CAPITOLO 4:
“Beth, Beth dove sei? Oddio sei uno schifo” disse sua sorella vedendola
“Si, Annie, ciao anche a te” disse lei sedendosi con una tazza di caffè fumante fra le mani “Che ci fai qui?”
“Non posso venire a trovare mia sorella?! Si okei, cosa hai fatto ieri sera? Perché sono passata e a casa non c’era nessuno”
“Annie, ti prego fatti gli affari tuoi”
“Eri con lui vero? Allora tu e lui …?finalmente!”
“Annie basta!!” urlò Beth sbattendo la tazza di caffè bollente sul tavolo e rovesciandosela addosso, Annie spalancò gli occhi. Rio e i suoi uomini erano proprio lì davanti a loro due
“Elizabeth va tutto bene?” disse lui avvicinandosi a lei cercando di aiutarla
“Non toccarmi” disse lei con cattiveria, era arrabbiata e si vedeva dal modo in cui lo guardava
“Elizabeth…”
“Non chiamarmi così” le ringhiò lei “Annie dagli i suoi soldi” sua sorella obbedì  e porse il borsone a Eddie e Carlos che cominciarono a contare i soldi. Beth era impegnata a pulire il suo disastro, Annie era presa a parlare con Eddie mentre Rio, Rio non fissava il cellulare come ad ogni loro incontro. Lui stava guardando Beth. Il suo cellulare squillò e Beth trasalì. Rio lo notò e poi capì tutto,
“Elizabeth dobbiamo parlare, in privato”
“Non abbiamo nulla di cui parlare, se riguarda i soldi puoi farlo qui con Annie” disse lei continuando a pulire
“Capo è tutto apposto”
“Va bene andiamo” e se ne andarono senza parlare senza fare nulla, seguiti da Annie, appena la casa fu vuota Beth si ritrovò sul pavimento in lacrime ricoperta di caffè. Passarono ore poiché quando Beth rialzò la testa fuori era buio, era strana la vita senza i bambini, doveva dire di no, quando Dean le aveva proposto di portare i bambini al mare per tre settimane. Ma cosa poteva fare? Privare i suoi figli di vedere il padre perché stronzo e traditore? No, non poteva.
Perché aveva pensato a Rio come una persona interessata a lei?  Come cazzo aveva potuto pensare a una cosa del genere. Si alzò dal pavimento solo per spostarsi nel suo letto e addormentarsi pensando alle braccia di Rio che la trattenevano.
I giorni seguenti furono diversi, avrebbe dimenticato Rio, lo avrebbe demolito, lo avrebbe visto solo per motivi di lavoro nulla di più. E così fu, fino a che non lo vide. Era da solo e si stava dirigendo verso di lei, non aveva chiesto alle ragazze di andare con lei perché sapeva che Rio sarebbe stato accompagnato dai suoi ragazzi: ma come al solito la sfortuna la inseguiva.
“Ecco i tuoi soldi”
“Beth possiamo parlare?”
“No, devo andare”
“Mi dici cosa cazzo ti prende?”
“Sei sposato, ecco cosa mi prende” disse Beth guardandolo dritto negli occhi
“Non è affatto come pensi”
“Finiscila, sono stata con un uomo come te per 20 fottuti anni della mia vita” disse scuotendo la testa e allontanandosi da Rio “Ci vediamo si?” disse lei voltandogli le spalle. E se ne andò. Il suo telefono vibrò
Dobbiamo parlare, non mi interessa se vuoi o no. Me ne fotto.
No, non spreco il mio tempo con te
Lui non le rispose ma sapeva che si sarebbe presentato, che lei volesse o no e così aspettò.
Si fece sera e lui era lì davanti a lei, aveva un occhio nero e entrambe le mani erano ferite. Lei si alzò dalla sedia si diresse in bagno, prese il kit medico e senza dire nulla lo fece sedere sul divano, si inginocchiò e gli controllò l’occhio per poi passare alle mani
“Lui com’è ridotto?”
“Molto molto male”
“Mmh” lo guardò negli occhi “Ci vedi bene?”
“Ci vedo benissimo”
“Che è successo?”
“Non mi piace quando qualcuno fa commenti su di te” disse lui sollevando il suo viso per guardarla in faccia, ma lei subito abbassò lo sguardo verso il pavimento. “Non mi piace quando picchio i miei uomini per aver apprezzato una donna meravigliosa. Non mi piace il modo in cui ogni volta sento il tuo nome e il mio viso decide da solo di sorridere e il mio cuore di cominciare a battere così velocemente quasi da non respirare più. Non mi piace quando una rossa casalinga di periferia mi chiede una cosa, una cosa pericolosa e io le dico di sì senza pensarci due volte anche se so, che molto probabilmente la dovrò tirare fuori dai guai. Odio il modo in cui mi sento quando sei in giro. Io odio il modo in cui mi fai sentire Elizabeth!” disse Rio con tutto il fiato che aveva in corpo. “Si chiama Rosa” lei lo guardò e si sedette accanto a lui sul divano continuando a disinfettare le sue ferite
“Ci siamo sposati quando avevo 17 anni, pensavo di essere innamorato di lei, ma non lo ero. La mia famiglia è fortemente cattolica, non ho potuto divorziare da lei, ogni volta che provo a parlarne alla mia famiglia mia nonna urla che finirò all’inferno per una cosa di questo genere! Così ho iniziato a frequentare altre donne, fino a quando non ho conosciuto te. Non riesco a pensare ad altro da quando ci sei tu”
“Ho letto un suo messaggio al ristornate, che cosa ha fatto?” chiese lei guardandolo negli occhi
“E’ rimasta incinta” vide la faccia di Beth “Non è mio Elizabeth”
“Apprezzo il tuo chiarimento” disse lei allontanandosi “Ora che abbiamo parlato puoi andare”
“Io ti voglio…”
“Non sono un giocattolo Rio”
“Vedi che non hai capito donna? Cazzo. Se ti avessi voluto solo scopare lo avrei già fatto” disse lui sbattendo la porta di casa e lasciando Beth seduta sul suo divano a bocca aperta. Corse fuori
“Rio, Rio aspetta.” Si guardò in torno fino a che lo vide seduto sul dondolo  “Sei qui”
“Lo sapevo che avresti reagito così” disse lui sorridendo
“Mi dispiace”
“Lo so, davvero” Beth alzò gli occhi al cielo e sorrise “Buona notte Elizabeth”
“Buonanotte Rio” e chiuse la porta.