l’altare… riesce a suonare convincente alle sue stesse orecchie quando comunica ai capi di accettare l’accordo.




 

Edit: 24/09/2019

   
 
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