Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Mary Raven    05/11/2018    2 recensioni
Daenerys è appena una bambina quando Robert Baratheon conquista i Sette Regni, e lei perde tutto. Perde la sua infanzia, i suoi cari e, in seguito a un trauma, anche i ricordi.
Per uno strano caso nessuno sospetterà che una Targaryen è ancora in vita e Dany vagherà a Westeros senza memoria. Un'esperienza che forgerà una nuova Daenerys, diversa da quella che abbiamo conosciuto, mentre ripercorre gli eventi alla scoperta della sua gente, ma soprattutto alla conoscenza di sé stessa.
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Daenerys/Jaime
Sansa/Jon, Arya/Gendry, Robb/Margaery
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Ultimo capitolo pubblicato:
7. Il Porcello Baratheon a Grande Inverno
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gli Stark

 

Valyria era un’isola circondata da scogliere che sorgeva all’estremo meridione del Continente Orientale. L’acqua apparentemente era cristallina ma emanava un odore strano, sapeva di putrido. La zona era silenziosa, fin troppo in realtà poiché tutti sapevano chi ci vivesse.
I malati di morbo grigio venivano spediti lì perché, una volta affetti, non solo diventavano contagiosi, ma si trasformavano in vere e proprie bestie. Erano ritenuti creature pericolose in terra perigliosa e, di conseguenza, Valyria appariva come il luogo adatto per affrontare una prova. Daenerys e il suo maestro si erano recati proprio lì e senza fare rumore camminavano in mezzo alle rovine della città caduta.

« Una bambina ha paura? » domandò Jaqen che ormai fissava Dany da quando aveva messo piede nei territori di Valyria. L’Uomo Senza Volto, per una volta, non riusciva a interpretare i sentimenti della piccola.

« Una bambina è impavida e non ha paura. »

« Se stai mentendo non lo dai a vedere. Ho praticamente creato un mostro. »

« L’allieva ha superato il maestro » scherzò Daenerys, prima di tornare a concentrarsi. « Mi lascerai da sola, vero? E quando tornerai a prendermi? »

« Il tempo di assicurarmi che hai imparato abbastanza, poi ti riporterò a casa. »

« Casa … non so più cosa sia casa » constatò Dany. Cos’era casa per una bambina che non ricordava i suoi cari? Gli Uomini Senza Volto, il Tempio del Bianco e del Nero erano stati in un certo senso casa, ma non era destinata a crescere lì. Cercava un posto dove poter vivere, avere una famiglia, amare e tornare a crearsi dei ricordi. Il timore di non ritrovare certe belle cose, di non essere mai più felice, era più grande della paura di morire lì, in mezzo alle bestie contagiose.

« Vedrai che un giorno troverai un posto da poter chiamare così. » « Bambina, se devi uccidere uccidi. Non farti scrupoli morali, non c’è spazio per il buonismo in questo mondo spietato, e soprattutto non esitare. »

L’Uomo Senza Volto si allontanò e in un attimo Daenerys fu sola. Fece un respiro profondo e riprese a camminare. I suoi occhi scrutavano il paesaggio con circospezione, nessun dettaglio sfuggiva alla sua attenta visione. Si sentiva determinata ma inquieta, camminava con sicurezza ma, allo stesso tempo, con prudenza. La cosa più strana era che non si sentivano uccelli cinguettare, acqua fluire o vento soffiare: persino l’ambiente restava muto.
D’un tratto Dany percepì qualcosa di diverso: un rumore come uno scricchiolio di foglie. Qualsiasi altra persona non l’avrebbe sentito ma lei era stata cieca a lungo e gli altri sensi si erano sviluppati di conseguenza.
Quando un uomo alto e ricoperto di scaglie rocciose spuntò da un angolo non rimase stupita, anzi si mosse velocemente e, con un movimento in scivolata, evitò il nemico. Subito gli fu dietro e gli lasciò un taglio sopra il polpaccio. L’uomo grigio cadde a terra senza emettere neanche un grido, come se fosse un sacco vuoto. Purtroppo ne arrivarono altri sette che costrinsero Daenerys alla fuga. Si nascose sotto un rifugio e rimase in attesa. Quando gli uomini grigi iniziarono a passare di lì li colpì alle gambe tutti quanti, tranne tre. Questi tre cominciarono a correre verso di lei e Dany si ritrovò bloccata contro una roccia, in trappola. Doveva stare attenta: sarebbe bastato un tocco e sarebbe diventata come loro.
Furbamente individuò un albero alla sua sinistra quindi afferrò uno dei suoi rami e lo protese verso di sé, poi lo lasciò andare e la fronda colpì gli uomini di pietra.
Subito Dany si lanciò nella direzione in cui aveva visto sparire Jaqen ma, prima che potesse raggiungere il suo amico, qualcosa si lanciò sopra di lei. Dany scivolò rovinosamente e guardò verso il cielo. Sopra di lei troneggiava uno degli uomini grigi che aveva tentato di colpire con il ramo. Velocemente si spostò roteando il busto e con una gamba colpì la caviglia del nemico, strinse la daga e lo pugnalò al petto.
Rimase così, ferma a guardare ciò che aveva concluso e il coltello pregno di sangue. Aveva appena ucciso un uomo. Poco importava se era malato e pericoloso, si trattava comunque di un uomo e lei aveva compiuto il suo primo assassinio. Perché non mi sento in colpa?, si domandò.

« Ottimo lavoro » esclamò Jaqen alle sue spalle. Prese l’arma dalle mani della bambina e ne ripulì la lama. « Non provare pietà per i cadaveri, prova pietà per ciò che erano prima. »

« Non mi sento in colpa. »

« Perché non era un essere umano, vegetava e basta. »

« Ho comunque ucciso » precisò Dany. « E sarò costretta a farlo ancora. »

« Lo farai quando sarà necessario, e il tuo cuore accetterà che era necessario » affermò Jaqen e appoggiò una mano sulla spalla di Daenerys. « Vieni, ti riporto dai contadini. »

 

 

 

Theresa e Josef aspettavano Dany lì dove l’avevano trovata priva di sensi, tempo orsono. Prima di uscire di casa avevano caricato due cavalli di provviste e ora erano pronti per il viaggio.
Quando finalmente videro Daenerys rimasero senza parole: davanti a loro c’era una bambina con le fattezze di Daenerys ma che non sembrava lei.  Le era stata costruita una maschera. I suoi capelli non erano più argentei ma neri come la pece, simili a quelli di Theresa. I suoi occhi non erano più viola ma azzurri come il cielo di primavera, identici a quelli di Josef. Anche il suo portamento, il suo modo di camminare erano diversi. Era come se qualcuno si fosse concentrato per creare un inganno.

« Ciao bambina » sussurrò Theresa piegando un ginocchio per abbracciarla. Inizialmente Dany rimase rigida, ma poco dopo si lasciò andare e ricambiò l’abbraccio.

« Piccola » disse Josef, unendosi alla stretta, « stai tranquilla, ti porteremo a casa mia. »

« Dove? »

« Andremo a Nord, dalla mia famiglia. I Cerwyn sono i più fedeli alfieri degli Stark e il Lord di Grande Inverno ci accoglierà a braccia aperte. »
Dany annuì. Non conosceva quei luoghi, né i loro abitanti ma era certa di potersi fidare dei contadini. Prima di andare con i suoi tutori, però, si voltò per un’ultima volta verso Jaqen H’ghar.

« Mi ha fatto molto piacere stare con voi in questi mesi, soprattutto con te. »

L’Uomo Senza Volto sorrise. « Per essere una bambina ti sei destreggiata bene, piccola Nessuno. »

« Io non sono Nessuno, da oggi in poi sarò Dany » affermò lei, a voce alta. 

« Allora in bocca al lupo, piccola Dany. Sono certo che un giorno ci rivedremo. »

 

 

I contadini e Daenerys galopparono in direzione nord-est, diretti a Castle Cerwyn, sede della famiglia di Josef. Dany era stata vestita come una semplice contadina, indossava un mantello di un materiale per nulla pregiato mentre i capelli, ormai scuri, erano tenuti insieme da una treccia rustica.
I due contadini e Dany in viaggio videro passare i giorni e, a poco a poco, mentre avanzavano, percepirono dei cambiamenti: il vento cominciava a diventare freddo, il terreno appariva più nudo e il cielo si colorava di sfumature grigiastre. Josef capì, con molta commozione, di essere vicino a casa. Sembrava passato un secolo da quando se ne era andato lasciandosi alle spalle i suoi familiari per condurre una vita che aveva scelto di vivere. Non si era mai sentito parte della nobiltà, ma il Nord gli scorreva nelle vene.
Era certo che i suoi genitori sarebbero stati felici di rivederlo, soprattutto se gli avesse portato una presunta nipotina.
Daenerys era stranamente silenziosa e per tutto il viaggio non pose domande, sorprendendo i due coniugi. In passato era stata una bambina molto curiosa. Una sera, proprio mentre sostavano, Josef ne approfittò per aprire il discorso.
« Dany, non hai domande da farci? »

« Che domande? »

« Su chi sei, chi sono i tuoi veri genitori, da dove vieni. »

Dany guardò il contadino con affabilità, come se vedesse qualcosa che lui non era ancora in grado di vedere. « Gli Uomini Senza Volto mi hanno insegnato che conta chi sono oggi, non chi ero ieri. »

Josef sospirò e tornò a ravvivare il fuoco che aveva accesso. « Il sapere è un’arma a doppio taglio. Da una parte ti permette di vincere contro gli ignoranti, tuttavia può anche ferirti. »

« In ogni caso un giorno potresti ricordare chi sei e cosa ti è successo, e credimi allora sarà molto dura » continuò Theresa.

« Quando ricorderò sarò pronta. »

Dopo quella conversazione ripresero il loro viaggio e in mattinata arrivarono a destinazione. Quando fecero il loro ingresso a Castle Cerwyn un sacco di sguardi stupiti e commossi li accompagnarono. Gli abitanti avevano riconosciuto Josef. Sussurravano, dicevano che il secondogenito di Lord Cerwyn era tornato a casa con una bambina che tutti credevano sua figlia.
Subito Lady Cerwyn andò incontro a Josef e gli diede un bacio di bentornato. Lui corse da sua sorella Jonelle e da suo fratello Cley e li abbracciò.
« Che bello che sei tornato, vedo che hai portato anche tua moglie » esclamò Lady Cerwyn, prima di abbracciare Theresa. « Non mi sono mai perdonata il nostro litigio, allo stesso tempo non sapevo dove cercarvi. »

« Sono passati dieci anni madre, non importa! Ora ciò che conta è che siamo di nuovo tutti insieme » disse lui allegro, poi si rivolse a Jonelle. « Dov’è nostro padre? »

Sua sorella sorrise orgogliosa e disse: « Nostro padre serve gli Stark a Grande Inverno da molti anni, anche se ormai è vecchio e fa fatica. »

« Fatica? Io posso prendere il suo posto, posso lavorare per gli Stark. »

« Perdonami ma tu non stavi dalla parte dei Targaryen? » intervenne sua madre. Theresa osservò Dany, come se si aspettasse una sua reazione alla nomina dei Targaryen, ma lei rimase impassibile. « Sappiamo che hai combattuto contro Ned durante la Battaglia del Tridente. »

« I Targaryen sono caduti, e io e Lord Stark non ci siamo neanche sfiorati in quella battaglia » precisò Josef, gli occhi lucidi e commossi. « Il nostro affetto reciproco non ce l’avrebbe permesso. »

Il più piccolo dei Cerwyn, Cley, si voltò verso Daenerys. « Chi è questa bambina? »
Lady Cerwyn e Jonelle sembrarono improvvisamente accorgersi della piccola. Josef pensò che quella fosse una prova più che sufficiente: gli Uomini Senza Volto avevano fatto un ottimo lavoro con Daenerys, tanto che aveva attraversato il Nord inosservata.

Theresa sorrise e prese la parola per la prima volta da quando erano arrivati. « Lei è nostra figlia, si chiama Dany. » Poi aggiunse: « Cara questa è tua nonna paterna, Lady Margaret Cerwyn. »

Lady Margaret si inginocchiò per guardare Dany dritta negli occhi. « Sono molto felice di conoscerti Dany, benvenuta al Nord » disse con un sorrisino affettuoso che la bambina si affrettò a ricambiare. Sapeva bene che quella donna non era sua nonna ma, come i contadini, sembrava una grande persona e quindi meritava il suo rispetto.

Quella sera Dany e i contadini si fecero un bagno e si vestirono con abiti migliori. Per fortuna Lady Cerwyn aveva ancora dei vestiti di Jonelle da bambina per vestire Daenerys. I tre viaggiatori gustarono un pranzo che nessuno dei tre aveva assaporato per tanto tempo, una cena da nobili. Con loro sedettero anche il maestro dei Cerwyn e vari membri della Corte che riempirono i coniugi di domande e Dany di attenzioni.
Concluso il pasto, Lady Cerwyn mandò suo figlio e Theresa nelle loro stanze, dicendo che avrebbe messo lei a letto Dany.
« Lasciatemi fare il mio dovere da nonna » aveva esclamato.
Prima di chiudere gli occhi propose a Daenerys un racconto della buona notte e la bambina, stupita ma intrigata, accettò di buon grado.
« Bene, stasera parleremo di Aegon Targaryen e delle sue sorelle che conquistarono i Sette Regni. »

« Targaryen? »

« Mi lascia a bocca aperta il fatto che mio figlio non ti abbia mai nominato i Targaryen, sai? Lui li ha sempre ammirati tanto »  disse Margaret Cerwyn. « Mio marito non vorrebbe che ti raccontassi questa storia perché Aerys Targaryen ha assassinato il padre e il fratello di Lord Eddard Stark, ma so che il racconto piace molto ai bambini quindi ti dirò come è andata. »
Lady Cerwyn cominciò a raccontare di Aegon I e delle sue sorelle Rhaenys e Visenya. Tutti e tre nati a Roccia del Drago e tutti e tre cavalcavano dei draghi, quando ancora esistevano quelle splendide creature.
Aegon in particolare cavalcava Baelon il Terrore Nero, un drago enorme. Con il proprio esercito riportò vittoria dopo vittoria, ovunque tranne che a Dorne dove i Martell resistettero.
Terminata la guerra, fondò i Sette Regni e costruì la Fortezza Rossa e il Trono di Spade. Inoltre instaurò una Guardia Reale, quella che durava ancora oggi, e scelse come Primo Cavaliere un Baratheon.
Concluso il racconto, Margaret diede un bacio sulla fronte di Dany e uscì dalla stanza da letto. Quella notte Daenerys sognò i draghi e il fuoco. Dentro il sogno lei era una semplice bambina che assisteva alla vittoria di Aegon il Conquistatore. Solo che Aegon appariva molto diverso da come era stato descritto da Lady Cerwyn: i suoi capelli erano neri e ricci, gli occhi scuri e profondi, e il drago che cavalcava non era nero, ma verde.

Il giorno dopo venne svegliata da Theresa a tarda ora, entrambe si recarono a fare colazione e alla fine raggiunsero Josef nelle stalle.
« Preparatevi ragazze mie, andiamo a Grande Inverno. Mio padre ha una certa età e ora tocca a me servire gli Stark. »

« Cosa dirà Eddard Stark? »

« Nulla. Ho messo in discussione Robert, non gli Stark perché ai lupi sono sempre rimasto fedele. »

« Nonna dice che i Targaryen hanno ucciso i parenti di Lord Stark » obbiettò Dany mentre giocherellava con il proprio vestito.

Josef sospirò e prese Daenerys in braccio. « Non i Targaryen, solo Aerys il Folle e, ricorda bene piccina mia, una Casata non si giudica da un componente. »

« Questo Robert Baratheon è così terribile? » chiese, cercando di capire il loro punto di vista.

« Non è durata molto vedo, ti è già tornata la curiosità » osservò il nobile e tutti e tre scoppiarono a ridere.

Più tardi i coniugi e Dany salutarono Lady Cerwyn e gli altri membri della Corte di Castle Cerwyn e partirono per Grande Inverno. In mezza giornata di cavalcata giunsero alle porte della grande tenuta degli Stark. Durante il viaggio, Josef aveva raccontato a Dany chi erano i lupi e, a grandi linee, come si erano sempre confermati una grande Casata. Li rispettava troppo e temeva una reazione negativa da parte di Lord Stark, che aveva ritenuto per tanti anni suo amico.
Una volta annunciati a Grande Inverno, Lord Medger Cerwyn raggiunse suo figlio davanti ai cancelli.
« Figlio mio, cosa ci fai qui? »

« Sono tornato a casa, padre. »

« Questo mi rende felice, anche se intendevo dire cosa fai qui, cioè a Grande Inverno. »

« Jonelle ha detto che sei sfinito, scommetto che lavori il doppio di quanto dovresti. Sono qui per sostituirti. »

« Sfinito? Sciocchezze, sono più pimpante io di quei morti viventi che sono tua sorella e tuo fratello » sbottò il Lord di Castle Cerwyn, offeso.

« Padre, quando ti riposerai? »

« Quando sarò morto. »
Dany sorrise: il sarcasmo di Medger Cerwyn era piuttosto spiccato. Un bambino della sua stessa età si avvicinò a lui e gli tirò i calzoni.
« Giù le mani dalle mie tasche, pezzente. Ah sei tu Theon! »

Il bambino storse il muso per il termine con cui era stato apostrofato e poi borbottò: « Lord Stark ha detto che vuole incontrare tuo figlio. »
Quindi Medger Cerwyn e il bambino di nome Theon, scortarono i viaggiatori dentro il castello e li condussero nella Sala Grande. Josef riconobbe tutti i luoghi che attraversava e, una volta davanti a Eddard Stark, trattenne il fiato. Daenerys invece si era guardata tutto il tempo attorno, incuriosita dalla maestosa dimora. Una volta giunti nella Sala Grande, ampia e piena di tavoli, osservò i presenti.

Davanti a lei c’era un uomo molto alto, possente, dai lineamenti fieri e cupi. La barba era corta, gli occhi grigi e il viso allungato. Dany capì subito che doveva trattarsi di Lord Stark, il capo della possente Casata, e questo la intimorì. Pensò alle perdite che aveva subito, alle sue sofferenze e provò tanta tristezza per lui. Tuttavia poteva vantare già una numerosa famiglia. Dietro di lui c’era sua moglie, una donna bellissima, alta e snella, con zigomi alti, dai capelli rosso rame e occhi azzurri. In braccio teneva una bambina di circa un anno, molto diversa dalla madre mentre invece ricordava di più suo padre. Carnagione olivastra, occhi grigi e capelli marroni. Accanto a loro sedevano altri due bambini. Il maggiore, di circa cinque anni, occhi azzurri e lunghi capelli castano ramati, stava composto con sguardo pacato. Vicino sua sorella, con uno o due anni in meno, assomigliava in maniera incredibile alla madre e guardava gli sconosciuti incuriosita.
Soltanto più tardi Daenerys notò il bambino che stava distante dagli altri Stark ma che vestiva come loro. Di tutti i bambini era quello che assomigliava di più a Eddard Stark, quindi sembrava scontato che fosse suo figlio. Piuttosto non aveva nulla della madre e questo insospettì Daenerys. Capelli neri e ricci, viso allungato e occhi grigi. Si trattava di una bambino di circa tre o quattro anni, che se ne stava per conto suo, taciturno. Qualcosa dentro il petto di Dany si sciolse come un fiocco di neve in estate: provò un moto di affetto e voglia di protezione nei suoi confronti.
Quel bambino esile e minuto gli ricordava un altro bambino, una persona a lei cara appartenente a un passato remoto, una figura che i suoi ricordi non riuscivano a evocare nella sua completezza.
Invece il ragazzino di nome Theon della stessa età di Dany se ne stava ancora più lontano dai membri della famiglia, non assomigliava a nessuno di loro e a nessun uomo che Daenerys aveva incrociato a Nord. Semplicemente stava lì e osservava gli Stark, quasi volesse compiacere i loro desideri. Trasudava arroganza, convinzione e sicurezza.

« Non posso credere di rivederti in queste stanze » affermò Eddard a voce forte e chiara. Non era arrabbiato, soltanto stupito. « Sei un uomo d’onore come me, credevo servissi un’altra Casata. »

« Io non servivo i Targaryen amico mio » disse Josef, il tono incerto. Daenerys immaginò che codesta conversazione fosse molto difficile per lui. I contadini affrontavano quello per lei? Si chiese se ne valesse la pena, e soprattutto si chiese il perché. « Io servivo un uomo ma è morto, insieme a tutti i suoi cari e agli ideali di un mondo migliore. »

« Rhaegar Targaryen ha rapito mia sorella Lyanna. » Stavolta Lord Stark sembrava arrabbiato ma di nuovo non nei confronti di Josef, piuttosto sembrava irritato contro il passato. Intanto un’ondata di consapevolezza invase Dany. Lyanna.

« Ci deve essere una spiegazione » continuò Josef. « Rhaegar era un uomo nobile. »

Lyanna. Stark. Lo spettacolo a Braavos, pensò Dany e improvvisamente collegò tutto. « Io ho già sentito questa storia. »

Ned Stark si accorse della bambina e il suo viso si addolcì. « Chi è lei? »

« Mia figlia, si chiama Dany. »

Lord Stark sorrise a Dany, che ricambiò, e poi tornò serio. « Mi dispiace. Qui siamo dalla parte di Robert Baratheon, e so che a te e a tua moglie potrebbe non andare bene. »

« Ora gli siamo fedeli anche noi, è lui il Re » intervenne Theresa, il tono convincente nonostante stesse dicendo una bugia.

« Qui non discutiamo di Casate » obbiettò Lady Stark. « Comunque, se mio marito è d’accordo, per me potete restare e sono certa che ci servirete bene. La politica dei Sette Regni può restare fuori da Grande Inverno. » Detto questo si voltò verso suo marito in attesa di una conferma.

« Sarei più che felice di riaverti qui » decretò Ned, dopo averci riflettuto.

Josef sospirò rincuorato e annuì. Si sentiva più tranquillo ora che aveva ricevuto il perdono di Ned. « Ti dimostrerò che puoi ancora fidarti di me. »
Lord Stark fissò il suo vecchio amico, poi scese i gradini e gli diede una pacca sulla spalla. Guardò Dany e accarezzò una delle sue guancie paffute. Theresa rabbrividì a quella vista: il Lord di Grande Inverno stava coccolando una Targaryen anche se, per fortuna, Daenerys indossava una maschera infallibile.

Lord Cerwyn venne rimandato a Castle Cerwyn, per prendersi un periodo di pausa, e suo figlio cominciò a servire gli Stark in tutto e per tutto. Theresa iniziò a lavorare dentro il castello come dama mentre Dany venne spesso lasciata in compagnia degli Stark più piccoli. Trascorreva tanto tempo con Sansa ma ancora più tempo insieme a Robb e Jon. Insieme ai maschietti, imparò a cavalcare, a leggere e studiò la Storia dei Sette Regni con il sostegno di Maestro Luwin.
Oltre agli insegnamenti basilari, si allenava con i maschi anche per quanto riguardava i combattimenti e il tiro con l’arco. Durante una passeggiata pomeridiana, vide Theon sconfiggere Jon e Robb in un duello.

« Facile battersi con i più piccoli » intervenne Daenerys a braccia conserte. « Posso sfidarti io? »

« Ma sei una femmina » ribatté Theon, metà divertito e d’altro canto dubbioso.

« Lascia che dimostri di cosa è capace » replicò Robb.

« Ma è una femmina. »

« Hai paura, Theon? » domandò Jon andando dritto al punto.

« Zitto bastardo. »
Quella volta Daenerys sfidò Theon con i pugnali e vinse, meritandosi gli applausi da parte di Jon e Robb. Dany andò incontro a Jon e gli diede un bacio sulle guancie.
« Dove diavolo hai imparato? » sbraitò Theon.

« Non mi crederesti » scherzò lei.
In quei momenti riusciva a essere sé stessa, o meglio quella che aveva scelto di diventare. Ogni tanto però aveva bisogno dei suoi spazi, della parte femminile e per questo raggiungeva Sansa nelle sue stanze.

« Hai dei bellissimi capelli, possiamo farci una meravigliosa acconciatura » disse Daenerys accarezzando i capelli ramati della bambina, che si voltò verso di lei e sorrise compiaciuta.

« Anche i tuoi sono belli. » Fu allora che Daenerys pensò ai suoi veri capelli, più lunghi e argentei. Avrebbe tanto voluto togliersi la parrucca per mostrarli a Sansa e lasciarla a bocca aperta. Purtroppo non poteva. Ogni mese vedeva i contadini che si impegnavano, sudavano e lavoravano per gli Stark e desiderò apportare un contributo, di fare qualcosa anche lei.

« Vorrei fare qualcosa anche io, Lady Catelyn. »

« Sei piccola, cosa vuoi fare? »

« Potrei occuparmi di Arya » propose, entusiasta ancor prima di aver ricevuto l’incarico.

« Per questo ci sono delle donne adulte. »

« Ma io posso giocare con lei, e in più sono responsabile. »

Lady Catelyn ci ragionò su, poi annuì. « Ti farò fare un periodo di prova e poi deciderò. »

Da allora Daenerys si prese in carico Arya, che aveva un solo anno ma era più tranquilla di molte altre bambine, irrequiete e pretenziose. Arya aveva una presa forte e decisa, esprimeva una marcata emotività e, allo stesso tempo, brillava di una ferma determinazione quando desiderava qualcosa a tutti i costi. Se non stava con sua madre, era sempre in braccio a Dany e Dany amava osservarla per scoprire le mille sfaccettature che fiorivano dal suo carattere.
Si era affezionata a lei, ma più ancora di Arya si era legata a Jon Snow, il figlio bastardo di Lord Stark. In lui riconosceva un’indole pacata, malinconica e solitaria. Tuttavia era un bambino con un gran cuore e un forte coraggio, si dimostrava sempre pronto a difendere i più deboli. Quando Dany stava con Jon sentiva il proprio passato tornare in vita: non erano dei ricordi ma semplici sensazioni. Era come se riconoscesse qualcun altro in lui, qualcuno che doveva aver conosciuto prima di perdere la memoria.

« Ciao, cosa fai qui da solo? » chiese una volta, raggiungendo Jon nelle stalle. Il bambino si stava allenando con la spada in solitudine.

« A volte ho bisogno di stare da solo, mi aiuta a riflettere » spiegò Jon fermandosi e guardando a terra, come se provasse vergogna.

Dany sapeva che lui era molto riservato, ma voleva che si confidasse con lei, che si aprisse su certi argomenti. « Su cosa deve riflettere un bambino piccolo come te? »

« Prevedere gli eventi mi fa sentire tranquillo. »

« Non rimuginare troppo Jon, lascia semplicemente accada ciò che deve accadere. »

« Lady Catelyn mi odia » sussurrò Jon, mettendo il broncio. Daenerys capì subito e si diede della stupida per non esserci arrivata prima: Jon era un piccino così sensibile, logico che soffrisse perché veniva trattato come un bastardo.

« Non ti odia, odia il pensiero di non essere lei tua madre. »

« Mi fa sentire sbagliato, sembra che tutti cerchino di farmi sentire così. Soprattutto Theon. »

« Non puoi stare qui a preoccuparti di ciò che dice Theon Greyjoy e poi tu non sei sbagliato, tu sei speciale » replicò Dany con decisione.

« Lo dici perché mi vuoi bene. »

« Jon, siamo proprio noi che ti vogliamo bene a cui dovresti dare retta. »

Il bambino sospirò e alzò gli occhi da terra. « Come faccio a ignorare Lady Stark? »

Daenerys sospirò a sua volta. Che suggerimento poteva dargli a tal proposito? « Il mondo è spietato Jon, non aspettarti che il bene cada dalle stelle. Alzati e procurati il tuo futuro. »

Jon, stupito, strabuzzò gli occhi e chiese: « Come fai a essere così saggia? »

Dany ridacchiò. « Non sono saggia, ho semplicemente imparato dalle persone giuste. »

Detto questo abbracciò Jon e, in seguito, raggiunse Sansa e Arya nella camera delle ragazze. Scovò proprio Sansa mentre si provava un abito, precisamente un abito da matrimonio.

« Cosa fai Sansa? »

Sansa sussultò, sorpresa. Poi fece un giravolta e disse: « Questo è il vestito di matrimonio della mamma. Un giorno ne indosserò anche io uno e sposerò un bellissimo cavaliere. »

« Ti auguro che sia anche un gran cavaliere e che ti tratti bene » replicò Dany accarezzandole i capelli. Intanto Arya aveva iniziato a lamentarsi e Daenerys fu costretta a prenderla in braccio, dalla sua culla.

« Shh piccola Arya, non piangere » disse e Arya sorrise, come se non aspettasse altro che essere presa in braccio. Dany capì e aggiunse: « Non ti va di stare chiusa in casa, vero? Ormai ti conosco troppo bene. Andiamo a fare una passeggiata. »



Angolo autrice:

Salve, ho cercato di fare presto anche se l'università mi tiene impegnata ma eccomi qui.
Daenerys ha ucciso una prima volta, ha sognato Aegon il Conquistatore (o meglio, era lui?), ha sentito nominare i Targaryen e, infine, vede in Jon qualcosa di familiare.
Cosa più importante, sta legando con gli Stark e vi dico già che nel prossimo capitolo incontrerà Robert Baratheon perché Sì, siamo giunti alla prima puntata della serie.
Come sempre ringrazio chi segue, chi preferisce e Emma_Peverell che ha recensito.
Alla prossima!

 

   
 
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